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Autore: wyoming    06/06/2013    1 recensioni
Pam, quindici anni, una ragazzina qualunque che ha deciso di alienarsi dal mondo in cui vive e di odiare tutti.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stamattina niente scuola, c'è tutto un mondo da scoprire giù nella gravina. Non è vero, non me ne frega quasi nulla della gravina. La conosco fin troppo bene. È che con quelle persone non ci voglio più stare. Io me ne vado giù nella gravina tutto il giorno e 'fanculo a tutti.

Nello zaino della scuola ci sono quattro libri a caso, l'astuccio, l'olympus, un fazzoletto, un panino al formaggio e la borraccia. Perfetto, posso andare.
Va bè, vediamo che libri ho messo, così, giusto per vedere...
Manuale di Geometria Analitica, il Bignami de I Promessi Sposi, le dispense di Storia dell'Arte e quaderno degli appunti.
Sì, sono abbastanza "mattoni" come testi, possiamo andare.

- Io vado, non aspettatemi per pranzo e neanche per cena e magari neanche per stanotte, buona giornata
- Pam, torna prima che faccia buio
- Certo...

Cazzo, il rullino.

- Mamma, apri
- Hai dimenticato qualcosa?
- Si, un quaderno
- Vedi che ora perdi il bus
- No mamma, non lo perdo il bus e se non mi fai passare so io cosa perdo, perdo la testa

Pam, lontra furibonda, pronta all'azione.
Cribbio, una lontra. Che merda di totem.[1]
Le lontre sono felici. Io non sono felice, io odio tutti. E oggi mi fiondo nella gravina così non devo vedere nessuno.
Quando tra poco riuscirò a comprarmi un walkman per riprodurre le cassette che mi ha registrato Freddie andrò a rifugiarmi in un eremo.
Freddie è gentile. L'unico che sopporto, seppur a stento. Se non fosse che si perde nelle piccole cose stupide.

Anche se, devo ammetterlo, da questo punto di vista lui non è troppo diverso da me.

Alla fermata c'è già un po' di gente. La solita gente.
Mrs Grey, una sessantenne che ogni due giorni va dall'altra parte della provincia a sistemare l'abitazione del terzo figlio, disoccupato.
Martin e Chloe, due gemelli biondi che se la tirano troppo, paninari odiosissimi che destano lo stupore di quasi tutti gli imbecilli della mia scuola imbecille.
Ortensia, o meglio Dorothy de Il mago di Oz, con tanto di gonnella azzura e capelli mossi rossicci, costantemente felice. È irritante.
Grant, giacca di pelle e anfibi, occhi ghiaccio e profilo perfetto, quasi più odioso dei due paninari.

Sorvoliamo. Gente inutile.
Da questo punto in poi manca un chilometro e poi raggiungo la Chiesa della Santa Croce. Di lì si va nella gravina. Se il parroco mi sgama sono fregata.
Il sole sta sorgendo, nascosto dalle stupide palazzine che stanno costruendo nella parte nuova di questa stupida città.

Con tutti i pianeti che ci sono nel sistema solare proprio qui dovevo capitare? Che diamine.

In poco tempo le strade cominceranno ad affollarsi, devo sbrigarmi. Sembra proprio che oggi sarà una giornata splendida: devo assolutamente fare delle foto fantasmagoriche, per vincere il contest locale, perchè voglio una macchina professionale. Così poi me ne vado via.

Un walkman e una macchina fotografica. Entro l'anno. Per forza.

-

Pam è arrivata al cancello della chiesa della Santa Croce. Si guarda attorno furtivamente e varca la soglia. Sente delle voci: il parroco sta celebrando la messa. Siamo all'offertorio.
La ragazzina sorride e senza far rumore si dirige al retro della struttura: scavalca un muretto e si ritrova davanti ad un cancelletto semi-aperto.
Vittoria. È andata.

Tutti i rumori della natura si concentrano in questo silenzio. Questo luogo mi fa impazzire.
I colori e la luce sono perfetti.
Oh, questa gente non si merita tutto questo: perchè questa gente è inutile e vuole solo distruggere tutto questo; perchè la gente è a favore del nucleare e pensa che distruggere tutto per costruire palazzi da millemila metri sia una cosa positiva. Chiacchere, dico io.

Oggi mi fiondo qui e ci rimango tutto il tempo che voglio. Sono libera. Come il vento. Okay, così è perfetto. Prendo la mia macchinetta. Aggangio il rullino. Chiudo il dorso.
Scatto.

Il paesaggio è intrappolato nella macchina. E lo sono anch'io.






[1] Il totem è il nome che viene dato ad uno Scout per sottolineare il suo carattere. Di solito comprende il nome di un animale (o di una pianta) e un aggettivo
  
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