Capitolo 2
Ritorno
“Gli umani! Pfui! Sono solo degli stupidi esseri
senza cervello!” pensò Envy incamminandosi verso la sua
“casa”.
Poco dopo però si accorse che aveva ancora addosso
il lacero grembiule che Karin gli aveva dato.
“Uffa” pensò “ Non ho certo voglia di tornare in
quel negozietto! Ma allora, che ci faccio con questo?” e guardò il
grembiule.
Poi guardò nella tasca, e vide che c’erano i pochi
spiccioli che quella ragazza gli aveva dato pensando che fosse un
poveretto.
“Accidenti a me e alla mia parte buona!” pensò Envy
(ndJamie: Ne hai davvero unaaa??? )
E si voltò per ritornare al piccolo
negozio.
Quando arrivò fu colto come da una paura, un
piccolo fremito di dolore che lo colpiva al cuore, ammesso che ne avesse uno
(ndEnvy: ricominci?)
Karin però lo vide e lo invitò ad
entrare.
-Ehi Envy! Che fai la fuori, giochi a nascondino?
Disse sorridendo la ragazza.
Aprì la porta facendo entrare Envy ( controvoglia
).
- Sei venuto qui perché sei stato colpito da un
improvviso senso di colpa o perché mi volevi restituire il grembiule?- disse
fissandolo la ragazza (ndEnvy: a ri-dagli ti ho detto che non voglio essere
fissato!)
-N-no, volevo solo renderti il grembiule…- disse
lui
-Ah okay…- disse sconsolata la ragazza – allora
niente lotta, giusto?-
Envy si riprese e scosse la testa. “ Proprio adesso
dovevo diventare un pesce!” pensò
-Ah, quindi la lotta si fa, giusto?- mormorò
dolcemente lei come si fa con dei bambini.
Lui annuì, poi si sfilò il grembiule e lo poggiò
sul bancone.
-A quando l’incontro?-
chiese.
-Oggi pomeriggio, dietro il negozietto c’è un
piccolo cortile abbastanza grande per combattere. Ripeto, non sono clemente
con i
ragazzi.-
“ Pfui, ce ne vuole per battere il grande Envy”
pensò l’homunculus prima di uscire.
-Ehi, non si saluta?- chiese la ragazza quasi
arrabbiata.
-Beh…ciao. E uscì
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