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Autore: __avatar__    24/06/2013    3 recensioni
E se Loki non fosse l'unico gigante di ghiaccio? Se Odino, o qualcuno prima di lui, avesse slavato altri giovani e lasciati sulla terra per scampare alla loro sorte?
Cosa succederebbe se Loki ne incontrasse proprio uno...o UNA?
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Allora!!!!!! Siamo giunti proprio alla fine ormai. E questo mi spaice parecchio, perché mi è piaciuto molto scrivere questa storia.
Credo che ci sarà un qualche seguit, daro che Ghia9614 mi ha dato l'idea...argh non me ne libererò MAI!!!!!
Ma bando alle ciance passiamo ai ringraziamenti (si, non è normale farlo all'inizio, ma lasciatemi perdere) RINGRAZIO INFINITAMENTE

Ghia9614; Roby_lia; ElenSmith; MartyHerm e Deeryl, che ha seguito la storia al di fuori da EFP..grazie anche a coloro che l'hanno seguita in silenzio :)

Questo è il primo epilogo che scrivo, siate magnanimi :)
Buona lettura




EPILOGO

Erano passati ormai tre mesi dalla lotta contro Surtr e i giganti di fuoco. La terra era salva così come Asgard. I Vendicatori erano tornati alla loro solita vita. Lavoro, scherzi e partite alla Stark Console. Di Sam e Damon non si ebbero notizie, probabilmente impegnati a ristabilire l’ordine nel loro nuovo rgno.

<< Dai, Loki. Sembra che ti è morto il gatto. >> Stark lo punzecchiò dal divano tirandogli un verme- caramella

<< Stark. Ti prego, ho già un fratellastro che non usa i suoi neuroni, non farlo anche tu. Sto leggendo. >> rispose quello, alzando lo sguardo dal grosso libro poggiato in grembo e tirandogli un telecomando

<< Si, stai leggendo. E sembra che è morto il gatto. Dai che tra un mese è il mio compleanno, e non ti voglio giù di morale. >> disse quello massaggiandosi lo stomaco, dove l’oggetto lo aveva colpito. Il dio sbuffò e andò nella sua camera.

Era tornato sulla Terra, come “ambasciatore” di Asgard. Non è che non stesse bene nel mondo degli dei, ma preferiva la compagnia di quegli strambi tizi. Si stese sul letto, cerando di non pensare a tre mesi prima, quando era ad Asgard, a quella mattina…no non doveva pensarci. In alcuni momenti odiava ancora Odino, per aver detto certe cose alla ragazza, ma poi pensandoci bene, erano le leggi più antiche di tutte, meglio obbedire. Si non era da lui, ma aveva da poco riacquistato la fiducia di tutti, non poteva buttarla via così in fretta.” Eh beh tra un mese ci sarà da divertirsi” penso tra se, prima di andare a farsi una doccia.
 

MUSPELLSMEGIR

<< Mia signora! >> Sully, che aveva seguito con i suoi fratelli la ragazza sul pianeta, entrò nel salone del trono del palazzo, dove trovò Sam, Damon e alcuni consiglieri chini su un tavolo a riguardare delle vecchie pergamene. La ragazza, con un gesto del capo, fece andare via i consiglieri, i quali si inchinarono e uscirono da una porticina vicino al trono.

<< Si Sully. Che notizie porti? >> Sam andò a sedersi sul trono e fece cenno al gigante di avvicinarsi. Voleva tornare in forma umana, ma il fuoco era troppo caldo, odiava essere gigante 24h su 24h.

<< Tutti i sostenitori di Surtr sono stati catturati e imprigionati. >> informò quello.

<< Grazie Sully. Puoi andare, di loro che a breve sapranno quando ci sarà il processo. >>
Sam si alzò, scese dal piedistallo e raggiunse la grande vetrata. E così era quella la sua vita futura? Decidere che doveva morire, a chi dare la grazia. Certo c’erano i banchetti, le feste. Viaggiava per i Nove Regni a controllare che la pace regnasse (ovviamente si muoveva prima o dopo Odino. Non poteva incrociarsi con gli asgardiani).

Non era la sua vita. Non era fatta per quello, per governare. Si sentiva sempre di più in trappola, schiacciata dai muri. La mattina si svegliava a fatica, non riusciva a respirare. Voleva urlare, sfogarsi. Ma neanche quello riusciva a dare un senso a tutto quello che le stava capitando.
Damon e Sully la guardarono, allarmarti. Poi i due si scambiarono uno sguardo triste e il principe fece uscire il comandante. Si avvicinò poi alla sorella, e rimasero li a fissare il mondo come tante altre volte. Dopo molti minuti Damon decise di parlare

<< Cosa ti turba sorella? >>

<< Lo sai bene. Non mi sento io, qui. Vorrei… >> ma si tenne per se quello che voleva dire. Damon capendo cosa passava per la testa della sorella, le mise una mano sulla spalla facendola girare verso di se.

<< Vorrei anche io. Ma no possiamo, sai quali sarebbero le conseguenze. >>

<< Certo, e l’ultima cosa che voglio fare è scatenare un’altra guerra. Specialmente contro Asgard, non ne avrei le forze, soprattutto di combattere contro Thor, un amico. Mi ucciderei prima. >> non voleva neanche nominare l’altro dio. Le faceva troppo male, perché di sicuro, in un’ipotetica guerra, ci sarebbe stato lui.
Non era per Thor che si sarebbe uccisa, ma per non combattere contro il moro. Tornarono poi al tavolo a guardare le pergamene.
Passarono tre settimane, i processi per coloro che stavano dalla parte di Surtr continuavano. Sam era stremata, non perché fosse complicato o altro, ma stare la seduta a riceve insulti di ogni tipo, o suppliche le consumava le forze. Tutto il giorno seduta dietro un bancone con i giudici alla destra e sinistra, davanti a loro un processato alla volta, ed erano ancora migliaia. Spettava al regnante di decidere la pena, se morte, prigione, fustigazione. Ma la ragazza proprio non ce la faceva, così decise che ad occuparsi di questo sarebbe stato Damon, con lei decidevano solo se uno era riceveva la grazia o no.
Quando anche l’ultimo gigante venne processato, Sam uscì dall’aula e si sedette su una panchina in attesa che Damon e i giudici decidessero le varie pene. Rimase su quella panchina per tutto il giorno, non mangiò e non si mosse per nessun motivo. Non sapeva cosa fare tanto, quel mondo le era ancora estraneo; di tanto in tanto passavano dei servi e la guardavano straniti, non sembrava la loro regnante, seduta come si dice sulla terra “un camionista “.

Era spaparanzata su quella panchina e quasi stava dormendo, quando la porta del tribunale si aprì e ne uscirono i vari funzionari e il fratello. Appena senti la porta aprirsi, si alzò e attese, quando il fratello la raggiunse andarono nei loro appartamenti. Il più grande la informò sulle varie pene decise, i più vennero condannati a morte. Sam lo bloccò dopo dieci minuti, on voleva sentire più nulla di quelle cose. Si misero al tavolo, dove venne servita la cena. Quella sera volevano qualcosa di tranquillo. Ad un certo punto Damon se ne uscì con una frase

<< Sai, ho trovato qualcosa che potrebbe interessarti molto. >>la sorella lo guardò dal sopra del piatto d’oro

<< E sarebbe? Qualcosa che mi interessa su questo pianeta? Wow questa cosa sarà da festeggiare tutti gli anni. >>disse sarcastica

<< Eh smettila di fare il cane bastonato. Unendoti a Loki hai accettato di diventare sovrana di questo posto. Se ti sforzassi un minimo a non odiarlo, troveresti qualcosa che ti piace sai? >>

<< Si mamma. – rispose quella, usando lo stesso tono che aveva usato Tony tempo indietro. – Comunque, cosa sarebbe questa cosa che hai trovato? >>
Il grande sorrise, vedendo che finalmente aveva attirato l’attenzione di quella sovrana così difficile da rendere felice negli ultimi mesi.

<< Non ne sono molto sicuro, però l’ho letta nelle pergamene dei consiglieri. Dovrò chiedere la loro opinione, ma appena possibile ti farò sapere. >>
 

MIAMI

<< Facciamo qualcosa? >> chiese Tony con uno sbadiglio, girandosi verso il dio

<< E cosa? >>

<< Non lo so...qualcosa. >>

I due erano bellamente sdraiati sui divani sotto il getto del condizionatore. L’estate era ormai arrivata, più calda del solito. In città tutti cercavano rifugio e refrigerio in ogni angolo, dei negozi, al parco o in spiaggia. I combina guai della Star Tower vennero presto raggiunti dal resto del gruppo. Clint lanciò loro dei pantaloncini e disse

<< Vestitevi. Andiamo in spiaggia. >> infatti erano tutti vestiti con pantaloncini colorati, occhiali da sole borsoni  dai quali spuntavano pinne e boccagli. Pepper e Natasha avevano addosso dei prendisole, una multicolore l’altra blu notte. Ovviamente tutti con le infradito.  Quelli non tanto a loro agio vestiti così erano Steve e Thor. I due mori si alzarono controvoglia e facendo dei versi strani appena si staccarono dalla pelle del divano che si era appiccicata a loro.

Venti minuti più tardi raggiunsero Miami Beach. Tony insistette per andare nella sua zona privata, ma gli altri lo convinsero a mischiarsi alla gente comune, e poi senza il suo reattore e la sua armatura pochi lo avrebbero riconosciuto. Noleggiarono tre ombrelloni, e parecchie sdraio, si sistemarono abbastanza vicini all’acqua, dato che nel gruppo c’erano vari scansa fatica.
Clint e Bruce piantarono i tre ombrelloni, come dei veri padri di famiglia, mentre Steve aiutato da Tony mise in ordine le sdraio, specialmente ascoltando le due donne che volevano essere nella giusta direzione del sole.

<< Mi fa strano vedere voi due – iniziò Tony, indicando Clint e Natasha – In una spiaggia, alla luce del sole. Pensavo che a voi spie pluriomicide fosse negato stare in mezzo alla gente comune. >>
Natasha lo ignorò, tornando a mettere a posto il suo telo e parlare con Pepper, mentre Clint e Bruce entrarono in acqua

<< Coraggio vecchietto. Entra, o hai paura che ti venga una congestione? >>
Tony si girò verso il soldato, chiaramente divertito dalle parole del falco, ma appena Clint disse

<< No Tony. Non mi riferivo a Steve. Coraggio lattina, o hai bisogno come i bimbi di tre ore per il bagno? >>

<< Attento a te uccellaccio dei miei stivali. >> e così il miliardario entrò in acqua cercando di affogare la spia.
L’unico che ancora non si era unito a loro era Loki, che rimaneva all’ombra sotto un ombrellone, cercando di non squagliarsi. Non capiva cosa ci fosse di così divertente nel giocare nell’acqua.

<< Ehi Loki. Come mai non vai con loro? >> gli domandò Pepper avvicinandosi per prendere la crema solare

<< Forse voi non avete buona memoria, ma se tocco qualcosa di freddo, e l’oceano lo è, divento Jotun. Quindi divento blu. E sinceramente non vorrei creare scompiglio in una spiaggia affollata. >> rispose quello senza neanche guardare la donna.

Nel frattempo Tony era uscito per andarsi a stendere al sole, nessuno poteva toglierli il suo momento da lucertola.

<< Tony. Forse è meglio se cerchi di distrarre il dio. >> gli disse Natasha

<< Sono tre mesi che ci provo. Ma quello è testardo. Che ci posso fare se Odino ha vietato a Sam di farsi vedere da queste parti? >>

<< Si, ma dato che vederlo così mi fa innervosire. Vedi di trovare un modo. Anche a me Sam manca, e la conosco da più tempo, ma è passata ormai. Sto andando avanti. >> il genio rispose con uno sbuffo, si alzò dalla sdraio e andò dall’amico. Il bagno di sole lo avrebbe fatto in terrazza.

<< Ehi vuoi fare qualcosa? Non so castelli di sabbia, pista per le biglie. >> cercò di convincerlo, ma con scarsi risultati.

<< Non grazie. La sabbia è ruvida e si infila dappertutto – poi vedendo lo sguardo di quello – Oh ma sempre male devi pensare? >>
Restarono in silenzio per un po’, guardando le persone divertirsi, chi giocava a racchettoni, chi imparava ad usare le tavole da surf. I bambini erano più vivaci del dio millenario. Poi a Tony si illuminarono i neuroni, vide Thor e Steve seduti sul bagnasciuga che parlavano, le ragazze che passavano se li  mangiavano con gli occhi.

<< Ho trovato un passatempo. >> disse il moro girandosi verso il dio con un sorriso a centoottanta denti; Loki lo guardo perplesso, poi Tony indico i due biondi e le ragazze. Alche anche il dio sorrise, capendo quasi subito il piano di Stark. Per qualche minuto restarono a pianificare il tutto, poi alzandosi si avvicinarono ai due.

<< Ehi vi va di fare un gioco? >> chiese loro il dio del caos sedendosi, attento a non toccare l’acqua.

<< Che genere di gioco? >> a Thor si illuminarono gli occhi. Quando si parlava di giochi o battaglie era sveglissimo.

<< Più che altro si tratta di noleggiare quel coso li. – spiegò Tony, indicando una barchetta con uno scivolo azzurro. – Poi si va a largo e si scivola giù. Dai che è divertente, così anche Loki può fare il bagno, andiamo moto a largo, così nessuno lo vede. >> finì giocando la carta del “povero Loki e la sua natura Jotun” alla quale Thor si addolcì. Vennero chiamati anche Bruce e Clint , i quali furono informati dello scherzo, e stranamente acconsentirono. Così i due andarono a pagare il pedalò.

<< Mi sa che il caldo a cotto i neuroni di quei due. >> iniziò Loki rivolto al genio. I due si tenevano a debita distanza per non farsi sentire

<< Già, hai visto come hanno accettato subito? Va bene dai, Sali prima te, così non tocchi l’acqua. >>
Quando tutti furono saliti, Tony e Clint si misero a pedalare, mentre Loki si sedette sulla cima dello scivolo, mentre Steve, Bruce e Thor trovarono posto sui restanti sedili. Non poterono allontanarsi troppo perché ad almeno cinquecento metri dalla riva era stata posizionata una rete metallica per non far entrare nella baia gli squali, così il gruppetto dovette accontentarsi.

<< Thor, stai attento al tuo dolce peso. Basta un minimo che lo rompi. >> gli disse uno Jotun a mollo nell’oceano.
Avevano noleggiato quell’affare per un paio d’ore . paio d’ore nelle quali, dopo tre mesi, Loki si stava divertendo. Rideva, scherzava, affogava Tony aiutato da Clint. In quelle due ore era tornato se stesso.

<< Ehi. Bentornato. >> gli disse Tony sputacchiando , dopo l’ennesima volta che era finto sott’acqua  

<< Si, è stata una buona idea. Che migliorerà appena usciremo. >> gli ricordò quello con un ghigno. E Clint venne loro incontro

<< Ragazzi, sono passate due ore. Dobbiamo tornare a riva. Portate su il culo voi due. >>
Per tornare indietro, pedalarono Bruce e Steve. Prima di fermarsi però, Loki disse al gruppo

<< Dai facciamo un ultimo tuffo che ne dite? Prima il dottore. >>
Poi fu la volta di Clint, così i due tennero fermo il pedalò, mentre Tony si rivolse ai due biondi

<< Dai andate voi. Però di testa, è fenomenale. >> i due acconsentirono felici.

Andò prima il soldato, ma non si sarebbe mai aspettato che appena prima di scendere Tony gli tolse il costume. Quello non fece in tempo a protestare che finì in acqua. Il genio approfittando del momento di smarrimento di Rogers saltò fuori e raggiunse la riva, ridendo come non mai alla vista di un soldato completamente rosso, che si copriva (si beh avete capito). Toccò poi a Thor, il quale era impegnato a parlare con Loki (chissà come mai) e non si accorse di niente. Anche lui si stese sullo scivolo e chiese aiuto a Loki di spingerlo. Il moro non se lo fece ripetere due volte, e come Tony, riuscì a togliere il costume al fratellastro. Ridendo come non gli capitava da molto, saltò anche lui sulla sabbia asciutta, raggiunto subito da Clint e Burce che trascinavano il pedalò, anche loro due ridevano a crepapelle.

<< Ah eccovi. Ma che fine avete fatto? >> li riprese Pepper alzandosi dalla seggiolina sotto l’ombrellone appena li vide arrivare. I quatro ancora ridevano e si abbandonarono sugli asciugamani per terra. Le due ragazze si guardarono, Natasha con un sopracciglio alzato. Poi la rossa notò l’assenza dei due biondi

<< Ma Steve e Thor? >> ma non fece in tempo a riceve risposta che li vide in acqua urlando come non mai

<< Ehi voi. Ridateci i costumi. E subito. >> urlò Steve, tenendosi nell’acqua che gli arrivava all’ombelico

<< Che cosa avete combinato? Siete peggio dei bambini. >> disse Pepper, ma ridendo anche lei per la scena

<< Ehi, voi mi avete detto di far distrarre il piccolo cornuto qui vicino. E così ho fatto. >> disse cercando di rimanere serio, ma vedendo Lokie Clint agitare i costumi dei due scoppiò in una sonora risata.

Nonostante le varie minacce dei due poveretti in acqua e delle due ragazze, i costumi rimasero nelle mani di Tony e Loki per il pomeriggio, andarono a riportare lettini e ombrelloni, e per tutta la sera.
Rimasero a mangiare in un ristorante vicino alla spiaggia, così da controllare i due biondi. La cena fu spettacolare e esilarante. Mangiarono praticamente tutto il pesce del mondo, grigliato, fritto o con la pasta. Mancava giusto il dolce a base di pesce ed erano a posto. Esilarante invece perché i due a mollo non potevano uscire dato che c’era sempre qualcuno in spiaggia, per una passeggiata al chiaro di luna, e poi perché la Ocean Drive pullulava di turisti e non. Quando arrivò il conto, Tony sbolognò la cameriera dicendole di mandare il tutto alla Stark Tower, per poi alzarsi seguito da Loki e il resto dei bambini troppo cresciuti e andò in riva al mare.

<< Allora, voi rivorreste i vostri costumi vero? >>  i biondi lo guardarono male, era tutto il pomeriggio che urlavano di riaverli.

<< Beh certo che domande, ho sentito qualche vostro urlo al riguardo. Comunque ve li ridiamo solo se promettete di non ucciderci. L’ho fatto solo per alzare il morale al cerbiatto, era così depresso. >> ancora una volta Thor si addolcì e acconsentì a non vendicarsi. Tanto Loki lo conosceva bene, non sapeva vendicarsi, anzi i suoi “scherzi” gli ritorcevano sempre contro. Mentre per quanto riguardava il soldato, dovettero lavorarci su per una buona mezz’ora, poi anche lui, sfinito, congelato acconsentì.
 
 
MUSPELLSMEGIR

Una mattina, Sam si alzò di buon’ora  e vedendo che non aveva impegni per quel giorno, decise di seguire il consiglio di Damon e uscì da palazzo. Prese a camminare per il suo regno, notando che era molto simile alla terra. In un parco vicino molti giganti stavano li a giocare con i figli, il che la lasciò di stucco. Non credeva che fossero così simili agli umani, che provassero dei sentimenti e conoscessero il significato di famiglia. Quando passava, le persone si inchinarono  regalandole sorrisi e alcuni dei più piccoli dei fiori di fuoco.
Verso mezzogiorno arrivò in un piccolo paesino, poco fuori le mura del palazzo, e vide in un orto dei frutti fuochi, li stessi che mangiava a palazzo. E dato che non aveva fatto colazione, il suo stomaco brontolò. Non si accorse che le si era avvicinato il contadino, e quando lo vide quasi si spaventò. L’avea colta di sorpesa proprio come… scuotendo la testa si rivolse al gigante e disse

<< Questi frutti li fate arrivare anche a palazzo vero? Sono squisiti. >>

<< Davvero li mangia mia signora? Sa, dobbiamo tutto questo a lei. Prima, quando regnava ancora il vecchio Surtr non cresceva niente, su tutto il pianeta. L’odio lo alimentava, e ovviamente le cose buone non nascevano, anche di piccoli giganti non c’era traccia. >>

<< Io non ho fatto niente di che. Se devo essere sincera, ho agito più per me stessa. >> disse la ragazza, sentendosi egoista. Non aveva minimamente pensato al popolo che soffriva, credeva che il pianeta era soltanto pieno di guerrieri spietati e basta. Ma vedendo il contadino scuotere la testa e con un sorriso sulle labbra si sentì meglio

<< Voi avete portato la pace. Unendovi per salvare Asgard e Midgard ci avete aiutato. Magari non lo sapevate, o non lo volevate. Ma noi vi saremo per sempre riconoscenti. – sentendo poi lo stomaco delle sua regina, le porse dei frutti. – Prendete, avrete fame, e sono felice che vi piacciono. >>

Così Sam, con il sorriso che non vedeva luce da parecchio tempo, tornò a palazzo. Si rintanò nella sala della lettura, dove si sommerse di libri con la storia dei quel mondo mangiando i frutti dalla sua pace.

<< Sam! Sam! >> Damon entrò nella sala come un uragano, spargendo i vari fogli che aveva in mano.

<< Damon. –mugugnò la ragazza aprendo gli occhi. – Se forse non te ne fossi accorto, stavo dormendo. >>

<< Ah…si scusa -  Damon arrossì leggermente notando solo in quel momento la ragazza. – Ho comunque delle ottime notizie, su quella cosa che ti ho accennato. Andiamo nelle nostre stanze. >>
Misero a posto i libri, i cuscini e presero i veri fogli ancora per terra. Si avviarono nella stanza di Sam. Quella si abbandonò sul letto con un sospiro, mentre il fratello avvicinò una sedia e mise le pergamene sul letto. Sam le guardò non capendoci nulla, non ci riusciva con i consiglieri, figuriamoci con suo fratello.

<< Allora, ho trovato una scappatoia. >> disse il più grande rompendo il silenzio, prendendo un foglio

<< Una scappatoia a cosa? >> il fratello la guardò sbuffando

<< Dai, sei te quella intelligente. Non dirmi che non ci hai mai pensato a raggirare quello che ti ha detto Odino. >> il ragazzo però alzò lo sguardo al cielo preoccupato

<< Non possiamo farlo. Ho dato la mia parola che ne su Asgard ne su un altro paese mi sarei fatta vedre. Dobbiamo mantenere la pace. >>

<< Ed è qui che ti sbagli sorellina. – quello la guardò un ghigno che poteva far paura essendo sul volto di un gigante. – La Terra è uno dei Nove Mondi più “giovane”. È nato dopo Asgard, Jotunheim. Il nostro mondo è più vecchio di Midrgard, ma si è plasmato a sua immagine somiglianza. >>

<< Si l’avevo notato. Oggi sono andata a farmi un giro. Somiglia alla Terra durante il Medioevo. >> osservò Sam

<< Esatto. Quindi essendo la Terra giovane, non è stata plasmata sotto le regole dell’universo. E quindi…>>

<< Le regole di Odino. Questo vuol dire…>>

<< Esatto, ci sei arrivata finalmente. >> la ragazza gli fece la linguaccia, poi scoppio a ridere e abbarcciò il fratello. Ma si bloccò.

<< Aspetta, ma come faremo per questo posto? >>

<< Oh non ti preoccupare. Finché non ci sei, starò io qui. Certo non ti conviene stare via molto, ogni tanto dovresti tornare qui. Ma io ti darò una mano. >>
E così i due iniziarono a ridere e saltare dalla gioia. Sam decise di partire dopo un paio di settimane, dato che voleva aspettare un giorno speciale.
 
 

MIAMI

Era il grande giorno. IL GIRONO. Tutto questo nella mente di Tony, ovviamente. Per tutti gli altri era un venerdì mattina, di una settimana piuttosto pesante. Si alzarono con i Black Sabbath che urlavano per tutto l’attico, ma visto che era IL GIORNO, concessero tutto a Tony. Anche quando andò in ogni camera a svegliare e tirare le tende e/o coperte.

<< Come siete petulanti. Cosa volete che siano quattro graffi. >> si lamentò Tony, dopo che fece cadere Loki e Natasha su un bicchiere rotto. Dietro di lui Clint, Thor e Steve dovettero trattenere il moro e la rossa per i vestiti ed evitare che lo strozzassero.
La grande giornata comprendeva colazione super abbuffata da Dunkin Donuts, passare la giornata al Disney Wolrd ad Orlando. Poi il pomeriggio e la sera erano una sorpresa.

Si avviarono così al locale di ciambelle prenotato per l’occasione. Loki, Tony e Clint si abbuffarono di ciambelle come se non mangiassero da anni. Ciambelle di tutti i tipi, ripiene, glassate alla fragola, piccole e grosse. Thor invece si riempì di caffè. E alla quinta tazza Bruce dovette fermarlo, già di suo era iperattivo, se continuava così avrebbe rotto tutte le attrazioni ad Orlando.

Quando arrivarono al parcheggio del parco, Loki e Thor rimasero a bocca aperta. Davanti a loro si trovava un castello gigantesco, con tante torri e torrette. Il colore era nauseabondo (rosa e azzurro e violetto) ma per il resto era fantastico. Andarono a far confermare i loro biglietti, poi appena superata l’entrata vennero rapiti da un mondo MAGICO. Certo erano un gruppo di adulti, uno ultra settantenne, e due millenari. Ma chi meglio di loro si poteva divertire tanto? Se non quei due, anzi tre, bambini cresciuti di Tony, Loki e Clint.
Il parco era pieno zeppo di famiglie con bambini, ovviamente, ma qua e la video anche solo adulti. La prima attrazione che scelsero fu “Space Mountain”.

<< Le montagne russe come prima attrazione, dopo il modo in cui vi siete abbuffati? Non credo che vada bene. >> disse loro Bruce, che non aveva detto a nessuno ma odiava quelle giostre.

<< Dai dottore. siamo adulti ormai. Se vuoi, ci sono le tazze laggiù, te e Pepper e Steve potrete fare quelle e poi venirci a prendere. >> Clint lo disse con un tono di pesa in giro, quasi a sfidarlo. Ma i tre acconsentirono, lasciando il falco di stucco.

<< Ma cosa siamo venuti a fare, se quei tre si mettono a fare le giostre dei marmocchi? >> domandò Loki, mentre si misero in fila per l’attrazione.
Appena entrarono, vennero avvolti dal buio, sopra di loro il soffitto era tempestato di stelle, costellazioni e pianeti brillanti. A poco a poco la fila iniziò a diminuire, finché non toccò ai Vendicatori. C’era un trenino di metallo, con sei vagoni, ognuno dei quali aveva quattro posti, loro purtroppo erano in cinque, così Thor dovette sedersi nel secondo vagone insieme a un gruppo di tre ragazzi russi. La magnificenza di questa attrazione, era che non usciva mai all’aperto, era completamente al chiuso e al buio. Quando il trenino partì capirono di essere su una salita solo perché si sentivano schiacciati contro il sedile, davanti a loro il buio. Il treno si fermò per qualche secondo e poi vennero lanciati a tutta velocità verso quello che sembrava il sole

<< OH SANTO ODINO CI SCHIATEREMO! >> urlò Loki, ma all’improvviso vennero sbalzati a sinistra, questa volta in una vertiginosa discesa verso Saturno. L’attrazione fu così per tutto il tempo, e dopo il primo impiccio con il Sole, tutti e cinque si divertirono molto. Urlavano e ridevano come se fossero bambini. Anzi lo erano. Anche Natasha venne coinvolta e si divertì come mai invita sua. Il problema risultò all’uscita. Li aspettavano Pepper, Bruce e Steve. Quando li videro uscire, constatarono che erano leggermente verdognoli. Dopo qualche istante Thor rigetto l’anima in un cestino.

<< Bleah Thor che schifo!!! Ma che razza di stomaco hai. Ti mangi l’intero arrosto del banchetto reali da solo, più altra roba, e non riesci a tenere delle tazze di caffè? Sei patetico. >> lo prese in giro Loki, tenendogli la fronte. Bruce gli passò una bottiglietta d’acqua e una cicca, ma non appena il dio si tirò su e prese un sorso d’acqua sorrise e disse

<< La prossima attrazione? >> nessuno ci voleva credere, ma ridendo si avviarono verso altri giochi e divertimenti.

Verso l’una andarono in un posto chiamato “L’angolo dei Bucanieri” a mangiare hamburger, hoto dog e patatine. Qui i Vendicatori vennero raggiunti da una massa urlante di bambini che chiedevano autografi e foto, specialmente a Tony, Thor e il povero Steve. Gli altri per fortuna si tennero alla larga, più che altro perché non erano conosciuti poi molto. Dopo che anche l’ultimo bambino si allontano, Tony disse che era ora di andare, ma non prima di aver visto la parata dei personaggi Disney. Quando ci si metteva!

<< Ehi gps in lattina. Dove dobbiamo andare ora? >> chiese Clint a Tony prima di salire sulla loro jeep

<< Ehi aspettate – Natasha si avvicinò a loro, mettendo via il cellulare . – devo andare in aeroporto, non è che potreste accompagnarmi? Faccio una cosa  poi vi raggiungo. >>

<< Si, e con quale macchina? E poi oggi è il mio giorno, non puoi fare qualsiasi cosa un’altra volta? Sei una guasta feste. >>

 << Oh ma smettila. Vi raggiungo subito. Ditemi solo dove andate. >> così Tony le diede un biglietto con l’indirizzo. Un capannone fuori città, immerso in un prato. Era un genio, ma a volte era difficile crederlo.
Lasciarono Nat all’aeroporto, poi sgommarono alla volta del capannone. Li la rossa si guardò in torno, cercando la persona che l’aveva contattata. Ma non vide nessuno. Ad un certo punto, però, venne afferrata per i fianchi, stava per girarsi a tirare un pungo alla persona dietro di lei quando si bloccò

<< Sam? Sam! Sei tornata. Ma sei tu? Perché sei qui? >> le due si abbracciarono

<< Ehi calma. È una cosa complicata, ma vi dirò tutto. – poi guardandosi in giro –M agli altri? Non li hai avvertiti? >>

<< No no, prima di tutto volevo avere la priorità. Secondo facciamo una sorpresa. Oggi è anche il compleanno di Stark. >>

<< Lo so. Cos’ha combinata per farti stancare così tanto? >> chiese notando che la ragazza era effettivamente stanca.

<< Diciamo solo che il genio è peggio di un bambino piccolo quando si tratta della Disney – poi vedendo l’aria confusa dell’altra -  siamo stati al Disney Wolrd di Orlando. >>

<< Ah grazie. E io che non vedo l’ora di andarci. E ora dove sono? >>

<< In un capannone. Ma non chiedermi a fare cosa. Vedo che hai pensato al regalo. >> disse indicando il pacchetto sottile che aveva in mano

<< Si, credo che lo faremo felice. È anche da parte tua e di Clint. >>
Poi la rossa prese il cellulare e chiamò l’ SHIELD per richiedere una macchina. Dovettero aspettare per circa mezz’ora, durante la quale Sam raccontò del periodo passato sul pianeta, e Nat le raccontò di come quei tre mesi fossero stati noiosi, specialmente per un certo moro.

<< Dai, dimmi che è successo su Asgard. Loki non ci ha detto niente, era solo depresso e abbiamo intuito che era per te. >> e poi prese a stuzzicare l’altra spia.

 << Guarda, è arrivata la macchina. >> Sam saltò in piedi raggiungendo l’agente e sedendosi al lato passeggero di una jeep nera. Nat prese il posto del guidatore, inserì il navigatore e partiro alla volta del capannone.
Quando gli uomini e Pepper uscirono se la ridevano come pazzi.

<< Ma hai visto la faccia di Steve quando Pepper l’ha colpito? Ci sa fare con le armi. >> disse Clint con un sorriso

<< Beh è fidanzata con uno che le produceva. Se non le sa usare lei. >> constatò Bruce
Ma in quel momento sentirono una voce provenire da vicino la cassa.

<< Ehi Stark. Quanti anni sono? Duecento, anno più anno meno? >>
Tutti si voltarono verso la zona dalla quale proveniva la voce e rimasero di sasso. Steve e Clint corse verso la bruna e l’abbracciarono

<< No mia cara. Qui sei te la vecchia. >> quello sorrise mentre s toglieva gli occhiali protettivi

<< Ma non penso proprio sai. Quei due mi battono. >> indicando con un cenno del capo i due dei che li stavano raggiungendo.
I due la fissarono, poi Thor tutto felice le corse in contro abbracciandola, rischiando di romperle alcune costole.

<< Ehi Thor non respiro. >> Sam iniziò a tirargli dei pugni sulla spalla. Il dio la lasciò, e quella tornò a respirare nuovamente.

<< Ma che ci fai qui? >> chiese il biondo

<< A h beh. Tutte le regole hanno delle scappatoie. >> disse questo sorridendo a Loki, il quale le sorrise di rimando

<< E comunque, grazie per aver portato anche me al Disney World e giocare al Laser Game. – disse con un finto tono arrabbiato al magnate – Sarei tentata di non darti il regalo di compleanno. >> e gli sventolò il pacchettino sotto il naso

<< Oh Sam…la mia migliore amica. – e qui fece l’occhiolino a Loki, che fece il finto geloso. – Mi sei mancata come non puoi immaginare. Per i tuoi quattro mila anni noleggio tutto il Disney World solo per noi. >>

<< Ehi mi hai dato della vecchia? Vorrei ricordarti che ho solo 1968 anni, sono ancora giovane. >> poi però con uno sbuffo consegnò il pacchetto al genio, il quale lo apri avidamente e si ritrovò tra le mani due biglietti per l’imminente concerto al Madison Sqaure Garden di New York dei Black Sabbath.

Dire che era al settimo cielo è riduttivo. Iniziò a baciare a ringraziare la ragazza, poi si rivolse a Loki e lo obbligò ad andare con lui. Il rockettaro molto arrendevole.
Ma quella giornata ancora non era finita. Infatti tornarono a Miami, verso il porto, dove li aspettava uno yacht di dieci metri completamente nero. Aveva due ponti, in punta c’era una vasca idromassaggio, sul retro una zona con materassi dove poter prendere il sole

<< Prego signori e signore. >> fece salire i suoi ospiti sulla passerella dove, ad aspettarli una volta saliti c’era l’intero equipaggio con un mega rinfresco e tanti alcolici. Salparono dal porto mentre il sole calava. Tony sparì per un momento di sotto a far vedere a tutti le loro stanze, solo due rimasero indietro, con ancora i bicchieri di spumante in mano. Sam era poggiata alla ringhiera a prua della nave, e si godeva lo spettacolo del tramonto, un mix tra rosso/arancio/rosa. Loki le si avvicinò, poggiandosi anche lui alla ringhiera bevendo dal sul calice.

<< E così, abbiamo raggirato il potente Odino. Nemmeno io riuscivo a farlo, se non utilizzavo la magia. >>

<< Ah già, il potere dell’onniscienza. E non tutti sono bravi come me. >> lo stuzzicò Sam. Il dio svuotò il bicchiere e rimase a fissare l’oceano davanti a loro. Un piccolo delfino riaffiorò dall’acqua spruzzandoli leggermente per immergersi di nuovo.
Quando si girò, vide Sam che lo stava guardando, curioso le chiese

<< Cosa stai pensando? >>

<< Sai, non ricordo molto bene la nostra ultima conversazione. Di cosa abbiamo parlato ad Asgard? >> rispose con un sorriso malizioso. Il dio fu ben felice di ritornare sull’argomento.

Così ridusse i centimetri tra loro e disse
<< Bentornata. >>
Per poi baciare la ragazza. Le labbra sapevano di spumante, con un retrogusto dolce, il che fece diventare il bacio ancora più desiderato. Entrambi volevano saggiare quel sapore sulle labbra dell’altro. Il dio riuscì a a trovare uno spazio tra le due morbide labbra della ragazza e si insinuò a cercare la sua lingua per iniziare una danza di puro piacere. Sam strinse le braccia dietro il collo del moro, mentre lui le prese i fianchi e avvicinò il corpo della ragazza la suo, così da renderli una cosa sola.

Da sotto coperta, Tony fece sbucare la testa sul ponte cercando quei due. Li vide poi abbracciati stretti e con un sorrisino tornò di sotto, dove gli altri erano seduti intorno al tavolo per la cena.

<< Uccellino cip cip. Ho vinto la scommessa! >>

<< Stai scherzando? Ma porca miseria, devo dare trecento dollari a uno che quando va in bagno la fa d’oro. >> rispose Clint, tirando fuori il portafogli e fare un assegno

<< Di che scommessa parlate? >> chiese pacificamente Steve

<< Che Loki stava male perché era successo qualcosa ad Asgard tra quei due. E infatti ci stanno dando dentro magnificamente. Hai capito il cerbiatto con manie di grandezza. E giurerei che i loro figli saranno bizzarri. >>

<< Stark, te mai che ti fai gli affari tuoi eh? >> Sam e Loki stavano entrando nella sala, mano nella mano. Il dio però non si trattenne dal tirare un pungo al fianco dell’amico.
Poi Tony alzò il calice di spumante e tutti fecero un brindisi, a Tony e al ritorno di Sam.

  
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