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Autore: danonleggere    28/05/2013    6 recensioni
E Sacro Romano Impero? Quando se nè andato ha lasciato un enorme vuoto dentro al piccolo Italia.
Lui lo ha sepolto nei suoi ricordi per evitare di soffrire, perchè non è più disposto ad attaccarsi a qualcuno per poi non vederlo tornare.
Ma cosa farà quando quel suo amico tedesco si farà sempre più importante, quando guardandolo vi vedrà riflesso il suo primo amico?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per prima cosa un enorme grazie a te e solo te che stai leggendo in questo momento e che mi stai dimostrando che quello che scrivo ha un  vago senso.
E avverto che ho corretto gli errori (spero tutti) del capitolo precedente, ma mi faccio prendere dalla storia (nonostante io l'abbia letta un casino di volte nel riscriverla e soppratutto l'abbia scritta io) e forse ne ho dimenticato qualcuno verso la fine *si inginocchia* SCUSATEMI!





Germania si diresse verso il suo studio e afferrato il telefono compose il numero dell'albino. Dopi pochi secondi si sentì:
"Kesesesese, questa è la segreteria telefonica del Magnifico Me, prego lasciare un messaggio dopo il PIO." e una vocina acuta intervenne "PIO."
"Prussia, lo so che sei lì, tu non hai la segreteria telefonica." gli ricordò il fratello minore già sconvolto per quello che gli stava succedendo.
"Kesesesese, e se il Magnifico Me l'avesse comprata?" fece di nuovo la voce nella cornetta.
"Sicuramente il magnifico te è troppo magnifico per leggere le istruzioni e non l'ha ancora montata." gli rinfacciò il biondo.
"E' che non voglio chiedere aiuto a Francia e le istruzioni sono tutte in francese, ma perchè mi hai chiamato? Non ti fai sentire spesso!"
"E' che ho dei problemi qua a casa" rispose vago "comunque non è che tu hai mai sentito parlare di un certo Sacro Romano Impero?" Chiese Germania andando subito al punto, non voleva farlo capire al fratello ma si stava attorcigliando insistentemente il filo del telefono attorno al dito mentre attendeva una risposta che però non arrivava "Hei Prussia, sei ancora lì?"
Niente.
"Prussia, ti è successo qualcosa?" urlò il teutonico biondo gia stressato di suo.
"No. Mi dispice, non conosco nessun Sacro Romano Impero. Scusa, addio." e riagganciò. Strano, di solito quando Germania gli telefonava l'albino lo teneva impegnato per ore ad ascoltare tutte le sue magnifiche imprese.
Ludwig stava per chiamare Austria per chiedere a lui quando sentì dei rumori dalla camera di Feliciano. Ci si stava per catapultare dentro quando in attimo prima della soglia si fermò per entrare timidamente. Dopo aver aperto lentamente la porta il potente tedesco si fermò all'ingresso mentre Italia si alzava a sedere.
Si avvicinò a lui e gli si sedette di fianco su uno sgabello preparato in precedenza per quel momento. Adesso si stava giocando una delle cose più importanti della sua vita e tutto doveva essere perfetto.
Il castano sbadigliò sonoramente e piano piano posò lo sguardo sull'amico che con uno scatto veloce si protese in avanti e lo baciò. Veneziano era stupefatto, ma poco prima che potesse ricambiare un'immagine gli invase la mente e svenne.
Il tedesco vide l'altro accasciarsi tra le sue braccia e mormorare ancora quel nome, Sacro Impero Romano. Allora Germania preso dalla frustrazione e con l'autostima alta quanto Eduard* si buttò fuori dalla stanza per agguantare il telefono e chiamare Austria. Dopotutto quando era piccolo Feliciano lavorava da lui, era "l'uomo" giusto per chiedergli una cosa del genere.
Compose velocemente il numero e dopo pochi istanti rispose una voce gentile "Ciao Ungheria" salutò lui "cercavo Austria ma anche tu vai bene, per caso conosci un certo Sacro Romano Impero?"
Silenzio.
"Ungheria, sei ancora lì? Evidentemente oggi il telefono non funziona, dovrò chiamare il tecnico."
"No, il telefono funziona. Mi dispiace ma non lo conosco, adesso però ti passo Austria, buona giornata Germania." rispose educatamente la padella-woman e dopo poco tempo si sentì il suono di una voce più cupa "Buongiorno Ludwig."
"Salve." rispose educatamente il biondo cercando di non perdere troppo tempo.
"Elizaveta mi ha detto che dovevi parlarmi di una cosa importante, avanti."
Importante? Come faceva lui a sapere che scoprire chi fosse quel tipo era importante? Va bhe, Germania non aveva nè tempo nè energie per pensarci adesso.
"Si, in effetti, volevo chiederti se conoscevi un certo Sacro Romano Impero." il biondo si aspettò di non sentire più voci come era successo prima, invece il parassita aristocratico si affrettò a rispondere "Si, lo conosco. Veniva spesso a casa mia per giocare con Italia quando era piccolo. Erano grandi amici, poi un giorno è sparito. Mi dispiace se è poco, non so altro, arrivederci." e riagganciò.


"Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato." disse l'austriaco "adesso sarà compito di Prussia informarlo." e Ungheria annuì grave.


Germania era sconvolto, un amico di Italia? Un amico d'infanzia scomparso che il castano chiamava nel sonno? E perchè Elizaveta aveva detto di non conoscerlo quando anche lei lavorava da Austria quando Feliciano era piccolo? Non poteva sopportarlo.
Ancora preso dalle emozioni decise di calmarsi andando a dormire, il giorno dopo avrebbe chiarito la questione con la mente più lucida.


Il teutonico si svegliò alle 6.00 precise e si sorprese felice nel constatare che sentiva l'abituale peso dell'amico sullo stomaco. Per evitare la scenata del giorno prima decise di svegliarlo aspettandosi una reazione "insolita" dopo gli avvenimenti della serata. Ma il castano si alzò normalmente salutando il biondo con un misto tra un VE, uno sbadiglio e la parola Pasta (?) e andò a preparare la colazione.
Ludwig era basito, ma lentamente si vestì e scese anche lui a mangiare. Una volta in cucina notò che l'italiano non aveva la collana con la croce che gli aveva regalato il giorno prima e non l'aveva vista neanche sul comodino dove l'aveva lasciata.
Si sedette a tavola e cercò di tastare un po' il terreno "Senti, a proposito di ieri sera... "
"Ti ringrazio tantissimo per la cena" lo anticipò l'altro "era da tempo che non mangiavo delle lasagne così buone!" finì allegro mentre si sedeva anche lui a mangiare.
"Si, ma quello che è successo dopo... " ritentò Germania.
"Mi dispiace di essermi addormentato, ma ero molto stanco"  disse Feliciano sorridente.
"Quindi non ricordi quello che è successo alla fine... " il biondo non sapeva come accennare al discorso.
"No, perchè? Ti ho fatto arrabbiare?" si agitò il castano "Io non volevo, non sapevo che... " e provò ad inventare scuse su qualcosa che non aveva fatto.
Che non ricordava di avere fatto.
Ma lui ricordava.







*una stellina d'oro a chi riconosce la citazione   ^J^
Comunque...  hihihi e non sapete cosa succederà dopo! Ok, prima di soffocarmi dalle risate per le perversioni che mi vengono in mente vi dico  che questo capitolo è schifosamente corto e che è da considerare come una congiunzione tra quello precedente e il prossimo.
E se vi sembra che quello che è successo è narrato in modo veloce e confuso (anche se non ci crederete) è fatto apposta! Ma si capirà meglio nel prossimo capitolo.
Ora prima di spoillerare qualcosa spero che vi sia piaciuto arrivare fin qua e spero che recensirete, così almeno io avrò l'autostima alta dato che quella di Germania è andata a quel paese. E sappiate che se non lo farete incapperete in una terribile maledizione, perchè io vi osservo sempre ò.ò  !
E ora il momento che state tutti aspettando:  CIAO!
  
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