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Autore: Silvia Roberta    27/05/2013    0 recensioni
Margarita Renier è una dei più spietati criminali nella Venezia del Settecento, al tempo del più famoso amante delle donne Giacomo Casanova. Ma che accadrebbe se questa affascinante ed elegante donna venisse assoldata proprio per ucciderlo?
Genere: Commedia, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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‘ti amo ’  sussurrò il duca prima della fine;
e così morì una delle tante pedine;
il viso dolce potrà anche incantare;
ma mai nessuno lei riuscirà ad amare.     
Fin troppo credule è la sua storia;
Di amanti e mariti ha gran lunga memoria;
ora è difficile ricominciare; 
Ma non resta nient’altro da fare.


 

Venezia. Per molti non è altro che una comunissima città, fatta di acqua, mattoni e giovani, facili donne.
Un gondoliere cessa per un istante di remare, rimanendo sconcertato dal fascino della bella Margarita, la quale, sulla carreggiata di destra, al lato del naviglio, lo oltrepassa svelta, senza dargli il piacere di essere considerato da lei.
Per altri è qualcosa di magico, di affascinante. 
Può capitare, infatti, di incrociare dei bambini accovacciati sui margini dei canali, oppure in punta di piedi saldati ai corrimani dei ponti, che si affacciano per cercare di scorgere, sul fondale , il famoso corpo della povera e  infelice Elisabetta. Storiella assai macabra ‘e assai banale’.

E per altri ancora, invece, che cos’è Venezia? 
Il sole appare d’un tratto da dietro il tetto di una delle abitazioni  abbagliando per un istante la vista a Margarita.
 'Per me Venezia è affari’                                                                                  
Niente è cambiato da quel giorno. Le strade, la gente, l’aria che si respira: tutto è come se lo ricordava. 
Mentre si immerge nel tumulto del mercato settimanale, una ragazza la rallenta per offrirle  una rosa.
‘Un ducato per questa rosa rossa.’ Sussurra con voce soffocata, inchinandosi e abbassando la testa; probabilmente intimorita dalla reazione. 
'é morbida..e fresca’  insiste quasi tremante. E, questa volta, le parole si avvertono appena, tra l’ulteriore vociare della folla.
Margarita sorride e la invita ad alzarsi. Afferra elegantemente lo stelo del fiore con la punta delle dita e se lo avvicina al viso.
‘Oh. Hai proprio ragione. È fresca e ha un buon profumo.’  conferma  con dolcezza, accarezzando un petalo.
La giovane protende le mani speranzosa. 
Margarita la osserva per una manciata di secondi, poi le fa segno con l’indice di attendere. Si sfila via gli orecchini d’oro, con tranquillità, senza fare caso allo stupore della ragazza, che spalanca bocca e occhi, abbassando lentamente le mani. 
‘Tieni. Credo che questi basteranno’ conclude con un tono privo di ironia. 
La giovane li afferra e rifà velocemente un altro inchino. 
‘Lei è un angelo’ mormora per poi correre via. 
Margarita rimane ad osservare, pensierosa, la sagoma della giovane allontanarsi fino a scomparire dietro un gruppo di signorotti ben vestiti.
‘Un angelo.’ Ripete tra se e se, dirigendosi verso gli argini, ai fianchi della strada.
L’acqua scintilla al sole, quasi come diamanti.
Esamina passivamente  la propria gemella riflessa.
I suoi abiti sono strappati e i suoi boccoli dorati rovinati, eppure il suo volto non è per niente sciupato e sembra conservare perfettamente  le stesse qualità di pochi mesi prima.
Gli occhi grigiastri di Margarita incrociano quelli della copia. Si sorride amaramente, per poi gettare il fiore in acqua distorcendo cosi la propria immagine.
‘Mia cara’  bisbiglia, mentre la rosa si frammenta in tanti petali scarlatti, che svaniscono sotto il passaggio di una gondola.         

‘Io sono il diavolo’.
 

  
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