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Autore: demisvooice    30/05/2013    0 recensioni
Iniziai a correre, correvo veloce come non mai, mi sembrava di volare, volevo arrivare per arrivare in tempo alla stazione, dovevo.
Andai a sbattere contro molta gente ma non mi scusai nemmeno una volta, non avevo tempo, dovevo fare in fretta. L'aria gelida proveniente dalle montagne si accaniva sul mio viso, pian piano sentivo la faccia congelarsi sempre di più, avevo il cuore a mille, i polmoni in fiamme ma un unico pensiero mi vorticava in testa: arrivare in tempo alla stazione, non perdere quel maledettissimo treno. Non ho idea di quanto tempo impiegai per arrivare, so solo che quando arrivai era già troppo tardi. Percorsi a grandi passi la stazione in lungo e in largo, chiesi in giro, iniziai a gridare il suo nome. Ma niente. Nessuna risposta, solo tanta curiosità sui volti di quegli sconosciuti.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Diventai sempre più scontrosa, sempre più scorbutica, sempre più polemica e maleducata. Il mese che seguì la sua partenza fu tremendo. Mi sentivo sola, ero stata privata di mio fratello e mi ero smarrita. Ecco come mi sentivo senza di lui, smarrita. Ero troppo abituata ad averlo sempre attorno a me, a sentirlo cantare sottovoce in camera sua, ero troppo abituata a passargli le mani tra i capelli, ad abbracciarlo, a passare la notte nel suo letto con lui accanto che mi coccolava. Ero troppo abituata ad avere un fratello perfetto, perché per me era così, perfetto. Era una tortura stare senza di lui. Andavo tutti i giorni alla stazione. Speravo di poter scorgere la sua testa riccia tra la folla, speravo di vederlo correre verso di me con uno dei suoi sorrisi stampati in faccia ma non era così. Non appariva nessuno, e nessuno mi veniva a cercare. I miei erano stravolti quanto me, non sapevano come distrarsi così ci riducevamo tutti in un silenzio tombale, ognuno immerso nei propri pensieri.

Un mese e una settimana dopo la partenza di Harry, ad inizio marzo, una mattina i miei sparirono per ore senza neanche lasciarmi scritto un post-it sul frigo, così mi rifugiai in camera mia e dormì per la maggior parte del tempo. Quando mi svegliai, alle due del pomeriggio, sentì dei rumori provenienti dal bagno così incuriosita mi alzai e andai a vedere. Quello che mi ritrovai davanti mi paralizzò. Un ragazzo biondo che non avevo mai visto, con un asciugamano legato attorno alla vita si stava lavando i denti. 'Chi cazzo sei?' urlai allontanandomi. Immagino che si spaventò perché quando si girò era bianco in volto. 'Chi cazzo sei?' urlai di nuovo visto che quello non rispondeva, intanto mia mamma era corsa vicina al biondo e gli cingeva le spalle come se lo conoscesse da sempre. Mi rivolse un sorriso incerto e disse:'Tesoro lui è Niall. È il figlio della mia amica Sam, cercava un posto a Londra dove stare per poter suonare nei bar così l'ho invitato a vivere da noi, starà nella camera di tuo fratello.' Guardai mia mamma per qualche istante, sentivo le lacrime affiorare, gli occhi pizzicavano. Iniziai ad urlarle contro:'Cosa vuol dire? Chi è questo? Non starà nella camera di Harry, non ne ha il diritto, non può! Come ti è saltato in mente di dargli la sua camera?' lanciai un'occhiata feroce al biondo, sibilai 'vaffanculo anche a te' al ragazzo e corsi in camera mia sbattendo la porta.
Qualche minuto dopo mio papà entrò nella stanza e si sedette sul letto. 'Anne stai tranquilla. Lui non sostituirà tuo fratello, penso che porterà un po' di allegria in questa casa. Devi stare tranquilla. Adesso calmati e all'ora di cena scendi e parla civilmente con lui e la mamma. Non fare quella faccia, tutto si sistemerà. A dopo bocciolo.'

Durante la cena ebbi modo di osservare meglio quel ragazzo: era biondo, occhi chiari e aria allegra. Continuava a far ridere mia mamma e questo mi fece piacere visto che non la vedevo ridere di gusto da un po' di tempo. Dopo un silenzio imbarazzante si girò improvvisamente verso di me, e sorridendo mi disse:' Io sono Niall, piacere.' 
'Anne' dissi con un filo di voce.

  
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