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Autore: Sweet black    13/06/2013    6 recensioni
La mia prima vera fan-fiction!
Storia ambientata dopo la sconfitta di Majin Bu: Gohan e Videl sono amici o forse qualcosa di più?
Finalmente lui si è deciso a invitare la ragazza ad uscire, ma cosa succederà?
***
-01. Videl se ne stava chiusa in camera sua ormai da ore e ancora non aveva raggiunto una conclusione al suo grande problema, si insomma… per lei questa era una cosa parecchio imbarazzante. Non era esperta in certe cose e non sapeva assolutamente che fare.
-02. Alla fine si ritrovavano sempre l’uno con gli occhi puntati in quelli dell’altra… e quello già era un piccolo, ma indelebile segno che c’era forse qualcosa… qualcosa di grande e impossibile da nascondere!
-03. -Chiedevo, come mai mi hai portato qui… cioè, se questo è il posto segreto della tua famiglia, perché me lo hai mostrato?-
-Perché io ti amo Videl… per me sei la cosa più importante di questo mondo...-
-04./05. Videl si avvicinò ancora di più a lui, poi delicatamente appoggiò la testa sulla sua spalla.
-06. - Vorrchiedsetivadivenrelamiacopagnanelalottlcrieinctà!
Epoisemagritivavuiesechelamaragza?-
-Cosa cosa cosa? Non ci ho capito nulla!- si lamentò lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Senti Gohan, perché non inviti qui Videl anche per cena, domani?-chiese la madre.
-Non so…se per te va bene… - rispose lui contento dell’idea geniale di sua madre.
-Certamente, poi anche tuo padre deve conoscerla meglio. Chiamala e chiedile se può!- le sorrise.
-C-come dici? C-chiamarla? Ehm…- a Gohan non andava perché si agitava spesso quando doveva sentirla al telefono: non voleva disturbarla, magari stava facendo qualcosa di importante!
 -Ma non è un po’ tardi? Magari starà già dormendo!- tirò fuori una scusa.
-Ma va! Siamo in estate, non c’è scuola e poi sono solo le otto e mezza di sera!-.
-Uhm….e v-va bene!- passo in rassegnazione il ragazzo.
Gohan prese il telefono e digitò il numero di Videl.
La chiamata partì e dopo pochi istanti una voce femminile, ma molto energica, rispose:
-Pronto? Qui Videl!-
-C-ciao Videl! Sono Gohan!-
-Ciao Gohan! Come stai?-
-Bene grazie! Tu?-
-Anch’io!-
-Ehm…domani, sai dobbiamo uscire…- iniziò a formulare una frase decente, nonostante non si sentisse per niente bene a causa del gran caldo che improvvisamente aveva iniziato a soffocarlo.
-E mi chiedevo se per caso… ti andrebbe di rimanere anche per cena? S-sai, a mia madre farebbe piacere cucinare anche per te! S-sempre se ti va però…- continuò lui.
Videl capiva che per Gohan era importante (intuiva anche l’immensa fatica che provava per riuscire ad invitarla) e accettò:
-Ma certo, grazie!-
-M-magari ci fermiamo anche sui monti di Paoz, d’estate il cielo stellato è bellissimo qui! Se vuoi puoi anche dormire con me, c-cioè… non con m-me, ma a casa mia!- Gohan era imbarazzato oltre ogni limite, ma ormai non poteva più tornare indietro
-Sicuro! S-se non è un problema per voi…- gli rispose.
-Affatto!- sorrise, anche se ovviamente lei non poteva vederlo.
 -Chiedo a mio padre, ma sono sicura che acconsentirà!-
-Ok…Beh…ci vediamo domani allora!-
-Si! Alle dieci e mezza davanti a casa tua, giusto?-
-Si!-
-A domani!-
-Ciao-
Gohan riattaccò e poi tirò un sonoro sospiro di sollievo: avrebbe preferito di gran lunga combattere con un nemico piuttosto di telefonare a Videl; non che non volesse sentirla (anzi), ma semplicemente perché quando la chiamava si sentiva sempre in imbarazzo e diventava rosso come un pomodoro!
Adesso aveva tanto bisogno di una doccia fredda.
-Gohan, perché gli hai chiesto di dormire qui? Ok, è una brava ragazza, però non si può mai sapere cosa può succedere di notte- fece Chichi spuntando dalla cucina.
Gohan ridivenne tutto rosso e poi ribadì: -N-non mi andava di lasciarla tornare a casa da sola tardi! Lo sai che abita lontano! E’ solo per questo… e poi cosa dovrebbe succedere, scusa?-
-Uhm…va beh… ok- acconsentì la madre. ­–Sei proprio come tuo padre: innocente e generoso!- aggiunse poi ritornando al suo lavoro.
 
Più tardi Gohan decise di farsi, appunto, una doccia fredda e poi andò a letto per riordinare i suoi pensieri, ma non appena si coricò cadde in un sonno profondo, degno di un saiyan.
 
La mattina dopo gli uccellini cinguettavano e il sole splendeva: 
-Gohan svegliati, sono le nove e mezza!- urlò sua madre dalla stanza accanto.
Come al solito nessuna risposta.
Allora Chichi spalancò la porta della camera del figlio e lo buttò giù dal letto.
-Ahia! Ehi? Ma che modi!-protestò lui svegliandosi di colpo.
-Niente storie, sono le nove e mezza forza vai a prepararti!- disse con tono severo lei.
-CHE COOOOOOSA? Sono le nove e mezza? Ma è tardissimo! Perché non mi hai avvertito prima?- fece lui, ormai completamente sveglio.
-Ti ho chiamato un’ora fa, ma non ti volevi svegliare allora ho lasciato perdere….- si difese giustamente la donna.
Gohan si precipitò a fare colazione, poi (con calma) gli venne in mente che non aveva ancora preparato tutto il necessario per il pic-nic.
-Cavolo! Me ne sono scordato!- esclamò all’improvviso alzandosi dal tavolo mentre addentava una fetta biscottata.
-Per caso ti riferivi a questo?- chiese la madre sventolandogli uno zaino davanti al naso. -Sai, te l’ho preparato stamattina… mentre dormivi…-
-Grazie mamma sei la migliore!- Gohan prese lo zaino e lo posò all’ingresso, diede un bacio sulla guancia a sua madre e tornò a mangiare la sua colazione.
-Ah, se non ci fossi io….- iniziò Chichi
-…dovremmo inventarti mamma!- concluse Gohan ingoiando tre biscotti in un boccone.
Finita la colazione il mezzo saiyan andò a prepararsi: non vedeva l’ora che arrivasse Videl!
                                                                       ************
“Cosa mi metto?” pensò la ragazza.
La sera prima aveva rinunciato, perché era troppo stanca, e aveva rimandato la scelta al mattino seguente.
Adesso però mancavano poche ore all’appuntamento e lei era ancora indecisa se mettersi quel vestitino che le avevano regalato oppure la solita maglietta lunga con i soliti leggings.
-No!- esclamò.
“Questa è una giornata speciale, quindi non mi metterò la solita roba….” Pensò bene. “Però, questo vestito è troppo femminile e non è adatto a me… non voglio metterlo!”
-Argh! Cosa faccio?-  andò in tilt buttandosi sul letto con la faccia affondata nel cuscino.
La sua parte da maschiaccio la invitava a vestirsi come al solito (ovvero come capitava); mentre la sua parte da brava ragazza (?) le imponeva di vestirsi bene, con quel vestito che non si era degnata di mettere mai…
-O mamma cosa faccio?- Videl continuava a dare di matto e a lottare con sé stessa.
“ Fallo per Gohan ci farai bella figura” si disse.
-E va bene mi sacrifico!- fece uno sforzo.
Era un vestito semplice, ma carino: di colore azzurro, corto, tanto da metterle in risalto le lunghe gambe, e senza maniche, adatto per l’estate calda di quel tempo. Si infilò anche le ballerine abbinate.
Si guardò allo specchio sistemandosi un po’ i capelli, anche se corti com’erano era difficile farli stare al loro posto.
-Non mi ci vedo proprio con questo vestito! Mi sento in imbarazzo, è una cosa tremenda…- si immaginò la reazione di Gohan quando l’avrebbe vista: decisamente no, non faceva per lei! Eppure non si cambiò…
Prese anche gli altri vestiti e li infilò nella borsa, non si sa mai che possano servire per stare più comodi!
Posò lo sguardo sull’ orologio che segnava già le dieci:- Accidenti, è tardissimo! Non c’è più tempo!-
Prese la capsula del suo elicottero e la borsa poi scese al piano di sotto, salutò Bu e abbracciò suo padre che quasi si spaventò vedendola con quel vestito:
- Videl cara, ma che hai fatto?-
-Ne parliamo dopo, ok?  Ora sono in ritardo! Ci vediamo domani!- rispose lei –Ciao!-.
Mr. Satan ormai aveva perso ogni speranza:
-C-che cosa ha fatto quel ragazzo alla mia bambina? E poi… c-come domani?-
-Ops… mi sono dimenticata di dirti che mi ha invitato a dormire a casa sua!- sorrise in modo veloce mentre correva fuori e lanciava la sua capsula.
-C-che cosa? Una notte a casa sua? Di un ragazzo? NO, non se ne parla nemmeno! - Mr. Satan  scosse la testa.
-Dai, ti prego! Glie l’ho promesso!- Videl fece gli occhi dolci.
-NO! Non contraddirmi Videl…- Mr. Satan assunse un tono più autoritario possibile.
-Uffa! Sei cattivo lo sai? Ci sono anche i suoi genitori a casa, e tu non vuoi che dorma da loro?! Preferisci che torni a casa la sera tardi, quando c’è buio? Così qualcuno magari… potrebbe fami qualcosa…?- colpito e affondato, Videl aveva centrato il bersaglio.
-E va bene, però ricordati che non voglio che ti tocchi assolutamente! Minimo deve stare a un metro, anzi no… tre metri di distanza da te!-.
-Esagerato! Siamo solo amici poi…- disse di sfuggita mentre saliva sull'elicottero.
Mr. Satan sospirò: -Adesso si è anche messa un vestito e va a dormire fuori casa…fortuna che conosco i genitori del ragazzo, e so che sono delle persone responsabili… -borbottò poco prima di uscire totalmente di testa.
Bu lo guardò confuso: il povero uomo era disperato e continuava a ripetere “La mia bambina!”
-Su, Satan! Non fare così!- lo consolò, il mostro rosa. -Ormai non è più una bambina!- gli mise poi una mano sulla spalla.
-Purtroppo hai ragione amico mio, hai ragione!- divenne ancora più triste.
-Ah…ho fame, non avresti altri cioccolatini?- fece di punto in bianco il ciccione, mostrandogli la scatola vuota.
o_o
                                                                                 **********
Ormai era giunto l’orario dell’appuntamento e Gohan andava avanti e indietro preoccupato per la stanza, con tale foga che ormai il pavimento era consumato.
“Sono le dieci e trentacinque e non è ancora arrivata” pensava guardando l’orologio giusto giusto ogni trenta secondi “E se fosse partita tardi? Ci vuole un bel po’ di tempo per arrivare da Satan city….e se invece le fosse successo qualcosa? No, non devo neanche pensarci…….. eppure lo sto facendo, sto pensando che le sia successo qualcosa…no, non può essere!” sospirò buttandosi sul divano.
Appunto 30 secondi dopo:
-Argh, ma perché non arriva?- perse la pazienza lui.
Goku sbucò dalla cucina con un barattolo enorme di yogurt e un cucchiaio in mano:
-Figliolo che fai?-.
-Nulla! E solo che… sto aspettando…ehm… una persona…-
-Capisco! Però non sbraitare così, ok? Mi fai preoccupare!-
-D’accordo… -
-Ora vado a svegliare tuo fratello! Quel dormiglione non si è ancora alzato, eppure gli avevo detto che dovevamo andare ad allenarci…- l’uomo andò al piano di sopra con ancora il barattolo mezzo vuoto in mano, sotto lo sguardo attonito del primogenito.
-Ma che gli è successo a papà? Non è da lui mangiare solo un barattolo di solito ne mangia tre…- rifletté  Gohan. –Che siano finiti?-
*Dling dlong*
Il ragazzo si alzò di scatto e corse velocissimamente alla porta… strano che non aveva avvertito l’aura della ragazza, ormai l’avrebbe riconosciuta anche se fosse stata dall’altra parte del mondo!
Aprì la porta e si ritrovò di fronte il viso sorridente di Videl.
-C-ciao Videl!-
-Ehi! Ciao Gohan! Spero di non averti fatto aspettare troppo… sono partita un po’ tardi!- confermò la prima precedente ipotesi del ragazzo.
-N-no, non ti preoccupare- disse lui -Prego entra pure- la invitò poi, spostandosi dalla porta per permetterle di passare.
Quando questa gli passò davanti lui spalancò gli occhi stupito: finalmente si era accorto del vestito!
Rimase a fissarla fin troppo sorpreso e ammaliato che quando lei si accorse di essere osservata arrossì.
-M-ma che cosa… hai fatto?- chiese lui arrossendo lievemente, colpa di quella angelica visione!
-Ehm…ecco io…- Videl distolse lo sguardo dal ragazzo sempre più imbarazzata, cercando di farsi piccola piccola.
“Com’è bella! Vuoi vedere che si è vestita così per me? Sono il ragazzo più fortunato della terra…” pensò lui felice con un sorriso da scemo stampato in faccia.
“Che imbarazzo, lo sapevo che non avrei dovuto mettermi questo vestito!” pensò invece lei.
-S-sei carina! Stai bene!- si fece spontaneo, d’altronde DOVEVA farsi coraggio, se voleva farsi avanti!
-D-dici sul serio?!- si ritrovò di nuovo a fissarlo negli occhi.
Cercavano di nascondere i loro sentimenti, quelli che non riuscivano a esternare per il troppo imbarazzo o semplicemente per il fatto di temere una risposta negativa dall’altro… ma alla fine si ritrovavano sempre l’uno con gli occhi puntati in quelli dell’altra… e quello già era un piccolo, ma indelebile segno che c’era forse qualcosa… qualcosa di grande, impossibile da nascondere!
-Ciao Videl!-
Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
Si girò e ricambiò il saluto, cancellando un po’ quel lieve rossore che le colorava il viso: -Buongiorno signora!-
Anche Gohan cercò di riprendere il colore normale.
-Come stai bene, vestita così!- si intromise Chichi.
-L-lei dice?! Beh…grazie…-
“Sicuramente lo ha fatto per Gohan, sapevo che ne è infatuata!” intuì la donna quasi con gelosia del figlio.
Ad un certo punto si senti un trambusto provenire dal piano di sopra e poi dalle scale spuntò l’uomo con il bambino identico a lui.
Chichi si portò una mano alla fronte in segno di disperazione e poi esclamò:-Ma voi due dovete sempre fare tutto questo baccano?! Oggi abbiamo un ospite!- fece cenno verso Videl.
-Scusaci Chichina!-rispose l’uomo dai capelli neri, facendo un piccolo inchino per essere perdonato.
-Buongiorno Goku- salutò educatamente Videl.
-Ah! Ciao Videl- rispose lui.
-Ciao!- la salutò il piccolo Goten correndogli incontro .
-Oh, ciao anche a te Goten!- aggiunse prendendolo in braccio.
-Ehi Gohan, vedo che sei in buona compagnia! Era lei che aspettavi, eh?- esclamò ad un certo punto il padre guardando Videl e sorprendendosi anche lui di vederla con un vestito.
-Mi raccomando allora!- disse dandogli una pacca sulla spalla e facendogli l’occhiolino.
-D-dai papà!- Gohan si ritrovò imbarazzato.
-Noi andiamo ad allenarci! Ciao a tutti!- Goku e Goten uscirono di corsa e spiccarono il volo salutando i ragazzi e Chichi.
-Bene, andiamo anche noi che dici?- propose Gohan.
-D’accordo! Ma dove?- domando Videl
-Ah, questa è una sorpresa!- le sorrise lui, misterioso.
“Adoro quel sorriso!” pensò Videl “Argh! Ma a cosa cavolo vado a pensare! Devo darmi una calmata o… si beh… so io cosa intendo!”
Entrambi salutarono Chichi, presero la loro roba e poi uscirono di casa chiudendosi la porta alle spalle.
-Bene! Dobbiamo prendere il volo e dirigerci verso quella direzione!- esclamò Gohan puntando il dito verso nord-est, circa.


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti!
Eccomi qui con il secondo capitolo!
E' un miracolo che sia riuscita ad aggiornare, dato che ho gli esami di terza media e mi devo dare un contegno con il computer! T_T

Perdonatemi se non aggiornerò regolarmente...
Devo assolutamente ringraziare
Son Gohan per aver recensito il primo capitolo, grazie!!!!
Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto la mia storia, senza recensire! Recensite anche voi altrimenti mi arrabbio!
Fatemi notare gli eventuali errori, che sarò felice di correggere! (?)
Ciao, ci vediamo al prossimo capitolo!


Sweet Black
  
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