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Autore: EllaC    30/05/2013    0 recensioni
a volte bisogna solo lasciarsi andare.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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… e il telefono con a sua suoneria impossibile inizia a suonare.
Rispondo un po’ infastidita, è mio padre. –pupetta! – ecco qua. Posso avere 20, 25, 30 anni, ma certe cose non cambieranno mai. La chiamata dura poco. Mi sono quasi dimenticata dello sconosciuto cui ho voltato le spalle. Sono sicura che se n’è andato.
E invece eccolo lì, con i rayban sul naso, i capelli spettinati, la faccia da pesce.
Ma che vuole??  Silenzio. Beh, allora parlo, per la miseria. “ senti non c’è problema, sto bene, tranquillo!”
Silenzio. Che cavolo hai da fissarmi? Sempre se stai fissando me.

“oh ok. Io.. “
E dai, non ho tutto il giorno.
“vieni spesso qui?” wow. Vuoi fare conversazione adesso? Sul serio? Come se fossi una scema.  Che faccia però. Non capisco niente. Non leggo niente. È un enorme punto interrogativo.

“si, mi capita. Vivo in questa città da un po’ ormai. Mi piace girare, perdermi. Ne sono innamorata.” –ok el, stai decisamente dando troppe informazioni. Ma questa faccia mi incuriosisce, mi intriga il fatto che non ne colgo le espressioni. Come se parlasse in ostrogoto. Maledetto.
Ride. E sono morta. Cavoli che sorriso! Ora si che vedo qualcosa! Non sta solo facendo il fico.
“innamorata? Di una città??” si, di una città, sconosciuto numero uno! Embè?

“è complicato”. Beh, lo è. Come spiegare che l’unica cosa che mi fa stare bene è staccare la spina dai miei doveri e girare senza meta? Come spiegare il perché? Caro sconosciuto numero uno, No, non lo saprai.
“senti.. posso chiederti come ti chiami?” . col cavolo!

“solo se mi dici il tuo”.

E allora eccola là, l’espressione di stupore più evidente che abbia visto negli ultimi mesi. Si toglie gli occhiali da sole e dice solo: “sul serio? Non sai chi sono?” e i denti li vedo proprio tutti, in quel sorriso enorme.
 Ci penso un po’.

“dovrei?”

Ma poi qualcosa cambia nell’aria. Inizio a sentire delle grida multiple che si avvicinano. Mi giro e vedo 2 gruppi di ragazze che ci fissano, alcune abbastanza intenzionate a mettersi a correre.
Penso di essere un po’ nella merda, non so perché.

“oh, cazzo.” Mi giro, e  improvvisamente l’espressione rilassata e divertita è scomparsa, e su viso del mio sconosciuto c’è un ghigno strano, stizzito.
Mi guarda, si rimette gli occhiali e sbuffa. “ ascoltami. Io devo scappare proprio adesso, ma ti prego, dimmi il tuo nome. Solo il tuo nome.”
“ te lo dirò, ma non oggi”
“allora dimmi come faccio a ritrovarti. “
È facile. Non ho la più pallida idea del perché lo sto facendo. O forse si.
I casi difficili mi hanno sempre intrigata fino allo sfinimento.
Gli metto il biglietto in mano. “ alle 9”.
Sorride e si mette a correre. E appena lo fa, quei due famosi gruppi di persone scattano in un inseguimento incredibile, finchè le urla non mi superano del tutto.
 
Non capisco. Ma chi cavolo sei, sconosciuto numero uno? Uno famoso, ovviamente. Pensa te.  
Inizio a camminare verso la fermata della metro quando vengo praticamente braccata da due ragazze.
Le osservo. Capelli muticolor, vestiti di vario tipo, più giovani. Una sta piangendo e ha lo sguardo supplichevole di chi sta per chiederti un favore in punto di morte. L’altra invece.. sguardo da killer. Oh my my.

“chi cazzo sei tu?”. Wow. Carina.
“ma dico, lo sai chi era quello? Se ti rivedo in giro, non sai che ti succede”
Ma la sua spavalderia dura poco.  Molto poco. Intuisce la differenza di età e di forza,- 5 anni di allenamento sono serviti, cavoli- e si allontana dal mio naso.
Me ne vado, ma continuo a sentire questa frase.

“ma lo sai chi cazzo era quello?” e piange.
La gente è strana.
Mancano 3 minuti e finalmente torno a casa, ma no, non posso stare tranquilla con l’ipod nelle orecchie giusto?
La ragazza dallo sguardo di supplica di prima mi bussa alla spalla. È gentile, me lo dicono i suoi occhi.

“ti prego,digli che lo amo. Io sono sarah. Ti prego.”oh, Sarah.  Che ti avrà fatto per piangere così?
“senti tesoro, chiunque fosse, mi ha solo chiesto l’ora okay? Non preoccuparti”.

“oh mio dio. Sul serio non lo sai allora. Quello era Harry Styles.”
Vuoto.
  
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