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Autore: Nikush    16/06/2013    7 recensioni
03/20
Come sopravvivere sino a Settebre?
Venti oneshot Tiva, venti momenti delle loro vite.

« Sai Ziva, Parigi può essere veramente magica, dopo la mezzanotte»
«NO TONY! Non andremo in giro a mezzanotte come in Midnight in Paris!»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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We can't stop.
 
 
This is our house
     This is our rules
And we can’t stop
                      And we won’t stop
 
Non l'ho rubata!» Sbraita Ziva, indicando la sua nuova maglia di lana beige.
«E' molto elegante, non è esattamente da te.» Dico giocando con la mia sedia girevole.
«Ah si DiNozzo? Perchè per una volta che decido di indossare qualcosa di diverso voi mi trattate così?»
La adoro quanto si infuria.
«Io non ho detto che non mi piace» le rispondo.
«Io credo che ti stia bene Ziva e non credo che tu l'abbia rubata.»
Ecco che McGattoMorto deve fare la sua parte.
«Grazie Tim»
«Magari un uomo te l'ha regalata... uno con molto gusto.»
«Stai dicendo che io non ho gusto?»
«Dico solo che hai avuto una sorta di evoluzione nel vestirti diciamo che.. »annaspo.
«Stai dicendo che mi vesto male?»
Oddio le donne.
«Sto zitto, però credo che se stasera dovessi uscire con un uomo potresti metterla. dico alzandomi con il rapporto per Gibbs, andando volutamente nella sua direzione.»
«O forse, dovresti. le sussurro all'orecchio senza che nessuno ci veda.»
Aia Aia!
Ecco la sua vendetta.
Sorride mentre mi vede saltellare su un piede. Ci mancava solo che Gibbs uscisse dall'ascensore ora.
«Le scarpe capo, mi fanno un male cane.» Biascico mordendomi violentemente il labbro per il dolore.
«Non mi interessa DiNozzo, notizie di Edwards?» Chiede preoccupato.
«Non lo abbiamo ancora trovato, ma sappiamo che è in città e molto probabilmente è nei guai.» McGee accende lo schermo gigante.
«Ha comprato un cellulare usa e getta in un supermercato sulla 14°, ho interrogato il commesso e mi ha detto che Paul era molto nervoso e impaziente.»
«Wao McTuttofare si è impegnato.»
«Trovatelo.»
La domanda mi sorge spontanea: «Capo come conoscevi Edwards?»
«Era un mio compagno alle scuole superiori.»
«Andavi a scuola?» chiedo sconvolto.
Aia! «Ma oggi è la giornata picchia Tony salva un albero?»
«Bella maglia Ziva.» Dice Gibbs camminando verso l'ascensore con il suo immancabile caffè tra le mani.
Posso vedere il sorrisetto di Ziva con la coda dell'occhio.
 
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«Chissà come era il capo alle superiori.» Chiede sbattendo i piedi sopra la scrivania.
«Magari era uno da ultimo banco.»
«Tu McGee eri uno da primo banco?»
«Credo che tu sappia già la risposta Tony.»
Sbuffo riordinando le carte sulla scrivania, sono quasi le 9:00 e non sto più nella pelle.
«Tra dieci minuti possiamo andare a casa, si!» Esulta Tony con le mani all'aria «Grazie Dio per aver creato il sabato!»
«Avete piani per stasera?» Chiede McGee sorridendo.
«Oh si esco con una donna
No No, non sta accadendo questo vero?
«Wao Tony ha fatto colpo. sorride.»
«Già diciamo che è una donna davvero davvero bella» Dice lanciandomi diverse occhiatine, ma non gliela darò vinta continuerò a fissare il foglio davanti a me.
«Diciamo?» Chiede McGee incuriosito.
«Oh vedi Pivello se tu la conoscessi a fondo capiresti che la bellezza non è la prima cosa che possiede» Dice sorridendo.
Smettila di avvampare Ziva, smettila cazzo smettila.
«Vero Ziva?» Chiede divertito.
Questa me la paghi.
«La conosci?»
Rimango spiazzata per un secondo.
«Io?Si.. la conosco, è una lunga storia» Annuisco a McGee poco convinta.
McGee abbassa la testa per rimettere a posto la pistola, è solo un secondo ma faccio in tempo a lanciare un occhiataccia a Tony. Perde il suo sorriso e sbianca.
Facciamo i conti dopo.
«Dove la porti?» «Ha ha McGee vuoi sapere troppo, se hai bisogno di consigli puoi chiedermeli direttamente.»
«Non credo che mi servano oggi Tony»
«Tu Ziva?»
Ti prego no.
«Io?» Chiedo facendo una faccia da finta tonta.
«Già Ziva cosa fai stasera?» Chiede Tony fintamente incuriosito.
«Bhe starò a casa e leggerò qualcosa.» Butto lì.
No, stasera ucciderò qualcuno nel sonno.
«Sarebbe molto interessante sapere cosa devi leggere vero guanciotte dolci?» Mi chiede sorridendo, gli sorrido di rimando, non sono famosa per essere una persona che molla.
«Bhe ragazzi io vado, ci vediamo domani.» Dice Tim alzandosi.
«Dove vai McFretta?» chiede Tony allargando le braccia.
«Ecco, vedi, non sei l'unico ad uscire con una donna oggi.»
«Wooh ho hohoho!! Grande McRimorchio!» Ride.
Ridi finchè puoi.
«Nome, altezza, provenienza, occhi, capelli, breve descrizione della sua vita. »Chiede annotando tutto nella mano destra.
«Oddio come sei infantile Tony!» Ma nessuno mi ascolta.
«Si chiama Martah è mediamente alta, è di Chicago, ha gli occhi verdi e i capelli biondi, è qui per un convegno.»
«Wao è una bomba di Chicago, perchè non me la presenti?»
Stai calma Ziva, calma o rischi il carcere.
Lui continua a ridere e a battere il cinque a McGee.
«Tim sono molto contenta per te, Tony finiscila.»
«Gelosa David?» Mi chiede sorridendo. Gli piace vedermi arrabbiata, bene allora sarò calmissima.
«Ha ha credo che tu non la vedrai mai Tony. Bhè io vi saluto, buona fortuna Tony e buona lettura Ziva.» Dice McGee sorridendo e dirigendosi in ascensore.
«Ciao Timothy!»
«Ciao Pivello e fatti valere!» Urla Tony alzando un pugno in aria.
Passano alcuni minuti di silenzio, poi sento una presenza familiare davanti a me.
«Okay Mossad, io vado a casa. Ci vediamo presto...»
«Ciao Tony.» Gli dico sorridendo.
 
 
Din-Don
 
Anthony DiNozzo in persona apre la porta con uno dei suoi più bei sorrisi.
«Lo sapevo che ti seresti messa questa maglia» Dice facendomi entrare e scoccandomi un veloce bacio sulla guancia.
«Tony dobbiamo parlare.» Inizio stancamente
«Di cosa guanciotte dolci?» Fa lui cercando di prendermi tra le sue braccia.
Non sono dell'umore adatto per questo.
«Ehi che ti prende?» Chiede preoccupato.
«Che ti prende?La devi finire! McGee lo avrebbe potuto capire! Per una volta dovevi tenere la bocca chiusa!» Esplodo iniziando a camminare su e giù per casa DiNozzo.
«E' McGee, non lo avrebbe mai capito, poi sarebbe anche ora diciamo...» Inizia lui.
«E tu cosa ne sai? Se lo avesse capito. Devi finirla di.. di» Cerco di spiagare gesticolando in una maniera ridicola.
«Di essere me?» Chiede lui aprendo le braccia.
«Di essere così arrogante, irritante e fastidioso. Di spifferare a tutti stupidaggini, di apprezzare la ragazza di McGee, di mangiare in continuazione e .. e di sorridere così, di guardarmi così, di farmi arrossire a lavoro, di avere quegli occhi così verdi, di passarti le mani sui capelli quando sei nervoso, di farmi ridere, di riuscire a trovare la vera me, di essere così...così DiNozzo.»
Concludo, certamente non era così che avrei voluto finire ma è troppo difficile essere arrabbiata con lui.
Si avvicina sempre di più a me.
«Quindi dovrei anche smettere di fare questo»
Con uno scatto mi prende per i fianchi e mi bacia intensamente.
E rido, rido perchè è tutto quello che ho sempre desiderato anche se a volte mi fa imbestialire, perchè lo amo, amo tutte le sue piccole stranezze, il suo essere bambino, e tutto ciò che mi porta ad odiarlo mi spinge ad amarlo.
«Lo sai che la donna di cui parlavo con McGee eri tu?» mi chiede dopo essersi staccato da me. Riesco quasi vedere le sue ciglia ma sono sfocate perchè è troppo vicino.
Tutto ciò che sapevo è scomparso da quando è arrivato lui. E' riuscito a buttare giù tutto, e a creare qualcosa, qualcosa di bello dentro di me.
«No, davvero? Non lo sapevo. Mi credi davvero così stupida? E aggiungi questo alla lista " Tony è irritante perchè" numero 112° "Fa domande ovvie".»
«Sai perchè ti ho fatto questa domanda?» Chiede sorridendo «No.»
«Solo per vederti fare questa faccia.»
Sorrido ancora a lui mentre le nostre labbra si avvicinano pericolosamente.
Mi prende alla sprovvista prendendomi in braccio.
«Dai Tony fammi scendere» Dico ridendo.
«Mai »Ride anche lui mentre mi trascina in camera.
Ma infondo questa è la nostra casa e queste sono le nostre regole.
Non possiamo fermarci.
E non vogliamo fermarci.
 
 
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Tatatatatatattaataa-din-din.
Esegurò gli ordini della regina.
Sento la musica. La pista da ballo è sopra di me. 
Apro il condotto dell'aria, è stretto. Va bene, dovrò fare un'altra delle mie magie.
La musica si fa sempre più vicina
Tatatadadatatadada- Taddadadatatatata-din-din.
Estraggo la pistola di scatto, delle persone parlano nel condotto dell'aria.
Come è possibile?
Attivo il mio orologio con la torcia incorporata. Non c'è nessuno.
Continuo a camminare, la mia missione è l'unica cosa che mi interessa.
Sento degli strani cigolii provenienti dal condotto dell'aria. Tutto si fa più scuro e sento il tubo tremare.
Vengo sballottato da una parte all'altra.
Riesco a trovare la radio per mandare un segnale.
«Qui 007, non so se riuscirò a portare al termine la missione. Terremoto!»
«Pronto!Qui 007 missione Mosca sabotata!»
La musica si fa sempre più forte e le scosse non accennano a diminuire.
«Tony Tony!»
«Chi va là?»
Tutto si fa più buio e una luce giallastra mi impedisce di aprire gli occhi.
 
La luce del sole che filtra tra le persiane mi rende impossibile vedere.
Sento un colpo caldo vicino a me avvolto tra e coperte.
Tadadada-tatatata-din-din
«TONY RISPONDI CAZZOO.» Sbraita ficcando la testa sotto il cuscino.
«Ziva dormi.» Le sussurro.
«Tony Tony Tony è Gibbs.» Dice lei, rispondi prima che venga a sfondare la porta della tua camera da letto. 
«Pronto capo? «Dinozzo?» La voce dall'alto capo del telefono mi sveglia velocemente. «Vi voglio subito a casa mia.»
«Perchè? Riunione speciale?» Chiedo stropicciandomi gli occhi.
«Che ci facciamo a casa sua?» Sussurra Ziva mettendosi la vestaglia.
«Abbiamo trovato Edwards.» «Dove a casa tua?» «Si DiNozzo». «Allora portalo all'NCIS.» «Non posso.» «Perchè?»
Sento la voce dall'altro capo del telefono esitare.
«E' morto.»
«Capo, mi dispiace tanto.»
«Arrivo subito.»
«Ziva, Ziva ehi alzati hanno trovato Edwards in casa di Gibbs, è morto.»
Ziva è bellissima di mattina.
«Morto?In casa di Gibbs? Quando? »
«Dimentico quanto sei sveglia la mattina.»
«Parla lui:"Qui 007 missione Mosca sabotata!"» Dice imitando la mia voce.
Poi scoppia a ridere indicandomi.
«Se ti prendo...» Faccio alzandomi.
Lei scappa in cucina ridendo ma riesco ad acchiapparla da dietro e la stringo in un abbraccio.
«Buongiorno Guanciotte Dolci» Dico baciandola da dietro.
Sbrighiamoci che siamo in ritardo.» Quasi mi scotto mentre preparo il caffè
«Tony dove hai lanciato la mia maglia?» «Eh, potrebbe essere ovunque. Prendi una delle altre 1000 che hai nel tuo cassetto.»
«Maa... la mia nuova maglia» Dice lei facendo gli occhi dolci.
«Sbrigati» Le dico lasciandole un veloce bacio a stampo.
«Va bene 007, io vado a farmi una doccia. »
«Oh sai Ziva credo che non ci sarà il tempo.»
«Non posso lavarmi?» «No intendo che non c'è abbastanza tempo per due persone. In parole per spie assassine significa che non ti puoi lavare da sola. » Dico sorridendo.
Questa volta ride anche lei.
                                            - - -
 
«Questo è perchè lasci sempre la porta aperta. » Inizia Ducky.
«Sono rientrato alle 2.00 di notte e lui era qui, con la pistola in mano per terra.»
«Si tratta di un suicidio?» Chiedo scattando alcune foto al cadavere.
«Non ne posso essere certo, sai mi viene in mente un vecchio caso del 2004, il sergente Thomson, ricordo ancora il suo nome...»
«Ducky, quante ora fa è stato ucciso?» Taglia corto Gibbs
«Credo verso mezzanotte.»
«Pensi sia stato un omicidio?» 
«Lui era il tipo che non si sarebbe mai suicidato.» Dice Gibbs abbassando lo sguardo. «Porta le prove a Abby.»
«Ah Jethro questa è una scena del crimine, non è più casa tua. Potresti venire a casa mia ma ti avviso che è pieno di uccelli imbalsamati, con la deliziosa Signora Caroline partecipo alla mostra del 2013, speriamo di vincere il titolo nazionale, lei ha una collezione formidabile.» Dice il Dr. Mallard sorridendo a Palmer. 
«Non c'è problema capo, puoi venire da me.» 
«Grazie Tony.»
«Prepara un borsone e lo carico subito.»
 
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«Ecco questa è la cucina e il bagno è infondo a sinistra. Birra? »
«Si. hai una bella casa DiNozzo» Constata Gibbs guardando intorno.
«Grazie capo, ho lasciato un cassetto per te nella mia camera nel caso ti servisse spazio per questi giorni. Io dormirò nel divano puoi prendere tu la mia camera.»
«Capo?» Chiedo vedendolo un pò spiazzato.
«Mi dispiace per Edwards, insomma... so che vi conoscevate e mi dispiace.»
«Grazie.»
«Eravate molto amici?» Chiedo a Gibbs mentre gli passo una birra.
«E' grazie a lui se sono entrato in marina. Non capisco perchè è stato ucciso era una brava persona.» Dice bevendo un sorso dalla bottiglia.
Ci sediamo comodamente sul divano, penso di accendere la Tv, ma non sarebbe il momento.
«Troveremo quel bastardo.»
Restiamo in silenzio per quelle che sembrano ore.
Con Leroy Jethro Gibbs non servono le parole.
«E' Ziva quella?» Chiede Gibbs indicando la foto davanti a noi.
Il mio cuore perde un battito, mi ero dimenticato di togliere quella foto dalla mensola.
«Si capo» Deglutisco a fatica «...l'ho scattata a Parigi
«E' una bella foto, sarebbe meglio in bianco e nero.»
«Lo penso anche io.» Dico rimettendo la foto sulla mensola.
Sento lo sguardo di Gibbs su di me e mi affretto ad andare a dormire in fondo sono molto stanco.
Mi dispiace solo di non possedere delle barche di legno nello scantinato.
Sarebbe divertente.
 
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Paul è stato ucciso.
E io sono a casa di DiNozzo.
Apro il borsone per trasportare la poca roba che mi servirà in questi giorni nel cassetto.
L'appartamento di DiNozzo è stranamente in ordine, crede che non mi sia accorto di certe cornici vuote. E' strano come le persone cerchino sempre di nascondere la loro vita.
Daltronde io sono un professionista in questo.
Prendo due o tre camicie e apro il cassetto.
Ma che diavolo?
Cerco di far spazio tra i vari indumenti.
Menomale che lo avevi fatto tu DiNozzo.
Una maglia beige cade dal cassetto, la riprendo velocemente ma c'è qualcosa che non va.
C'è un odore familiare.
Dò una veloce occhiata agli indumenti dentro il mobile, sono vestiti da donna.
Il capo di lana beige è ancora nella mia mano.
Lo osservo attentamente.
Ziva.
DiNozzo che stai combinando.
Bene qualcuno dovrà spiegare al mondo perchè i miei vestiti in questi giorni avranno sapore di violetta.
O più semplicemente odoreranno di Ziva.
 
 
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Nicoletta's corner
 
Hoooola :)
Scusate il ritardo ma ero a Barcellona hjfdsgjgagj *-*
una città bellissima, consiglio a tutti una bella vacanza lì.
Questo piccolo sgorbiettoo è stato scritto ben 5 volte. Perchè?
PERCHE' IL MIO COMPUTER E' DA PRENDERE A COLPI ALL DAY AND ALL NIGHT.
SI SPEGNE QUANDO FINISCO DI SCRIVERE OGNI VOLTA. UCCIDETELO.
Bene ragazzuoli <3
A presto.
 
p.s We can't stop è una canzone è di Miley Cyrus, all'inizio non mi era piaciuta per niente, ma me l'hanno fatta riascoltare sino alla morte e ho estrappolato delle frasi che mi sono servite molto. :)
http://www.youtube.com/watch?v=Km3wOjaRyE4  :) besitos.
 
 
Hasta luego <3
 
 
 
 
 
 
  
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