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Autore: Alex_Loves_Blaise_89    06/01/2008    2 recensioni
Nuovi arrivi a Hogwarts: due affascinanti gemelli provenienti da Durmstrag. Alexandra e Jonatan, allievi brillanti e dotati di un potere straordinario, non sanno ancora che i loro amori e intrighi li conivolgeranno presto in un'avventura senza confini...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Le sue mani candide e delicate sfioravano con sicurezza la pelle nuda e diafana del ragazzo biondo che giaceva sotto di lei. Non un centimetro del suo corpo poteva sfuggire a quelle piacevoli torture che gli stava provocando...
“Ginny…”
Draco fremette impercettibilmente sotto i baci con cui Ginny gli stava dolcemente sfiorando il collo. Ma all’improvviso il ragazzo, con uno scatto felino, invertì le posizioni, diventando padrone del gioco. Passò le mani tra i lunghi capelli rossi della ragazza e prese possesso della sua bocca con dolce irruenza. Un bacio lungo e passionale, che fece rabbrividire di piacere entrambi. Un bacio alla Draco Malfoy. Era una voglia di averla, una voglia di saziarsi di lei, quella che Draco soddisfaceva con i suoi lunghi baci. Si allontanò per qualche istante a guardare la Weasley in tutta la sua giovane perfezione. Sulle labbra sottili un sorriso malizioso, il suo tipico sorriso malizioso. Ginny rimandò il sorriso al suo ragazzo, passandosi la lingua sulla bocca. Gli occhi dei due erano legati indissolubilmente in un gioco di sguardi, finchè la mano di Draco si fece più audace e si avvicinò pericolosamente al punto più segreto e intimo di Ginny. Sapeva già come farla impazzire di piacere e in poco tempo strappò gemiti eccitati alla ragazza.
“Draco…sì…”
Ginny si strinse al suo corpo muscoloso mentre Draco tornava a baciarle il viso e la bocca con più ardore. I loro corpi, sudati e perfetti, si muovevano a ritmo sincronizzato, avvolgendoli, travolgendoli di piacere. La danza del loro amore. Ben presto nelle orecchie dei due risuonavano i gemiti forti di Ginny e i sospiri di Draco. La rossa era ormai completamente abbandonata alle mosse esperte di Draco, tra le sue braccia, contro il suo petto incredibilmente scolpito da durissimi allenamenti di Quidditch, perché era l'unico posto dove sentirsi protetta, dove sentirsi amata davvero a fondo. Cinse con le sue mani piccole e curate il volto del bel Serpeverde, e tracciò disegni infuocati con la lingua, lentamente, esplodendo ogni tanto in sospiri di soddisfazione. Draco era appagato, riusciva a sentire i più impercettibili sospiri della sua amata sul collo, non cessava ancora quella magica danza…Infine raggiunsero insieme l’apice del piacere e si accasciarono esausti sulle coperte, abbracciati, ancora.
“Ti amo. Ti amo. Ti amo.” Ginny sorrise e baciò ancora il ragazzo sulle labbra.
Draco la guardò negli occhi, con la sensazione che il cuore potesse scoppiare dalla gioia e dalla malinconia allo stesso tempo.
Per quanto ancora avrebbero dovuto tenere nascosto al mondo il loro segreto? Ogni giorno era sempre più difficile mentire, a tutti: agli amici, ai genitori, a Lui.
Lui, il Signore Oscuro, era quello che temeva più di tutti. E quando Alexandra aveva minacciato di fare la spia si era sentito gelare il sangue nelle vene. Ma per quanto temesse l’ira di Voldemort, non avrebbe permesso che il suo sogno più grande, lei, Ginevra, gli venisse strappata via.
“Ti amo da morire, Ginny. Vorrei che fossimo lontani da tutti, da questo dolore che affligge il nostro mondo e le nostre vite. Vorrei poteri vivere il nostro amore nella vita di tutti i giorni, non furtivamente e senza poterti avere vicina in ogni istante. Ma…” Il ragazzo sospirò profondamente, ma Ginny sobbalzò preoccupata.
“Vuoi forse dire che…che è meglio se smettiamo?” Era così terrificata al pensiero che i suoi occhi erano già pieni di lacrime.
“No, no…Amore, che dici?” Draco sorrise e asciugò dolcemente le sue lacrime con un dito.
“Solo, devo dirti che…Non potremo vederci per un po’” Si sentiva morire a dirle quelle parole, ma doveva farlo per un bene più grande: compiere la missione che gli aveva affidato Voldemort. Solo così si sarebbe liberato dall’incubo che incombeva sulla sua famiglia e di lui.
“Cosa?”
“Questa stanza…” rispose Draco con un nuovo sospiro “Ne ho bisogno per il piano, ne abbiamo bisogno, io e Alexandra…”
Ginny al solo sentire il nome della ragazza ebbe un moto di rabbia e fulminò Draco con lo sguardo. “Come?! Quella stronza che ti sta sempre appiccicata?! Se la vedo ancora strusciarsi addosso a te, la affatturo! Schifosa, scommetto che non ha perso tempo per metterti le mani addosso e…”
Attaccò tutto d’un fiato la rossa ma il biondo le posò delicatamente l’indice sulle labbra per zittirla.
“Ginny, sai che non potrei mai tradirti. E’ vero, è attratta da me, ma si è offerta di aiutarmi, mi ha anche ricattato e non posso negare che abbia il coltello dalla parte del manico…” disse amareggiato.
“In ogni caso, mi serve che lei ripari un oggetto, in questa stanza. Per cui non potremmo usarla per vederci…”
Ginny abbassò lo sguardo, tristemente. E allora quando, dove, come sarebbero riusciti a vedersi senza destare sospetti? Quella situazione stava diventando insostenibile anche per lei, sebbene le costasse ammetterlo. I suoi voti erano calati precipitosamente: passando le notti insonni non riusciva a concentrarsi. Harry si faceva sempre più assillante e premuroso in maniera diabetica, per non parlare di suo fratello Ron, che voleva ficcare il naso sempre e ovunque.
Cazzo.
“Avrò da fare di sera, qui. Con lei, purtroppo.” Continuò Draco. “ma questo non vuol dire che non ci vedremo, e che non penserò a te in ogni momento…” La baciò nuovamente, i loro sospiri che anelavano a diventare una cosa sola, ancora una volta.
Le braccia di lui la strinsero a sé, ma Ginny si allontanò teneramente.
Non sarebbe riuscita ad allontanarsi, se lui avesse continuato a baciarla.
Non voleva essere scortese, ma in quel momento era tutto così difficile da sopportare…
Come un peso sul cuore.
“Draco, io lo accetto. Anche se è difficile, per il bene di entrambi. Non c’è una sola cosa che non farei per te…” Si rivestì e uscì dalla stanza, lasciando Draco cupo e malinconico.

Jonatan Van Halen attendeva impaziente l’arrivo di Potter nella Sala Comune di Grifondoro. Era una delle sere in cui avrebbero attuato il pedinamento di Malfoy.
“Harry!Eccoti finalmente!” il Prescelto stava scendendo le scale con un’espressione vagamente irritata. “Scusa, Jonatan” esordì “ma è tutto rimandato…” sbuffò.
“Come!”
“Sì, ecco Silent…ehm, volevo dire, ho da scontare una punizione”
Jonatan lo guardò storto: gli nascondeva qualcosa, ma preferì non indagare.
“Comunque”, riprese Harry “Potrai fare anche senza di me, tieni questa mappa, ti aiuterà.” Gli porse una pergamena decrepita e ripiegata. Jonatan si incuriosì.
“Cosa dovrei farci?”
Harry fece un sorriso furbo: “È una mappa di Hogwarts, mostra tutti i passaggi segreti ma soprattutto gli abitanti del castello. E non sbaglia mai!” concluse soddisfatto. “Ti basterà controllare gli spostamenti di Malfoy, sempre se lo trovi, perché in alcuni momenti è introvabile e non riesco a capire perché.” Sbuffò.
“Come funziona?” chiese Jonny aprendo la mappa con cura.
Harry tirò fuori la bacchetta e colpì il dorso della pergamena: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.” La mappa del Malandrino cominciò a tracciare la piantina di Hogwarts e comparvero cartigli con i nomi degli studenti e dei professori. Jonatan li fissava con occhi sgranati.
“Wow! E’ fantastica…”
“Sì…mi ha aiutato molto, vedrai che ti sarà utile. Per stasera scusami, ma la prossima volta andremo insieme. Ah, dimenticavo, per cancellarla basta dire: fatto il misfatto.”
Jonatan annuì dopodiché Harry uscì dalla Sala Comune, lasciandolo solo ad ammirare le meraviglie di quella mappa. Individuò immediatamente la torre di Grifondoro, e il minuscolo cartiglio con scritto “Harry Potter”. Il ragazzo osservò il percorso: si dirigeva verso l’ufficio del Preside. Erano vere allora le voci secondo cui Harry era il preferito di Silente. Il compagno non aveva voluto svelargli il motivo delle sue visite al preside, ma Jonny intuì vagamente che doveva avere a che fare con il ruolo da tutti attribuitogli, quello del Prescelto.
Ma non era il momento di pensare a Harry, quanto a Malfoy, e a sua sorella. Individuò quest’ultima che stava uscendo dai sotterranei Serpeverde. Jonatan uscì dalla Sala Comune a sua volta, e compiuto un incantesimo di Disillusione su se stesso, cominciò a pedinarla. Si stava dirigendo al terzo piano, ma…
“Ahi!” Dannazione!
Guardando la mappa, non aveva fatto attenzione a un gradino evanescente, che ormai tutti gli studenti più grandi evitavano agevolmente, ed era rimasto incastrato.
In quel momento, inaspettatamente, comparve Ginny Weasley. Impossibile dire chi fosse più imbarazzato alla vista dell’altro. “Non è che mi daresti una mano, Weasley?” chiese affaticato Jonatan.
“Cosa?Oh,sì, certo…”
Con fatica lo aiutò a tirarsi fuori, e poi corse via. Jonny non si curò di quel comportamento strano, ricontrollò frettolosamente la mappa, ma Alex era…
“Sparita!” sussurrò.
Impossibile, proprio come Malfoy. La cosa non piacque affatto al Grifondoro che, raggiunto il terzo piano, si nascose cautamente dietro un’armatura e attese che comparissero i due Serpeverde. Era sospetto che entrambi fossero scomparsi proprio in quella zona. E se la mappa fosse stata difettosa? Ma Harry aveva detto che non sbagliava mai…In ogni caso, si disse Jonatan, lo avrebbe scoperto quella sera stessa.

Alex percorreva velocemente i corridoi di Hogwarts, dirigendosi verso il terzo piano,alla Stanza delle Necessità, dove aveva appuntamento con Draco. Avrebbe cominciato la riparazione quella sera stessa, sotto la sua supervisione, che naturalmente non sarebbe servita. Non era mica una povera scema. Mentre camminava Alex si sentiva osservata, ma per quanto si voltasse o cercasse di captare pensieri chiamando telepaticamente il gemello Jonatan, non ne veniva a capo. Era evidente che Jonatan ignorava la sua chiamata mentale, lo aveva già fatto in passato, o peggio stava “chiudendo” i propri pensieri.
Ok la privacy, ma non le piaceva la sensazione di essere spiata, aveva bisogno di Jonatan... Per fortuna era quasi arrivata alla Stanza. Dopo i tre consueti giri avanti e indietro pensando intensamente come gli aveva detto Draco, una lucente maniglia comparve dove prima vi era la parete. La ragazza immediatamente entrò. Draco l’attendeva, con una faccia da funerale.
“Sera, Malfoy. Cos’è quel faccino triste?” Lo provocò lei.
“Fatti i cazzi tuoi” sbottò il fine principino di Casa Malfoy. “E vedi di metterti al lavoro, è una giornata di merda.”
Alexandra rise.
“Certo, certo. Mi metto all’opera ma non sapevo che la finezza fosse tra i tuoi pregi. A forza di frequentarli, i pezzenti Weasley ti hanno contagiato?”
Draco scattò immediatamente, la bacchetta alla mano.
“Stupeficium!”
“Protego!”
L’incantesimo venne respinto e la ragazza rise nuovamente, questa volta più forte. Draco digrignava i denti, furioso. Nonostante ciò Alex lo trovava quasi adorabile, quell’espressione gli donava. Le piaceva stuzzicarlo a quel modo, solo per vedere la sua reazione, che ci poteva fare? Era più forte di lei.
“Vedi di non tirare in ballo Ginny, o ti faccio fuori!”
“Ahaha, come sei suscettibile!” Per lei quello era solo un gioco, ma Draco aveva in ballo molto altro. Lei non aveva niente da perdere invece, ma tutto da guadagnare.
“Comunque, vediamo di sbrigarci…” fece, con noncuranza. Si mise all’opera per sistemare l’Armadio Svanitore, sotto lo sguardo sospettoso e irato di Draco.

Quasi mezz’ora dopo, Jonatan attendeva ancora, nascosto, in attesa dell’apparizione di Draco o Alexandra. Gli sembrava impossibile che fossero spariti. Sapeva bene che non ci si poteva Smaterializzare o Materializzare entro i confini di Hogwarts. Quindi forse quei due avrebbero potuto sgattaiolare fuori da uno dei passaggi segreti che la mappa indicava, magari per nascondersi a Hogsmeade. A quanto ne sapeva uno dei passaggi sbucava a Mielandia, e l’altro nella Stamberga Strillante. Quest’ultimo era senza dubbio un luogo molto adatto a nascondersi e complottare, ma era impossibile che avessero raggiunto quelle vie in così poco tempo, e senza che lui li visualizzasse sulla mappa…! Quell’oggetto, per quanto potente, doveva essere mal funzionante, o forse danneggiato…
Danneggiato come il suo rapporto con la sorella…In quei giorni la sentiva sempre più distante. Sebbene fosse al settimo cielo per come stavano andando le cose tra lui e Hermione, sentiva che il legame con Alex si stava indebolendo. Lei aveva preso a frequentare quel Serpeverde, su cui circolavano voci ben poco lusinghiere e lui era così preoccupato…Ma Alex era troppo testarda e sapeva che immischiandosi nei suoi affari l’avrebbe resa furiosa. Quella sera però non aveva resistito alla tentazione di seguirla, tanto più che a quel punto aveva scoperto che lei e Draco erano spariti quasi sicuramente nello stesso luogo. Immerso in questi pensieri, Jonatan si riscosse di colpo quando sentì cigolare una porta e vide incredibilmente Draco Malfoy fuoriuscire dalla parete che prima era totalmente vuota. Il ragazzo deglutì rumorosamente vedendo che anche Alex usciva di lì. La porta scomparve improvvisamente, e i due ragazzi presero direzioni diverse. Jonatan resistette all’impulso di uscire allo scoperto, gridare a sua sorella di smetterla di giocare a fare la bambina viziata, frequentare quei tipi, immischiarsi in cose più grandi di lei, pericolose e…
Ma si trattenne. Non sarebbe servito a nulla. Aveva invece molte informazioni da dare a Harry una volta che si fossero rivisti. “Fatto il misfatto” mormorò, e la mappa ridivenne solo una vecchia pergamena intonsa.
Cominciò a seguire la sorella, lentamente, senza più nascondersi. Si fece sentire, silenziosamente, quasi una carezza tra i suoi pensieri cupi, che da molto, troppo tempo non erano rivolti a lui. E Alex si voltò, sicura della presenza del fratello. Gli sorrise. “Anche tu in giro fino a tardi?”
“Sì, il Preside voleva parlarmi” buttò lì, senza riflettere. Sapeva perfettamente che Alex avrebbe scoperto la bugia, se non avesse bloccato la propria mente.
“Ah sì?”
“Niente di importante…tu piuttosto, che ci fai qui?” cercò di velare il tono di accusa nella propria voce, non riuscendoci del tutto.
Alex alzò un sopracciglio e piegò la bocca in una smorfia, un’espressione caratteristica di irritazione.
“Niente di importante” disse freddamente, quasi facendogli il verso.
Jonatan sospirò profondamente, cercando le parole adatte per farle capire il peso che aveva sul cuore. Erano così legati, prima. Avrebbero potuto capire i reciproci sentimenti, era parte del loro potere, cosa che ora non accadeva più.
“Ho visto che frequenti Malfoy, e so che non girano voci molto belle, su di lui e suo padre. Ora, non so cosa hai in mente, ma devi darti una regolata! Potresti finire nei guai, girare con quei poco di buono…”
“Cosa?! Come ti permetti?” Alex era furente, i suoi occhi chiari sembravano mandare lampi di fuoco in quel momento. “Non sono affari tuoi quello che faccio, non più!”
“Abbassa la voce, Alexandra…Sai che lo faccio perché ci tengo a te…” il tono di Jonny era amareggiato, non poteva credere che la sete di vendetta avesse acquisito un tale potere su sua sorella da distruggere il loro rapporto in pochi mesi.
“E non te ne frega proprio niente di quelli che hanno ammazzato papà e mamma?!” Era fuori di sé, quasi sull’orlo delle lacrime.
“Sì, ma non è con la violenza che si risponde alla violenza e loro…non erano dei santi! Vuoi diventare come loro?”
“E se anche lo fosse?” la sua voce era salita di un tono.
“…Alex, ti prego…”
Lei si voltò per andarsene e lui la prese per un polso, per fermarla.
“Voltati, guardami in faccia, sono tuo fratello”. La ragazza si ritrasse bruscamente. E alzò la manica del braccio sinistro, quello che Jonatan tratteneva con presa salda.
“Guarda!”
Un orrendo tatuaggio di un teschio con la lingua di serpente deturpava la pelle candida del braccio di sua sorella. Il ragazzo lasciò andare il polso, inorridito.
“Che hai fatto…?” mormorò. Era sconvolto, incapace di muoversi o dire altro…
Alex non rispose, se ne andò via e lui fu certo di averla sentita piangere.


SALVE A TUTTI! SCUSATE PER IL GIGANTESCO RITARDO AD AGGIORNARE, MA HO AVUTO UN SACCO DI IMPEGNI SCOLASTICI E PER LE VACANZE NON HO POTUTO USARE IL PC perché ERO IN MONTAGNA! COMUNQUE, COME AVETE VISTO HO ALZATO IL RATING, PER VIA DELLA PRIMA SCENA. ERA LA MIA PRIMA SCENA DI LETTO, CHE VE NE PARE? HO FATTO SCHIFO? SPERO DI NO! GRAZIE AD _AqUa PrInCeSs_ CHE HA RECENSITO! Hai visto, in questo chap Draco e Ginny sono insieme, anche se la loro è una storia molto tormentata… BYE A TUTTI E ALLA PROSSIMA! BY ALEX^^
  
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