Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: _Juliet98    10/06/2013    5 recensioni
" Gli inglesi dicono ' fall in love', e credo che non esista termine più adatto. Fall, cadere. Quando ti innamori non è semplice, ti ribalti, non ti addormenti senza pensare a lei. Quando ti innamori passi le giornate a sperare di sentirla. Quando ami faresti pazzie, davvero. Amare è cadere. E' cadere e sperare che ci sia qualcuno a prenderti. Io mi sento così: che mi hai fatto Juliet? "
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<<  Trovami. > >

<< Finiscila, Lucas. Oggi non è proprio giornata. >>
<<  Dài. >>
<<  Lucas, se voglio posso benissimo svegliarmi, e lo farò se non comparirai in questo preciso istante.  Non sfidarmi, non oggi. >>
<<  Ok. Non c’è bisogno di reagire così. Cos’è successo, amore mio? >>
Disse Lucas comparendo. Era sempre così perfetto, il suo corpo lungo e asciutto, le sue mani lunghe e da pianista che fremevano per il desiderio di toccarmi, ma non poteva. Una mano dentro la tasca, e l’altra  era tra i suoi meravigliosi capelli ricci castano-dorato. Le sue labbra erano inarcate in un leggero sorriso di incoraggiamento. Erano così rosee e carnose! Dio! Pensare che io fino a sei mesi fa avrei potuto toccarle e baciarle a mio piacimento.
<<  Niente.  >>
Non potevo dirgli che avevo pensato al suicidio di nuovo, avevo la scatolina dei calmanti davanti a me in un momento in cui ero più debole del solito.
<< Da quando.. da quando è successa quella catastrofe niente va per il verso giusto, Lucas. Io non so fino a quanto sopravvivrò. Anzi, non posso dire di star vivendo, ormai. >>
Dissi appoggiandomi al muro della mia stanza.
Mi sentivo debole come i castelli di carta che con un soffio di vento crollano. Io ero un castello di carta nel bel mezzo di un tornado. Perdevo sempre più carte, fino a scomparire, e io lo sentivo, che stavo scomparendo, e mi andava bene. Le carte da cui ero composta si rifiutavano di issarsi l’una all’altra, volevano cadere. Non volevano far parte di me. Io non volevo far parte di me. Ero la regina dei castelli di carta.
Sentì piagnucolare Lucas, e il fruscio delle sue ali, segno che si stava avvicinando.
Vidi la sua mano sfiorarmi, ma non la percepivo sulla mia pelle, lui si abbassò alla mia altezza.
<< Ti amo, amore. Ti amo e ti amerò sempre. Il mio amore ti terrà in vita. Se non mi vedi, non vuol dire che io non sia presente. Ci sono, sono sempre con te, giorno e notte. Non ti lascerò mai. E semmai dovessi morire, arriverò sino all’inferno per riprenderti e riportarti in vita. Non hai scampo. Nessuno ti vuole qui. >>
 
 

 
 Mi svegliai, e come al solito, senza nemmeno pensarci, le lacrime iniziarono a scendere copiosamente. Mi mancava Lucas, mi mancava così tanto da far male. Mi mancavano i nostri sguardi complici, i nostri baci, mi mancava guardare film il Giovedì sera, mi mancava litigare quando lasciava il dentifricio aperto, e quando lo premeva dalla metà del tubetto e così veniva inevitabilmente rovinato. Mi mancava.
Come avrei potuto continuare a vivere?




Spazio autrice.
Salve a tutte ragazze! Mi chiamo Eleonora ed è la prima ff che scrivo. Non ho idea di come si faccia e sono nel pallone. Spero che questa storiavi piaccia, spero anche in qualche piccola recensione, per sapere se dovrò continuarla o meno. Grazie a tutte quelle che leggeranno :) un bacione!

  
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