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Autore: elelove98    09/06/2013    1 recensioni
Questa è una storia banale,come tutte,ma ogni storia è uguale solo a se stessa. Ad ognuno di noi l'amore ci sconvolge,cogliendoci impreparati e non sapendo cosa fare. L'amore è così: se rischi puoi bruciare e viverlo,oppure resti in disparte e soffri. Sta a te scegliere. La mia storia parla di una ragazza fredda per proteggersi e un ragazzo orgoglioso per esperienza. Può l'amore unire due persone così diverse?
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Inizio a rincorrerlo per tutta la cucina,io con la cucchiarella in mano e lui a ridere semplicemente come un emerito pazzo. Il tutto eseguito intorno al tavolo della cucina,proprio come due completi cretini.
Ormai,dopo un sacco di giri,inizia a girarmi la testa. Ci manca solo che veda doppio e sto a posto.
-Ma ti vuoi fermare trenta secondi?-gli chiedo ridendo col fiatone.
-Ma anche no!-ribatte lui,continuando la sua folle corsa sempre nello stesso posto.
Bene,ora mi sono definitivamente stancata. Abbiamo perso mezz'ora a rincorrerci intorno a questo cavolo di tavolo,senza mangiare per di più,per scoprirne che io sono lenta come una lumaca e lui potrebbe partecipare tranquillamente ad una maratona. Poi,ho anche tentato di colpirlo anche se da lontano,ma ha i riflessi veloci di un felino. Della serie ''abbiamo cominciato alla grande.''
Tornando alla realtà,decido di fermarmi e poso così la cucchiarella.
Siccome è già apparecchiato,mi metto seduta in religioso silenzio e apro il cartone della mia semplice pizza margherita,mentre guardo con la coda dell'occhio cosa ha deciso di fare il mio bel maratoneta.
Sento che scoppia a ridere,ma poi si siede anche lui e apre il cartone della sua pizza,che è una semplice margherita come la mia. Che copione.
-Ok tregua. A dopo il secondo round.-dice ridacchiando e tagliando una fetta di pizza.
Anche io faccio lo stesso.-Oh,non ci penso minimamente a correre di nuovo come una pazza intorno al tavolo! Per di più dopo cena.-chiarisco,guardando solo la pizza.
-Paura di perdere? O ti sei resa conto che sono molto più veloce di te?-mi chiede,ghignando.
-Niente affatto. Semplicemente,dopo cena ho solo intenzione di vedere un film o andare a dormire,vista la stanchezza.-.
-Certo,come no-.ribatte sarcastico.
-Odioso.-.
-Fifona.-dice iniziando a mangiare.
Io rimango come una scema con il pezzo di pizza tra le mani,per aria e lo guardo sbalordita.-Senti chi parla! Quello che corre alla vista di una cucchiarella.-mangio finalmente anche io.
-Non è vero. Volevo solo farmi rincorrere.-.
-Sì,e io sono la regina d'Inghilterra.-.
-Oh beh,non sapevo di essere fidanzato con una nobile; anche se me la ricordavo molto più vecchia e a molti chilometri di distanza da me.-.
-Ma quanto sei spiritoso?-.
-Molto,lo so.-si atteggia.
-Pallone gonfiato.-gli sorrido di scherno.
-Vecchietta inglese.-.
Lo guardo confusa.-Ha senso?-.
-Beh certo,prima hai nominato la regina e..-lo interrompo che scoppio a ridere come una pazza. Tutta questa situazione è troppo buffa. Ride anche lui e,''purtroppo'',mi perdo a fissarlo mentre mangio e ritrovandomi a pensare quanto sia bello.
Lui smette di ridere e torniamo a mangiare in silenzio,mentre io continuo a pensare che non ho mai incontrato nessuno bello come lui perché ha quel sorriso che rispecchia l'ingenuità di un ragazzo che un giorno sarà un uomo,ma che non perderà mai quelle caratteristiche che ha sin da bambino. Con quel sorriso sembra che tutto intorno a lui sia sempre luminoso,ci sia sempre la luce che lui stesso ha dentro di sé.
E' una cosa meravigliosa il suo sorriso,perché fa sorridere di conseguenza anche me.
-Comunque sei un copione.-borbotto contrariata,interrompendo quel silenzio insopportabile.
-Perché?-mi domanda confuso.
-Hai preso la pizza uguale alla mia.-.
-Beh,non c'è nulla di strano. Andavo di fretta e ne ho presa una a caso.-.
-Sì certo,proprio la margherita? E come facevi a sapere che è la mia preferita?-.
-Con l'intuito e del sano spionaggio,ma volevo solo fare colpo.-si difende subito,continuando a mangiare come una ruspa.
-E' stata una mossa troppo scontata,Don Giovanni dei miei stivali.-.
-Perlomeno ho indovinato no? Sennò la prossima volta ti prendo una bella diavola e ti vedrò così che cerchi di spegnere l'incendio nella tua bocca!-esclama,ridendo della sua stessa battuta.
-Ha-ha-ha.-ribatto sarcastica.-Come minimo,se me la porti,te la tiro dietro o te la metto per cappello,secondo come mi gira.-.
-Si certo,devo crederti?-.
-Non sfidarmi,mio caro,potresti pentirtene amaramente.-.
-Non ho di certo paura di te,scema.-.
-Pensa a te che sei il re dei cretini.-continuo a mangiare con un ghigno stampato in faccia.
-Ha parlato la regina delle tonte.-wow,ma quanto ci vogliamo bene noi eh? Siamo proprio una coppia con i fiocchi,facciamo progressi ogni secondo che passa. Modalità sarcasmo: mode on.
Evito volontariamente il suo scherzoso insulto e continuo a mangiare: io con tre pezzi di pizza nel cartone,lui solo con uno. L'ho detto io che è una ruspa.
Alzo lo sguardo e allungo la mano alla ricerca della coca-cola messa in tavola,ma ritrovo la bottiglia completamente vuota. E io ho bevuto solo acqua,ci tengo a precisare.
-Si può sapere quanto hai bevuto?-sbraito,indicando la povera bottiglia vuota.
-Ho visto che non la bevevi e ne ho approfittato,scusa.-socchiudendo gli occhi,conto fino a dieci per non scerargli contro e rovinare così la bella serata,poi mi alzo dal tavolo e ne prendo un'altra dal frigo.
Mi siedo e così continuiamo a cenare tranquillamente.
Beh,se per tranquillo intendiamo continui insulti scherzo e prese in giro buffe,si è stato così. Ho capito che io e lui non saremo mai come quelle coppie affiatate con troppa dolcezza e magari poco dialogo,no! Noi ci comportiamo un po' più normalmente o magari meno zuccherosi,come direi io: siamo quelli che si prendono in giro a vicenda,scherzano l'uno sull'altro,ridono fino allo sfinimento, non si tirano mai indietro davanti ad una sfida,ci rincorriamo a vicenda e poi finiamo tutto con un bellissimo bacio.
Per me questo è l'amore,il saper scherzare,ridere e giocare,per poi finire tutto con dolcezza e romanticismo che c'è in ogni coppia che si rispetti.

 

Finito di mangiare,riordiniamo tutta la cucina e lui decide di andarsi a vedere un po' di televisione. Io lo sto per raggiungere,ma suona il campanello di casa.
Ok,stop.
Chi può essere alle nove di sera passate ormai?
Mio padre? No,improbabile,visto che sa che passo tutta la serata con Leo. Mi sembra che gli abbia messo paura quando gli ha intimato di andarsene.
Mia madre? Neanche,visto che ha detto che torna domani mattina,altrimenti mi avrebbe avvertito e poi lei ha le chiavi,quindi non ha bisogno di suonare.
Va bene,basta farsi domande mentali. Vado,apro la porta e vedo chi è: se lo conosco ci parlo,sennò la richiudo.
Decisa più che mai,mi dirigo a passo spedito verso l'ingresso e una volta davanti la porta,la apro con una lentezza disarmante. Intanto sento che dal salotto Leo ha spento la televisione,evidentemente per capire chi è.
Non riesco a descrivere la bellezza disarmante che mi ritrovo davanti: un ragazzo che avrà all'incirca vent'anni,gli occhi verdi,i capelli biondo-cenere sempre tenuti spettinati,alto e con il petto muscoloso di chi fa ormai palestra da parecchio; i tratti del viso sono proprio i suoi.
Al primo impatto non l'ho riconosciuto,ma è bastato un secondo per capire chi è e farmi provare un vuoto dentro misto a gioia,felicità. Sento le lacrime bagnarmi le guance,i miei occhi che non si staccano neanche un secondo dai suoi. E' passato così tanto tempo,mentre invece a me sembra una completa eternità. Per me questo è un colpo al cuore,una bella sorpresa,ma fa triste pensare che siamo stati separati proprio da chi avrebbe dovuto volerci più bene di qualsiasi essere vivente al mondo. E' anche bello pensare che sia ancora vivo dopo tutto il tempo passato chissà dove e che non gli sia accaduto nulla. Mi è mancato così tanto..
Mi porto una mano davanti alla bocca,ancora incredula di ciò che sto vedendo.-No..non può essere..-dico flebilmente.
-Sì Azzurra,sono io.-mi dice lui sorridendo. Lui è sempre stato il più forte fra entrambi,era la mia ancora di salvezza,il mio punto di riferimento,ma mi è stato portato via troppo presto.
Senza ancora dire nulla,lo faccio entrare dentro e chiudo la porta. Poi,lo abbraccio forte, stringendolo il più possibile a me per far sì che non se ne vada ancora e che non sia frutto della mia immaginazione. Lo sento ricambiare subito,affondando il viso nei miei capelli.
-Mi sei mancata tanto..-sussurra dolce.
-Anche tu,parecchio..-sento dei passi avvicinarsi e così mi stacco da lui,ma gli rimango comunque attaccata.
Leo compare dal salotto davanti ai nostri occhi e dallo sguardo che ha sembra piuttosto infastidito, diciamo incazzato che è meglio.
Ci guarda entrambi,sempre serio in volto e poi guarda me,un po' confuso.-E questo chi cazzo è?-ha la finezza di un elefante.

  
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