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Autore: UnicornDead    25/05/2013    1 recensioni
Lei era una ragazza come tutte le altre, lui un angelo caduto dal cielo.
Lei una Serpeverde, lui un Grifondoro.
Lei era una Mezzosangue, lui un Purosangue.
Lei una normale maga, timida, poco conosciuta nella scuola, lui era il nipote del famoso Ronald Weasley, il figlio di Fleur Delacour e Bill Weasley.
Lei si chiamava Caelia, non che molti lo sapessero.
Il nome del ragazzo era Louis, Louis Weasley.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo Primo – Un magico Inizio al Binario Nove e Tre Quarti.


«Passeggeri in carrozza, passeggeri in carrozza!»
Il treno sarebbe partito alle undici in punto del mattino ed una nuova vita sarebbe cominciata per la piccola streghetta mezzosangue.
Caelia Marden era un’undicenne nata nel mese di Maggio da una coppia di babbani, abbastanza mingherlina, di media statura e con dei boccoli castani che le scendevano oltre le spalle, ed occhi di un celeste tendente al verde.
Aveva un carattere tutto suo: era determinata e allo stesso tempo timida, caratteristica che spesso la portava a balbettare; amava la solitudine, quasi più di quanto amasse la lettura.
Quell’estate aveva trovato nel giardino di casa sua un gufo con una lettera tra il becco.
“Cara signora Marden,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Preside.”

«Abbiamo una strega in famiglia, non è eccitante?»
 
 
Il primo di Settembre arrivò molto velocemente e la paura, la tensione e l’eccitazione in Caelia riuscirono a raggiungere i massimi livelli.
L’undicenne non conosceva nulla del mondo magico, per lei era tutto una novità, persino il binario nove e tre quarti -ci volle un po’ per capire il trucco per raggiungerlo, ma un pizzico di fortuna la “spinse” letteralmente nel posto giusto.
Maghi, maghi ovunque intorno a lei.
La ragazzina, dispersa completamente dai genitori, era entrata in panico, mentre nel frattempo era sorpresa dal magico mondo che la circondava, dal meraviglioso Espresso che l’avrebbe portata a scuola e dalle strane chiacchere dei bambini vicini.
«Mamma, riuscirò a catturare un nargillo?»
Si guardava intorno per cercare di capire come fossero i maghi, ma, per suo stupore, erano straordinariamente ordinari, nonostante quelle strane conversazioni.
 
 

Mancavano quindici minuti alla partenza; il binario era affollato, ma il treno praticamente vuoto.
Nelle vicinanze non si scorgevano i genitori di Caelia, e lei decise di accomodarsi immediatamente sui sedili di uno scompartimento ed esplorare quel magnifico mezzo di trasporto.
Nel caos che la circondava, la bambina continuò a guardarsi intorno e fece il piccolo ma grande passo: salì sull’Espresso per Howarts.
 
 
La testa appoggiata sullo schienale del sedile, gli occhi socchiusi intenti nella lettura di un romanzo babbano, i capelli che le nascondevano il viso, Caelia attendeva la partenza del treno; ‘tranquillo’ era la parola giusta per descrivere quell’ambiente in cui il silenzio dominava su tutto.
«Possiamo sederci qui? Il treno è tutto occupato.»
Una voce accompagnata da qualche mormorio fece voltare la ragazza.
Davanti a lei, seguito una ragazzina e due ragazzi, uno dei quali era quello che parlava dei nargilli, ve ne era un altro sorprendentemente bello, con i capelli dello stesso colore del grano dorato, con degli occhi chiari che nascondevano un’espressione profonda, all’incirca della stessa età della bambina. Dietro di lui, una bambina leggermente più grande, forse di due anni, che assomigliava molto al ‘capofila’, con gli stessi occhi ed i boccoli dell’eguale colore, anche lei sorprendentemente carina; poi vi erano due ragazzini forse della stessa età della biondina, gemelli, dall’aspetto simpatico, che chiacchieravano tra loro e squadravano per bene Caelia.
La piccola, dopo che le fu posta quella domanda, volse lo sguardo verso quell’angelo di fronte a lei; lo osservava oramai da diversi minuti ed il tutto sembrava piuttosto imbarazzante.
Faticò leggermente a rispondere; era molto timida e le balbuzie spesso non erano dalla sua parte.
«Oh, cer-certo che p-potete…»
Subito i due ragazzi più grandi si sedettero di fronte a lei, sorpassando quello più piccolo che si trovava davanti a loro, e la biondina si strinse trai due, mentre quello che sembrava un angelo caduto dal cielo fu costretto  a sedersi accanto a Caelia. Subito lui le disse che quelli erano Lorcan e Lysander Scamander e che la ragazzina al centro era sua sorella maggiore, Dominique.
«Potevo presentarmi anche da sola, Lou!»
Il ragazzo ignorò la sorella e porse immediatamente la mano a Caelia.
«Io invece sono Louis, Louis Weasley.»
La bambina rimase spiazzata da quella veloce presentazione, sorrise leggermente ad i ragazzi che erano davanti a lei e, dopo averci pensato su per qualche secondo –era bloccata dalla timidezza-, afferrò fragilmente la mano che lui le aveva posto e disse lui il suo nome.
Caelia si vergognava molto, era imbarazzata e non le piaceva essere al centro dell’attenzione –essendo lei la sconosciuta del gruppo-, così dopo aver fatto loro conoscenza, immediatamente distolse lo sguardo dai quattro bambini e tornò a leggere il suo libro, mentre con un orecchio era intenta ad ascoltare le conversazioni di quello scompartimento.
«Cosa leggi?» Le chiese improvvisamente Dominique, cercando di coinvolgere minimamente anche lei.
Caelia inizialmente non si accorse di nulla, ma, sentendosi in soggezione, osservata, alzò lo sguardo e rispose, ancora balbettando leggermente.
«I-io? É…è un libro babbano, s’intitola ''Il mago di Babbia e i tre cavalieri’’. Io…io sono una…una nata babbana.»
Dopo aver dato tale informazione, si aspettò che la prendessero in giro, invece subito la biondina disse lei che suo nonno era un vero appassionato di babbani, infatti lavorava al Ministero della Magia in un settore riguardante essi; Caelia fu felice di questa strana risposta, ma non lo diede a mostrare, continuò a leggere fino a quando non arrivarono a destinazione –per tutto il viaggio rimase in silenzio.
Dopo che i due gemelli e Dominique la ebbero salutata, uscirono dallo scompartimento.
«Vuoi una mano con il baule?»
Quell’angelo di Louis era stato molto gentile con lei, ma la sua risposta fu che non ce n’era bisogno perchè ce la faceva anche da sola –non fu una risposta né gentile, anche se accompagnò ad essa un misero ‘grazie’, né antipatica, ma, più che altro, neutrale.
«Sicura? Bene, come vuoi.»
Caelia lo osservò segretamente uscire dallo scompartimento, quasi incantata, portando il suo baule più pesante del previsto; senza che se ne accorse, stava sorridendo.
Forse Louis faceva questo effetto a tutte le ragazze, forse le ipnotizzava, senza volere, ma nessuno poteva negarlo: era meraviglioso.
L’undicenne distolse lo sguardo da quella direzione solo quando lui mise piede fuori dallo scompartimento -«Allora ci vediamo a scuola, Caelia!»-, ma non riuscì a cancellare dal viso quel sorriso che improvvisamente le era spuntato.
Oramai era rimasta sola, per cui prese i suoi bagagli ed uscì dal treno, seguendo la massa per l’ingresso nella scuola. Una nuova vita per lei sarebbe iniziata.                                                                                  
 
  
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