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Autore: Nephilim13    16/06/2013    2 recensioni
Cosa succederebbe se i draghi non fossero cinque, ma sei?
Rebel si è incarnata tramite l'occhio della mente in un'umana per dare una mano ai suoi amici Guardiani nell'ultima battaglia contro Nidhoggr, il fratello di Thuban. Come la prenderanno i Draconiani e il professore?
Dal quarto libro, I gemelli di Kuma.
Dal testo:
Sofia aprì le palpebre e non riuscì a credere a ciò che i propri occhi stavano guardando. La ragazza emanava luce da tutti i pori. Le ali che le spuntavano dalla schiena erano semplicemente uno spettacolo unico. Erano bianche, grandi e maestose. E non erano squamose, come tutte le loro ali, bensì erano ricoperte di piume, come quelle degli angeli. All'improvviso una parola esplose nella mente di Sofia: Rebel!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mi state mandando il cervello in pappa, ragazzi! - disse Beth mettendosi la testa tra le mani, evidentemente esasperata. I ragazzi stavano provando a spiegarle qualcosa in più sui Draconiani, visto che Rebel non le aveva spiegato granchè. Beh, nessuno dei loro draghi lo aveva fatto in fin dei conti.

-D'accordo, d'accordo. - disse Karl. -Abbiamo provato a spiegarti tutto ciò che abbiamo potuto sui Draconiani. Adesso, perchè non ci parli un pò di te e dei tuoi poteri?

Beth scrollò le spalle.

-Non c'è molto da dire.

-Oh, si che c'è. - disse Fabio incenerendola con lo sguardo. Lei ricambiò lo sguardo, e il primo a cedere fu proprio Fabio. Era evidente che lui non si fidava per niente di Beth.
Quando vuole ci sa fare. - pensò Sofia, compiaciuta che ci fosse qualcuno più tosto di Fabio.

Beth guardò Schlafen.

-Immagino che tu sappia tutto, no? - disse il drago dentro di lei. -Sei un custode, giusto?

Schlafen annuì, poi sospirò e si rivolse ai ragazzi.

-Rebel è un caso particolare di drago. Come sapete, ognuno di voi ha un dono. Ognuno dei vostri draghi. Ecco... Lei ne ha quattro.

-Si, lo avevamo notato. - disse Fabio freddo. Beth sembrò notare il tono, perchè disse:

-Ma si può sapere che diavolo ti ho fatto?

-Sei arrivata. - rispose lui senza esitazioni.

-FABIO! - Sofia non resistette e gridò il suo nome a tutta forza.

-Bel modo di ringraziarmi, Eltanin. - disse Rebel offesa.

-Ehi, Rebel! Io non c'entro proprio niente! Fa tutto lui! - rispose il drago interpellato.

-Basta, draghi e Draconiani! Rebel, perchè ti sei incarnata in questa umana?

-Per aiutarvi. Contro tuo fratello, Thuban. - disse rivolgendosi al drago verde.

Sofia sentì dentro di sè Thuban irrigidirsi.

Sofia si ricordava molto bene quando l'aveva scoperto, qualche giorno prima. Si era sentita rifiutata da tutti, persino da sua madre, che le aveva letteralmente sbattuto la porta in faccia.

-E' diventato troppo pericoloso. - sentenziò Sofia sforzandosi di tenere la voce ferma.

-Voglio riportare indietro Draconia tanto quanto voi, ragazzi. - disse Beth guardando di sottecchi Fabio, che fece finta di non vedere.

-Ciò che non capisco – disse Lidja. - E' perché Nida se ne sia andata così. Perché non ha finito di attaccarci?

-E' vero. - disse Sofia. -Se n'è andata con un'aria compiaciuta.

-Voleva metterla alla prova. - Tristan era improvvisamente apparso nella stanza e si sistemò vicino a Beth, prendendole la mano.

-Mi vogliono dalla loro parte. Me l'hanno già offerto un paio di volte. - disse la ragazza.

-Menomale che non ti sei unita a loro. - disse Lidja. -Quando te l'hanno chiesto?

-Prima che Chelone venisse rapita. Evidentemente volevano me al suo posto. Lei era la seconda scelta. - rifletté. Poi guardò Gillian mortificata. -Mi spiace, Gillian. Se solo avessi saputo che avessero preso tua figlia, sarei andata al suo posto senza esitazioni...

-No, tesoro, non preoccuparti. - disse la donna. -Non è colpa tua.

-Da dove vieni? - chiese Fabio a bruciapelo.

Beth valutò attentamente se rispondere o meno, poi rispose:

-Cosa ti dice il mio nome?

-Inghilterra o America. - s'intromise Karl.

-New York. - disse la ragazza. -Sono nata in Italia ma sono cresciuta in America. Sono arrivata da poco ad Edimburgo.

Non sembrava che fosse cresciuta a New York. La sua pronuncia italiana non veniva per niente compromessa da quella inglese.

-Quanti anni hai? - chiese Fabio freddo.

-Perché ti interessa tanto? - rispose lei altrettanto fredda.

-Mi interessa. Punto.

-Quindici, ok? - rispose alzando le mani. -Ma che vi frega?

Lei era la più piccola di tutti. Se Rebel era davvero la più potente, perché aveva scelto un'umana così piccola?

-Da quanto ospiti Rebel? - chiese Schlafen.

-Più o meno tre mesi. - sospirò. -Il giorno del mio quindicesimo compleanno ho ricevuto questa bella sorpresina – indicò il neo. -Poi ho scoperto di poter controllare i quattro elementi.

-Me l'ha rivelato solo un mese fa. - disse Tristan indispettito. -Stiamo insieme da quasi due anni e non si fidava abbastanza di me. - scherzò.

-Aspetta! Frena! - disse Lidja. -Vuoi due state insieme da quasi due anni? - esclamò sbalordita.

-Si. Ci siamo conosciuti a New York. Poi ci siamo trasferiti qui il mese scorso.

-Perché? - chiese Karl, che a stento riusciva a trattenere la sua curiosità.

Tristan guardò Beth, che chinò il capo. Forse avevano toccato un tasto dolente.

-Io vivevo da solo. I miei se ne sono andati molto tempo fa. - disse Tristan, che continuava a tenere stretta la mano di Beth.

-Siamo rimasti entrambi soli. - sentenziò la ragazza.

-I tuoi genitori...? - sussurrò piano Sofia, col timore di urtare i sentimenti di Beth.

Beth assentì.

-Oh, mi dispiace tanto... - cominciò Schlafen, ma Beth lo bloccò con un cenno della mano.

-Come? - chiese Fabio schietto.

-Ma sai provare un po' di compassione, tu? - gli gridò contro Lidja.

-E' solo curioso. - disse la ragazza.

Beth alzò il capo mentre delle lacrime le rigavano il volto. Le asciugò con il palmo della mano.

-Nida. - disse.

-Nida ha ucciso i tuoi genitori? - chiese Karl sbalordito.

-Si. - disse Gillian. -E quando ha scoperto che Chloe era stata rapita da lei, non ha esitato a darmi una mano per ritrovarla.

Beth si alzò dalla poltrona dove stava seduta.

-Scusatemi.

Uscì dalla stanza e corse al piano di sopra. Sofia fece per seguirla, ma Tristan la trattenne.

-Ha bisogno di stare un po' da sola. - disse. -Non l'ha ancora superato del tutto.

Beh, neanche lei aveva superato la morte di suo padre. E non l'aveva nemmeno mai conosciuto.

   
 
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