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Autore: Windofchange    01/06/2013    3 recensioni
A volte la vita non ti chiede il permesso, decide lei e basta, anche se tu non sei d'accordo. Entra senza bussare e cambia tutte le carte in tavola, carte sconosciute con le quali i fratelli Gallagher non hanno mai giocato...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. Brutti ricordi
 
 

Cinque paia di occhi azzurri che si guardavano l'un l'altro, tutti nella stessa stanza, come non succedeva da moltissimo tempo ormai.
 
Thomas Gallagher sedeva su una vecchia sedia verde proprio di fronte al letto di Peggy, al centro di quella stanza bianca tipica degli ospedali.
Indossava jeans sgualciti, maglione blu di lanetta con la cerniera e scarpe da ginnastica bianche. Era invecchiato parecchio dall'ultima volta che Liam lo aveva visto, la pelle si era raggrinzita, i capelli si erano diradati, ma manteneva sempre quel colorito rosa da classico irlandese o da classico bevitore accanito. Forse aveva anche messo su qualche chilo, in effetti il doppio mento una volta non era così pronunciato.
-Ciao Liam-
Liam pensò che l'ultima volta che sentì quella voce fu quando il bastardo rintracciò lui e Noel facendosi pagare da un giornale in cerca di scoop. Al solo pensiero lo stomaco gli si rivoltò. Liam sbattè la porta alle sue spalle chiudendola, senza rispondere al saluto. Nella stanza c’erano anche Noel e Paul, entrambi lontani dal padre e appoggiati alla parete opposta a dove si trovava Liam.
-Liam, come stai? Vieni qui-
Peggy si illuminò appena vide il figlio, ma si notava che la sua espressione era preoccupata e un anche un pò spaventata. Sicuramente mai si sarebbe aspettata questo genere di visita. Il figlio si avvicinò alla madre dandole il solito bacio sulla guancia, poi indurì lo sguardo e si rivolse ai due fratelli.
- Lui che cazzo ci fa qui, qualcuno me lo spiega?-
Entrambi i fratelli avevano la stessa espressione smarrita e nervosa che aveva Liam. Anche loro se lo erano trovati in camera appena arrivati in ospedale, ma nessuno dei due aveva ancora capito il vero motivo della visita.
-Ne sappiamo tanto quanto te, Liam, siamo appena arrivati anche noi e ce lo siamo trovati qui. Perchè non glielo chiedi a lui?- disse astioso Paul guardando verso il genitore.
Liam non se lo fece ripetere due volte, si avvicinò a Thomas per guardarlo meglio negli occhi e anche per cercare di intimorirlo un pò. La giacca di pelle nera e gli occhiali da sole che ancora non si era tolto lo aiutavano ad avere quell’aria da duro che a Liam piaceva tanto quando doveva attaccar briga con qualcuno.
-Mi spieghi che cazzo ci fai qua??-
-Ho sentito dai telegiornali che tua madre non stava bene, quindi ho pensato di passare a trovarla, stai tranquillo Liam, non è successo niente-
Liam notò che anche la voce era invecchiata parecchio, se la ricordava diversa e questo lo spiazzò per qualche secondo. Erano davvero passati così tanti anni dall'ultimo volta che aveva parlato con suo padre?? Ad ogni modo non si fece distrarre.
-Invece è successo che hai pensato male, non me la bevo sta cazzata, non te n'è mai fregato un cazzo nè di noi nè di lei quindi dimmi perchè sei qui-
La strafottenza di Liam cominciava ad uscire come un fiume in piena, esteriormente poteva sembrare quasi tranquillo ma dentro fremeva come un animale in gabbia. Aveva il busto piegato in avanti in segno di sfida e il mento in tensione come gli succedeva sempre quando era incazzato. Nella stanza la tensione si poteva tagliare con un coltello.
-Te l'ho già detto-
-Pensi di potermi prendere per il culo eh??-
Thomas dal canto suo non sembrava per nulla a disagio, era sempre seduto e sosteneva lo sguardo di Liam senza nessun timore. Gli anni passati lontano dai figli non avevano significato nulla per lui. Li vedeva in televisione e sui giornali, ma non gli erano mai mancati molto. Thomas era sempre stato un tipo indipendente, poco legato alla famiglia, sia a quella che si era creato con Peggy sia alla sua originaria, che viveva ancora in Irlanda, eccetto i suoi genitori che erano già morti da parecchio tempo ormai.
-Basta per favore, smettetela- disse Peggy stizzita con quel filo di voce che le rimaneva. Aveva paura che tra i due scattasse una lite, e conoscendo sia Liam che il marito la sua paura era del tutto sensata. -Thomas per favore vai via, parleremo poi un'altra volta-
-Mamma ma di che cazzo dovete parlare eh?? Tu non ci rimani da sola con lui!- Liam sbottò anche con la madre, girandosi verso di lei, innervosito da tutta quella situazione che si stava creando intorno a lui.
- Ma almeno tu lo sai cosa ci fa qua?-
Peggy Gallagher sospirò prima di parlare, come se si stesse togliendo un macigno dal petto -E' venuto per parlarmi di una questione, una questione che riguarda solo noi due- Peggy fece una strana smorfia, come per far capire al figlio che gliene avrebbe parlato ma che quello non era proprio il momento. Ma Liam, da testa di cazzo qual'era, non ci pensava neanche minimamente a far uscire il padre dalla stanza, non fino a quando non gli avesse detto il vero motivo della visita. Almeno gli avrebbe spaccato la faccia subito, se no quello se ne sarebbe andato e non si sarebbe più fatto vedere per almeno altri dieci anni.
-No, se riguarda anche te riguarda anche me, quindi vedi di dirmelo se non vuoi finire anche tu su un letto d'ospedale-Liam tornò a guardare verso il padre con lo sguardo più incazzato che mai.
-Esatto, mamma di qualunque cosa dobbiate parlare dobbiamo esserci anche noi- stranamente Noel diede ragione al fratello, era la prima volta che Liam lo sentì parlare da quando era entrato nella stanza.
-Allora si può sapere che cazzo vuoi si o no?? – chiese Paul al padre facendo eco alla richiesta di Liam.
Thomas e Peggy si guardarono in silenzio, come a chiedersi quale fosse la decisione più giusta da prendere.
-Beh, in fin dei conti non c’è nulla da nascondere, prima o poi avrei dovuto parlarne anche con loro. Sono venuto qui per dire a vostra madre che, nel caso le succedesse qualcosa, a me spetta la metà del suo patrimonio-
Nella stanza scese il gelo più assoluto. Le parole di Thomas riecheggiarono nelle orecchie dei figli come pura follia, pura fantascienza.
Liam si avventò sul padre, lo prese per il collo della maglia e lo sollevò sbattendolo contro il muro.
-Tu, brutto bastardo, come osi venire qui a parlare di soldi quando mia madre è su un letto d'ospedale eh??-
Noel e Paul intervennero prontamente per dividere i due, ma Liam sembrava un cane feroce. Noel riuscì ad allontanare Liam mentre Paul teneva fermo il padre dalla parte opposta.
-Non t'azzardare a dire un'altra stronzata del genere se no vedi che fine fai. Vattene pezzo di merda!- gli ringhiò ancora Liam con un po’ di fiatone. Si tolse gli occhiali per far vedere al padre che non stava per niente scherzando.
-Tu non sei nessuno per dire cosa mi spetta o cosa non mi spetta, è chiaro? D'altronde lei è sempre mia moglie!!- Thomas aveva la maglia tutta storta e le sue guance erano diventate ancora più colorite. Sapeva che i figli avrebbero avuto una reazione negativa ma, nonostante ciò, non pensava che arrivassero a mettere le mani addosso ad un uomo di oltre 70 anni.  
-Vedi di andartene prima che succedano altri casini!! E cerca di portare più rispetto per nostra madre. Lei non ti darà niente, tu non sei più nulla per noi da sempre, ma non ti fai schifo da solo per venire qui a reclamare soldi? Sei solo una nullità!- disse Paul allontanandosi dal padre, anche lui sconvolto da tutta la situazione che era venuta a crearsi.
Noel si sentì in dovere di difendere i fratelli. Non aveva parlato fino a questo momento, non perchè non avesse nulla da dire, ma perchè non c'era neanche una parola da sprecare per un vecchio miserabile come suo padre. Si avvicinò al genitore, cercando di mantenere la calma per non far uscire tutta la rabbia che aveva in corpo. Parlò piano e lentamente, scandendo bene le parole come fanno nei film.
-Se torni un'altra volta, sappi che te ne pentirai amaramente. Non osare ad avvicinarti più a nostra madre e neanche a me o ai miei fratelli. Tu per noi sei morto dal giorno che te ne sei andato. Non ci hai mai cercato, non hai mai chiesto di noi o dei tuoi nipoti, quindi non ti spetta proprio un cazzo di nulla. I soldi del successo mio e di Liam non li vedrai neanche tra un milione di anni, sono stato abbastanza chiaro??-
Thomas era ancora paonazzo a ansimava dalla rabbia.
-Sei solo una nullità, uno schifo d'uomo che non vale un cazzo. Un'ubriacone di merda- proseguì gesticolando Liam incapace di tacere.
-Anche tu sei sempre ubriaco, leggo le notizie sui giornali. Da qualcuno devi pur aver preso- ridacchiò Thomas, contento di poter mettere in cattiva luce il figlio minore.
- Io non ho preso proprio un cazzo da te, grazie al cielo!!! Tu non sei mio padre, non lo sei mai stato! Mi fai schifo, vorrei non averti mai avuto come padre!-
- E io vorrei che tu non fossi mai nato, anzi a dir la verità, tu sei stato solo uno sbaglio, non saresti mai dovuto venire al mondo, non ti volevamo neanche, vero Peggy? Diglielo- Liam rimase ammutolito, incapace di rispondere a tanta cattiveria. Noel spintonò Thomas contro il muro e cercò con tutte le sue forze di trascinarlo fuori dalla stanza, aiutato da Paul.
-Ora hai rotto il cazzo, vattene. Non sei un genitore, sei soltanto uno stronzo bastardo di merda. NON FARTI MAI PIU’ VEDERE!-
Paul le Noel lo tenevano per le braccia, finchè Thomas non fu definitivamente cacciato fuori. Li guardò con lo sguardo infuocato come le sue guance, incapace di proferire parola. Poi si voltò, incamminandosi verso l'uscita. I due fratelli lo guardarono allontanarsi, entrambi con la speranza che non si fosse fatto rivedere mai più. Rientrarono dentro, Peggy piangeva in silenzio e Liam cercava di consolare la madre, anche lui visibilmente scosso.
- Lo sapevo che sarebbe andata a finire così, non dovevo permettergli di entrare-
-Mamma, cosa avresti potuto fare, sei qui su un letto d'ospedale, non puoi neanche alzarti- la rassicurò Liam accarezzandole una mano.
-Avrei dovuto chiamare un'infermiera, avrei dovuto farlo cacciare- continuò lei tra i singhiozzi- Liam, non credere a quello che ha detto tuo padre. Anche se non ti abbiamo cercato, non ho mai rimpianto quella decisione, capito?-
-Certo, mamma, lo so. Stai tranquilla, è solo un coglione- La baciò sulla guancia per farla calmare un pò. Liam era consapevole che la madre non la pensava come quel coglione di suo padre, lei lo adorava, ma sentirsi dire certe cose da una persona che ti ha messo al mondo non fa piacere, anche se quel genitore è un padre di merda. Prese i suoi occhiali e si avvicinò alla porta. -Ora devo andare, ci vediamo magari domani ok?- fece un mezzo sorriso, poi uscì chiudendosi la porta alle sue spalle.
Noel aspettò un secondo, indeciso sul da farsi, poi si avviò anche lui fuori dalla stanza. Liam, sentendo sbattere nuovamente la porta, si voltò e vide Noel avvicinarsi a lui.
- Senti…stai bene? Non fare caso a quello che dice quel coglione ok?- Noel non sapeva cosa dire, voleva solo assicurarsi che stesse bene. Non sapeva neanche lui perché.
Liam non sapeva cosa rispondere. Da una parte era ancora un pò scosso dalle parole dal padre, dall'altra era contento che Noel lo avesse difeso.
-Si. E tu stai bene?
Noel annuì con la test. Si guardarono ancora negli occhi, quegli occhi così simili eppure ancora maledettamente distanti.
Poi Liam si girò e continuò a camminare verso l'uscita, mentre Noel rimase fermo a guardare il fratello allontanarsi sempre di più.
 
  
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