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Autore: Ines_11    27/06/2013    2 recensioni
Qual'è il sogno di ogni otaku? Secondo me, è avere la possibilità di fare un fantastico viaggio nel mondo del proprio manga preferito. Quindi è questo che farò io? Entrerò davvero nel regno di Naruto? Se neanche voi ci credete allora leggete e poi... ditemi se tutto questo è successo sul serio perchè io ancora non ci credo!!
|| STORIA SOSPESA ||
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Naruto prima serie
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Fumo. Intorno a me c'era solo fumo. Una bianca e fastidiosa nuvola di fumo che mi impediva di vedere oltre. Poi lentamente il fumo si diramò ed individuai una figura indistinta e confusa davanti a me. Strinsi di più gli occhi per cercare di identificarla. Poi il mio cuore quasi si fermò. Forse avevo capito chi poteva esserci proprio di fronte a me, ma provai a convicermi che forse era mio padre o mia madre che entrava in camera mia e che quindi non era successo un bel niente e quel libro neanche esisteva. Però i tratti di quella figura erano inconfondibili: il corpo magro, forse un pò basso e tozzo; i capelli a punta, tutti spettinati. Era lui. Poi mi guardai i polsi. Alla mano sinistra c'era uno strano braccialetto, ben aderito alla pelle, con un ciondolo a cerchio di un bianco opaco. Su un lato un incisione: Il Libro dei Manga-Naruto. Mi venne da ridere, poi da piangere, poi mi venne fame, sete e sonno. Sentii che stavo impazzendo. Ripensai alle parole del libro: "...un piccolo bracciale apparirà al polso del viaggiatore, solo se entrato nel manga, e determinerà il suo ritorno...". Quindi quel bracciale che ora avevo alla mano era la prova che ero davvero entrata nel regno di Naruto! Rimasi immobile a fissare il bracciale con gli occhi sgranati sia per evitare di alzare la testa e ritrovarmi davanti Naruto in carne ed ossa, sia per capacitarmi del fatto che non ero in un sogno e che quel bracciale esisteva davvero e non faceva parte della mia immaginazione. Poi una voce squillante ruppe quei pochi attimi di irreale silenzio che si era creato da quando il fumo era scomparso del tutto:
-E questa chi è??!- 
Questa volta non potei evitare di sollevare la testa di scatto. Un ragazzetto poco più grande di me con i capelli biondi un pò per aria, luminossissimi occhi azzurri e strani baffi disegnati sulle guance mi guardava con un espressione stupita. Io all'inizio provai a balbettare qualcosa con la bocca spalancata, ad un passo dalla pazzia. 
"Ora sclero!" pensai e subito dopo urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, senza una ragione precisa. Naruto si tappò le orecchie e indietreggiò. Poi si sentì un tonfo e una specie di ruggito che spense il mio grido. Mi voltai di scatto nella direzione di quel rumore, terrorizzata e vidi poco più in là tra i tronchi di alti alberi, un mostro gigantesco color sabbia. Allora ripresi a gridare ancora più forte. 
-Ti vuoi stare zitta??!- Gridò Naruto.
Io non lo ascoltavo, continuai a gridare come una pazza. Ma non gridavo solo perchè avevo paura di quel mostro; gridavo perchè sapevo che quello davanti a me era Gaara, trasformato nel demone della Sabbia. Avevo già capito in quale situazione mi trovavo: Naruto stava per affrontare lo scontro epico contro Gaara, dopo la fine dell'esame dei chunin, mentre a Konoha i ninja del suono avevano attaccato il villaggio e Orochimaru avrebbe ucciso l'Hokage. 
Io non sapevo che fare, ero in preda alla pazzia. Non potevo credere di essere finita davvero nel manga di Naruto, di avere davanti Naruto e soprattutto Gaara. Lui è da sempre il mio personaggio preferito, da quando l'ho visto me ne sono innamorata. E ora era davanti a me, anche se trasformato. Continuavo a gridare incapace di fare altro, di comunicare, di ragionare. Poi Naruto si precipitò su di me e mi afferrò per la pancia, caricandomi sulla sua spalla come un sacco di patate. Io mi zittii di colpo, diventando tutta rossa in viso, tenendo gli occhi sgranati. Con pochi balzi Naruto si allontanò dal luogo dello scontro e mi posò poco più in là, su un grande ramo. 
-Stacci attenta- Mi disse solo, poi tornò da Gaara, che si ergeva proprio di fronte a me.
Io rimasi ancora un pò immobile, muta, gli occhi sbarrati. Pensai di tornare ad urlare, dopotutto ancora non mi ero ripresa dallo spavento e dalla consapevolezza di essere entrata nel Regno dei Ninja. Poi mi tornarono in mente le parole di Naruto: stacci attenta. Corrucciai la fronte. Stare attenta? A chi? MI voltai incerta da entrambe le parti e vidi alla mia destra un ragazzo tutto piegato su se stesso, che mi guardava severo. Occhi scuri, profondissimi, capelli neri e strane macchie nere che gli ricoprivano metà del viso. Sasuke. Mi scappò un'altro breve grido e feci un salto allontanandomi. Ripresi a balbettare come una scema.
 Sasuke sollevò un sopracciglio:-Si può sapere che ti prende?
Dalla mia bocca uscì solamente un mugolio confuso. Pensai solo a quant'era bello Sasuke. Era in preda al sigillo maledetto e ricordai che prima aveva combattuto anche lui con Gaara, poi erano accorsi in suo aiuto Naruto e Sakura. Mi guardai attorno ricordandomi anche di Sakura e poi la vidi, imprigionata nella sabbia, attaccata ad un tronco. Mi si illuminarono gli occhi. C'erano proprio tutti!Lentamente mi stavo calmando. Avevo Sasuke accanto a me, che aveva qualcosa di rassicurante, di fronte Naruto combatteva nel suo modo esagerato ma efficace. Non riuscii a rispondere a nessuna delle poche domande che mi aveva posto Sasuke. Ero rimasta tutto il tempo in silenzio, con gli occhi sempre più spalancati, a guardare il combattimento tra Naruto e Gaara, vivendolo questa volta non sulle pagine ma nella realtà. Naruto aveva attaccato Gaara con la BombaCarta poi era stato scaraventato proprio dove si trovava Sasuke. Parlarono poco, dicendosi quelle frasi che avevo letto milioni di volte commuovendomi sempre. Sasuke voleva sacrificarsi per permettere a Naruto di salvarsi e portare al sicuro Sakura, ma lui aveva rifiutato e si era fatto forza. Aveva capito che se si combatte solo per se stessi è inutile, lui invece aveva qualcuno da proteggere, era motivato e sicuramente più forte di Gaara. Da quel momento in poi lo scontro fu epico. Lo seguivo in silenzio, come se fossi al cinema e invece era tutto vero. Alla fine avevo notato anche un piccolo rospo (probabilmente evocato da Naruto), Pakkun (uno dei cani di Kakashi) e Temari, nascosta tra gli alberi, terrorizzata dallo stesso fratello. Ormai Gaara si era trasformato del tutto nella vera forma del suo demone e Naruto aveva evocato Gamabunta, il rospo gigante. A volte mi giravo verso Sasuke e guardavo  divertita e adorante la sua espressione colpita. Sapevo a cosa pensava, l'avevo letto migliaia di volte nel manga: era sorpreso dall'abilità e la tenacia del suo compagno. Gamabunta e Naruto avevano continuato a combattere contro Gaara che si era lasciato addirittura dominare dal demone. Lo vedevo addormentato sulla testa di quell'animale, avvolto dalla sabbia. Ho seguito in lontananza i passaggi e le mosse che ha dovuto fare Naruto per risvegliarlo. Poi il demone era stato sconfitto e Gamabunta era sparito assieme al piccolo rospo evocato in precedenza. Così erano rimasti solo Naruto e Gaara, caduti tra i rami degli alberi, a darsi un pugno finale a vicenda. A quel punto io avevo già le lacrime agli occhi. Avevo pianto così tante volte semplicemente leggendo quelle avventure, figurarsi se non piangevo in quel momento che le potevo vedere dal vivo. Sapevo cosa si stavano dicendo lì a terra, mentre Naruto si trascinava con il mento verso Gaara, entrambi privi di forze. Sapevo a cosa pensavano, conoscevo il significato di quegli sguardi, di quei movimenti e li amavo. Li amavo come può amare tutti loro un vero Otaku. Una vera fan sfegatata come me. Conoscevo le loro storie, le loro origini e ora me ne sentivo davvero partecipe. Erano giunti alla fine dello scontro. Temari e Kankuro erano arrivati in soccorso di Gaara, Sasuke si era precipitato da Naruto. La sabbia che stringeva Sakura si era sciolta e io avevo tutte le guancie bagnate da quelle lacrime di commozione, ma anche di sfogo e di stanchezza per tutto quello che era successo. E ora dovevo seguire i ninja fino al Villaggio della Foglia e sostenere gli incontri con tutti gli altri personaggi di Naruto. E poi avrei dovuto dare delle spiegazioni, far capire a tutti che ci troviamo in una realtà che non esiste, inventata da Masashi Kishimoto. Vidi Naruto e Sasuke venire verso me e Sakura (ancora svenuta), per tornare indietro. Compresi lo sforzo che avrei dovuto affrontare di lì a poco: cercare di parlare con tutti loro, senza urlare e sclerare più di quanto avevo già fatto. Continuai a guardare in silenzio Sasuke e Naruto, il cuore che batteva più forte. Solo adesso avevo realizzato davvero che davanti a me c'erano proprio loro, accanto Sakura e intorno il Paese dei Ninja e non era un sogno. Poi quando i due erano ormai a pochi passi da me svenni, senza motivo, forse, solamente per la stanchezza.
 
Hola! :D 
Sono arrivate due bellissime recensioni e per questo sono andata avanti. Perdonatemi, forse ho davvero avuto una reazione troppo esagerata nel vedere Naruto e compagnia (calcolando poi il fatto che sono svenuta quando ormai non c'era più da svenire o fare altre robe matte!); ma voi non avreste fatto lo stesso??! Comunque pubblicherò il prossimo capitolo solo se avrò due recensioni, come al solito - perchè è moooolto utile XD!!
  
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