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Autore: _Juliet98    14/06/2013    5 recensioni
" Gli inglesi dicono ' fall in love', e credo che non esista termine più adatto. Fall, cadere. Quando ti innamori non è semplice, ti ribalti, non ti addormenti senza pensare a lei. Quando ti innamori passi le giornate a sperare di sentirla. Quando ami faresti pazzie, davvero. Amare è cadere. E' cadere e sperare che ci sia qualcuno a prenderti. Io mi sento così: che mi hai fatto Juliet? "
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscii fuori e andai a fumare una sigaretta, al solo scopo di rilassarmi dopo l’ennesimo paziente rompi palle, che pensava di star morendo solo per un minimo dolore alla parte sinistra del petto. Al solo pensiero mi veniva da ridere.
<< Sai che non dovresti fumare? >>
Mi girai spaventata e vidi Joe che mi sorrideva, io d’istinto buttai la sigaretta a terra e la calpestai con la mia scarpa per spegnerla.
<< Oh, se è per me puoi continuare a fumare, non mi da fastidio il fumo. Io lo dicevo per te. >>
<< Beh, dovevi dirlo prima. Ormai l’ho buttata. >>
Ero sempre così con le altre persone: fredda, usavo un tono di voce calcolato e tutto nei miei gesti faceva capire che ero in tensione.
<< Puoi benissimo prenderne un’altra. >>
<< Non mi va più. >>
<< Brutta giornata, eh?>>
“ Brutta vita “ , pensai.
<< Già. >>sbuffai.
 
 
 
 
Joe’s pov.



Finalmente, dopo avermi dato un paio di stampelle e avermi fasciato la gamba, il dottor Jack mi lasciò andare.
<< .. Quindi ci vediamo giorno 10 Dicembre per cambiare il gesso. >>
 Il dottore concluse un discorso a cui non avevo dato molta retta. La mia testa era da tutt’altra parte. La mia testa rifletteva sempre l’immagine di due occhi tristi, e di un viso che cercava di apparire calmo: il volto di Juliet.
Non appena l’avevo vista, ammetto che i miei pensieri non erano stati molto casti. È vero, la sua bellezza era riuscita ad impressionarmi- le labbra a cuore, i grandi occhi verdi, i capelli castani raccolti in una coda disordinata e nemmeno il camice nascondeva i suoi seni e la sua curva all’altezza del sedere, avrei scommesso la testa che a qualsiasi uomo avrebbe fatto lo stesso effetto-, ma più di tutti erano stati i suoi occhi a colpirmi: rivelavano una malcelata malinconia, tristezza.
Poteva avere la mia età, e mai, mai, avevo visto occhi così spenti, il colore delle sue iridi non risplendeva come avrebbero dovuto fari gli occhi di una qualsiasi giovane ragazza.
Trovai Juliet appoggiata al muro che rigirava una sigaretta tra le mani.
<< Sai che non dovresti fumare? >> dissi non appena le porte scorrevoli si chiusero dietro di me. Lei buttò a terra la sigaretta e la spense con una scarpa.
<< Oh, se è per me potevi continuare a fumare, non mi da fastidio il fumo. Lo dicevo per te. >>
<< Beh, dovevi dirlo prima. Ormai l’ho buttata. >>
Replicò acida e con un filo di voce, quasi avesse paura di parlare. Ogni suo piccolo gesto sembrava fosse calcolato, come se volesse tenersi a distanza di sicurezza da tutte le altre persone, dal mondo.
<< Brutta giornata, eh? >>  buttai lì, non sapendo cosa dire
<< Già. >> disse dopo un po’.
Intanto lei prese un’altra sigaretta dal pacchetto e se la rigirò tra le mani, fin quando non l’accese.
<< Fumi da tanto? >> chiesi, sperando che non facesse cadere lì tutti i miei tentavi di un discorso.
<< Sì. >>
Quella ragazza era chiusa, si era costruita mille e mille barriere  in modo da non far entrare niente: né aria, né persone, né luce. Come può una persona – pensai – chiudere così ? Beh, l’avrei scoperto. Avevo la fama di essere curioso, tra i miei amici.
Avrei tolto quello strato di malinconia dai suoi occhi, e non perché mi piacesse la ragazza davanti a me, o perché provassi un minimo di interesse nei suoi confronti. Ma perché stavo male anch’io a vedere le persone così. Le persone devono avere gli occhi brillanti, non spenti.
Se nessuno si era mai offerto di aiutarla, o se qualcuno si eraofferto e lei si era chiusa ancora di più, questo non lo sapevo.  Ma di una cosa ne ero certo: avrei aiutato Juliet a far entrare in lei aria, persone e luce. Avrei fatto cadere una ad una le barriere che lei stessa era riuscita a crearsi. L’avrei salvata dall’orlo del precipizio. Sentivo che era debole come un castello di carta.
Riuscirò a farla aprire.



Spazio autrice

Buenos noches chicoooos :D
Scusatemi se vi ho fatto aspettare per un capitolo orrendo come questo, ma in questi giorni h avuto diversi problemi e la mia testa c'è poco e niente, o fare è meglio dire che non c'è, punto. ahahahahah. Sono disperata!
Comunque sia, volevo ringraziare TUTTE quelle che hanno recensito, davvero grazie di cuore, e a chi segue la storia, e anche a chi legge, senza però recensire! Adesso vi lascio, grazie mille ancora. Un bacio, ci vediamo presto.

  
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