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Autore: yellowloid    25/06/2013    5 recensioni
Si asciugarono le lacrime, si presero per mano e fuggirono ancora.
-Tratto dal primo capitolo-
{Len/Rin, lieve Kagamincest}
****
[Fiction attualmente SOSPESA per mancanza di ispirazione. Quando questa tornerà, SE tornerà proprio per questa storia, vedrete normalmente l'aggiornamento.
Grazie per l'attenzione e Grazie a tutti coloro che mi sopportano nonostante io sia così lunatica dal sospendere dal nulla una storia.]
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Violenza
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Fu un rumoroso sbadiglio di Rin a svegliare Len, il quale sbadigliò a sua volta, per poi rendersi conto della posizione nella quale si trovava con sua sorella.

Rin, infatti, era letteralmente attaccata a lui e lo stringeva fortissimo, gli cingeva con le braccia la schiena, così forte che il ragazzo non riusciva quasi a respirare.

Per questo motivo, o forse per l’imbarazzo, non lo sapeva neanche lui, Len iniziò ad ansimare e a cambiare colorito, diventando di un deciso bordeaux, mentre implorava con lo sguardo Rin di staccarsi al più presto, altrimenti la sua parte hentai sarebbe presto uscita allo scoperto, facendogli fare qualche pazzia.

La voce non gli usciva per l’imbarazzo fin troppo forte, quindi provò a scrollarsela via facendole il solletico.

Rin iniziò a ridere sguaiatamente, staccandosi dal petto di Len. Rimasero l’uno di fronte all’altra, lui in imbarazzo e lei ancora assonnata.

Rin sbadigliò di nuovo, per poi borbottare, gonfiando le guance:

“Ehi… Perché mi hai tolta da lì? Stavo così bene…!”

Gli occhi azzurri e limpidi di Len, se possibile, diventarono più sgranati di prima.

“E-EHHHHHH?!?!”.

L’urlo del ragazzo fece volare via tutti gli uccelli appollaiati sui vicini alberi.

 

“Eh ehm” Len si schiarì la voce “Sicuramente papà ci starà cercando, quindi meglio se ci muoviamo in fretta.”.

Rin era piuttosto perplessa, non sapeva cosa fare. Se ne stava lì, davanti al fratello, con un’aria completamente assente. E Len, naturalmente, se ne era accorto.

“Ascolta, Rin. So che questa è una situazione completamente folle, e lo sai anche tu. Con molta probabilità ti starai chiedendo: “Che sta succedendo? Perché una cosa del genere succede proprio a noi?”, e so per certo che sei spaventata. Lo sono anch’io. Ma… Se qualcuno proverà a farti del male, ricordatelo sempre, io ti farò da scudo, ti proteggerò anche a costo di morire.”.

La ragazza annuì, tremando.

“Prima di torcerti anche un solo capello, Rin…” le carezzò una guancia e la ragazza arrossì “Dovranno passare sopra di me! Quindi… Non preoccuparti. Sarò sempre qui, al tuo fianco, e ti proteggerò.”.

Rin osservò per qualche secondo il fratello, per poi scoppiare in un pianto liberatorio e gettarsi tra le sue braccia.

“Len, e’…” sussurrò tra i singhiozzi “E’ un’ingiustizia… Perché? Insomma… Che abbiamo fatto io e te per finire in questa situazione?!”.

Il biondo socchiuse gli occhi, carezzando dolcemente il capo della sorella e stringendola a sé:

“Non lo so, Rin, non lo so.”.

 

Si alzarono e Len si portò un dito al mento, pensieroso. Rin, che lo osservava, gli chiese:

“A cosa stai pensando, Len?”.

Lui tornò alla realtà, e le sorrise:

“Niente, non preoccuparti. Pensavo alla mamma, tutto qui.”.

E a quel che non ci avrebbe mai permesso di fare*.

“Mh… Mi manca.” Disse tutto d’un fiato Rin.

“Anche a me…”. Ci fu un attimo di silenzio: “Andiamo?” chiese Len, porgendo la mano alla sorella

-sorella sorella sorella, non devo dimenticarlo- e sorridendole.

Lei annuì, sorridente, e strinse la mano del fratello.

 

Camminarono e camminarono, non sapendo nemmeno dove stavano andando. Quella foresta, seppur non lo sembrava, era gigantesca. Purtroppo per loro, il padre –l’assassino- la conosceva benissimo, dato che per andare a lavorare, ogni mattina, a Tokyo, doveva percorrerla tutta in macchina.

Quindi, erano letteralmente in trappola.

Per quanto potessero scappare, erano sempre due quattordicenni, inesperti e di certo non abituati ad una situazione del genere, e non sarebbero cambiati sul momento.

Mentre camminavano, Len pensava solo al futuro, a quel che sarebbe successo quel giorno, il giorno dopo e così via.

Sul serio morirò qua? In questa stupida foresta, completamente isolata dal mondo esterno? Il mio corpo verrà ritrovato o nostro padre –e guardò Rin- farà in modo di nascondere i nostri corpi e la passerà liscia davanti alla polizia? Di certo non sarò in grado di proteggere Rin… E allora perché prima le ho detto tutte quelle bugie? Sono proprio un idiota, eh… La mia Rin morirà subito dopo di me… Dopo che avrò provato inutilmente a proteggerla… La mia dolce Rin…

Strinse la mano libera dalla lieve presa della sorella e si fermò. Rin lo guardò, preoccupata.

“Ehi...” sussurrò il ragazzo, mollando la mano della ragazza.

“Che c’è Len?” chiese la bionda.

“Perché…Perché non si può amare chi si vuole…?”.

Rin inclinò il capo, perplessa.

“Voglio dire… Chi ha detto che un sentimento è sbagliato e un altro giusto? Non sono forse tutti uguali?”

“B-Beh… Perché mi stai facendo questa domanda, Len? Sentimenti sbagliati… C-Cosa c’entrava?”.

Len strinse ancor più i pugni e guardò in basso.

“Qualcosa è sbagliato solo perché va contro i normali canoni, vero? M-Ma perché nessuno può infrangere questi canoni, Rin? Non è un'ingistizia?!”.

Cadde a terra, in ginocchio.

“DIMMELO, RIN!” Urlò, alzando il capo e lo sguardo verso la sorella, mostrandole le lacrime che gli bagnavano il volto da quando aveva posto la domanda alla sorella.

“L-Len…”.

Il ragazzo si coprì gli occhi con le mani e continuò a piangere, singhiozzando forte, mentre Rin, incredula, osservava quel che stava succedendo, non sapendo cosa fare.

“R-Rin… Aiutami…! Aiutami, ti prego… Io… Io…”. Non finì nemmeno la frase, riprese a piangere disperatamente. Rin gli si avvicinò e lo abbracciò, carezzandogli la testa, come era solito fare lui quando lei piangeva.

“Non preoccuparti, Len, se sei preoccupato per qualcosa devi solo calmarti, ci sono io qui… Ok?” Gli sorrise, asciugandogli le lacrime.

Si guardarono e lui sgranò gli occhi per la gioia, per poi stringerla forte e affondare il suo viso nell’incavo tra il collo e la spalla di Rin.

“Ok…Ok…!” sussurrò, mentre continuava a piangere e mentre Rin continuava ad accarezzargli dolcemente la testa.

“RAGAZZI! DOVE SIETE?! VENITE, LA MAMMA E’ PREOCCUPATA!”.

I gemelli sciolsero l’abbraccio con la quale si tenevano stretti l’uno all’altra appena sentirono quella voce, riconoscendola.

“Dannato…” sussurrò Len, stringendo i pugni “Come se non sapessimo che ha ucciso la mamma… Quel maledetto vuole solo ucciderci!”.

“Andiamo, Len.”.

Len annuì. Si alzarono, si presero per mano e fuggirono da quel pazzo, ancora una volta.

 

LE NOTE DELL’AUTRICE!

{ *Len intende il suo fidanzamento con Rin, impossibile e di certo non approvato dai genitori dato che sono fratello e sorella, cosa credevate! XD }

Awww, finalmente, rieccomi con un nuovo capitolo di questa ff!

Per prima cosa ringrazio chi devo ringraziare, altrimenti me ne dimentico.

Dato che sono un’idiota e me ne ero scordata non l’avevo scritto nelle Note dell’ultima shot di GML, ringrazio tutti coloro che hanno recensito/letto/inserito in qualche Lista la Raccolta.

Sono davvero felice che vi sia piaciuta!

Secondariamente, ringrazio i love penguin, Rin e Len forever, amastuki Yuki e Mhary1864 per aver recensito il precedente capitolo di questa storia.

Grazie, davvero!

Passando al capitolo… Vi è piaciuto? Lettori e recensori, lasciate un commentino! <3

Vi piace la caratterizzazione che sto dando ai gemellini? Se vi state chiedendo perché hanno questi comportamenti leggermente strani, è perché sono sull’orlo di una crisi di nervi. Del resto, il padre armato di ascia ha ucciso prima la madre e ora vuole trucidare anche loro, quindi questi comportamenti mi sembrano abbastanza normali in una situazione del genere.

Poi Len è anche tormentato perché la persona che ama più di ogni altra cosa potrebbe morire davanti a lui senza che possa fare niente. Eh sì, il Kagamincest inizia a farsi sentire e Len è piuttosto preoccupato per quel che prova per Rin.

E…Chissà, magari anche Rin, segretamente, sta pensando tutte queste cose e anche lei è sull’orlo…

Lo saprete nei prossimi capitoli, quindi continuate a seguire questa ff! ^^

Poi… Beh, non ho niente da dire. Quindi vi saluto.

Alla prossima!

Chu!

Ibby

  
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