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Autore: evilqueen82    18/06/2013    1 recensioni
Sara Alyson Angels e Amanda Melody Rubens frequentano il penultimo anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
La prima risiede nei Corvonero, è intelligente e studiosa , l'altra invece è una tassorosso impulsiva e un po' pasticciona.
Sarah pensa allo studio e finisce per una serie di rocambolesche circostanze nel mirino dell'interesse di Malfoy: il giovane Serpeverde che lei detesta non troppo cordialmente.
Mandy invece è innamorata senza speranza di Harry Potter che, tuttavia, sembra completamente ignorarne persino l'esistenza..
Tra complotti, bugie, incantesimi e gravi pericoli ,le vite dei quattro stanno per cambiare indissolubilmente e legarsi e cambiare per sempre.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Gennaio – 1997.

Sull’Hogwarts Express.

(Pov Sara)

Avevo trascorso il resto delle vacanze per lo più rifugiandomi nei miei libri e restando in casa, alla luce del camino finendo i miei compiti e studiando.
Cercai di impegnarmi anima e corpo nello studio ma non potevo fare a meno, almeno una volta al giorno,di ripensare a quanto era accaduto a Nocturn Alley.

Draco Malfoy non si sarebbe arreso sino a quando non avessi ceduto ai suoi tentativi di seduzione di dubbio gusto.

Sospirai e mi passai una mano tra i capelli, scuotendo il capo e morsicandomi il labbro.

Avrei dovuto essere ancora più accorta che in passato: non volevo dargli la certezza che fossi spaventata da lui e da quello che avrebbe potuto farmi ma al contempo avrei evitato di trovarmi in situazioni ambigue e pericolose.

In sua sola compagnia e senza potermi difendere.

Trascorsi un tranquillo Capodanno in famiglia ed uscii con qualche amica ma ben presto giunse il giorno del ritorno a Hogwarts.

Salutai i miei genitori sul binario e sorrisi ad Amanda, andandole incontro.

Quanto mi sei mancata! – l’abbracciai quando l'ebbi raggiunta– come sono andate le vacanze?”.

Le sorrisi ed entrai con lei sul treno, cercandoci un vagone tranquillo in cui avremmo potuto parlare tra noi in libertà.


 

 (Pov Harry)

Il resto delle vacanze scivolò in fretta e trascorse, suo malgrado, un Capodanno sereno alla Tana assieme alla famiglia Weasley.

Con loro vi erano anche Bill Weasley, la sua fidanzata Fleur e Charlie venuto dalla Romania per stare tutti in famiglia e naturalmente Hermione Granger.

Aveva passato quasi tutta la serata assieme a Ron e i gemelli, stando ben attento ad evitare di restare solo con Ginny, specialmente nelle vicinanze del vischio.

Tutto sommato era stata una piacevole serata, si disse ancora una volta mentre faceva i bagagli per il ritorno a scuola.

Sorrise quando sul comodino scorse la scatola a forma di cuore in cui era rimasto un piccolo avanzo di dolce che mangiò con gusto e l’immancabile sciarpa a strisce da quel profumo lieve ma stuzzicante.

Tornare a Hogwarts significa immergersi di nuovo nel tram tram scolastico, le rivalità coi Serpeverde, i nemici di sempre.

Ma significava anche essere vicino – seppur inconsapevole – alla persona che gli aveva fatto quell’omaggio e che lo guardava da lontano.

Si svegliò di buon’ora e giunse a King’s Cross in tempo per riunirsi a Ron ed Hermione con cui occupò un vagone separato.


 

(Pov Draco)

Dopo l’ultimo incontro a Nocturn Alley, passai il resto delle vacanze nell’assoluta apatia: a parte i compiti, passavo il mio tempo a tormentare il mio elfo domestico e a passeggiare per Diagon Alley.

Non incontrai più la Angels: a quanto pare era troppo spaventata a l’idea di rivedermi ma ormai le vacanze erano finite e, non mi sarebbe più sfuggita.

Arrivai in stazione accompagnato dall’autista e raggiunsi Tiger e Goyle.

Salimmo sul treno e presto mi ritrovai la snervante Pansy tra i piedi a domandarmi come fossero andate le mie vacanze e a ad ascoltare il resoconto delle sue.

Con lo sguardo cercai la Corvonero e la vidi entrare in un vagone con quella terribile amica .


 

(pov Amanda)

Dopo quel giorno sulla pista di pattinaggio, non incontrai più Harry, purtroppo.

Le vacanze trascorsero lente e monotone tra i compiti assegnati e la voglia intensa di rivedere il ragazzo dei miei sogni.

Quella mattina mi svegliai prima dell’alba, arrivai a stazione quasi deserta e appena vidi Sarah le sorrisi raggiante.

Salii sul treno entrando in un vagone riservato e le raccontai delle vacanze incluso l’incontro con Harry.

E a te, come è andata?”. Le domandai curiosa.


 

(Pov Sara)

Mi sedetti con Amanda nel vagone e ascoltai il resoconto delle sue vacanze: le giornate trascorse in compagnia delle sue amiche babbane fino a quella serata sulla pista da ghiaccio con l’incontro, pseudo-scontro con Harry Potter.

Non potei fare a meno di ridere in alcuni momenti, scuotendo un poco la testa.
“Non c’è che dire… è stato amore a prima vista”. Commentai con un risolino salvo farmi seria quando mi chiese delle mie vacanze,

Molto tranquille, purtroppo non siamo andati in Francia come avevamo programmato”. Spiegai salvo poi farmi cupa.

Ho rivisto Malfoy… o meglio lui mi ha seguita: credo si sia fissato”. Dichiarai scuotendo la testa e sospirando.


 

(pov Amanda)

Cosa?!”. Sbottai incredula, avvicinandomi istintivamente a lei, quasi a proteggerla e al contempo ansiosa di conoscere i fatti.

Raccontami cosa è successo – la incalzai con tono urgente – ti ha fatto qualcosa?!”.

Non le diede tempo di rispondere che strinsi i pugni.

Io lo strozzo quel verme..”.


 

(Pov Draco)

Sentii le orecchie fischiarmi e starnutii contemporaneamente.

Qualcuno sta parlando di me e so anche chi.

Mi alzai con la scusa di andare il bagno e mi infilai nel vagone della Angels.

Sorrisi delle loro facce stupefatte ma non me ne curai: mi chiusi la porta del vagone alle spalle e mi accomodai senza attendere di essere invitato.

Allora, hai passato buone feste?”. Domandai ignorando la gorilla e sedendomi di fronte a Sarah: le braccia incrociate e lo sguardo ammiccante.


 

(Pov Sara)

Sospirai e brevemente presi a raccontare di quando mi aveva sottratto il libro e i miei oggetti per poi indurmi a seguirlo in quel vicolo buio.

La maledizione imperius, fino a quell’ordine di abbracciarlo, la mia reazione fino a quelle velate minacce.

Insomma… a quanto pare è convinto che prima o poi cederò perché lui non accetta un rifiuto e non desisterà”.

Feci una smorfia sdegnata e rilasciai un forte sospiro.

Credimi, non riesco davvero a capire per quale motivo agisca in questo modo, da cosa nasca questa ossessione per me…”.

Sospirai salvo scuotere il capo.

Ma si sbaglia se crede che mi getterò tra le sue braccia”.

Non feci in tempo ad aggiungere altro perché me lo ritrovai nel vagone e cercai subito con la mano la mia bacchetta, guardandolo di sbieco con le sopracciglia aggrottate.

Non ti basta darmi il tormento a scuola, mi cerchi anche sul vagone… sono persino più allettante di Harry Potter?”. Domandai con una vaga smorfia.


 

(pov Amanda)

Avevo appena sentito il racconto su quel lurido verme e me lo ritrovai davanti.

Avrei voluto lanciargli una Maledizione Senza Perdono ma sarei stata espulsa.

Maledetta feccia – l’apostrofai con un ringhio e lo sguardo torvo – come osi entrare qui dentro?!”.

La mia voce si fece più stridula e ringhiai alla sua espressione pacata mentre non fingeva neppure di ascoltarmi, continuando a guardare malizioso la mia amica.

VATTENE SUBITO O TI TI BUTTO GIÙ DAL TRENO,VERME!”. Sbottai al culmine della rabbia e dello sdegno.


 

(Pov Draco)

Scrollai le spalle e sorrisi.

Ancora una volta quella sua ingenuità mi parve un vezzo sensuale mentre mi lambivo le labbra continuando a studiarla.

Con Harry Potter non posso andarci a letto – risposi con tono pacato e scontato – mentre con te…”.

Sorrisi malizioso procedendo in un lento scrutinio.

Potremmo farlo qui: lo hai mai fatto su un treno?”. Chiesi, ignorando completamente il pachiderma.


 


 

(Pov Sara)

Rimasi a studiarlo schifata ed incredula del ritrovarmelo lì, a distanza di giorni ma quella faccia da schiaffi, quel comportamento indolente e arrogante e al contempo così viscido e insopportabile.

Così sicuro di sé ed indolente persino quando si permetteva di compiere simili speculazioni.

Strinsi forte i pugni salvo sentire quella risposta che mi fece boccheggiare scandalizzata ed incredula.

Sentii il sangue affluirmi al viso e ringhiai in risposta, alzandomi e sguainando la bacchetta, puntandogliela alla gola.

ESCI… FUORI… DA QUESTO… SCOMPARTIMENTO”.

Scintille azzurre schizzarono fuori dall’estremità della bacchetta.


 


 

(Pov Draco)

La vidi puntarmi contro la bacchetta e la scostai dandole uno strattone poi mi occupai della sua amica che mi stava scagliando una maledizione.

Cadde a terra svenuta: la presi malamente per i capelli e la gettai in un angolo del vagone, scavalcai il suo corpo e mi sedetti al suo posto.

Sorrisi e mi volsi verso la giovane, avvicinandomi quasi a comprimerla tra il mio corpo e il sellino su cui era vacillata al mio strattone.

Siamo soli adesso”. Le sussurrai con voce roca e pregna di desiderio.


 

(Pov Sara)

AMANDA!”.

Emisi un gemito strozzato, sollevandomi dal mio posto quando vidi la ragazza a terra e priva di sensi.

Ma prima che potessi reagire sentii il giovane sussurrarmi quelle parole all’orecchio: emisi un ringhio e feci per colpirlo ma mi bloccò nuovamente un incantesimo.

Mi prese malamente per un braccio e chiuse lo scompartimento, facendo abbassare la tendina e serrandola dentro.

Mi trascinò in un altro scompartimento e abbassò la tendina prima di insonorizzare la cabina e mi fece entrare bruscamente dentro, sciogliendo l’incantesimo.

Ma sei completamente impazzito?!”. Sbottai incredula ed esasperata, avvicinandomi, priva di bacchetta, e cercando di colpirlo con dei pugni sul petto.

Malfoy, tu sei un malato, perverso, maledetto…”.

Alternai ad ogni parola un pugno.


 

(Pov Harry)

Il viaggio trascorse tranquillo e sereno e stava chiacchierando piacevolmente e casualmente, fino a quando Ginny non entrò nello scompartimento e cercò di sedersi accanto a lui.

Scusate, vado in bagno”. Commentò alzandosi bruscamente dal suo posto e uscendo dallo scompartimento: sospirò e si passò una mano tra i capelli, cercando tra i vari vagoni uno in cui potersene stare tranquillo.

Sembravano tutti occupati, pensò con un sospiro, avvicinandosi all’ennesimo che aveva la tenda calata.

Provò ad aprire la porta ma si rese conto che era stata sigillata da un incantesimo e questo lo fece pensare al peggio.

Che si trattasse di due innamorati che volevano privacy oppure qualche Serpeverde aveva preso qualche bambino e stava facendo il bullo?

Sciolse l’incantesimo e lo aprì salvo trasalire quando vide una ragazza a terra, priva di sensi.

La voltò delicatamente, trasalendo quando riconobbe il viso della Rubens.

Sembrava così fragile ed indifesa, chi poteva averla aggredita per poi chiuderla dentro?

Gli venne in mente una decina di soluzioni – tutte Serpeverdi! – ma fu rapido a porle la bacchetta sulla tempia.

Innerva”. Sussurrò e la vide lentamente riaversi, schiudendo gli occhi evidentemente confusa.

Stai bene?”.

Sussurrò sostenendole il capo e guardandola con cipiglio sospetto e preoccupato, notando gli oggetti di un’altra ragazza, forse la sua amica.


 

(pov Amanda)

Mi risvegliai intontita.

Mi accorsi solo dopo qualche istante di essere tra le braccia di Harry.

Il mio cuore scalpitò furioso e sgranai gli occhi: stavo per urlargli di lasciarmi quando notai nei suoi occhi un sincera preoccupazione che mi scaldò il cuore.

Malgrado tutti i momenti passati, il mio comportamento aggressivo e scostante, quei battibecchi aspri, non aveva esitato un istante a chinarsi per aiutarmi.

E non perché fosse Harry Potter, il Prescelto.

Semplicemente perché era un ragazzo premuroso e dal cuore d’oro.

S-Sto bene”. Risposi con voce roca ma abbassai lo sguardo, incapace di sostenere quello turchese.


 

(Pov Harry)

Il giovane le mantenne il viso sollevato, osservandola mentre si guardava attorno ancora completamente stordita e confusa, evidentemente sotto shock prima di sgranare gli occhi.

Poteva quasi percepire il suo cuore scalpitare furioso mentre rispondeva con voce ancora roca e tremula e il giovane comprese che era ancora spaventata ed atterrita.

Delicatamente la sostenne, aiutandola ad alzarsi e facendola sedere sul sellino prima di guardarla preoccupato.

Che cosa è successo, Rubens?”. Domandò ansiosamente, gli occhi velati di una luce di preoccupazione.

Chi è che ti ha schiantato?”. Le chiese ancora con evidente preoccupazione.


 

(Pov Draco)

Urla pure, insultami, picchiami se vuoi”.

Malgrado i modi arroganti e sicuri di sé, malgrado l’arroganza di quella situazione: l’averla presa con la forza e condotta – contro la sua volontà – in quello scompartimento, isolandoli dal mondo; la voce era suonata roca.

Bassa e setosa.

Una tonalità che non credevo di poter produrre.

Le cinsi le spalle e l’attirai contro il mio torace: sentii un guizzo all’altezza del cuore e quando ne inspirai il profumo sentii un brivido lungo la spina dorsale.

Mi persi in quegli occhi azzurri e sgranati nei miei mentre le sfioravo i capelli, le presi il mento quasi con urgenza, costringendola a ricambiare il mio sguardo.

Non sei come le altre”. Le alitai sulle labbra: un tono che non riuscivo a riconoscere come il mio e con foga le rapii le labbra con un trasporto e un bisogno che non credevo di poter covare dentro.

Ti voglio”. Le sussurrai con voce roca quando mi fui scostato, i nostri respiri ansanti che si scontravano a mezz’aria i suoi occhi quasi lucidi e le labbra tremanti che sembravano di nuovo richiamare le mie.


 

(Pov Sara)

Il ragazzo non tentò neppure di difendersi dal mio attacco e dalla mia rabbia e a quelle parole lo guardai per un attimo sbalordita, tanto che rimasi inerme tra le sue braccia, sentendo i battiti del suo cuore, il suo respiro caldo a sfiorarmi il viso.
Sentii brividi freddi e caldi lungo la spina dorsale e trasalii quando mi fece quel commento a fior di labbra prima di appoggiare con tanta foga e passione le labbra sulle mie.

Rilasciai un gemito soffuso di sorpresa e di emozione ed avvertii la passione incalzante di quel contatto: come se avesse ardito un simile desiderio da una quantità di tempo immemorabile ed infine tutte le sue energie, la frustrazione le stesse sfogando in quel gesto.

Mi sentii come in balia di un fiume impetuoso e mugugnai, salvo osservarlo senza fiato di fronte a quel sussurro roco.

Osservai i suoi occhi e ne rimasi sconvolta.

Non c’era malizia né arroganza nel suo sguardo: quel ghiaccio sembrava bruciare di autentico bisogno.

Restai senza fiato.


 


 


 

(pov Amanda)

Chi mi ha schiantato, chi…?”. Mi domandai confusamente guardandomi attorno fino a quando i miei occhi non si posarono sul soprabito di Sarah.

I ricordi riemersero con foga che quasi mi lasciò senza fiato e stordita.

MALFOY!”. Gridai sollevandomi in piedi.

L-L’HA PRESA… HA PRESO SARAH!”.

La mia agitazione e la paura erano tali da non avere più alcuna remora a rivolgermi al ragazzo dei miei sogni.

Neppure per ricordarmi di mantenere un atteggiamento distaccato e pseudo ostile.

Tirai Harry per la cravatta, attirandone l’attenzione e fissandolo negli occhi.

Dobbiamo salvarla… dobbiamo noi… tu, io, noi, ti prego!”.

Farfugliai con voce tremante ed ansiosa che mi fece accavallare quasi confusamente le parole che stavo pronunciando mentre lo guardavo sgomenta.


 

(Pov Harry)

Osservò la giovane guardarsi attorno ancora intontita, riflettendo sulla domanda che le aveva posto come cercando di riporre ordine nel caos dei suoi pensieri.

Improvvisamente strillò il cognome del suo acerrimo rivale, rimettendosi bruscamente in piedi, prima di esclamare qualcosa sulla sua amica.

Si sentì strattonare per la cravatta ed emise un ansimo mentre si ritrovava ad una spanna dal viso di lei: il suo respiro gli sfiorò le labbra, percepì il calore del suo corpo morbido e si specchiò in quello sguardo castano che era lucido per emozioni, le sopracciglia inarcate.

Non si era mai reso conto di quanto fossero limpidi quegli occhi.

Si riscosse bruscamente, a quelle parole disperate e annuì, riavendosi dopo quell’attimo insano di smarrimento ..

Si divincolò gentilmente dalla sua presa e le sostenne il braccio, temendo potesse collassare per lo shock e quel recente svenimento.

Andiamo”.

Presero a cercare tra gli scompartimenti fino a quando non ne trovò la cui tendina era abbassata ed era sigillato.

Sono qui dentro… MALFOY, APRI SUBITO QUESTA PORTA!”.

Intimò, dando un pugno alla stessa.

Cazzo, l’ha insonorizzata”. Sbottò il ragazzo.

Reducto!”. Gridò e la porta saltò in aria.

Malfoy, lurida carogna!”.

Sibilò Harry e approfittò della sua sorpresa per lanciare un incantesimo di ostacolo facendolo cozzare violentemente contro la parete.


 

(pov Amanda)

SARAH!”.

Gridai andandole incontro e superando Harry, neppure curandomi del corpo di Malfoy che era appena sbalzato dall’altra parte del vagone.

La presi tra le braccia guardandola come a constatarne le condizioni.

Che ti ha fatto?! Stai bene?!”. Le domandai, stringendole le braccia.


 

(Pov Draco)

Mi ritrovai dal paradiso all’inferno improvvisante: mi accorsi solo vagamente che la porta del vagone era stata polverizzata con la magia.

La sorpresa fu tale che non percepii le parole del mio nemico, non ebbi tempo di estrarre la mia bacchetta.

Fui sbalzato all’indietro.

Percepii un dolore improvviso all’altezza della nuca e la vista mi si appannò mentre lo sguardo la ricercava ancora una volta.

Angels… non…”.

Sussurrai con poca voce rimasta: cercai di alzare il braccio in sua direzione e persi conoscenza.


 

(Pov Sara)

Non ci fu tempo per altro, la porta fu letteralmente polverizzata ed Harry Potter e Amanda fecero incursione nel vagone: fu una sequenza rapidissima e vidi Malfoy fare un capitombolo contro la parete e lo sguardo si fece vacuo mentre stava per perdere i sensi.

Lo sentii pronunciare il mio nome, il braccio proteso come volesse dirmi qualcosa ma, prima che potesse terminare la frase, perse conoscenza.

Rimasi ad osservarlo senza fiato, sulle labbra ancora la sensazione della sua bocca e la mia mente un turbinio incessante di pensieri.

Mi riscossi quando Amanda mi si avvicinò e mi prese tra le braccia.

Sto bene – risposi dopo un attimo di smarrimento, il tono più risoluto e fermo di quanto mi sarei aspettata – davvero, sto bene”.


 

(Pov Harry)

Harry guardò il biondino con una smorfia di disgusto, prima di osservare la ragazza che non aveva riportato ferite o altro ma neppure sembrava lontanamente spaventata e sconvolta come lo era stata la sua amica.

Cosa è successo?”. Domandò, fissando sprezzante la sagoma di Malfoy.

Lui… voleva parlarmi, davvero… non mi ha fatto nulla”.

Il ragazzo corvino inarcò le sopracciglia scettico.

Ha schiantato Amanda – ne pronunciò il nome con fare naturale e spontaneo – ti ha trascinata qui, ha reso l’ambiente insonorizzato e sigillato…”. Le fece presente.

Non ti avrà confuso la mente, spero”. Commentò scettico, scrutandola meglio.


 

(Pov Sara)

Scossi la testa più fermamente.

Sto bene, davvero… non ha alzato un dito su di me”.

Sussurrai con voce più determinata, salvo ritrovarmi a inginocchiarmi di fronte alla sagoma svenuta del ragazzo.

Andate per favore, è una faccenda tra me e lui”.

Sussurrai e ignorai lo sguardo incredulo di Harry, cercando l’appoggio di Amanda guardandola con espressione serena e determinata.


 

(pov Amanda)

Anche se non ero sicura che stessero solo parlando ,conoscevo talmente bene Sarah da interpretarne ogni sguardo.

Seppi con certezza che era al sicuro,

Come Harry ero rimasta allibita dalla sua reazione e dalla perfetta compostezza malgrado tutti gli indizi non lasciassero presagire proprio nulla di innocente.

Specie se si ricordava che il ragazzo coinvolto era nient’altro che Malfoy.

Morivo di curiosità e avrei voluto sapere cosa era realmente successo ma la determinazione di Sarah e quella richiesta di lasciarli soli mi fece comprendere che non era quello il momento opportuno.

E sia – le risposi con un lieve sospiro – ma ma se hai bisogno chiama, siamo di là”.

Mi premunii di dirle guardandola dritta negli occhi e solo quando ebbe annuito mi voltai verso Harry.

Andiamo”. Lo esortai e tornammo nel mio vagone: mi sedetti al mio imposto e incrociai le braccia al petto mentre guardavo fuori dal finestrino.

Gettai un’occhiata di sottecchi al ragazzo che mi aveva accompagnata.

G-Grazie per avermi aiutata”. Sussurrai e mi odiai per come la voce fosse suonata più roca della mia reale intenzione.

(Pov Harry)

Il ragazzo guardò a sua volta la biondina poco convinto: non bastava conoscere Malfoy ma semplicemente collegare i vari indizi che non promettevano nulla di buono.

Avrebbe scommesso metà del patrimonio se non intero nel dirsi che la ragazzina stava mentendo, per qualche motivo che gli sfuggiva razionalmente.

Non poté commentare altro perché la Rubens si volse verso di lui dicendogli con tono così sicuro e serio – una pallida parvenza di quello saccente che utilizzava di solito – di andarsene.

Riservò un’altra occhiata perplessa alla biondina ma seguì l’altra ragazza volendo però assicurarsi di restare con l’orecchio teso in caso Malfoy approfittasse di quell’incomprensibile clemenza.

Si ritrovò a seguire la giovane e si sedette sul posto davanti al suo, guardando a sua volta fuori dal finestrino, riscuotendosi quando gli rivolse parola.

E non quel tono che l’aveva contraddistinta in passato ma la voce più tremula e roca e il giovane si rilassò impercettibilmente sul sellino.

Figurati”. Rispose con un lieve sorriso salvo osservarla notando l’espressione ancora pensosa.

Tu stai bene?”. Domandò ancora, ricordando l’espressione shockata e tremula, lo sguardo vacuo prima di riprendere completa coscienza di sé e del pericolo che stava correndo la sua amica.


 

(Pov Sara)

 

Sorrisi ad Amanda in segno di ringraziamento.

Lo farò”. La rassicurai con un ultimo sorriso e li osservai mentre uscivano dallo scompartimento insieme e malgrado tutto mi ritrovai a sorridere.

Forse qualcosa di positivo c’era stato: erano riusciti a stare del tempo insieme senza farsi volutamente del male, pensai tra me.

Sospirai e mi volsi ad osservare il biondino ancora privo di sensi: l’espressione nell’incoscienza era serena, quasi come quella di un bambino mentre un ciuffo biondo gli ricadeva sugli occhi.

Fu un gesto innato e spontaneo: allungai la mano e glielo spostai dal viso, osservandolo e sfiorando la sua pelle calda.

Ancora non sapevo esattamente perché avessi mentito in quel modo, coprendolo senza riserve e… senza motivo.

Se lo domandò una parte razionale di me.

Mi ritrovai ad umettarmi le labbra su cui sentivo ancora la pressione delle sue e ricordai quel sussurro roco: “Ti voglio” e quel richiamo, prima di svenire.

Presi la sua bacchetta e gliela appoggiai alle tempie.

Innerva”. Sussurrai e vidi i suoi occhi schiudersi mentre mi scostavo un poco per permettergli di respirare.


 

(pov Amanda)

S-Sto bene, grazie”.

Sussurrai cercando di regolarizzare i battiti quasi convulsi del mio cuore salvo riportare lo sguardo al finestrino quando si volse a guardarmi.

Il sorriso che gli aveva curvato le labbra non era ancora sfumato e lo sguardo appariva più dolce e sereno rispetto a quelli che mi aveva riservato in precedenza.

Alzai il mento e con un movimento brusco del capo tornai a fissare il finestrino.

Ora però non farti strane idee”. Commentai coprendomi la mano con la fronte, ravviandomi i capelli e sentendo la tempia pulsare ancora per quel recente svenimento.

Grazie ancora per quello che hai fatto – mi premunii di aggiungere notando le sue sopracciglia inarcarsi – ma questo non significa siamo amici: non ti odio ma neppure ti amo”.

Mi morsicai le labbra ed arrossii a quella frase.

Avrei voluto sbattermi la mano sulla faccia e prendermi a calci per la mia goffaggine nell’essermi impelagata da sola in quelle parole imbarazzanti.

Incespicai alla ricerca delle giuste parole, rendendomi ancora più goffa.

Volevo dire che non mi sei più antipatico… ma neppure simpatico”.

Borbottai infine rilasciai un sospiro.


 

(Pov Harry)

Annuì sinceramente sollevato a quella notizia salvo poi tornare ad osservarla quando la sentì recuperare quel tono più altezzoso e ostile con cui gli si rivolgeva di solito.

Sospirò impercettibilmente ma la guardò negli occhi castani mentre gli si rivolgeva ma, a differenza delle altre volte, l’arroganza e l’ostilità erano più attenuate e vi era una nota di nervosismo ed imbarazzo nella voce.

Specialmente quando farfugliò qualcosa sul non odiarlo ma neppure amarlo e per un istante un sorriso gli si aprì sul volto.

Non di scherno e non sarcastico: un sorriso intenerito per quell’imbarazzo più goffo che facevano scoprire una sfumatura più tenera e delicata che mai le aveva associato prima.

Sorrise appena a quel commento finale ma annuì.

Capisco – commentò in risposta con tono pacato e naturale, guardandola appena con il viso inclinato di un lato – sei davvero… un bel soggetto, Rubens”.

Ridacchiò salvo scuotere la testa.

Ma in fondo… devi farmela pagare!”. Commentò imitando il suo tono di voce.

In quel momento, per qualche strano motivo, ricordare l’episodio della pista di pattinaggio non gli procurò una molesta puntura ma lo fece quasi sorridere di tenerezza ricordandolo quasi come un piacevole e divertente episodio.

Quasi quella sera non stessero competendo a danni dell’altro ma giocando come amici di vecchia data.


 

(Pov Draco)

Aprii lentamente gli occhi ritrovandomi il volto della Angels a pochi centimetri dal mio.

Sbattei le palpebre a più riprese mentre lentamente gli eventi precedenti tornavano alla memoria e anche il dolore pulsante alla nuca sembrò farsi più reale.

Mi guardai attorno un poco confuso ma quando cercai di sollevarmi con il torso ebbi un lieve capogiro.

Mi portai stancamente una mano al viso.

Dov’è Potter? Cosa… cosa è successo?”. Domandai smarrito e allungai d’istinto una mano al suo viso mentre realizzavo cosa doveva essere successo e guardavo la ragazza senza capire.

Angels… perché?”.

Le chiesi con voce roca ed incredula: quasi sussurrata e tremula, quasi temendo di quale sarebbe stata la risposta e le implicazioni.

Le sfiorai delicatamente la gota: quasi ad assicurarmi che non fosse un sogno e quasi avessi timore di irrompere in quell’atmosfera.


 

(Pov Sara)

Lo vidi riprendere i sensi e rimasi in attesa senza commentare nulla, ancora domandandomi io stessa perché non avessi deciso di denunciarlo come avrebbe fatto qualsiasi persona normale.

Cosa credevo di aver scorto in quel sussurro e in quei gesti? Mi domandai morsicandomi il labbro, salvo trasalire quando avvicinò la mano al mio viso.

Lo guardai in quegli occhi perlati, ancora ammantati di un calore e di una dolcezza che non avrei mai sospettato nel suo sguardo e che mi resero ancora più incredula.

Sospirai appena ma non scostai la sua mano e gli indicai con un cenno del mento un altro scompartimento.

E’ andato di là con Amanda”. Spiegai salvo sentire quell’ennesima domanda e ritrovarmi a scrollare le spalle.

Non lo so – ammisi con un lieve sorriso ironico, scrollando le spalle – forse è follia ma forse c’è qualcosa di più in te che non ho mai visto prima”.

Sussurrai, morsicandomi il labbro, un poco imbarazzata.


 

(Pov Draco)

Angels – sussurrai con voce roca, ritrovandomi un poco a sospirare – io… io non sarei arrivato fino in fondo”.

Mi sentii dire con voce suadente e morbida, quasi setosa e carezzevole che stentavo a riconoscere quasi volessi blandirla e rassicurarla.

Avvertii il cuore scalpitare quando vidi il suo sguardo addolcirsi ulteriormente e sentii un sorriso fare capolino sulle mie labbra.

Ricordai quel bacio che le avevo rubato e lo sguardo che le scintillava d’emozione ma non aveva avuto alcuna reazione negativa.

Ciò che mi fece sorride di voluttuosa soddisfazione.

O almeno non ti avrei costretto – sottolineai scrollando le spalle guardandola con il viso inclinato di un lato e facendo schioccare la lingua sul palato – tanto sapevo che prima o poi saresti stata tu a implorami”.

Continuai con tono più beffardo e strascicato.


 

(Pov Sara)

Per qualche motivo credetti a quelle parole: sapevo che non mi avrebbe mai davvero fatto del male ed ero quasi certa che dietro quella facciata arrogante e scontrosa, si celasse un animo più dolce e sensibile.

Solo che era difficile uscisse allo scoperto.

Sentivo ancora ben impressa la pressione della sua bocca e quello mi fece arrossire prima di sentire la frase finale.

Boccheggiai per qualche istante, guardandolo incredula prima di assimilare il significato di quella frase arrogante e sardonica.

Sentii la rabbia, l’umiliazione e anche una puntura più molesta di delusione farmi seccare la gola e rimasi senza fiato.

Lo guardai scornata e mi drizzai su bruscamente.

Va al diavolo, Malfoy”. Sibilai ma non attesi risposta e uscii rapidamente dallo scompartimento: vidi che il nostro era occupato e ne cercai uno vuoto dove rimasi fino alla fine del viaggio, tornando nel mio solo per prendere il cappotto.

Quando Amanda mi chiese spiegazioni commentai solo con:

E’ un idiota”.

Astiosa e delusa e uscii con lei per dirigerci al castello.


 

(pov Amanda)

Rimasi perplessa a quel commento salvo ricordare i dispetti sulla pista di pattinaggio.

Mi ritrovai a trattenere a stento un sorriso: sorriso che si tramutò in una grossa e continuata risata.

Era un momento meraviglioso e ciò che lo rendeva tale era la spontaneità con cui si era creato, senza che nessuno dei sue si fosse sforzato di instaurare una stasi di complicità.

Questo finché la porta non si aprì ed arrivarono Ron, Hermione e Ginny che subito si sedette accanto a Harry,

Ron iniziò a fare domande mentre Pansy faceva irruzione, chiedendo dove fosse il suo adorato.

Sorrisi malignamente, al ricordo di come aveva preso a torturarmi con la sua banda di amiche pettegole, e mi gustai la risposta che mi salì alle labbra.

Le dissi che aveva preferito appartarsi con una Corvonero, ed era più o meno la verità, dopotutto.

Quando la porta si fu chiusa dietro di lei, tornai a guardare Harry e Ginny e il mio sguardo si rabbuiò.

Incrociai le braccia al petto e presi a fissare fuori dal finestrino, restando in silenzio.


 

(Pov Harry)

Spiò le reazioni della ragazza: si sarebbe aspettato una di quelle risposta più arroganti e ostili cui era abituato o una frecciatina altrettanto ironica e pungente.

Fu invece con sua sorpresa che il volto della giovane fu rischiarato da un sorriso che le illuminò il viso e fece scintillare gli occhi di cioccolata.

L’attimo dopo quella risata argentina e sincera riempì lo scompartimento e il ragazzo si ritrovò a sorridere, passandosi una mano tra i capelli e fu presto contagiato da quella risata altrettanto gioiosa e calorosa.

Fu invece distolto dall’arrivo degli altri studenti del suo scompartimento e sospirò quando Ginny gli si fece vicina.

Cercò di apparire educato seppur distante, ignorando gli sguardi torvi della Rubens.

Il resto del viaggio trascorse monotono e si ritrovò a pregare l’arrivo a Hogwarts per potersene stare un po’ in tranquillità nel suo dormitorio.

Chissà se avrei trovato altre sorprese, fu solo quel pensiero a farlo sorridere.


 

(pov Amanda)

Rimasi di cattivo umore per il resto del viaggio.

Una volta arrivata a destinazione, scesi dal treno e andai incontro a Sarah senza fare neanche un cenno di saluto ad Harry e i suoi amici.

Le chiesi spiegazioni ma a quella risposta annuii in silenzio.

Evitai altre domande: ero certa che non ne avrei ricavato alcunché e volevo rispettare quel momento in cui non si sentiva in grado o non voleva rimuginare sul tutto.

Meglio così, mi dissi.

Per un attimo avevo temuto la sua idea di Malfoy potesse essere completamente capovolta.

Parlai il meno possibile per il resto della serata: mi logorai nella mia silenziosa e segreta gelosia.

E anche una punta di amarezza al pensiero di come Ginny si era messa in mezzo e aveva rovinato quel momento con Harry.

Un’occasione che non si sarebbe più ripetuta.

Quella notte prima di addormentarmi, scrissi nuovamente ad Harry.


 

(Pov Draco)

Vidi la Angels indignarsi e uscire dopo la mia frase.

Non tentai di fermarla: rimasi lì con il sorriso sulle labbra consapevole e assolutamente certo dei suoi sentimenti per me.

Sarebbe stata solo una questione di tempo e anche lei sarebbe caduta finalmente tra le mie braccia.

Mi lambii le labbra al pensiero e mi parve ancora di avvertire l’impronta morbida e fredda delle sue.

Avevo voglia di rifarlo.

Rimasi in quello scompartimento per avere un po’ di tranquillità e, arrivato a destinazione, scesi dal treno e andai incontro alla mia banda.

Notai che Pansy aveva il muso lungo e questo fu un sollievo perché se ne restò zitta per tutto il viaggio fino a Hogwarts.


 

Continua...


 


 

Salve gente, finalmente l'estate è arrivata, ho approfittato di un momento di libertà per aggiornare la fan-fiction.

Ringrazio di cuore chi-- nonostante gli impegni per la maturità – sia riuscito a trovare 10 minuti per leggere il capitolo e spero sinceramente vi sia piaciuto.

Era abbastanza tosto ma anche uno dei mie preferiti.

Mi piace si sta evolvendo il rapporto tra le due coppie, ma l'happy ending – vi assicuro – è ancora lontano.

Mi auguro che arriverete alla fine e nel frattempo ringrazio quelli che sono giunti fin qui, quelli che hanno messo il racconto tra le seguite e le ricordate ma soprattutto chi mi ha recensito: in particolare Kiki87 che non manca mai di darmi la sua opinione e il suo sostegno .

Sono molto contenta che la storia vi stai piacendo e come sempre sono disponibile per scambiare consigli e opinioni.

Vi saluto e vi do appuntamento a martedì prossimo.

A presto :D

   
 
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