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Autore: MomoHope    14/06/2013    0 recensioni
Lei è una ragazza come tante, odia essere al centro dell'attenzione.
Lei ama osservare la gente intorno a se e immaginare come potrebbe essere la loro vita fuori da quella stazione che ogni giorno li vede arrivare e partire tutti insieme.
Quella stazione che è testimone di amori nati e di amori finiti.
Lui è un ragazzo come tanti.
Beh, di lui si sa veramente poco o quasi nulla.
Lei sa solo che prende la sua stessa corriera al ritorno.
Che quella corriera sia la testimone di un nuovo amore?
Dal primo capitolo:
‘Sono una ragazza semplice, sono me stessa, ma posso essere anche te, quella vicina di casa che conosci da una vita, la ragazza che prende sempre il tuo stesso autobus, potrei essere chiunque.'[...]
‘E’ un ragazzo semplice, è semplicemente se stesso, potrebbe essere il tuo compagno di banco, il tuo migliore amico, il ragazzo per cui hai una cotta, anche lui come me potrebbe essere chiunque.'
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo
 

‘8 Maggio 2014

Mi ritrovo seduta con le gambe incrociate sul tappeto di camera mia e con le lacrime che lottano per scendere dai miei occhi.
Osservo la mia camera e vedo una camera disordinata e piena di vestiti sulla sedia e libri sparsi sulla scrivania, faccio di tutto pur di non pensare a te con lei.
Appoggio le mani sul tappeto morbido che rappresenta la bandiera inglese, alzo gli occhi e ritrovo il lampadario con le immagini di Londra.
Chiudo gli occhi e sogno Londra, sogno di viverci, di viverla, perché per ora posso fare solo che sognare, faccio di tutto pur di non pensare a te.
Com’è che dice la Disney? Ah giusto, ‘se puoi sognarlo puoi farlo’, e ora so che posso farlo, o meglio che potrò farlo. So che ora ne avrò l’opportunità.
L’opportunità per scappare da te e da lei.
Lancio un’altra occhiata alla scrivania, dove sopra i vari libri, fanno sfoggio di sé i due biglietti per Lei, la città che amo da sempre e sorrido, con le lacrime agli occhi sorrido solo per Lei.
Penso a Lei perché non voglio pensare a te.
Penso a come sarà viverla, anche se solo per due settimane.
Ora ho voglia di mangiare, faccio di tutto pur di non pensare a te.
Prendo un paio di merendine e una bottiglia di tè, torno in camera e mi chiudo dentro.
Ritorno a sedermi sul tappeto e metto difronte a me il bottino.
Mentre penso a cosa mangiare per primo, il cellullare incomincia a vibrare e io spero che sia tu a chiamarmi e anche se so che è impossibile, continuo a sognare perché prima o poi i sogni diventano realtà, e io lo sapevo bene, ma sapevo anche che i sogni una volta realizzati finisco nella maniera peggiore possibile.’

Finisco di scrivere la frase e mentre sto per scrivere il resto sento l’inizio della sigla di ‘Willy, il Principe di Belair’.
“Questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita. Seduto su due piedi qui con te ti parlerò di…” Incomincia a cantare il mio caro fratello, alzando pure il volume della televisione.
“Abbassa quel volume!” Urlo dalla mia camera, è mai possibile che debbano ascoltare a così alto volume la televisione?
“Superfico di Belair!” Finisce di cantare la frase senza nemmeno ascoltarmi.








Momo's Space
Buon pomeriggio! :)
Eccomi qui a ripubblicare questa storia, a cui personalmente tengo molto.
L'ho modificata e resa più "felice"...
Non saprei cosa altro dire, grazie se continuerai a leggerla.
Gruppo: RRCCLCTA
Baci Momo :3

  
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