Be Happy

Amare qualcuno vuol dire anche lasciarlo libero.
Lasciarlo libero di essere felice
Se la persona che ami, non è felice accanto a te non ha senso averlo vicino

Prendo la bici e vado da lui.

Ho bisogno di parlargli, di capire, di sentirmi dire che ho sbagliato, frainteso.
Ho bisogno dei suoi sorrisi, dei suoi baci, dei suoi abbracci.. insomma ho bisogno di lui.
Del mio Jacob.

Entro nella sua officina.
Lo cerco e non lo trovo al suo posto vedo Collin, si pulisce le mani sporche di grasso e viene verso me “E’ nel suo ufficio il capo” poi prende una bottiglia d’acqua e la beve per poi riprendere il suo lavoro.
Mi dirigo verso il suo ufficio, la porta è socchiusa. Ecco l’indecisione rifarsi strada in me

Entro o non entro?
Se entro, posso risolvere in qualche modo il “problema”; Se non entro, non risolvo nulla e tutto resterà cosi com’è..
Ho deciso entro!

Busso e apro piano la porta
“Jake sono..” mi muoiono le parole in gola, vorrei andarmene ma resto li ferma. La bionda, è seduta sulla sua scrivania e lui è seduto sulla sedia davanti a lei, si guardano..
“Nessie, io.. non è successo.. ”
“Vorrei parlarti e da soli” dico cercando di risultare tranquilla, lasciando chiusa a chiave, la parte di me che vorrebbe urlare, piangere e scappare.. ma non lo faccio, resto li
“Lasciaci soli” dice alla bionda che scende e passando mi fa un sorride. Ricambio solo per correttezza.
“Considera il patto, ehm.. l’imprinting finito, sciolto. Non mi servi più.. voglio dire, sei stato accanto a me, per tantissimo tempo, perché il tuo compito era quello di proteggermi e rendermi felice, giusto?” - annuisce e tenta di dire qualcosa – “Adesso sono cresciuta, so difendermi da sola e sono felice. Sono passata a dirti questo. Stammi bene. Ciao” esco dal suo ufficio lasciandolo li, seduto su quella sedia.

Che senso ha essere felici se la persona che ti rende felice non lo è?
Che senso ha essere felici se la persona che ti rende felice è felice grazie a un’altra persona e con te finge di essere tu la sua felicità?
In entrambe le domande, la risposta è una sola. Non ha nessun senso.
Lui è felice con lei.. che stia con lei.

Sono a Denali, a casa dagli zii già da quasi quattro mesi. Voglio provare a ad essere felice e come si dice
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore
Vediamo, se lontano da lui riesco a star bene.

Torno a casa, dopo essere stata con le zie Tanya e Kate, in giro per shopping. Sulla soglia di casa vengo investita dal suo odore - Non è lui, mi sto sbagliando.. – mi ripeto nella mia testa mentre con un finto sorriso entro in casa.
“Ciao.. Nessie.. “ mi saluta tutto contento
“Vado a farmi una doccia” dico guardando zia Carmen e salgo su. Non ho il coraggio di guardarlo in faccia, mi vergogno come se fossi stata io a commettere l’errore.

Sotto la doccia ripenso a quando ero piccola e lui era accanto a me, pronto a difendermi anche per delle sciocchezze. Ripenso a quando ci siamo fidanzati, dati il nostro primo bacio e detto il primo ti amo. E poi, ripenso a quel giorno..casa sua, la porta che si apre, a bionda che esce e poi lui.. infine si baciano. Basta! Non ce l’ha faccio più mi scoppia la testa a pensare a tutto questo. Devo stare da sola, lontano da lui non sono pronta per affrontarlo, mi serve del tempo. Mi vesto in fretta, lui e gli zii sono tutti in salotto seduti a parlare, non badano a me..vado in cucina ed esco.

"Sei felice?" mi chiede, sedendosi accanto a me su quella panchina fredda.
"Perchè, sei qui?" chiedo guardando il paesaggio di alberi innevati
"Non si risponde con un'altra domanda." - mi dice per poi riformulare la domanda di prima - "Sei felice?"
"No, non lo sono mai stata eccetto quando stavo con te" - sputo la verità – “Ho provato e ci sto provando per esserlo ”
"La stessa cosa vale per me. Senza di te, non sono felice. Senza di te, non sono io. Senza di te, non sono nessuno" tenta di abbracciarmi ma, mi scanso. Non voglio che mi tocchi.
“Perché sei qui? Rispondi perché “
“Sono qui perché non riesco a stare lontano da te. Quando, quel giorno mi hai detto quelle cose, ci sono rimasto male non potevo credere che era tutto finito. Sono corso a casa tua, ma tu eri appena partita. “ – si alza dalla panchina e si inginocchia davanti a me – “ Ho dato retta a tua madre, per ben due volte, nel lasciarti stare che avevi bisogno di tempo ma non ne potevo più di starti lontano. Io ti amo. Io sono tuo, appartengo a te soltanto a te “ dice posando la mia mano sul suo petto all’altezza del cuore – “ Senti? Batte per te “
“E quella? “ chiedo guardandolo negli occhi
“ Quella, non è niente. Ci ha provato ma non è successo niente.. “ – poggio la mia mano sulla sua guancia e gli mostro quel giorno – “ M stavo preparando per venire a prendere e lei ha suonato, ha preso una cosa ed è andata via subito e non mi ha baciato. “ – gli mostro la sua officina – “ Abbiamo solo parlato di te e di quanto io ti amo “
“ Quindi, sono stata male per niente? Voglio dire, ho creduto che mi stavi prendendo in giro solo perché è l’imprinting.. “
“ Si, hai sofferto inutilmente “ – sorride – “ Se io, non ti amassi cosi tanto, non sarei qui “
“ E’ vero non saresti qui “ poggio le mie labbra sulle sue morbide e calde che poco dopo si fanno bollenti.

Note Autrice: Questa era la seconda e ultima parte. Se ci sarà un seguito non so diciamo che è in forse.