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Autore: Five Boys    03/06/2013    1 recensioni
Scarlett:"Nessuno mi ha mai amata...non mi sono mai sentita desiderata da un ragazzo, nessuno mi ha mai dato così tante attenzioni..." Harry la azzittì baciandola. "Io, sta succedendo ora. Ti ho amato per primo."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardai fuori dalla finestra.
Il rumore della pioggia mi tranquillizzava. 

-Flashback-

I tuoni facevano tremare i vetri della mia stanza. Erano le quattro di mattina e qualcosa mi turbava.
Scesi in cucina.
Guardai fuori, attraverso le persiane; pioveva fortissimo.
Aprii il frigo e dopo aver preso un bicchiere dalla dispensa, versai l’acqua.
Stavo per tornare in camera, bevvi un sorso d’acqua, quando il telefono squillò.
“E’ la signora Grey?” I battiti del mio cuore aumentarono.
Sentii la voce roca di mia madre rispondere dal secondo telefono. “Si, chi parla?” “Signora…” L’uomo fece una pausa. “Sono l’agente Smith. Suo marito ha avuto un incidente, è morto.” Lasciai cadere i due oggetti che tenevo in mano rimanendo come paralizzata.

-Fine flashback-
 

Pioveva come quella notte.  I ricordi invasero la mia mente e il mio cuore, stritolandolo.
Osservavo le gocce di pioggia, che avevano bagnato il vetro, scorrere via dalla superficie.
Le lacrime tagliarono il mio viso.  Pioveva anche dentro di me, ora.
“Scarlett c’è un ragazzo sotto, chiede di te.”
La voce di mia madre scacciò via quei pensieri.
 
 
 
Riconobbi Harry. Stava seduto sul divano, un po’ curvo, dandomi la schiena.
Sentì i miei passi, quando si alzò di scatto, voltandosi verso di me.
Si grattò nervosamente la testa prima di salutarmi.
“Umh, ho conosciuto la tua mamma, è simpatica, ti assomiglia molto” M’informò.
Risi, abbassando lo sguardo sulle sue classiche scarpe scamosciate.
Richiamò la mia attenzione con un ‘finto’ colpo di tosse.  “Ti va di fare un giro?” Mi chiese con una faccia da cucciolo. “Ti porto a casa prima di cena, promesso.”
Non ero dell’umore giusto, ma passare un po’ di tempo con lui mi avrebbe rallegrata, ne ero sicura.
 
Il parco era quasi vuoto quando arrivammo e nel frattempo aveva smesso di piovere.
Mi guardò.
Stare vicino a lui, sentirmi osservata da lui, mi faceva uno strano effetto; bello però.
Ripensai al bacio a stampo, che mi diede la scorsa notte, da ubriaco. Probabilmente non si ricordava nulla, era troppo perso.
“Mi stai ascoltando?” Chiese divertito, cercando di nascondere il suo bel sorriso.
Era la perfezione.
“Si, Harry…” Scoppiai a ridere. “Sono sovrappensiero oggi.” Mi scusai.
Cercò la mia mano per intrecciarla alla sua. Dei brividi percorsero il mio corpo.
Harry mostrò le fossette, divertito dalla reazione che aveva provocato in me e strinse la mia mano.
“Ho notato qualcosa non va?”
La sua preoccupazione mi faceva sentire protetta, considerata.
“E’ tutto okay” Sorrisi e lui fece lo stesso.
 
Camminammo lungo il parco, parlando in continuazione. Sembravamo due logorroici.
Mi raccontò della sua ultima vacanza, della sua passione per la musica e degli studi che stava frequentando.
“Lavoro in una panetteria, per pagarmi le lezioni.” Disse.  
“Vorrei proprio vederti con la tua divisa lavorativa.” Sogghignai.
“Basta che tu vienga il mercoledì, il venerdì e il sabato mattina. Sarò onorato di servire la più bella.”
Mi imbarazzai a quelle parole e il rossore sul mio visò aumentò quando mi guardò negli occhi.
Cadde il silenzio, per la prima volta.
Mi fece girare, completamente, verso di lui. Eravamo faccia a faccia, o meglio, mento a labbra, considerata la sua altezza.
Mi guidò sotto la quercia che dominava il parco, a pochi metri da noi.
I battiti del mio cuore accelerarono.
Harry sollevò il mio mento, costringendomi a guardarlo negli occhi.
 
Baciò delicatamente gli angoli della mia bocca. Io rimasi impassibile ad ogni sua azione.
Il tocco della sua mano sulla mia guancia era freddo. 
Sovrapposi la mia sulla sua, cercando di riscaldarla.
Appoggiò, delicatamente, la mia schiena contro il tronco dell’albero, ancora umido per via del temporale. Il contatto visivo rimase, fino a quando dopo aver sorriso, premette le sue labbra sulle mie. Gemetti a quella sensazione che non avevo mai provato fino ad allora.
Le sue mani risalirono lungo i miei capelli, mentre le mie furono attratte dal suo petto.
Sentii i battiti del suo cuore accelerare sempre di più.
Mi baciò con tenerezza e il mio corpo su invaso da brividi, più intensi di prima.
Mentre le nostre lingue si accarezzavano, aprii leggermente gli occhi, tenendoli socchiusi e mi accorsi dalla luce verde che emanavano i suoi, che stava facendo lo stesso.
Quando se ne accorse sorrise.
 
 

 
 

Harry’s pov.

Nel momento in cui mi staccai da lei, strinse la mia mano, come se avesse paura che me ne sarei andato.
Ricambiai la stretta, per farla rassicurare. Non era la prima volta che succedeva.
I suoi occhi scuri catturarono la mia attenzione.
“Una leggenda narra che le persone con gli occhi scuri baciano molto bene.”
Lei mi guardò arricciando il naso. “Non conoscevo questa leggenda.”
Non ero un bravo attore, ne ero consapevole. “Umh, beh, diciamo che è nuova…è nata pochi secondi fa.”
La mia frase fu seguita da una rumorosa e piacevole risata, da parte di entrambi.
Era bellissima.  Seguii ogni suo minimo movimento e rimasi incantato, quando si spostò l’ammasso di morbidi capelli sulla spalla destra e mi sorrise.
“Sei bellissima.” Le dichiarai il mio pensiero.
Nascose le labbra.
“Che succede?” Chiesi.
“Che altro c’è?” Mi domandò, con un tono piuttosto abbattuto, sperando di sentirsi dire quello che voleva.
Ero confuso e non riuscivo a capire il significato della sua ultima frase.
Si morse il labbro inferiore.
“Non capisco Scarlett, cosa intendi?”
“Che cosa vedi in me, oltre alla bellezza?”
Non ero bravo con le parole. Guardai un punto lontano del parco.
“Styles” Richiamò la mia attenzione.
Abbozzai un sorriso, ma lei rimase seria.
Era quel tipo di ragazza che faceva le cose sul serio; dava importanza a un bacio, agli sguardi, alle parole e non le piaceva essere presa in giro, voleva essere importante per qualcuno e presto lo sarebbe diventata.
Mi avvicinai e le cingi i piccoli fianchi. Ci guardammo per un po’, senza parlare. Avvicinai la mia bocca al suo orecchio sinistro. “Mi piaci davvero Scarlett.” Presi la sua mano e la poggiai sul mio cuore.
Il mio respiro si fece più affannoso, quando la sua mano risalì fino al mio labbro inferiore e ne disegnò il contorno con la falangetta.
*White lips, pale face…*
La suoneria del mio cellulare ci interruppe.
Mi affrettai a tirare fuori dalla tasca posteriore dei jeans l’ I phone.
Risposi subito, mimando le mie scuse a lei.
“Pronto?” Quando riconobbi la voce dall’altra parte del telefono, mi allontanai da lei.
“Liam, che succede?” Chiesi al mio amico. 
“S-sei sospettato Harry.”
Rimasi immobile, il sangue smise di circolare nelle mie vene.
“Come cazzo…?” Alzai il tono della voce e voltandomi, vidi Scarlett preoccupata. “Ne riparliamo tra due ore, da Mike.”
Riagganciai e tornai da lei, nascondendo il mio nervosismo o almeno ci provai. 

  
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