Capitolo
Uno – La
Scelta
<
Darei la mia anima al diavolo per
riuscire ad avere un paio di ali... >
Quelle
parole erano uscite dalla sua gola come
un sospiro, materializzazione del semplice desiderio di vedere la
persona a cui
teneva più al mondo e che ora era ancora più
lontana...
<
Accetto volentieri la tua proposta mia
cara > dichiarò sogghignando una voce alle sue spalle.
La
ragazza si voltò di scatto, lasciando
cadere il bocciolo di rosa che aveva stretto in mano.
Davanti
a lei era comparso un giovane uomo dai
lunghi capelli neri e gli occhi di un incredibile rosso sangue. Era
affascinante... incredibilmente attraente... in quei suoi occhi
magnetici
sembrava di potersi perdere... mille pensieri le si affollarono nella
mente per
poi sparire, rimanevano solo i suoi occhi... il tempo sembrò
fermarsi, intorno
a loro c’era un silenzio irreale e presto scomparve qualunque
cosa che non
fosse quel bellissimo sconosciuto...
“Chissà
come sarebbe poterlo baciare...” Pensò,
avvicinandosi lentamente... alzò la mano, voleva toccarlo,
voleva sentire le
sue labbra, la sua pelle...
Improvvisamente
qualcosa nel petto della
giovane si divincolò, il pensiero di quel ragazzo che tanto
amava le attraversò
la mente come una scarica elettrica, svegliandola. Il suo cuore riprese
a
battere mentre con un gesto confuso si massaggiava le tempie...
<
Cosa mi hai fatto? > chiese
sussurrando la giovane.
L’uomo
sorrise < Assolutamente niente >
mentì candidamente, lo sguardo ancora puntato su di lei, con
quel suo ghigno
cordiale e quegli strani occhi gentili... eppure così
freddi... qualcosa non
andava...
<
Bugiardo > ribatté semplicemente lei.
< Chi diavolo sei? E cosa vuoi da me? >
<
Mia cara, tu mi hai chiamato! Sono qui
per accettare il tuo scambio: la tua anima per un paio di ali >
rispose
semplicemente lui, sorridendo, come se fosse la cosa più
naturale del mondo.
La
ragazza rimase a guardarlo stupita... <
Cos... ma no, non può essere vero... >
<
Piccola, ti sembra che io sia un’illusione?
> disse avvicinandosi e toccandola sul collo. Un brivido
l’attraversò e di
nuovo le tornò quella strana sensazione... di nuovo
esistevano solo i suoi
occhi...< sono reale quanto te >
Scrollò
la testa... girava tutto... <
Smettila di farmi questo... >
Il
suo sorriso si allargò, enigmatico,
pericoloso... < Allora il mio tocco ti sembra davvero quello di
un sogno?
oppure Vogliamo concludere questo affare? >
<
La mia anima appartiene già ad una
persona, non ho intenzione di darla a nessun altro >
<
Ma è l’unico modo perché tu possa
raggiungere il tuo amore... non credi che sarebbe molto più
felice di vederti,
di sfiorare la tua pelle e assaggiare quelle labbra piuttosto chre
avere la tua
anima invisibile? Pensa come sarebbe bello per voi poter sentire
finalmente il
suo calore... ricevere i suo baci e le sue carezze... pensa a quanto
tempo
potreste recuperare stando insieme, finalmente... >
Calde
lacrime cominciarono a colarle lungo le
guance, il cuore le faceva male... le gambe cedettero e lei si
ritrovò ad
essere appoggiata delicatamente a terra dalle braccia forti
dell’uomo... una
voce dentro di lei continuava a ricordarle che la sua anima era
l’unica cosa
che nessuno poteva strapparle... il dono più prezioso che
potesse offrire alla
persona che per lei era come la sua stessa vita...
<
Vorrei poter correre da lui...
abbracciarlo forte... e baciarlo fino a non avere più
fiato... lo desidero
tanto... > mormorò
<
Allora prendi la mia mano e accetta il
dono che ti offro >
<
...No... se perdessi la mia anima non
sarei più in grado di amare... perderei me stessa e perderei
lui... non è
questo che desidero... se poterlo vedere significa non potergli
più donare
nulla di me non ne vale la pena... > continuò la
ragazza, alzando il volto
rigato di lacrime e guardando gli occhi dello sconosciuto.
<
Sei speciale piccola, mi piaci... per
questo voglio farti un’altra proposta: mi basta
metà della tua anima, così tu
potrai continuare ad amare questo ragazzo per cui sei disposta a dare
così
tanto e io avrò un pretesto per averti nella mia schiera di
dannati alla tua
morte, ma... > si interruppe un attimo vedendo lo sguardo della
giovane
farsi più attento < ...il giorno del tuo diciottesimo
compleanno dovrai
darmi il tuo corpo. Fino ad allora potrai fare quello che desideri e
avrai le
tue ali per poter raggiungere il tuo dolce compagno ogni volta che
vuoi,
naturalmente in pochissimo tempo. Allora cosa ne pensi mia cara?
>
<
Cosa intendi per “dovrai darmi il tuo
corpo”? Cosa vuoi farmi? >
Il
giovane uomo rise di gusto, una bella
risata ma gelata come un iceberg nei mari polari. < Non ti
sfugge niente,
vero? Per ventiquattro ore controllerò il tuo corpo, come se
fosse il mio.
Quando la mezzanotte scoccherà io entrerò in te e
tu in me fino alla mezzanotte
del giorno successivo. >
<
Cosa può spingere il signore dell’inferno
a scambiare il suo corpo con quello di una comune mortale? Qual
è il tuo
vantaggio? Non ha senso... >
Lucifer
si avvicinò alla ragazza e le mise un
dito sulle labbra < Fai troppe domande mia cara. È
tempo di prendere una
decisione... sei disposta a fare questo sacrificio per il tuo ragazzo?
Lo ami
davvero così tanto o la tua è solo una cotta
passeggera? >
La
giovane abbassò il viso, riflettendo... c’era
qualcosa sotto... lo sapeva, doveva per forza essere così...
ma lei avrebbe
dato qualunque cosa per Aaron, e il suo desiderio di lui continuava a
crescere,
forte, inesorabile, come se qualcuno stesse mettendo al massimo il
getto di un
lanciafiamme... non era una cotta passeggera quella, lo sapeva, il suo
cuore e
la sua mente erano completamente invasi dal pensiero di quel ragazzo...
del suo
angelo...
<
Hai poco tempo per decidere fiorellino,
ho importanti affari da sbrigare nella mia piccola casa... allora cosa
scegli?
Vuoi finalmente dimostrargli quanto sei disposta a fare per lui?
Così non dovrà
più aver paura, non dovrà più
dubitare... non credi che lo faresti felice? >
Quelle
parole le risuonarono nella mente...
era vero, sarebbe stato più felice se avessero avuto
l'occasione di stare
finalmente insieme... meno litigi inutili, meno problemi, meno
incomprensioni...
<
Potresti aiutarlo ogni volta che ne ha
bisogno... non è forse la cosa che desideri di
più? > continuò a tentarla
Lucifer, spostandosi dietro di lei e appoggiandole le mani sulle spalle.
<
Accetto... a patto che tu mi prometta che
qualunque cosa succeda quando avrai messo in atto il tuo sporco piano,
il mio
ragazzo sarà salvo... > disse voltandosi lentamente
ma con sicurezza e
porgendogli la mano aperta.
Sul
viso del giovane uomo si aprì un sorriso
luminoso < e sia, mia incontentabile mortale! >
esclamò stringendo la
mano della ragazza nella propria.
Quasi
all'istante, un’accecante luce rossa li
avvolse, impedendo alla giovane di vedere altro se non quegli occhi da
cui ora
sembravano fuoriuscire rivoli d’ombra.
<
Mia cara sei pronta? > chiese mentre
tutto intorno a loro svaniva, inghiottito da un’ombra
infinita che dissolveva
ogni cosa.
Le
si avvicinò, abbandonando progressivamente
la forma mortale per tornare al suo aspetto: era simile a un umano ma
con tre
paia di grandi ali di pelle nera, piene di cicatrici e tagli.
Lunghe
corna seghettate gli spuntarono sulla
testa, anch’esse dello stesso colore della notte, e
gli occhi diventarono
completamente rossi, senza pupille, simili ad all' interminabile mare
di fiamme
che stava cominciando ad avvolgerlo, bruciando i vestiti
umani che aveva
indosso e rendendoli di cenere.
All’improvviso
alzò la mano artigliata,
trapassando il petto della giovane, ancora sconvolta dalla
trasformazione a cui
aveva appena assistito. Un dolore terribile percorse ogni singola fibra
del suo
essere mentre lucifer le strappava dal cuore l’anima
stringendola nel pugno.
Cadde
in ginocchio, nel terreno si aprivano
crepe dalle quali fuoriusciva fumo rossastro, tenendosi il petto e
alzando
appena gli occhi verso il signore dell’inferno, con enorme
sforzo.
In
una mano stringeva una sfera di luce
abbagliante, che contemplava con profondo interesse, divertito.
<
Un patto è un patto, mia cara, e per
quanto la tua anima mi tenti esso va rispettato > disse
sogghignando e
spezzando a metà il piccolo globo, che sembrò
urlare sotto quella tortura.
Lasciò
cadere le gocce dorate che sanguinavano
dall’anima sulle labbra della piccola umana per poi lasciare
andare una metà
della sfera, che scese dolcemente tra le mani della
proprietà.
<
Sei pronta a ricevere le tue ali, Evee?
Riprendi la tua anima > le ordinò, continuando a
guardarla con gli occhi che
brillavano di un oscuro divertimento.
La
ragazza obbedì avvicinando le mani al petto
mentre la metà del globo assorbiva le fiamme
dell’inferno, tornando alla sua forma
originale.
per
un attimo ebbe paura. mille dubbi si
affollarano nella sua mente guardando quella parte di sè
così preziosa e ora
deturpata, ma non poteva più tornare indietro.
Lo
sapeva e gli occhi del demonio davanti a
lei lo confermavano.
Appena
riebbe la sua anima un dolore
soffocante e immenso la prese, costringendola ad urlare... il petto le
bruciava, spezzato a metà, e ora anche il suo corpo sembrava
che stesse per
rompersi completamente. Si accovacciò, cercando inutilmente
di attenuare quelle
allucinanti fitte che si susseguivano sempre più
velocemente... improvvisamente
dalla schiena le uscirono con forza grandi ossa cave e leggere come
quelle
degli uccelli che le bucarono la pelle, riempiendosi di sangue. Subito
furono
ricoperte da piume nere, che nascevano spontaneamente dall'ombra e dal
sangue e
crescevano. Rivoli di liquido scarlatto scorrevano sulla superficie
irregolare,
tingendo di rosso le penne e scivolando fino alla candida carne della
schiena.
A
poco a poco il dolore cominciò ad attenuarsi,
fino a sparire. Ora l’unico rumore che si udiva era i debole
ansimare della
giovane, il corpo ancora sconvolto dal dolore e quegli improvvisi
cambiamenti.
<
Mia cara sei stupenda... > dichiarò
lucifer, sempre con quel suo strano sorriso aperto sul volto <
...un
perfetto angelo nero > concluse prima di sparire con una perfida
risata in
una nube di fiamme scure.
Evee
si alzò, il corpo coperto dal sangue che
gocciolava dalle grandi ali, i vestiti a brandelli che a malapena la
coprivano.
Si guardò intorno spaesata e quando si accorse di essere di
nuovo nella sua
camera, approfittò della quiete per osservare i mutamenti
avvenuti in lei, così
evidenti che a malapena riusciva a riconoscersi.
Accarezzò
le piume lisce, ipnotizzata dalla
loro tenebrosa bellezza, mentre mille pensieri diversi le dicevano che
ora era
tutto passato, che finalmente poteva realizzare il suo sogno e che quel
dolore
era stato necessario, buono... eppure una parte di lei ora aveva paura
di
quello che era diventata...
Immagini
sfuggevoli le balenarono davanti agli
occhi, qualcosa che non riusciva a comprendere le risuonava nelle
orecchie, ma
niente aveva più importanza se non andare finalmente da
lui...
Si
tolse di dosso i vestiti inutilizzabili, e
si lavò accuratamente dal sangue, per niente sconvolta o
spaventata da quanto
ne aveva perso poi si preparò mettendosi un paio di jeans
scuri, ma per la
maglietta dovette cercare un top che lasciasse completamente nuda la
schiena in
modo da non impedire il movimento delle ali.
Ormai
in testa non aveva altro pensiero che
vederlo, che guardare finalmente il viso che ormai riempiva costante
mente i
suoi sogni e stringere quel ragazzo che così follemente
amava... Corse in
balcone, senza paura, senza esitazione e si lanciò nel vuoto
spiegando le ali,
guidata solo da un istinto che non sapeva neanche di avere e dal
bisogno
dell'unico vero angelo che conosceva..