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Autore: dreamey    18/06/2013    3 recensioni
mai viste prima, non si conoscevano, due persone diverse, donne diverse.. caratteri completamente opposti.. eppure si riconoscono una nell'altra.. le loro vite si ritrovano li, nello stesso posto di lavoro, stesso lavoro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le sei del mattino. Il trillo della sveglia desta Callie dal suo sonno agitato..i pochi raggi del  sole filtrano dalla finestra illuminando debolmente la stanza. Un nuovo altro giorno di lavoro comincia.
Ansia, panico. Ecco che di nuovo l'agitazione la invade e diventa padrona del suo corpo della sua mente. Era arrivato il giorno.. uno di quei giorni  che segnano  la propria carriera di lavoro e ti fanno diventare uno degli esponenti più importanti del tuo ramo, ma a Callie questo non tanto importava.
Lei, che aveva scelto la sua  strada anni  prima.  Nella sua prima esperienza nei corpi di pace. Frequentava la facoltà di fisica quando decise di entrare a farne parte. E nel viaggio di ritorno a casa, presa da un impeto improvviso, passò dalla sua università e si iscrisse a medicina.

Ed era diventata un medico fantastico. Non aveva mai avuto alcun dubbio che la sua specializzazione sarebbe stata ortopedia. La sua scelta sembrava non essere molto in sintonia col suo carattere apparentemente forte fuori  ma invece così delicata e sensibile  dentro.  Perchè lei era così, una bellissima mora, alta  e  vigorosa nel mostrarsi agli altri ma delicata ed emotiva quand'era sola.
E ora era capo del reparto di chirurgia ortopedica e quand'era in sala operatoria non smentiva mai il suo temperamento energico nel rimettere  a posto delle ossa rotte, atteggiamento che cozzava col suo modo di essere così fragile nell'affrontare situazioni sgradevoli che spesso la vita ti mette davanti a volte anche senza riserve. E questo a Callie era capitato più e più volte.
E proprio in uno di quei  momenti della sua vita, nel quale si era completamente gettata nel suo lavoro che tanto amava e che sembrava l'unica cosa a darle soddisfazione, che passo dopo passo, esperimento dopo esperimento era riuscita a portare a termine il suo progetto sulla cartilagine. Una scoperta che avrebbe dato più lustro alla sua carriera, e ora era arrivato il giorno di presentare agli esponenti più importanti  della ricerca americana, i suoi studi. Per giorni aveva preparato il suo discorso, aveva lavorato al computer, ma ora dopo ora in cui si avvicinava il giorno della conferenza, il solo pensiero di dover parlare in pubblico le scatenava un senso improvviso di nausea e agitazione che sembrava non volessero darle tregua.
Quasi con fare meccanico si era preparata la colazione e cercò di mandar giù qualche boccone anche se il suo stomaco aveva deciso di rifiutare ogni cosa solida lei potesse ingerire.  Si era messa il suo giubotto di pelle ed era uscita di casa diretta verso l'ospedale, il suo luogo di lavoro, il suo posto felice.
Abitava a due passi dall'ospedale, e ci andava ogni mattina a piedi. Camminava dritta e sembrava non curarsi del freddo di Seattle che invadeva la città in quel mattino di febbraio..  
" Lo sapevo, avrei dovuto continuare a studiare fisica all'università.. certamente adesso non mi sarei trovata in questa situazione.. no no, anzi no.. quella sera in cui mi è venuto in mente l'idea del progetto l'avrei dovuta abbondonare ancora prima di iniziare.. ma chi lo credeva che sarei riuscita ad arrivare sin qui? se lo avessi saputo certamente nemmeno ci avrei pensato lontanamente a questa cosa così assurda. E invece eccomi qui, fra poco meno di due ore dovrò parlare ad un microfono davanti a dei medici che nemmeno conosco e dei quali non mi importa assolutamente niente. Come non mi importa niente di tutti i convenevoli che ne seguiranno. Sono solo Calliope Torres accidenti, sistemo solo delle ossa, é questo che mi piace fare. Mi sono cacciata in questo guaio da sola e ormai ne sono in mezzo e vorrei solo fuggire."
Con ancora in testa questi pensieri si fece spazio tra le porte scorrevoli dell'ospedale ed entrò.

E fu in quel preciso istante che la vide. In quel momento niente più sembrava importarle nè la conferenza e nè tanto meno l'idea di fuggire altrove.
Ferma immobile in mezzo all'atrio non riusciva a staccare gli occhi di dosso da quella sconosciuta.  Non l'aveva mai vista prima da allora.  Non aveva mai visto una donna così bella, riuscì solo a pensare.
 I piedi le si erano piantati sul pavimento il suo corpo e il suo sguardo non accennavano a distaccarsi dall'azzurro di quegli occhi, di quell'azzurro come il cielo, come il mare.
La donna, bionda, era ferma vicino l'ascensore, con aria noncurante aspettava che le porte si aprissero.
E un istante prima che entrasse, il sorriso spontaneo che le si formò sul viso fece quasi mancare un battito al cuore di Callie.
Solo per una misera frazione di secondo i loro sguardi si incrociarono e fu in quel momento che le sorrise, forse sentendo su di se come una calamita gli occhi dell'altra.

- dottoressa Torres! oggi è il gran giorno, pronta? il nostro ospedale non poteva essere più orgoglioso di una strutturata del suo calibro!
La voce del capo Webber riportò Callie alla realtà.
E di quella donna non c'era già più nessuna traccia.
 
  
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