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Autore: Zia Palla    12/06/2013    1 recensioni
Tratto dalla storia: “– E tu? Tu cosa provi? – gli domandò Harry, dopo parecchio.
– Io? Io preferirei non provare niente. Né dolore, né tristezza, né amore, né felicità. – rispose, guardando fisso di fronte a sé. Harry tirò su col naso, impedendosi di piangere e sedette accanto a lui.
– Ma proviamo tutte queste cose perché siamo vivi, giusto? Tu lo dici sempre. – mormorò, mentre la voce gli si spezzava con un singhiozzo. Louis asciugò una piccola lacrima sfuggita al controllo di Harry e sorrise lievemente.”
Louis Tomlinson ha tutto dalla vita: una carriera promettente, una ragazza splendida e soldi a palate e, a sentir ciò, sembra che la sua esistenza sia perfetta, ma Louis Tomlinson ha anche un migliore amico con cui condivide un rapporto indefinito e strano, un ruolo stressante, tre amici pazzoidi e le idee poco chiare.
Una settimana. Una settimana decisiva per la vita di Louis e quella di chi lo circonda. Una settimana per vederlo com’è in realtà. Otto capitoli per questa settimana e otto capitoli per vedere l’altro lato della medaglia, l’altro lato del successo.
#It's a Larry!
Partecipa al concorso: "Red Carpet: fanfiction da Oscar [Multifandom e Original Contest] sul forum di Efp.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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# 2. Il Comico


Track: Il Comico (Sai che risate)
“Sono stato anche normale,
in una vita precedente
m’hanno chiesto “che sai fare?”
“So far ridere la gente”.”

 
Niall Horan non riusciva proprio a capire quale problema molte “star”, compresi i suoi amici, avessero con il successo. Lui si sentiva a proprio agio nel mondo e aveva imparato, soprattutto negli ultimi anni, che c’erano persone, molte persone, che non potevano essere d’accordo con te e che tu non potevi farci niente. Niall non solo lo aveva imparato, ma anche accettato, ecco perché gli insulti non gli facevano più né caldo né freddo. Certo, a volte esageravano, ma gli uomini sono fatti così: non posso fare a meno di giudicare, soprattutto quando non sanno niente di ciò di cui parlano. Quando ci pensava Niall aveva voglia di ridere, perché secondo lui non c’era niente di più sciocco di qualcuno che non sa ciò che dice, ma al momento, con uno dei suoi più cari amici di fronte che gli parlava disperato, non aveva né la voglia né tanto meno il tempo di ridere.
– Capisci? È completamente uscito di senno! – sbraitò Harry, agitandosi sulla sedia. Niall diede un morso al suo panino, dando uno sguardo fuori dalla finestra.
I fiocchi di neve volteggiavano nell’aria decisamente fredda di dicembre e in giro non si vedeva anima viva, ma, in effetti, era plausibile dato che era la vigilia di Natale.
– Di te che mi dici? – domandò lui, mentre l’altro faceva una faccia sbalordita, sorpreso dalla domanda.
– Io? – domandò Harry, con il tono di chi si chiede se il suo interlocutore è impazzito o meno.
 – Sì, tu. Chi altro, altrimenti? – gli fece notare Niall, prendendo un altro morso: quel panino era davvero gustoso!
– Come ti senti tu? – chiese ancora, per rendere meglio il concetto. Harry si fermò un attimo a pensarci, indirizzando il proprio sguardo in direzione della finestra.
– Male. Odio questa situazione e odio Louis. – affermò, battendo la mano sul tavolo. A quel punto Niall rise, stanco di trattenersi.
– Se odiassi davvero Louis non staresti male, non credi? – commentò, finendo l’ultimo boccone rimasto del panino. Harry scosse la testa.
 – Vero, però non penso di poter andare avanti così. C’è troppo stress nell’aria: Louis e le Larry Shippers, Zayn e i The Wanted, Liam e quella storia di Danielle. Credo che… –
Niall aggrottò le sopracciglia, confuso dalle parole dell’amico.
– Cosa? Che cosa credi? – domandò allora.
– Forse dovrebbero prendersi una vacanza. – mugugnò Harry, lasciandolo completamente sorpreso. Per un attimo Niall pensò che lui volesse lasciare la band, ma poi, analizzando meglio le parole dell’altro, capì che era qualcosa di molto meno grave. Rise di nuovo.
 – Tutti dovrebbero prendersi una vacanza, Harry. Anche tu. Nell’ultimo periodo sei strano, sempre ansioso e triste. È molto che non ti vediamo sorridere e io sono convinto che sia per Chi-Sai-Tu. – disse Niall, annuendo alle sue stesse parole. Harry sbuffò.
– Le cose tra me e Taylor vanno a gonfie vele. – borbottò Harry, punto sul vivo.
– Dillo a qualcuno che ci creda. Quella ti fa soffrire, è come se fosse fatta di ghiaccio. E personalmente penso che questo sia una delle cose che impensierisce Louis: lui odia vederti stare male. – Questa volta Harry non fece altro che sospirare, come a dargli ragione e questo fece sentire Niall abbastanza soddisfatto.
– Io devo andare. Il treno per Holmes Chapel non aspetta di certo me. – disse Harry, alzandosi e buttando un paio di banconote sul tavolo, Niall scosse la testa.
 – Lascia, faccio io. – si offrì. – A patto che mi fai un sorriso. – disse poi, indicando l’amico con fare minaccioso. Harry rise e poi regalò a Niall un sorriso sincero.
– La risata mi bastava. – affermò Niall, sorridendo, poi si alzò e abbracciò Harry.
– Buon Natale. – disse il riccio, Niall sorrise.
– Buon Natale e fai il bravo. – si raccomandò e Harry rise di nuovo.
Niall non poteva chiedere di meglio.


Amo le persone che mi fanno ridere
quando non voglio sorridere.
(cit.)

 

Zia Palla by the night

Buongiorno gente! Questo è il secondo capitolo, spero che a qualcuno piaccia!
Baci,
Zia Palla

   
 
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