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Autore: Finnick_Odair    10/06/2013    2 recensioni
Nella terra di Grytto regnavano pacifiche le quattro razze reali, ognuna segnata da un proprio stendardo di diverso colore. Bianco come le fredde terre del nord e la neve che essa ricopre ai draghi dominatori degli elementi. Viola come le saette che squarciano il cielo nelle lunghe tempeste dell'ovest agli umani portatori di intelligenza. Verde come le miti pianure del sud agli elfi che custodiscono l'antica parola e Rosso come il fuoco e il calore che devasta ogni cosa ai maghi artefici delle battaglie.
Ogni popolo sotto il proprio stendardo doveva seguire le leggi che esso dettava e le leggi cambiavano per ogni popolo.
Ai draghi non era permesso uscire dalla catena montuosa che circondava il loro territorio. Agli umani non era permesso l'uso della propria intelligenza per creare il male. Gli elfi non dovevano piegare al loro volere la natura e i maghi non dovevano affinare le loro capacità ai limiti della magia.
Queste leggi erano l'unico fattore che permettava ai popoli di non entrare in guerra, sapendo che si sarebbero devastati a vicenda ma un giorno tutto cambiò.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hao era davvero spaventato, non aveva mai visto nulla di simile.
Aveva il volto completamente ricoperto di cicatrici cui una passava sull'occhio destro. Si potevano vedere altre ferite sulle mani, strette sempre su un'elsa, sul collo e infine un grande squarcio sulla fronte. I capelli neri ormai grigi alle punte e gli occhi chiari, non più neri.
-Che hai tanto da urlare?- Disse Norah
-Il... il tuo viso! Le tue mani! Che ti è successo?-
-Ah queste dici?...Erano necessarie Hao, volevo sapere!-
-Non capisco! Spiegati meglio!-
 
Norah decise si spiegare tutto ad Hao in un posto meno affollato. Decisero di andare a casa di quest'ultimo.
La casa di Hao era piccola, di modeste dimensioni. Si trovava in una via abbastanza isolata e vi si accedeva passando per gli alloggi dei combattenti. I combattenti erano Maghi scelti per respingere eventuali guerre, e gli anziani stessi li selezionavano. I combattenti però, non uscivano mai, e nessuno li aveva mai visti. Superati gli alloggi i due ragazzi si ritrovarono davanti a una piccola porticina in legno rovinata dagli insetti, la spinsero ed entrarono.
Norah si guardava intorno, come spaventata. Hao invece era solamente imbarazzato e avrebbe preferito nascondersi sotto la sabbia. Si entrava in una piccola stanza quadrata, che doveva essere l'ingresso, poi a sinistra un'altra piccola stanza rettangolare con un arredamento davvero spartano che prevedeva un letto pericolante, un armadio e una piccola finestra in alto ma che illuminava davvero tanto. Di fronte all'ingresso vi era una stanza anch'essa rettangolare che aveva l'aria di essere una cucina, un tavolo al centro e due sedie un po' rovinate. Dalla cucina si accedeva poi ad un piccolo cortile che portava poi ad'una latrina messa davvero male. Il tutto ricoperto da varia di immondizia qui e lì che adornavano i pavimenti.
Norah cercò di non fare caso a quella "dimora" e si diresse verso la cucina sedendosi. Hao dietro di lei, davvero imbarazzato, la imitò.
Questi cercò di offrirle qualcosa da mangiare ma Norah rifiutò tutto categoricamente ma accettò volentieri un bicchiere d'acqua. 
Dopo Norah si sitemò meglio sulla sedia logora e cominciò a raccontare ciò che le era successo.
-Hao, quello che ora ti dirò deve rimanere tra noi, e noi soltanto, intesi?-
Hao fece un cenno di assenso.
-Bene, partirò dall'inizio per cercare di confonderti il meno possibile. Come ben saprai ieri sono stata in biblioteca per sapere qualcosa in più riguardo il mio sogno e, come ovvio che sia, non ho trovato nulla. All'inizio ero davvero scoraggiata poi capii che la soluzione l'avevo qui in città. Uscii dalla biblioteca e mi diressi verso gli anziani. Andai ai loro alloggi, non so di preciso quale anziano avevo di fronte ma decisi di riferirgli tutto, del mio sogno e delle sensazioni che avevo provato soltanto quattro giorni prima.-
-E lui?- Chiese Hao eccitato e preoccupato insieme.
-Beh....Non ricordo.- Rispose molto imbarazzata Norah.
Ci fu un lungo silenzio poi Hao, spiazzato disse: -Non capisco Norah, come sarebbe a dire non ricordi? Perché volevi parlare così tanto in segreto?- Ora Hao aveva alzato la voce.
-Non ho finito ancora.- Disse sbrigativa Norah per zittire l'amico -E questo che non capisco! Perchè non ricordo un fatto accaduto solo qualche ora fa? E queste cicatrici? Non lo capisco!-
Hao parve capire e ammutolì di nuovo.
-Tutto questo è molto strano ma non capisco dove vuoi andare a parare-
-Non capisci? Centrano gli anziani! Mi avranno fatto qualcosa non...-
-Sai che non devi parlare così di loro- Interruppe Hao.
Norah improvvisamente prese a tremare, sembrava in preda a delle convulsioni. Hao era impallidito, non aveva mai visto nulla di simile. Cosa stava succedendo?
-S..scusa Hao, d..devo and..are- Disse Norah tremante trattenendosi la testa.
Norah si alzò e corse via. Prima di uscire inciampò su una delle numerose cianfrusaglie di Hao e cadde rovinosamente a terra, ora sanguinava, perdeva copiosamente sangue dal naso e dalla bocca. Poi urlò e uscì. Ma Hao aveva visto, che Norah piangeva non lacrime ma sangue.
 
Hao cercò di seguirla ma qualcosa glielo impedì, non sapeva per certo cosa, forse la consapevolezza che Noraha aveva bisogno di stare sola anche nella condizione in cui era ma del resto non capì perché rimase fermo a osservare solamente la scena.
Dopo una quindicina di minuti, se non di più, Hao si decise ad uscire e cercare l'amica. A quanto pare nessuno sembrava averla vista anche se all'uscita del viale isolato in cui risiedeva Hao ci si trovava in una strada con sempre un po' di persone, ma nessuna fu d'aiuto. Hao era davvero terrorizzato per l'amica e non riusciva a capire cosa fosse successo e tantomeno a darsi un attimo di tregua dalla sua ricerca. Si diresse verso l'infermeria (L'unica in tutta Grytto con persone davvero specializzate) convinto che potesse trovare lì Norah, ma si ritrovò soltanto di fronte alla scritta "CHIUSO". Norah non era da nessuna parte ed Ein'Saha era davvero molto grande, non sarebbe riuscita a trovarla di questo passo.
Hao stava ritornando a casa quando improvvisamente capì che c'era un modo per cercare Norah. Doveva rilevare la sua traccia magica, il suo esame prevedeva anche questo e non per niente lo aveva superato. Corse subito a casa per cercare gli oggetti che gli sarebbero serviti per il rito. Norah non aveva una traccia magica potente essendo un inetta nella magia ma grazie alle sue doti, il ragazzo avrebbe potuto scovare una traccia magica anche in un granello di polvere. Cercò fra le numerose cianfrusaglie di quella casa malmessa ciò che gli serviva e a ogni tentativo fallito si malediceva e si ripromise di riordinare la stanza, un giorno.
Dopo molto tempo trovò quello che gli serviva, lo dispose avanti a sé e contemplò il risultato dopo essersi messo a sedere a gambe incrociate. Quattro candele azzurre a fiamma rossa adornavano gli angoli di un tappetino rosso. Al centro un'altra candela, stavolta rossa, più alta e con una fiamma azzurro intenso risplendeva sopra quella che sembrava una ciotolina d'argilla, vuota. Non rimaneva che un piccolo tributo di sangue per avviare la cerimonia. Hao prese un coltellino con l'elsa color ambra e la lama di un nero pece... -Gli occhi di Norah- Pensò Hao con un moto di tristezza e malinconia. Spinse delicatamente il filo della lama sul suo indice sinistro e, mentre una piccola goccia di sangue usciva dal dito, con la mano destra, Hao prendeva con le dita quel poco di sangue che usciva e disegnava sulla ciotola caratteri incomprensibili. Rune magiche. All'esame di magia Hao doveva rilevare una presenza magica nel raggio di cento metri. La presenza magica era quella di un mago novizio. Ma ora, doveva ampliare la sua ricerca a tutta Ein'Saha. Spinse ancora di più il coltello nell'indice e altro sangue colava dal dito mentre l'altra mano, liberatasi ancora del coltello, continuava a disegnare rune nella ciotolina. Le rune si sovrapponevano e cominciarono a prendere vita, diventarono tentacoli, tentacoli che avvolsero la candela centrale per poi diramarsi a quelle ai quattro angoli. Le fiamme divennero nere ma splendevano ancora -I suoi capelli..- Hao ora lacrimava, avrebbe trovato la sua migliore amica. Il rito era cominciato! Dalla bocca del ragazzo ormai partiva una lenta litania dal suono lugubre, aveva bisogno di potere per trovare Norah. Lentamente la litania divenne una debole canzone dal suono macabro, sulla pelle di Hao andarono a disegnarsi tentacoli luminosi dalle sfumature azzurrine pronte ad avvolgerlo. Ora le vedeva. Le essenze magiche di ogni persona. Tutto era nella sua mente. Adesso, cominciava il suo viaggio. Si sentiva leggero come una piuma, fluttuava fra le anime magiche in cerca di quella di Norah. Non la trovò da nessuna parte. Le anime lo investivano ma nessuna parve essere quella della ragazza.
Hao adesso sudava, il rito ora richiedeva un secondo prezzo e se Hao non si fosse fermato avrebbe pagato con la vita. Credeva fosse più facile ma si sbagliava. Una forza penetrante lo bloccò immediatamente. Qualcuno cercava di bloccare la sua magia. Era come un enorme muro che ora si stava curvando attorno ad Hao, poi si richiuse e il ragazzo rimase intrappolato in quella cupola. Dal naso del ragazzo cominciava ad uscire sangue, la forza che lo bloccava era sfiancante, cercava di lottare ma con scarsi risultati. Poi una crepa nel muro e Hao la vide, l'anima di Norah e infine, una forza ben più grande del muro che lo bloccava, lo riportò alla realtà. Norah era ancora viva, ma non sapeva dov'era. Se non fosse stato per quel muro ora Hao sarebbe già fuori a cercarla. Il rito aveva portato via molte energie al giovane mago che difatti andò a riposarsi.
 
Un giorno era passato e Norah non si era fatta ancora vedere. In qualsiasi caso Hao non si sarebbe preoccupato, ma dopo quello che aveva visto, e sentito, era in preda al panico. Era andato a casa della ragazza disperato. Trovò i suoi genitori che con aria allegra gli dissero semplicemente che non era in casa, come se sapessero nulla. Hao ovviamente insistette ma loro, dopo un rapidissimo cambio di espressione lo trattarono malissimo cacciandolo di casa lanciandogli maledizioni e male parole. Hao non sapeva che cosa spingeva i genitori di Norah a dire quelle cose e tantomeno a comportarsi in quel modo. Hao non sapeva e basta. Non aveva mai avuto dei genitori, o almeno questo è quello che gli avevano riferito. Ha vissuto solo cinque anni con gli anziani, principalmente Noirhim, poi dopo aver appreso la magia meglio di chiunque altro nella sua scuola ebbe la possibilità di vivere da solo guadagnandosi da vivere come "guardia". Nessuno lo prendeva seriamente ma dopo aver visto di cosa era capace tutti ne erano intimiditi. Anche se ciò rendeva tremendamente triste Hao, il fatto di intimidire le persone lo aiutava a non essere preso in giro da parole come "debole" o "gracile" ma ben presto si rese conto che avevano lo stesso valore di "Mostro". Il giorno in cui incontrò Norah, quello era il giorno più bello della sua vita. Non poteva mai scordarsi ciò che aveva provato quando erano diventati amici. Ricordava ogni singolo momento passato con Norah, i quali lo hanno reso felice, triste ma soprattutto, lo hanno reso ciò che era ora. E proprio per questo non si sarebbe arreso nè ora nè mai. Avrebbe trovato Norah anche a costo di dover uscire dai confini di Ein'Saha.
 
Hao stava ritornando a casa dopo le sfuriate dei genitori di Norah più triste che mai. Si incamminò nelle solite vie buie e poi si fermò.
Norah aspettava Hao sulla soglia di casa con aria allegra. Non aveva più alcuna cicatrice.
  
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