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Autore: Evilcassy    08/06/2013    8 recensioni
[Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l'anima perché rimettesse le cose a posto.]
E se avessi agito diversamente? Sarebbe cambiato qualcosa?
Sono arrivata alla conclusione che non sarebbe cambiato niente. Quell’uomo – Loki – sarebbe comunque scomparso nel nulla: non era come il tizio nella stanza a fianco, privato dei suoi poteri, sprofondato sino alle ginocchia nel fango e e nell'umiliazione della sua impotenza.
Forse non saremmo morti, non saremmo stati sepolti nella stessa tomba e non ci saremmo svegliati fianco a fianco.
Ma sono certa che ci saremmo ritrovati un giorno o l'altro, in una dimensione o nell'altra, a scambiarci un ultimo bacio.

GreyRaven e Loki, richiamati dalle rispettive nature, decidono di lasciare gli Inferi e di riprendere i rispettivi cammini.
Ma incappare l'uno nelle trame dell'altro è questione di poco, anzi, pochissimo.
[Sequel di THE SEVENTH]
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Seven Heroes Army [The Seventh Saga]'
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The Seventh:Winter

 

·       PART 6: Chasin

 

·       Chapt . 17: Pierce Right Through Me.

 

And that is worth everything!

 

Il suono cupo del corno questa volta è talmente potente da ferire i timpani. Fatico a mantenere salda la presa sulle asce, che coprirmi le orecchie con le mani durante un feroce corpo a corpo con un Teletubby assetato di sangue potrebbe risultare fatale, e a restare concentrata sul mio avversario.

Fiammata, fendente, schivata, fiammata: un altro Elfo alla mia destra prende il posto di quello che ho appena abbattuto.

Scocciatore.

Sento imprecare sonoramente Clint all'auricolare e domando che cavolo stia accadendo. Sbarazzatami dell'ultimo seccatore sotto tiro, mi volto e resto a bocca aperta a vedere cosa ha appena valicato il portale: "Se Maometto non va alla montagna...!” Quello che sembra gigantesco puntale rovesciato di roccia nera, avanza scavando un solco profondo nel lastricato della via principale di Asgard.

"E quella che è?" Altro scocciatore: se Natasha non fosse intervenuta in tempo ad abbatterlo con due proiettili a quest'ora avrei un braccio in meno. Lo finisco mentre è a terra staccandogli la testa con un colpo d'ascia.

"Thor ha detto che avevano delle navi da guerra: beh, credo intendesse queste."

"Il design è interessante." Ammette Clint liberando due frecce con granate a grappolo: esplodono a contatto con la superficie nera della nave senza scalfirla. Lui emette uno sbuffo contrariato e richiama l'attenzione di Stark: "Qualcosa di potente?"

"Scusa, amico, non vedi che sono impegnato in una lambada con questo bestione qui? Provo a liberarmi e arrivo, tu cerca di far contenimento."

"È una parola...!"

"Ci sono altre navi!" Esclamo tra gli schizzi dalla carotide di un avversario e la lama della spada di Fandral che passa ad un millimetro dal mio fondoschiena per trapassare un Elfo Oscuro: "Per tua fortuna dedico sempre tanta attenzione a certi dettagli" aggiunge sornione. Gli rifilo una manrovescio. Tenendo premuto la guancia ferita sostiene di essere certo che un giorno ci ameremo senza riserve.

"Clint, le navi avanzano verso il palazzo, lascia la tua posizione!"

"Tranquillo, Capitano, ho la situazione sotto controllo". Sul ponte della nave sono comparsi dei soldati, e questa volta non sono immuni ai colpi di OcchioDiFalco. Àncora la freccia con laccio al ponte e si lascia scivolare sopra non appena è a portata. Con la coda dell'occhio catturo una scintilla preoccupata negli occhi di Natasha, avviluppata ad un Elfo che sfrigola tra i Morsi.

"Barton, vedi di non far sciocchezze." si raccomanda Cap, prima di arrampicarsi sull'Hulk e farsi catapultare contro un nugolo di Jotun superstiti.

"Devo cercare di deviare quest'affare dal palazzo!" risponde la voce affaticata di OcchioDiFalco: “È che ci sono troppi bastardi a bordo!"

Tony riesce a comunicare con Thor, che rotea il martello e si lancia sul ponte della stessa nave di Clint a dargli manforte. La prua inizia lentamente a girare, per poi rivoltarsi verso quella che segue urtandola ad un fianco: "Manovra di parcheggio alla GreyRaven, sempre efficace!" commenta Natasha.

Alzo gli occhi al cielo: Che palle, ancora questa storia…

 

La seconda nave si piega a babordo e si abbatte sul Palazzo disintegrando le torri più basse e sbriciolando il porticato dalle statue gigantesche da cui sono comparsa la prima volta.

È come se si fermasse il tempo:

Non sento l’urlo di dolore di Clint nell’auricolare, che fa paralizzare Natasha.

Non vedo la terza nave, la più grande, che valica il portale.

Non mi accorgo della cavalleria lanciata al galoppo da Odino in sella al suo cavallo a otto zampe.

La mia attenzione è tutta sulla palla di fuoco che avvolge le torri est e che vedo diffondersi al suo interno attraverso le finestre e le brecce aperte.

Probabilmente il mio cuore si è anche fermato per qualche secondo, prima che mi metta a correre verso l’entrata del palazzo.

 

La prima volta è stata seguendo il mio Corvo. Con Asgard sempre sotto attacco il palazzo era già ridotto ad un colabrodo: nelle segrete, davanti alla cella blindata, Frigga menava fendenti a destra e a manca nella sua furia di guerriera e madre. Fa male ricordarlo quanto rendersi conto che questa volta non la troverò lì davanti, a pregarmi di portarlo in salvo.

Questa volta, però, corro di mia spontanea volontà, ed è solo il mio cuore a guidarmi.

E a farmi correre ancora più veloce.

Salto una colonna abbattuta tra le macerie sino a raggiungere la gradinata che porta alle segrete.

Un guizzo d'ombra e un colpo alla testa.

Ed è buio.

 

 

Loki volta lo sguardo verso le sbarre all'entrata della cella quando sente qualcuno urlare il suo nome. Ne riconosce la voce, è una piacevole sorpresa che gli fa mancare il cuore di un battito, sgranare gli occhi e piegare le labbra in un mezzo sorriso. Vederla comparire, trafelata ma sana e salva, è sollievo e gioia nonostante dentro di sé abbia cercato di maledirla ed insultarla sino a qualche minuto prima: "Addison!" Gli risponde solo un piccolo sorriso, poi colpisce le sommità delle sbarre sino a divergerle dal muro, si precipita nella cella e gli getta le braccia al collo.

"Qui fuori è l'Inferno" sussurra con voce tremante: "Non abbiamo molto tempo, il palazzo è in fiamme".

"Addison..." C’è qualcosa di alieno in quell’abbraccio, qualcosa che Loki non riesce bene ad afferrare: forse è l’odore o la consistenza della sua pelle, o il suo calore. Anche quell’abbraccio, pensandoci, gli sembra completamente estraneo da Addison.

"Ora ti libero" Afferma lei, evitando il suo sguardo per rivolgere l'attenzione alle catene, prima di estrarre un'ascia dalla faretra ed invitarlo a tenerle tese. Loki si piega sulle ginocchia mordendosi le labbra: ha il cuore in gola, batte talmente forte che può sentire la pressione del sangue nelle orbite. Si impone di mantenere la calma ma non riesce a trattenersi dal fremere.

Al sesto colpo la prima catena cede. Per l'altra ne occorrono un paio in più.

Questa volta è lui a cercare il suo abbraccio e le sue labbra, e questa volta coglie un sapore ed una pressione famigliare, un calore che già conosce e che ora associa ad un veleno corrosivo, vendetta e odio. Quando si stacca ha il cuore a pezzi e una rabbia sorda che ruggisce e si fa strada nei nel suo petto dilaniandolo.

Eppure resta calmo, anche quando lei gli nega l'apertura dei bracciali, spiegando che non può rischiare di restituirgli i poteri. "Dobbiamo andare, seguimi" mormora stringendole la mano.

Lei annuisce: ha gli occhi che brillano, e non della luce che ama.

 

Le ha fatto perdere l'orientamento trascinandola di corsa per i corridoi del Palazzo, deviando più volte a causa delle fiamme o delle macerie sino a trovarsi di nuovo nei sotterranei. Quando protesta a viva voce, che sono ancora lì dentro e rischia di crollare tutto  la rassicura che a breve usciranno,  non prima di aver recuperato una cosa: apre la pesante porta intarsiata della Cripta di Famiglia ed entra senza allentare la presa sulla sua mano.

Il sarcofago di Frigga è bianco, decorato con intarsi d'oro e cristalli. Sul coperchio è scolpita la sua figura, occhi chiusi e aria serena di chi si risveglierà presto da un sonno ristoratore, mani raccolte sul grembo tra i panneggi della veste magistralmente levigati.

"Loki, comprendo il tuo bisogno di renderle omaggio, ma..." le fa cenno di tacere: tra le dita della mano di marmo bianche ed affusolate, brilla il ciondolo come aveva detto Thor. Raccoglie delicatamente la catenella dorata, alzandola per mostragliela. "Volevo fartene dono, sai? A mia madre era cara la nostra relazione, anelava a vederci congiunti in vita. Questo sarebbe stato il simbolo della nostra unione, per lei. Permettimi di ornarti il collo, per me è importante." Ne è stupita, sorride imbarazzata e si porta una mano al petto con falsa modestia; l'intensità dell'odio che gli provoca quel gesto quasi lo stordisce.

Fatica a non colpirla pur avendola così vicina e a fermare il tremore nelle dita quando apre il gancio della collana e lei gli da spalle alzandosi i capelli con una mano per agevolargli l'operazione. "È bellissimo" sussurra estasiata quando il pendente le scivola sul collo. E quando le si stringe sulla carotide l’attanaglia nel vano tentativo di allargarla per respirare.

Loki stringe, stringe così forte che la catena taglia la pelle e si lorda di sangue: Mantiene salda la presa senza badare ai colpi disperati che la donna cerca di rifilargli mentre soffoca, bloccandola tra sé ed il sarcofago. "Guardala..." Le sibila all'orecchio, tra le ciocche brune che si stingono a diventare bionde. "GUARDALA!" Urla.

Il corpo di Amora ormai è scosso dai sussulti, rivoli di sangue solcano la pelle candida del collo e della spalla e gocciolano sul marmo bianco "Pensavi non me ne accorgessi? PENSAVI DI INGANNARMI?" Le dita dell'Incantatrice gli graffiano le mani ed i polsi con sempre meno forza "Mi hai tolto mia madre. Hai fatto distruggere il regno che doveva essere mio. Chi mi hai tolto adesso? Chi hai ucciso? DIMMELO!” Il corpo dell'Incantatrice si accascia con un ultimo spasmo e Loki la segue a terra senza riuscire ad allentare la presa: anche le sue dita sono tagliate dalla catena, ma il dolore fisico è ben lontano dall'arrivare. Un singhiozzo, solo uno: "Hai ucciso anche lei…"

Ci sono i rumori della battaglia, là fuori, e l’odore acre del fumo che aumenta; da qualche parte si deve essere verificato un crollo, c’è il fragore delle pietre che cadono e scuotono i muri dalle fondamenta. Eppure tutto quello che percepisce Loki è silenzio.

Un paio di tasselli della volta dorata si staccano e cadono a terra. Uno si sbriciola sul pavimento, l’altro resta impigliato tra i capelli immobili dell’Incantatrice.

“Mi hai tolto anche Addison.” Le dita lasciano la catenella ed il corpo cade a peso morto in avanti, colpendo il pavimento con il volto e lasciando sul marmo del sarcofago una traccia rossa dove si è appoggiato. Loki recupera il ciondolo di Frigga e lo stringe tra i pugni giunti sul petto,

appoggiando la schiena contro la tomba e respirando profondamente. "Ti ho vendicata, madre." mormora accarezzando la superficie intarsiata con la nuca "Almeno questa volta ho vinto. Almeno questa volta ce l'ho fatta".

Resta fermo a fissare il soffitto aprirsi in piccole crepe e attende la pioggia del mosaico d’oro e madreperla: sarà il dolore di un attimo fragoroso ed il buio confortante della fine. Tra poco non vi sarà più Loki nell’Universo, niente più trame ingarbugliate, inganni e tradimenti.

È meglio così.

Se la sua vita, in fondo, era solo la lotta persa in partenza contro sé stesso e la sua natura, a che pro combattere per mantenerla? Tanto più che aveva perso ormai tutto. Avrebbe trovato pace lui – e anche tutti gli altri. Con un po’ di fortuna gli Inferi saranno clementi anche questa volta e potrà ritrovare Addison; almeno per vederla, per sfiorarne la preziosa inconsistenza della sua pelle prima che i loro destini siano per sempre separati da un giudizio supremo e definitivo.

La crepa sopra la sua testa si allarga e gli intarsi del soffitto iniziano a cedere. Sarà questione di un attimo buio.

E quell’attimo invece è illuminato da una fiammata grigiazzurra che passa sopra di lui intercettando i calcinacci.

Quando sul suo viso non si deposita altro che polvere e cenere ha quasi paura a voltarsi verso l'entrata: sotto l’architrave piegato, la mano destra ancora alzata, c'è lo sguardo dorato di Addison.

E l’abbraccio che trova questa volta è vero, reale, è quello: la sua bocca e il suo sapore, la i riflessi dei suoi capelli ed il suo odore. C’è Addison, tra le sue braccia e nei suoi occhi, con un rivolo di sangue sulla tempia sinistra e la tuta lacera sul fianco che lascia esposta la pelle arrossata dal fuoco: è talmente bello ritrovarla da essere quasi doloroso.

“Quando la smetterai di giocare alla donzella in pericolo?” È la sua voce, proprio quella: una nota ironica nell’accento midgardiano.

Loki non può fare a meno di ridere: “Pare sia l’unico modo per accordarti un appuntamento”. La sente ricambiare la stretta. Forte. “Temevo ti avesse…

“Ci  ha provato, ma deve ancora nascere la cortigiana esoterica capace di farmi fuori. A proposito” si scioglie lentamente dal suo abbraccio e si avvicina al cadavere di Amora e lo pungola con un piede. Poi si china a recuperare le sue asce senza toglierle gli occhi di dosso; infine, ne alza una e la cala di peso sul collo dell'Incantatrice staccandolo di netto, “Precauzione: sai in quanti film horror stronze come questa si alzano e ti inseguono quando meno te lo aspetti?” Spiega alzando le spalle.

“Suppongo sappia quello che stai facendo Ora però è meglio sbrigarsi ad uscire.”

 

 

 

E la fine di Amora è giunta, con somma gioia di tutti!!!

Attenzione, non pensate che gli ultimi capitoli saranno una passeggiata: c’è sempre una battaglia da far terminare (E speriamo di farla finire decentemente…).

Per domande sulla fic o su qualsiasi cosa, vi mando al mio ASK: http://ask.fm/EvilCassyBuenacidos

Per tutto il resto c’è MASTERSTARK!

Non vi ringrazierò mai abbastanza per il seguito che state dando a questa storia.

Alla prossima –spero-

EC

 

PS: Titolo tratto da Enjoy the Silence dei Depeche Mode , citazione cinematografica da Moulin Rouge! (Mannaggiaammè quando ho scelto di fare le citazioni cinematografiche…)

 

 

   
 
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