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Autore: Everlong    18/06/2013    2 recensioni
Daniel si è appena trasferito a Londra, vive in un piccolo appartamento da solo. Le principali cause del suo cambiamento di vita sono la voglia di stare lontano dalla famiglia e continuare gli studi all'estero. Sin dai primi giorni una presenza del tutto sconosciuta lo infastidisce, costringendolo a passare più della metà delle giornate fuori casa.
Genere: Horror, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ero preso dall'agitazione. Non sapevo che fare, non potevo rivolgermi nessuno. Cosa diavolo avevo fatto di male per meritarmi ciò? Decisi di lavarmi in meno tempo possibile ed andare a fare colazione fuori, magari avrei potuto assaggiare uno di quei magnifici cornetti che sforna il bar qui dietro l'angolo e che di sicuro mi avrebbero fatto dimenticare questa brutta storia. Non erano nemmeno dieci minuti che ero sveglio e già ero in ascensore, usai quel lasso di tempo che ci voleva per arrivare fino al piano terra per cancellare le foto, almeno fino a quando non rimasi bloccato tra il terzo e il secondo piano. Spinsi subito il pulsante per allarmare tutto il condominio e mi accasciai in un angolo quasi chiudendo gli occhi, lasciai la tracolla piena di libri che dovevo leggere per l'università in un altro angolo. Infatti quella mattina ero diretto proprio all'università, volevo fermarmi a quel bar perché ero di circa un'ora in anticipo. Passò un'ora, i posti dell'aula magna di sicuro stavano iniziando e riempirsi ed io ero ancora bloccato lì, non proprio cosciente. Le luci si spensero e svenni, non capisco tutt'ora se svenni per mancanza d'ossigeno o perché si fece buio tutto d'un tratto. I vigili del fuoco che mi vennero a salvare dissero che sembravo morto, ero disteso a terra con un solo occhio chiuso e la bocca aperta. Hanno dovuto chiamare anche altri esterni visto che il neon che c'era nell'ascensore non si era fulminato, ero proprio andato in frantumi. I numerosi tagli sulle braccia ne erano la prova. Ripresi i sensi nel primo pomeriggio e pensai seriamente al trasferimento. Purtroppo vivevo con un lavoro part-time e arrivavo appena a fine mese quindi era un'idea da scartare. Mi sedetti su uno scalino, nella mia testa rimbombavano bestemmie, ero colto dalla disperazione, volevo piangere ma non ci riuscivo.. anche perché farlo a vent'anni mentre tutto il condominio ti contemplava non faceva una bella figura. Ed io ero un tipo molto orgoglioso. Tornai nel mio appartamento e mi buttai sul letto, ero ancora scosso dall'esperienza e volevo dormire, però questa volta lasciai il telefono sotto il cuscino. Con il sonno leggero che avevo avrei sentito di sicuro una presenza vicina a me. Spesi tutto il pomeriggio a dormire e quando mi svegliai il sole era già calato. Ero interessato a sapere che ore fossero precisamente quindi misi la mano sotto il cuscino per prendere il telefono. Lì non trovai il mio cellulare, ho trovato solo un pezzo di vetro appuntito, doveva coprire la luce che quel dannato ascensore dava. Quindi mi ritrovai senza cellulare e con un pezzo di vetro in mano nel pieno della notte.
  
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