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Autore: Aky ivanov    27/06/2013    2 recensioni
La storia ci presenta sempre molti misteri.
Un antico potere viene risvegliato e con esso un nuovo scontro, oltre a strani incidenti che hanno portato Yuri Ivanov a sparire.
Chi è che muove i fili di questo nuovo gioco? le persone che abbiamo più vicine possono considerarsi i primi nemici. La fiducia diventa essenziale, ma fino a quanto riusciranno a sopportare questo clima di tensione?
Forza, morale su e un bel sorriso. Quanto potrà essere complicato?
STORIA IN REVISIONE
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boris, Nuovo personaggio, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Nuovo campionato

Nuovo campionato.

 Siþ o Noý?

 

cd

 

Prima di iniziare ringrazio Vegeta Hiwatari e Nefertari_Foschi per aver recensito il capitolo precedente, e Lex_5683 per averla inserita tra le seguite. ^.^

Ringrazio anche tutti quelli che hanno solamente letto! Buona lettura.:)

 

cd

 

Di fronte la sede della BBA, sull’altro lato della strada, un ragazzo se ne stava seduto su di una panchina con le gambe accavallate e le braccia incrociate, osservando le porte scorrevoli dell’edificio.

Le persone che passavano lì accanto, lo osservavano curiose. Non si vede tutti i giorni qualcuno che nel mese di luglio indossa una felpa e nonostante stia morendo di caldo non ha alcun’intenzione di toglierla.

La visiera gli copriva gran parte del viso, ma gli occhi di un incredibile azzurro accanto alla pupilla, e sempre più tendenti al ghiaccio verso l’esterno, erano concentrati. Ripensava ai Blade Brechers che erano appena entrati nell’edificio.

“Cosa ci faceva Mar’yana con loro?!

 

“Ho l’impressione che ti stia sbagliando.Non mi chiamo Mar’yana”

Su dai! Continuiamo la barzelletta! Kei mi osserva come se fossi la nuova attrazione di un circo, ha capito benissimo che sono io.

Rei alla mia risposta ha incrociato le braccia convinto che il suo amico abbia ragione. Ho la bellissima idea di prenderli e usarli come birilli. Una bella palla da bowling e via! Ho eliminato l’erbaccia dalla faccia della terra.

“Vi conoscete? Allora saprai quanto è forte!”

Daichi saltella elettrizzato aspettando una risposta.

Kei mi si avvicina e punta le sue ametiste nei miei occhi. Caro mio, ho imparato a fronteggiare il tuo sguardo a sei anni, non ha alcun effetto su di me.

Lo vedo scrollarsi le spalle e passarmi accanto.
”Mi sono sbagliato.

Cerco di contenere la mia sorpresa e vedo la delusione espandersi sul viso del cinese.

E ora cosa gli passa per la testa? Potrei ripensarci sulla faccenda dei birilli.

 

“Su! Sbrighiamoci!”

Il Prof K preso da un attacco d’isteria dovuta al ritardo, ha letteralmente spinto tutti davanti una sala.

Entrando nella sala Max si precipita ad abbracciare sua madre e il resto della squadra ne approfitta per salutare gli All Stars.

“Guarda chi si rivede, i soliti ritardatari. Oh, non avevo visto la pulce.”

Daichi stava per iniziare a sbraitare contro Rick, ma venne fermato da Mary che abbassandosi gli sussurrò all’orecchio: “ Ignoralo, fa così perché è invidioso di te.”

Il rosso allora fece la linguaccia al gigante americano.

“Puoi essere geloso quanto ti pare io sono un campione!” disse assumendo un’aria da trionfatore con le mani sui fianchi.

“Rei! Non ci saluti neanche?” Il cinese si voltò trovando Lai e Mao. Abbracciò felice entrambi e iniziarono a discutere sul motivo per cui il presidente l’aveva riuniti.

Takao iniziò a sbracciarsi attirando l’attenzione della squadra Barthez, di cui vi erano solo Michelles e Mathilda.

Mary notò che l’atmosfera iniziò a farsi più tesa, appena Takao chiese ai due, e soprattutto alla ragazza come stessero. Decise che il miglior modo per scoprire qualcosa sulle condizioni di Mathilda era chiedere direttamente alla fonte.

“Si, abbastanza bene.” Rispose il biondo osservando la ragazza accanto a se che sorrideva in modo dolce, come solo lei sapeva fare.

 

“Takao, loro sono la squadra Barthez?” chiesi al nipponico avvicinandomi. Vi di Mathilda portarsi le mani alla testa stringendola forte. Michelles sì protese verso di lei sussurrandole qualcosa e piano piano lei si calmò.

“Ho detto qualcosa d’azzardato?” chiesi cautamente. Come mai aveva reagito così?

“Scusami, è che soffro d’amnesia. Alcune volte mi succede.” ricambiai il sorriso in modo un po’ forzato.

“Le succede anche con qualche parola, le avrai fatto venire in mente qualcosa sulla nostra squadra. aggiunse Michelles un po’ troppo in fretta. Si vedeva lontano un miglio che non voleva dare spiegazioni a me.

Povero idiota, ha avuto quella reazione perché si ricorda il mio viso. Eravamo diventate amiche, quando è stata al monastero qualche mese fa.

E come mai soffre d’amnesia?” ignorò la mia domanda e si rivolse a Takao.

“ Chi è questa ragazza?”

“ L’abbiamo incontrata poco fa, voleva sapere per le iscrizioni al campionato.

Risposta troppo cordiale, non nel mio genere.

“Potresti chiedere direttamente a me zotico. Sono ancora qui.” Mi sono stufata di fare la gentile con tutti. Adesso basta.

“Era solo una domanda innocente.”

“Come la mia che tu prima hai ignorato.”

Devi percorrere ancora molta strada per avere l’ultima parola con me.

Takao si mise in mezzo interrompendo la lite, e prendendomi per mano mi portò dall’altra parte della sala.

“Ti faccio conoscere i Justin five! Non sono cattivi come dicono!”

Ottimo, fammi conoscere la persona che stava per uccidere i membri della mia squadra. Due svenuti e uno in coma, un bel risultato.

Lasciai a loro i convenevoli, mentre facevo finta di osservarmi intorno.

“Takao, ma la Neoborg non c’è?”Si irrigidì di scatto cercando di sorridere in modo abbastanza convincente, grattandosi la nuca per prendere tempo.

“Ehm.. Non so perché non sia venuta. Era stata invitata.”

Ovviamente, e il monastero è la casetta sperduta in Canadà, vero?

“Erano troppo impegnati probabilmente.” Aggiunse Garland con un tono quasi irritato.

Tono non diretto nei miei confronti stavolta, bensì in direzione del presidente Daitenji e il suo nuovo socio.

Quando ci fummo tutti seduti e dopo aver pranzato il presidente prese finalmente parola.

“Ragazzi è un grande piacere avervi tutti qui!” hai dimenticato noi russi caro mio.

“E’ con gran gioia che vi comunico la riapertura ufficiale della nuova sede, e grazie al mio nuovo socio abbiamo una sorpresa per voi. Ve lo presento, si chiama Hiroto Dickeson.

Uno scroscio di applausi invase la sala e quando si fù placato prese parola l’altro uomo.

“Salve ragazzi, vado dritto al sodo. Con la nuova riapertura cosa ne direste di organizzare un campionato mondiale? Si terrà solo qui Giappone, a cui prenderete parte tutti voi e alloggerete direttamente qui nella sede”

 

 

Lungo la riva del fiume, disteso sull’erba con le mani dietro la testa, osservava il cielo mente i capelli color del fuoco erano fatti ondeggiare dal vento.

Ripensava agli ultimi mesi in cui aveva perso tutto. Dopo il risveglio dal coma pensava di poter iniziare a vivere normalmente, ma si era sbagliato ancora una volta. Persino i suoi compagni di squadra l’avevano abbandonato.

“Un mostro” l’aveva definito Mary non pensando che lui l’avesse sentita da dietro la porta. Nonostante l’incidente di Mathilda erano rimasti dalla sua parte, poi con Mary in quelle condizioni le cose erano cambiate. Bisognava non fidarsi di lui, ma la dolcezza di Mathilda l’aveva fatto cedere. Ricordava benissimo quel giorno.

 

Sono  nel giardino dell’albergo in cui io e la mia squadra alloggiamo  per aspettare di disputare la finale. Giusto stasera il passato però ha  deciso di ribussare nuovamente alle porte dei miei ricordi, che a fatica avevo sigillato. Mi sono svegliato nel cuore della notte dopo aver sognato la mia infanzia al monastero, e non riesco più a trovare pace.

NO! Basta non voglio ricordare! Fa male, troppo male.

Una mano che tocca la mia spalla mi fa voltare di scatto sobbalzando sulla panchina dove sono seduto,specchiandomi in due occhi rosati che mi guardano preoccupati.

 “Yuri tutto bene?” mi chiede Mathilda con il suo solito tono dolce.

Si” le dico brusco scrollandomi la sua mano dalla spalla e voltando la testa da un altro lato. Dopo un po’ la sento sedersi sulla panchina accanto a me.

“Posso sapere perché ce l’hai tanto con me?” quella frase sussurrata mi fa voltare leggermente verso di lei, che guarda un punto imprecisato davanti a se.

“Io non ce l’ho con te” riesco a fatica ad articolare a causa del groppo che sento in gola, ho fatto di tutto per cercare di non far tremare la mia voce, ma non credo di esserci riuscito.

 “Ti è successo qualcosa di grave?”

“No, solo ricordi del passato”.

 Sto  per alzarmi ma la sua mano mi trattiene stringendo delicatamente il polso.

“Non credo siano ricordi belli, parlarne forse ti farà bene”

“Perché ti preoccupi così tanto?” ormai inizio anche una discussione pur di non ricordare.

 “Perché ti considero un mio amico, tutti i blader presenti a questo campionato considero miei amici,e tu non fai accezione anche se gli altri dicono che sei pericoloso.”

Mi abbraccia come se fossi un amico che conosce da anni, e quando si separa la distanza tra i nostri volti è ridotta.

 Sento il suo corpo irrigidirsi di scatto, quando poggio le mie labbra sulle sue.

 Hanno un sapore dolcissimo. Non ho mai baciato nessuno prima d’ora, tranne forse qualche bacino con Mary che usavamo in segno d’amicizia. Questo è un toccasana per il mio cuore che da ferito ha iniziato a battere così forte quasi da provocarmi fastidio.

 

Sospirò frustrato stringendo e strappando i fili d’erba in modo rabbioso.

Per colpa sua ora lei stava male e non sapeva neanche le sue condizioni. Sarebbe stato perfido ad andare lì per accertarsi solo di come stesse e poi andarsene. Non provava nulla per lei, e gli altri blader solo vedendolo, avrebbero tentato di ucciderlo.

Dalla tasca dei pantaloni rotolò fuori il suo beyblade. Si ristese pesantemente sul prato chiudendo gli occhi mentre respirava faticosamente. Prese il bey da terra e il contatto con il metallo fresco lo fece desistere dal rimetterlo in tasca. Lo rigirò tra le mani un paio di volte prima di riaprire i suoi zaffiri e fissare il bit chip vuoto. Anche il lupo se ne era andato.

 

L’allegria sviluppatasi dall’annuncio non si era ancora placata. Tutti festeggiavano elettrizzati alla sola idea che il tutto avrebbe avuto inizio all’incirca tra una settimana. Vi avrebbe preso parte anche una nuova squadra che faceva parte dell’associazione del signor Dickeson.

Questa nuova squadra era seduta tra gli F- Sangre e gli All Stars, mentre gli americani sembravano aver stretto già amicizia, Julia non spiccicava parola, cosa strana dato il suo carattere. Lei osservava la ragazza straniera entrata con i blade brechers. Era curiosa di conoscerla e sembrava preoccupata vedendola abbastanza strana.

“SI! Hai sentito? Avremmo un’occasione pubblica per affrontarci! Devi solo trovarti una squadra! Ehi, ma mi stai ascoltando?” chiese Daichi scuotendo Mary.

La ragazza si riscosse e osservò spaesata il ragazzino.

 Si certo, bella notizia.” rispose con un sorriso appena accennato e un tono di voce bassissimo.

“Sicura di sentirti bene?”. A dispetto degli altri si era affezionato a quella strana ragazza, cosa di cui non si rendeva conto neanche lui.

“Certo”.  Il suo sguardo però era assente, privo della vitalità avuta finora. Era sbiancata di colpo e le sue gambe avevano iniziato a tremare impercettibilmente. Aveva nascosto le mani sotto il fazzoletto in modo da poter stringere qualcosa per calmarsi. Si sentiva portata indietro nel tempo, in vecchi ricordi dimenticati.

Chiuse gli occhi di scatto, non voleva avere un attacco di panico giusto ora. Erano anni che non ne aveva, e lì davanti a tutti non era molto consono, soprattutto davanti a lui.

Anzi no, credo di sentirmi abbastanza male. Meglio se vado a casa.”

Daichi annui e la salutò, mentre la vide uscire frettolosamente.

“Ehi Daichi dove è andata quella ragazza? Avevo chiesto al Presidente se poteva iscriversi.

“Non si era sentita bene. E’ andata via.”

“Oh, un vero peccato. Mi dispiace. Potete dirmi il suo nome così la rintraccerò io. disse il presidente con aria bonaria.

Daichi e Takao si guardarono in faccia perplessi, così come gli altri componenti della squadra.

“Ecco.. non lo sappiamo. Non gliel’ha chiesto nessuno.”

Kei aveva lo sguardo fisso sul muro davanti a se. Capiva il motivo per cui se ne era andata.

 

Era ormai pomeriggio inoltrato e lei aveva deciso di prendere strade più appartate.

Appena uscita dall’edificio aveva iniziato a correre senza un apparente motivo, poi si era fermata per riacquistare fiato.

Dai pantaloncini sfilò l’auricolare infilandoselo e accendendolo.

“Boris, ci sei?”

“Chi non muore si risente! Pensavo ti avessero scoperto.”

“Kei mi aveva riconosciuto in effetti.”

“Hiwatari era li?!” sbraitò il russo fracassandole un timpano.

“Si, ma non urlare perché mi ha coperto non so per quale motivo.

“Io lo so. E’ interessato a te.”

La ragazza sospirò scuotendo la testa, sempre la solita storia.

“Smettila di vedere complotti ovunque. Kei non è interessato a me. Così come non lo sono Ivan, Sergey e i bambini di quattro anni del monastero.

“Forse, ma ti senti bene? Sei strana, quando mi chiami per nome soprattutto.”

“Mathilda soffre d’amnesia.”

Silenzio assoluto dall’altro capo del telefono.

“Sai cosa vuol dire vero?” disse stancamente Mary.

“Si. L’unica testimone diretta a sapere che Yuri è innocente non si ricorda nulla e quindi ogni cosa che diranno quegli idioti risulterà vera.”

“Già. Ho visto il nuovo socio. Ha cambiato nome, anche cognome e fisionomia, ma lo riconoscerei ovunque. disse velocemente, come in preda all’ansia.

“Mary di chi stai parlando? Chi è questo socio?”

Trasse un profondo respiro e si guardò attorno pensando di vederlo sbucare da un momento all’altro.

“Il braccio destro di Vorkov. Il caro Julian.”

 

Una volta terminato il pranzo Ozuma si avvicinò a Takao.

“Ho una cosa importante da dire a voi e anche agli altri blader. Una cosa di massima importanza, aspettavo che la vostra nuova amica se ne andasse.”

Takao lo guardò sorpreso e in risposta Ozuma disse: “ Non mi fido degli estranei.”

“Allora io non dovrei fidarmi di te. Non ti conosco.” L’acidità nel tono di Daichi era esplicita, guardava male tutta la squadra degli Scudi Sacri.

“Fai come vuoi, non sei importante per quello che dobbiamo dire. aggiunse Mariam dietro il suo capitano.

Daichi digrignò i denti iniziò a inveire contro di lui, mentre il Prof K lo trascinava fuori.

 

“Boris, per stanotte sarò nuovamente a Mosca. Un’ultima cosa, il capitano degli Scudi Sacri aspettava che andassi via, aveva qualcosa da dire e diffidava di me. Prova a hackerare le videocamere di sorveglianza.”.

“Una cosa allettante. A dopo baby.”

 

cd

 

Rieccomi!

Ho cercato di aggiornare il più velocemente possibile, anche se il mio computer ha avuto la brillante idea di spegnersi e cancellarmi il file mentre scrivevo.-.-

Per Vegeta Hiwatari : non tentare di uccidere Mathilda ora!XD

Spero di ricevere i vostri pareri al prossimo capitolo;)

La vostra Aky

 

ps: nei prossimi capitoli cercherò di inserirvi un disegno della cara Mary!

 

 

   
 
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