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Autore: Panny_    03/06/2013    3 recensioni
«MORINAGA! COSA CAZZO MI SUCCEDE?!» urlò Souichi, mostrandogli la pancia. «sto male da quando l’abbiamo fatto l’ultima volta! Mi hai drogato neh? Tipico di te, dato che la prima volta l’ho fatto con te sotto effetto di un eccitante!»
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«COME SONO FINITI I MANDARINI?» urlò Souichi, attirando il pubblico.
«Mi dispiace signore, li abbiamo finiti ieri e il nuovo carico deve ancora arrivare»
«MA IO VOGLIO DEI MANDARINI!» sbraitò lui, da risposta.
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«No... no tu non sei un mostro... Tu sei una persone incredibile.... un uomo che aspetta un bambino... è qualcosa di... di... »
«Orribile...» concluse il biondo, dandosi un pugno sulla pancia.
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I caratteri dei personaggi potrebbero cambiare nel corso della storia, negli avvertimenti aggiungerò anche l' OOC quindi vi pregherei di non scrivere nelle recensioni "Morinaga/Souichi è troppo OOC" o roba simile.
Grazie dell'attenzione. I capitoli nuovi verranno pubblicati ogni lunedì.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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Nient'altro che noi-Capitolo 9

Il senpai si assopì sul morbido divano, circondato da Kanako e Morinaga, i quali stavano guardando la televisione. Kanako non la smetteva di accarezzare il ventre di Souichi. Spesso sentiva il piccolo muoversi nel suo corpo e ogni volta un fremito la percorreva fin dentro le ossa.
Improvvisamente il senpai, addormentato, si svegliò di colpo, massaggiandosi il ventre. Sul volto c’era un’espressione di sofferenza e dalla fronte si vedevano piccole goccioline di sudore percorrergli il pallido volto.
Nonostante tutto sorrideva.
«Senpai, ti senti bene?» chiese Morinaga, spegnendo la tv. Il biondo annuì, alzandosi.
«Kanako, mi accompagni in bagno per favore? È solo un po’ di mal di pancia... si risolve prest-Ah!» i crampi aumentavano d’intensità, lo si deduceva dall’ampliarsi del tono di voce del biondo.
«C-Certo fratellone...» La ragazza l’accompagnò nella stanza da bagno, rimanendo dentro.
«K-Kanako... esci... non ci riesco se c’è qualcuno...» ammise il senpai, imbarazzato a morte. La ragazzina ridacchiò, per poi uscire.
«Chiamami se hai bisogno, sono qui fuor- ehi, nii-chan!» la ragazza stava per completare la frase quando lo vide accasciarsi a terra.
Morinaga, intanto, era fuori ala porta, aspettando che escano sentì il tonfo e poi le grida della ragazza e, senza pensarci due volte, entrò, vedendo il senpai a terra.
La sedia a rotelle gli dava un enorme fastidio, quindi, sprigionando tutta la forza di volontà in corpo, senza neanche accorgersene, si ritrovò in piedi. La gamba gli faceva un male della Madonna, ma doveva resistere.
Kanako, intanto, cercava di rianimarlo alzandogli le gambe ma nulla. Gli tastò il polso, ma era tutto apposto.
Dopo tanti schiaffi in faccia, il biondo riaprì finalmente gli occhi.
Il moro e la ragazza tirarono un sospiro di sollievo.
Dopo aver creato tanto trambusto, il biondo si prese anche la briga di rimproverare il povero kohai, il quale si becco anche uno scappellotto.
«Brutto scemo! Perché sei sceso dalla sedia?!?! E poi sto bene ora! Ho letto che in alcuni casi, le donne incinte svengono, e io faccio parte di quei casi... anche se sono un uomo... Inoltre... ecco, non vado in bagno da un po’, ecco perché spesso mi colpiscono delle fitte... dopo mangerò qualcosa e ci andrò...» gridò ad alta voce, abbassando la tonalità solo nelle ultime frasi.
Morinaga stette in silenzio, trattenendo le risate; l’atmosfera si era fatta improvvisamente più fredda.
Nonostante tutto, Kanako prese la sedia e aiutò Tetsuhiro a sedersi su di essa, poi portò il senpai nella stanza da letto, facendolo accomodare sul materasso.
Il kohai entrò timidamente, imbarazzandosi a morte quando notò le coperte sporche.
Kanako ridacchiò di gusto, aprendo l’armadio e prendendo lenzuola e una coperta pulite e poggiandole sulla poltroncina. Tolse quelle sporche e le portò in lavanderia, lasciando la coppia di futuri genitori da sola e in preda all’imbarazzo.
«Scusa...»
«Mh? Per cosa, senpai?»
«Per il mio comportamento di prima... non volevo farti male, scusa... »
Cosa? Il senpai che si scusava? Da quanto in qua? Sicuramente non era una cosa che faceva tutti i giorni... probabilmente tutto si collegava a un solo episodio: l’essere gravido.
«Quanto sei dolce... Comunque non preoccuparti, sono abituato alle tue angherie... e per me rimani sempre il mio senpai, il mio amore, anche se spesso vorresti vedermi morto» Morinaga ridacchiò, il senpai cominciò a piangere.
E ora che gli succedeva? Perché mai stava piangendo? Oddio, era diventato troppo lunatico...
Il kohai, sospirando, lo abbracciò, asciugandogli le lacrime con un fazzolettino che aveva in tasca. Lo lasciò due secondi per sistemarsi sul letto, accanto a lui. Il senpai, per tutta risposta, si appoggiò sulle sue gambe una volta sistematosi, rannicchiandosi sul letto e accarezzandosi la pancia mentre si lasciava coccolare dal suo kohai.
«Morinaga... domani chiederemo a Tomoe di cominciare a cercare una casa... voglio trasferirmi... mi sento in imbarazzo ogni volta che esco e portare due o tre felpe per nascondere il ventre mi dà fastidio, soprattutto quando ho gli sbalzi di temperatura...»
Morinaga continuò ad accarezzarlo, annuendo ad ogni richiesta a cui era possibile una risposta affermativa.
Adorava vederlo fantasticare, vederlo muovere le mani come se tutti gli oggetti che servivano per il bambino lo accerchiavano.
«... e infine la culla la metterei lì, accanto alla finestra... poi dipingerei tutto di azzurro se si tratta di un maschio o rosa se invece si tratta di una femmina... poi quando diventerà grande voglio proteggerlo a tutti i costi... »
«Tutto diverrà realtà, senpai... dobbiamo solo aspettare qualche mese....»
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Il tempo passò e il pancione diventava sempre più tondo. Il senpai ormai era entrato nei cinque mesi. Tomoe, dopo la telefonata fattagli da Morinaga, si smobilitò a cercare una casa abbastanza confortevole e non molto distante dalla sua e quella di Kurokawa, con almeno tre stanze da letto: una per Tetsuhiro e Souichi, una per Kanako e una per il piccolo, o la piccola, che gli avrebbe donato l’appellativo di “zio”.
Mentre Tomoe, in America, cercava casa per loro, i futuri genitori erano all’ambulatorio per fare l’ennesima ecografia. Avrebbero ascoltato il battito cardiaco del feto... erano così eccitati!
Ad accompagnarli c’era anche Kanako-chan, la quale si era attrezzata con videocamera, per immortalare il momento in cui si sarebbe sentito il battito, e fazzoletti di carta, per le sicure lacrime che verseranno di gioia lei e il fratello.
Tetsuhiro ora camminava grazie a delle stampelle: la gamba stava guarendo molto rapidamente e fu stimato che probabilmente tra un altro mese sarebbe stato in grado di camminare liberamente.
«Videocamera: presa; fazzoletti: presi; cellulare: preso; io: ci sono. Bene, ho tutto, possiamo anche andare!» commentò Kanako, probabilmente molto più emozionata ed eccitata della coppia.
Il senpai indossava una felpa nera con, colorato di grigio, un kanji della forza sulla spalla destra per nascondere l’ormai evidente pancione. Kanako si sedette al posto guida e mise in moto.
«Voglio partire al più presto... Mi sento davvero a disagio...» sussurrò il senpai, accarezzandosi la pancia. Morinaga, d’altro canto, cercava di distrarlo da quel pensiero parlando della nascita del futuro bebè.
Il senpai sorrideva sempre quando si parlava del piccino che cresceva nel suo grembo. E pensare che pochi mesi prima volesse ammazzarlo...
Arrivarono presto alla struttura. Ormai il dottore li conosceva alla perfezione e a volte li faceva entrare anche prima di altra gente che aspettava, sempre se queste persone lo permettevano e non avevano una certa urgenza, sia chiaro.
Quel giorno non c’era nessuno, quindi furono i primi ad entrare. Il senpai si stese comodamente sul duro lettino, alzandosi la felpa quanto bastava.
L’infermiera gli porse il gel azzurro, il quale stese sul ventre. Quel gel sembrava una sorta di varco tra la coppia e il bambino.
Kazako si mise accanto al senpai, prendendogli una mano. Sembrava più eccitata lei che lui, beh, era comunque la prima ecografia a cui assisteva, mentre il senpai ne aveva subite molte altre.
La sonda cominciò a scivolare sull’addome gonfio del biondo. Morinaga aveva una mano sulla spalla di kazako, mentre con l’altra si manteneva alla stampella per non perdere l’equilibrio.
Il bambino era cresciuto moltissimo, ora aveva la vera e propria forma di un feto!
Kazako si fece scappare una lacrima di gioia: presto sarebbe diventata zia... che bella emozione...
«Sembra sia cresciuto molto, bene! È diventato molto lungo. Sembra essere tutto apposto... e ora siete pronti ad ascoltare il battito del piccolo?»
«Pronti...» dissero in coro i tre. L’infermiera pulì il ventre del senpai, per poi applicargli una sonda su una parte precisa del pancione, pigiandolo prima, per poi applicarne una più in basso, laddove, secondo il ginecologo, si trovava l’utero. Quest’ultima venne ben fissata con una fascia.
Entrambe le sonde erano collegare a uno strano strumento, dissero che si chiamava cardiotocografo, che nome buffo.
Lo accesero.
Pum pum pum pum
Era il battito veloce del piccolo che risuonava nella stanza
Pum pum pum pum
Un pianto liberatorio, di commozione.
«D-Dottore... p-perché è così veloce?» domandò il senpai, balbettando e con la voce rotta dalla forte emozione.
«Non si preoccupi è normale... comunque, prima si è intravisto qualcosa... potrei ipotizzare il sesso del nascituro prima dell’ecografia morfologica...»
«CHE? Oddio, vogliamo saperlo!»


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e finalmente la scuola è finita :3 mi dedicherò alla storia con più passione... e correggerò gli errori ^^
dovrei anche cambiare il nome... manderò un messaggio a chi segue quando l'avrò cambiato ^^
Un bacione grande grande,
Panny_
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