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Autore: icantwritebutitry    17/06/2013    1 recensioni
La storia di un ragazzo sfigato. Potrei dire di non immedesimarmi in lui, ma mentirei spudoratamente.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è un piovoso venerdì di fine settembre. Arrivo a scuola, in anticipo come sempre, pulisco gli occhiali dalle gocce di pioggia e mi siedo al mio posto. Aspetto che la lezione cominci, e nel mentre vedo alcuni miei compagni che hanno già preso a ridere. A ridere di me. Credo lo facciano ogni giorno da tre anni, e mi chiedo se non siano stanchi. Mi reputano un nerd senza vita sociale, eppure devo essere un minimo interessante, dato che sembra ci sia sempre un nuovo motivo per ridere di me. Ormai mi hanno già preso in giro per tutto, dal mio modo di vestire e di tenermi curato allo zaino che uso per andare a scuola (non ho nemmeno un Eastpak, che eresia!) e non capisco che cosa ci sia ancora di così divertente. Spesso divento noioso e allora via, partono con gli scherzi. Mi hanno giocato davvero dei brutti tiri, come quella volta in cui mi sporcarono i jeans di senape. O quando mi strapparono dalle mani un libro della Rowling, aggiungendo “Harry Potter è da bambini, cresci e scopati qualcuna!”, bruciandolo. Non lo dimenticherò mai. Il professore finalmente arriva in classe ed iniziamo la nostra lezione di Inglese. Qualche ora dopo sono fuori. Arrivo a casa e mi stendo sul letto, totalmente noncurante della zuppa di mia nonna in cucina. Mi urla qualcosa in dialetto veneto e capisco che devo alzarmi. Mia nonna, una donna veneta bassa, magra, curata e sempre piena di gioielli mi dice qualcosa che non capisco. -Come, nonna?- le chiedo. -Ho detto “com'è andata a scuola?” È la terza volta che te lo chiedo! Ho sessantadue anni ma tu sei più sordo di me, caro!- dice lei, quasi urlando. -Oh, bene!- rispondo. Mi guarda per un attimo. -Non me la conti bene, ragazzino. Guardami negli occhi- dice prendendomi il mento con una sveltezza tale che per poco non sputo la zuppa. -Non avrai mica preso un brutto voto a scuola?- sembra preoccupata. -No, nonna, te lo giuro, non è successo nulla- ripeto, continuando a mangiare. -Lo sai che alla nonna lo puoi dire, vero?- ha uno sguardo enigmatico, che faccio fatica a decifrare. -Nonna io a te direi qualunque cosa e lo sai benissimo!- -Bravo il mio nipotino! Ora continua a mangiare-. Incredibile il modo in cui riesce a passare da investigatrice a nonna apprensiva. Finita la zuppa, torno in camera. Fuori continua a piovere. Prendo una sedia dalla quale scaravento i panni sporchi e mi siedo davanti alla finestra, ad osservare rapito la pioggia fitta che cade a pochi centimetri di distanza da me. Amo la pioggia, rende magiche un po' tutte le cose.
  
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