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Autore: hip_hop_dancer    07/06/2013    0 recensioni
Il ponte della nave era deserto. Mi sedetti sul piccolo muretto che costeggiava la piscina e alzai lo sguardo.
Il cielo notturno mi sovrastava nella sua immensità. Piccola e sperduta nell'immenso, mi ritrovai a pensare alla difficoltà provata dall'uomo nel vivere consapevole della propria piccolezza.
Alle mie spalle un rumore mi avvisò dell'arrivo di qualcuno; non mi voltai. Sapevo a chi appartenevano quei passi. Si sedette accanto a me e insieme ammirammo le stelle brillare nel cielo. Con lui accanto l'immenso si era ridotto a due profondi occhi verdi che si limitavano a fissarmi. Li guardai. Io che pensavo l'universo fosse infinito.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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<< Allora confermate? Davvero? Oh grazie! Si, starò attenta. Ciao! >> riattaccai e mi lasciai sprofondare sul divano.
Guardai i miei amici che mi aspettavano frementi in terrazzo e li raggiunsi. Si voltarono tutti a guardarmi, in attesa. << Allora?>> chiese Sara con voce incerta. Li guardai uno alla volta con una lentezza estenuante, per far crescere la tensione, poi iniziai,  << Sapete... le mie tecniche di persuasione spaventano anche me! >> e gli sorrisi. Mi guardarono increduli per qualche minuto poi mi si fiondarono addosso, facendomi quasi perdere l'equilibrio.
<< Hanno detto di sì! I tuoi ti hanno detto di sì! >> gridarono quasi all'unisono.
 Sorrisi nel vederli così contenti e ricambiai l'abbraccio con entusiasmo.
<< Ma ci pensate!? Finalmente una vacanza insieme! >>... e che vacanza, pensai tra me e me. 
L'indomani mattina ci saremmo dovuti svegliare alle 10.00 per raggiungere Genova e partire per una crociera nel mediterraneo.
Fremevo dall'euforia.
Prendemmo dello spumante e brindammo all'imminente viaggio. 
Fattesi le 11.00 decidemmo di andare a dormire, ovviamente dopo aver fatto le valigie e ci mettemmo d'accordo sull'ora del risveglio.
Quando le tiepide coperte del mio letto mi accolsero nel loro morbido abbraccio non potevo essere più felice.
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Partimmo due ore prima del previsto. Alle 8.00 tutto era già sistemato e Martina stava passando in rassegna la lista delle cose da portare. Salimmo sull'auto, una specie di spazioso furgoncino e cominciammo il nostro breve viaggio verso Genova.
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Quando scendemmo dalla macchina mi si mozzò il fiato in gola. Davanti a me si ergeva imponente, in tutta la sua elegante maestosità, una nave enorme. Era davvero gigantesca, qualcosa di mai visto prima. Andrea mi si avvicinò e con un gesto veloce mi richiuse la bocca, che avevo spalancato senza accorgermene
<< Attenzione ad aprire la bocca in questo modo >>, mi rimproverò lui << Potrebbe caderti la mandibola >> e saltellando si allontanò da me.
Spostai di nuovo l'attenzione sul colosso che avevo davanti e non potei fare a meno di chiedermi come una cosa così enorme e pesante facesse a rimanere a galla.
I miei pensieri vennero interrotti da Maela, che iniziò a strattonarmi con forza. << Sì... che c'è? >> dissi tornando lentamente alla realtà, << Come che c'è?! Dobbiamo ancora imbarcarci e tu resti imbambolata a guardare la nave? >>.
<< Sì, hai ragione. E solo che non ho mai visto niente di simile. è  davvero immensa. >> immensa... << Già lo è... però la ammireremo meglio quando ci saliremo sopra! >>.
Così ci incamminammo verso quella che sarebbe stata una vacanza fantastica...
  
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