Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: sheloveszayn    06/06/2013    1 recensioni
"Vai via!" ordinò Sam.
"No finché tu non sali su questa fottuta macchina e vieni via con me." impose Zayn.
Ci furono alcuni minuti di silenzio. Sam respirava affannosamente mentre si lasciava bagnare dalla pioggia. Non distoglieva lo sguardo da quel meraviglioso ragazzo che la fissava, seduto in macchina.
Era strano ammetterlo anche per lei ma si stava perdutamente innamorando di lui.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter five.

“Che ci fai qui?” chiese visibilmente sorpresa Sam.

“Sono venuto a trovarti, non potevi uscire con me e allora sono venuto io da te.” Rispose sorridendo il ragazzo.

“Appunto Zayn, se non potevo uscire un motivo c’era.” Sam non era intenzionata a rispondergli male ma non voleva che Zayn vedesse il modo in cui era costretta a vivere, non voleva raccontargli della sua vita da schifo.
Notando che Zayn allungava il collo per scrutare casa sua, Sam chiuse leggermente la porta alle sue spalle.

“Beh se dò fastidio posso andare.”

“Sarebbe meglio, si.” Sam si pentì di averlo cacciato via nello stesso momento in cui pronunciò quelle parole.

“Aspetta..” chiuse definitivamente la porta dietro di sé e raggiunse il moro.

“No davvero, se ti ho disturbato vado via.” Continuava a scusarsi Zayn.

“Resta.” Quasi pregò Sam, tenendo fermo il braccio del ragazzo con una mano. Appena si accorse della sua mossa ‘azzardata’ tolse velocemente la mano.
Gli fece segno di seguirla con la testa e Zayn, ancora bloccato nel momento in cui la mano della ragazza toccò la sua pelle, la seguì.
Sam lo condusse su delle scale isolate dietro casa sua.

“Perché mi hai portato qui? Siamo troppo soli, potresti approfittare di me.” Scherzò il ragazzo facendo ridere Sam.

“Idiota.” Disse Sam mentre un sorriso sincero lasciava le sue labbra.

“Che hai?” chiese Zayn sedendosi accanto a lei su uno degli ultimi scalini.

“Io non sono così.” Rispose la ragazza tenendo lo sguardo basso.

“Così come? Stronza? Acida? Antipatica?..”

“Si Zayn, può bastare.” Sam bloccò la sua lista prima che proseguisse all’infinito, mentre lui se la rideva.

“Comunque hai centrato il punto. Prima ti ho trattato male e in genere non sono così, quindi scusa.”

“Non scusarti, a volte riconosco di essere invadente.” Ammise Zayn.

“Allora, perché sei qui?” chiese la ragazza cambiando discorso.

“Per te, che domande.” Rispose sorridendo, seguito da Sam. “Prima ti ho vista uscire dall’ospedale.” Continuò.
A quelle parole Sam si irrigidì, adesso era costretta a raccontargli la verità e non era pronta, non voleva mostrare le sue debolezze a qualcuno che conosceva appena. Non si era mai esposta con nessuno, mai a nessuno aveva raccontato della sua storia, non si fidava abbastanza delle persone.

“E tu che ci facevi in ospedale?” era brava a cambiare discorso e usò la sua abilità per evitare l’argomento ‘Eveline’.

“Mio padre..” rispose prontamente Zayn.

“Che è successo a tuo padre?” chiese Sam appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.

“Sai lui ama bere lo fa da quando avevo sette anni. Come sempre, tornava a casa da solo, ubriaco come non mai, era a piedi ed una macchina l’ha investito, non si è nemmeno fermato il bastardo..” iniziò Zayn cercando di fermare le lacrime pronte ad uscire.

“E’ grave?”

“Si, è in coma.” Ed ecco che la prima lacrima segnò il suo viso.

“Come mai ha iniziato a bere?” Sam non voleva essere invadente ma voleva scoprire sempre di più su quel ragazzo, forse, per il semplice gusto di stargli vicina ed aiutarlo. Quanto desiderava che qualcuno lo facesse con lei, quanto desiderava che qualcuno le chiedesse ‘ Sam stai bene?’ interessandosi realmente alla sua risposta, desiderava sentirsi dire ‘ora a te ci penso io’, sapeva cosa significava essere aiutati ed era ciò che voleva fare con Zayn. Voleva solo aiutarlo.

“Mia madre è morta quando avevo sei anni, lui non se n’è mai fatto una ragione ed esattamente un anno dopo ha iniziato ad ubriacarsi quasi tutte le sere, poi ha iniziato a bere anche di giorno; da allora non ha più smesso. Ha solo smesso di amarmi.”
Sam si stupiva sempre di più della facilità con cui quel ragazzo riuscisse ad aprirsi con lei. In due giorni era riuscita a conoscere la parte debole di Zayn, il suo lato ironico e la brutta storia che lo ha marcato fin da quando era piccolo. In fondo si sentiva in colpa per non essersi fidata di lui, quasi si sentiva debitrice nei suoi confronti. Lui si era esposto parecchio con lei e Sam? Sapeva solo tenersi lontana dalle sue attenzioni.
‘Che egoista’ pensò tra sé e sé. Così si definì: egoista.

“Mi dispiace..” seppe dire solo questo, un banalissimo ‘mi dispiace’. Zayn non sapeva che farsene del suo dispiacere ma per quanto volesse aiutarlo rimase inerme di fronte alla fragilità del ragazzo, che faceva di tutto per rigettare quelle dannate lacrime dentro.

“Sai cos’è la cosa più brutta e triste di tutta questa storia?” Sam fece segno di no con la testa affinché il ragazzo continuasse. “È che non mi dispiace che lui adesso stia così, riesco solo a pensare che se non dovesse farcela io sarò solo. Mi appiglio alla sua presenza per autoconvincermi di avere ancora una famiglia ma se muore non sarà più così. Ti rendi conto di che schifo di persona sono Sam? Ho mio padre in fin di vita e riesco solo a pensare a me stesso.” Contrasse la mascella per evitare di scoppiare e mostrare nuovamente le sue lacrime a Sam.

“Zayn è normale che adesso tu sia arrabbiato con lui. Ti ha abbandonato quando ne avevi più bisogno, ti ha picchiato..” si fermò per un attimo, incontrando gli occhi lucidi del ragazzo. “Ma non sei una cattiva persona, non pensarlo nemmeno.” Continuò tenendo sempre la sua mano ben salda alla spalla del ragazzo, accarezzandola con il pollice di tanto in tanto.

“E se davvero dovesse morire? Io mi sentirei uno schifo il doppio, Sam non ho nessuno lo capisci?” la ragazza avrebbe voluto dirgli ‘hai me’ ma si fermò in tempo forse perché le sembrava prematuro, fuori luogo e forse perché non sapeva quanto fossero davvero sincere quelle parole. Non poteva accollarsi la responsabilità di un’altra persona.

“Tuo padre è solo in coma ma il suo cuore batte ancora, non è ancora morto. Non sei solo Zayn e prima che sia troppo tardi va da lui.” Preparò all’istante un discorso che non aveva niente a che fare con quello che avrebbe voluto dire in realtà.

“Sei un angelo, grazie.” Rispose Zayn prendendo l’altra mano della ragazza, appoggiata sulla sua gamba.
Sam si perse nei suoi occhi, la portavano in un’altra dimensione. Erano in assoluto gli occhi più belli che avesse mai visto. Il nocciola diventò di colpo il suo colore preferito.
La ragazza girò di scatto la testa quando sentì il rumore della macchina di Greg fermarsi di fronte casa loro.

“Devi andare via.” Disse agitata a Zayn.

“Che succede?”

“Niente devi solo andare, scusa.” Continuò cacciando letteralmente il ragazzo.

“O-ok.” Disse scosso Zayn.

“Scusa.” Urlò un’ ultima volta mentre si avviava dentro casa.
Non aveva paura che Greg potesse scoprirli ma non sapeva come quell’uomo avrebbe potuto reagire alla presenza di un altro uomo troppo vicino alla ‘sua proprietà’.

“Che ci facevi fuori?” chiese Greg alla ragazza che era appena entrata in casa.

“Ero a buttare la spazzatura. E comunque non sono affari tuoi.” Rispose Sam non degnando di uno sguardo l’uomo che la fissava con fare minaccioso.

“Non rispondermi male, mi hai capito?” disse furioso Greg afferrando per un polso Sam, la quale sussultò a quel contatto così violento.

“Toglimi le mani di dosso.” Si mostrava coraggiosa ma aveva una paura tremenda, Greg era sempre stato violento ma mai con lei.

“Abiti sotto il mio stesso tetto e fai quello che dico io.” Continuò l’uomo avvicinandosi sempre di più alla ragazza, costringendola in un angolo della cucina mentre stringeva ancora di più la presa.
Sam iniziò ad avere troppa paura, un nodo le si formò in gola e subito pensò al peggio.

“Che cazzo stai facendo Greg?” Lily si avventò sull’uomo che non era intenzionato a lasciare sua figlia.

“Non sono cose che ti riguardano, sta’ zitta.” Disse spingendo la donna all’indietro.

“Non toccare mia figlia!” La donna riuscì a stento a finire la frase quando Greg le stampò uno schiaffo violento sul viso. Sam indietreggiò spaventata da quel gesto, incontrando solo il muro gelido.
Non riusciva a capire perché rimaneva lì ferma, avrebbe dovuto aiutare sua madre ma la paura la paralizzò. Non aveva mai visto sua madre così debole, così sottomessa ad un uomo.
Era la scena più lurida, triste e squallida a cui dovette assistere.

“Ti prego smettila..” sussurrò debolmente Lily ancora sotto la figura dell’uomo.
Quest’ultimo liberò la donna dalla sua presa e arrabbiato sussurrò al suo orecchio ‘non è finita qui’ prima di lasciare completamente la stanza, rivolgendo uno sguardo malato e un sorriso beffardo a Sam che la fecero rabbrividire.
Lily si lasciò cadere a terra scoppiando in lacrime, raggiunta da Sam che non esitò ad abbracciarla.
Forse erano riuscite a cavarsela quella sera ma avrebbero potuto correre lo stesso pericolo in qualsiasi momento. Non aveva mai avuto paura di Greg ma da quell’episodio ebbe la sensazione di doverne avere, prima che per lei soprattutto per sua madre.




MIRACOLO! due capitoli in pochi giorni lol
allora premetto che a me non piace molto,ne ho scritti altri migliori
ma è la vostra opinione che conta quindi recensite.
mi scusa già per i possibili errori che troverete,non ho controllato lol.
detto questo vi lascio. al prossimo capitolo.
sciao belaaaas.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: sheloveszayn