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Autore: Satiro Sfregiato    21/12/2007    3 recensioni
Questa fic parla di cosa potrebbe accadere se il cantante dei TH Bill Kaulitz cominciasse a sniffare cocaina. (ovviamente è tutto frutto della mia menta sadica!)
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Premonizioni spaventose

Questa storia è un seguito della fic “Una strana serata”. Mi è venuto in mente un seguito una notte... e perché no? Mi sono detto “Facciamolo” °__°

Tratta bene o male dello stesso argomento della fic precedente, i personaggi non mi appartengono e ogni riferimento è puramente casuale!

Cap. 1

Premonizioni spaventose

Bill si trovava in fondo alla fermata della metro. Era nervoso, aspettava una persona da, quello che ormai gli sembrava, troppo tempo.

Bill: “Ma dove s è cacciato? Lo sa che non mi piace aspettare!!”

Vide una figura arrivare dall’entrata, alta, magra, vestita di una sola maglietta nera e dei jeans attillati blu scuro.

We we allora? Ti ho fatto aspettare troppo?”

Bill rimase zitto, era stupito ma anche nervoso, non era lui che stava aspettando.

Bill: “Chi sei?! Fatti vedere!!”

La figura sbucò dalla penombra, era Rango, quel ragazzo che aveva conosciuto sotto il centro commerciale 4 mesi prima.

Rango: “Cos’è non mi riconosci? Pensavo di aver marcato di più la mia figura su di te, ma evidentemente mi sbagliavo”

Bill: “Rango! Che bello rivederti! Cosa ci fai in questa metro? Aspetti il Gringo anche tu?”

Rango: “Il Gringo? No. Sarebbe inutile aspettarlo, sai com’è… l’hanno blindato ieri sera all’una”

Bill: “NO NON CI CREDO!”

Rango: “Credici invece! Stava spacciando della cocaina alle persone sbagliate. Io mi chiedo come si possa fare a vendere della cocaina a degli sbirri in borghese. Li riconosci troppo in fretta per poter farti fregare.

Bill non stava ascoltando, pensava solo a quello che gli rimaneva, era rimasto senza un pusher.

Bill: “Ma tu che ne sai di queste cose? Tu fumi soltanto!”

Rango: “Ohi belloccio da quando sei diventato così scontroso? Comunque io ne so più di te al riguardo, siccome anch’io spaccio coca.”

Gli occhi di Bill si accesero di speranza, poteva di nuovo comprare della cocaina! Stavolta il pusher era anche un suo amico! Si sentiva al settimo cielo!

Bill: “Davvero? Non è che potresti lasciarmene giù uno?”

Rango: “Stai scherzando spero… da quando tiri?

Bill: “Non sono affari tuoi!”

Rango lo squadrò da capo a piedi, Bill capì di aver fatto uno sbaglio, si stava giocando l’ultima sua occasione.

Bill: “Cioè, volevo dire, come mai questa domanda? Penso che anche tu ormai lo faccia. D’altronde la spacci!

Rango: “Ti sbagli di grosso, la mia la tirano gli altri, io non voglio neanche sapere com’è. Anche se tutti continuano a chiedermela in continuazione, dicono che sia ottima.

Bill non ce la faceva più, Rango sembrava tentarlo con ogni mezzo e purtroppo per lui ci stava riuscendo alla grande.

Bill: “Ok, sono contento per te che tu non sia entrato in questo giro. Però potresti lasciarmene uno lo stesso? Sono disposto a pagartelo!”

Rango: “Mi sa che tu sei dentro fino al collo. Comunque gli affari sono affari dicevano… quanto te ne serve?”

Bill: “Quanta ne hai?”

Rango: “Ho tutta quella che ti serve, tu dimmi solo quanta ne vuoi.”

Bill: “Ne voglio 2!”

Rango: “Certo che non l’avrei mai pensato sai?”

Disse Rango mentre estraeva dalla sua tasca dei jeans due palline di carta velina grosse come una pallina del mouse.

Bill: “Cosa non avresti mai pensato?”

Rango: “Di vendere della coca proprio a te, Bill Kaulitz, pensavo di averti istruito per bene riguardo alle droghe quando ci siamo incontrati alle Porte.

Bill: “Non hai toppato! Sono stato io a capire male! Ora dammi quello che mi spetta!”

Rango: “Tu sei proprio sotto! Comunque tira fuori la grana se vuoi la coca! Non ho fatto i soldi regalando coca a credito, IO!”

Bill: “Senti ho i soldi in albergo, ora ci andiamo, ne faccio un paio e poi ti pago ok?”

Rango: “Tu sei completamente deviato! Vai a recuperare quel poco di dignità che ti rimane. L’hai lasciata per strada su un cd.

Bill: “Non puoi lasciarmi senza ti prego!”

Il dark scoppiò in lacrime inginocchiandosi davanti a Rango con le mani in faccia.

Rango: “Sei sotto la coca... che schifo... ti facevo più resistente, più determinato a seguire i tuoi principi, ma vedo solo che sei caduto, anche tu, in quel baratro che tutti chiamano tunnel. Vai a casa e racconta tutto a tuo fratello, lui potrà aiutarti a far uscire la droga da te.

Bill: “Rango ti prego non abbandonarmi, non arriverei a domani!”

Rango scosse il capo con delusione e disse: “Non mi va di vederti così, siccome è anche colpa mia ti aiuterò ad uscire da questo problema. Ora ... ALZATI!”

Bill si alzò, aveva delle lacrime nere in faccia, “Cosa vuoi fare?”

Rango: “Lasciarti a bocca asciutta! Ci vediamo quando guarisci. Ciao ciao!”

Lo salutò sventolando nella mano sinistra una busta prosperosa...

Fu un errore, Bill era accecato da quella vista, non capiva più niente, la voleva a tutti i costi così assalì Rango alle spalle!

Bill: “Non prendermi in giro! Dammela e non fare storie!”

Rango era in difficoltà, ma riuscì spingerlo via, nonostante fosse di schiena, contro un cestino dello sporco che si rovesciò in terra, svelando una bottiglia di birra vuota. Bill vide in quella bottiglia la soluzione ai suoi problemi.

Bill: “Sei finito!”

Rango deglutì nervosamente... “Saresti capace di farlo?”

Bill: “Sì! Anzi... l’ho già fatto”

Bill si lanciò contro Rango rompendogli la bottiglia in testa e tagliandoli la gola con il collo rotto della rimanente bottiglia.

Rango morì lasciando una gran pozza di sangue che si spandeva, rosso, denso che si mescolava con il sudiciume del pavimento metropolitano.

Bill si alzò dopo averlo derubato della cocaina e si diresse verso l’albergo.

Bill: “Eh eh! Gliel’ho spiegata per benino a quello stronzo! Ora è tempo di abbassare la testa su uno specchio e…”

D’un tratto la busta gli scomparve della mano, come se tolto di nervo.

Si girò e non poteva credere ai suoi occhi… Rango era ancora vivo, in piedi con la gola mezza aperta, il bianco dei suoi occhi era diventato rosso e la sua pelle aveva assunto un colore cadaverico.

Rango: “Pensavi davvero che sarebbe stato così facile? Non hai tenuto conto di niente tu con me piccolo impiastro. Volevo aiutarti con le buone… ma adesso è ora di darti una lezione del tutto personale che non scorderai facilmente.

Lo afferrò per i capelli e lo sbatté a terra con violenza, si piegò su se stesso e dalla sua schiena spuntarono un paio di ali squamose verde scuro. Guardò Bill e disse

Rango: “Andiamo a fare un giretto sul tetto del mondo. Offro io!”

Rango si innalzò di scatto tenendo Bill per i capelli, raggiunse in poco tempo un altezza dove facevo un freddo cane, quasi insopportabile.

Rango: “Come ti pare la vista dall’alto? Non è mozzafiato? Vediamo cosa succede se ti lascio cadere?”

Bill: “NON FARLO TI PREGO SMETTERO’ DI TIRARE LO GIURO!!!

Rango: “Sono balle, ecco cosa sono… ora ti convincerò sul serio.

Lo lasciò andare, erano a qualcosa come 13mila metri d’altezza, il freddo stava congelando il povero cantante ma Rango sembrava non curarsene e lo guardava cadere dall’alto.

Bill: “AIUTOOO! SALVAMI RANGO TI PREGOOOO!!!

Rango: “Non adesso, è ora che tu prenda il controllo di te stesso ora. Perciò… SVEGLIATI DA QUESTO MALEDETTO INCUBO!!!!

Bill si ritrovò sul pavimento della sua suite con un gran mal di schiena.

Bill: “Ma che… come mai sono in terra? Non stavo precipitando nel vuoto?”

Bill non capiva quel sogno, faceva solo un collegamento, se aveva sognato di nuovo Rango voleva dire che probabilmente l’avrebbe incontrato di nuovo, dopo quasi 4 mesi che non lo vedeva. Ma non capiva il nesso con la cocaina.

Guardò l’ora e vide che erano le 7:30 del mattino.

Bill: “Questa è la prima volta che mi alzo in orario!”

Si alzò da terra, un po’ dolorante, si vestì e scese nella sala da pranzo dell’Hotel per fare colazione.

Primo Capitolo finito! Recensite grazie! Grazie anche a quelli che la leggono soltanto!!

  
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