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Autore: diegp    06/01/2008    0 recensioni
ogni volta che una persona cade giù nell'oblio non può fare altro che risalire con impegno e speranza
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casa Potter era molto grande, ma a differenza di quella dei Black era calda e accogliente. Per Sirius era strano notare così tante differenze fra due famiglie di purosangue.

I raggi del sole filtravano dalle finestre illuminando tutta la casa, la fiamma del caminetto danzava come se volesse salutare Sirius. Nonostante fosse inverno il clima era insolitamente primaverile: era come se la natura volesse festeggiare e accogliere Sirius all’interno della famiglia Potter.

Il ragazzo triste delle strade di Londra non esisteva più. Il volto di Sirius, quel viso raffinato e perfetto che aveva colpito molte ragazze si illuminò. Non era mai stato così felice in tutta la sua vita.


Era a casa.



La signora Potter era una donna molto affascinate nonostante l’età. Aveva zigomi alti, delle belle labbra carnose un naso dritto ma leggermente largo e due occhi grandi e languidi . Quella donna per Sirius rappresentava l’ ”amore materno” poichè quando si rivolgeva a lui, lei gli riservava quel tono preoccupato e orgoglioso che utilizzava anche per il figlio.

Per la signora Potter era finalmente arrivato quel bambino che attendeva da tempo dopo la morte del feto durante la seconda gravidanza: lì di fronte a lei c’era un’altra creatura di cui essere fiera.
Non era dello stesso parere il signor Potter. Non che non fosse lieto della presenza del ragazzo, tutt’altro, ma era a conoscenza come l’accoppiata Black-Potter non portasse a buon fine. Sapeva bene che il figlio –purtroppo per lui- era molto irruente e indisponente – e questi erano le due annotazione più carine che continuavano a scrivere i professori in tutte le lettere che inviavano ai genitori a causa delle varie regole non rispettate dal figlio- ma in compagnia James pareva sempre posseduto da un Pixie. Nonostante la sua riflessione era contento della presenza di Sirius, infondo, se James si fosse comportato da stupido –cosa per lui certa- poteva sempre impedirgli di giocare a Quidditch a casa per poi trovarlo sempre di fronte alla sua scopa a sospirare.




Per Sirius quei genitori preoccupati, severi (quando serviva), attenti e orgogliosi del figlio erano il suoi modelli, ma nella sua testa una domanda lo assillava: perché i suoi non erano come i Potter? Eppure erano imparentati, lo sapeva bene, lo aveva letto nell’albero genealogico di famiglia ma allora perché sono così tanto diversi? Perché i primi dovevano rimanere stretti alle tradizioni e i secondi abbracciare le novità? Che cosa spingeva la sua famiglia a ripudiare i Babbani e le coppie babbani-maghi per rimanere sempre con una dinastia pura e perfetta? Sirius voleva rispondere alle domande ma in quel momento doveva allontanare il pensiero della sua famiglia per godersi tutti quegli attimi nella casa dei Potter affinché li potesse conservare per sempre nel suo cuore.
  
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