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Autore: i love kurt    27/06/2013    1 recensioni
"Presentatore: e ringraziamo Austin Mahone per la sua esibizione!!
Dal pubblico si levò un applauso. Tania e Francesca cominciarono a saltellare per il corridoio.
Francesca: questo è il giorno più bello della nostra vita, i nostri due idoli suonano allo stesso concerto!!"
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ff Francesca...
Erano passate più di due settimane da quando mi avevano rinchiusa e non ne potevo più, quanto gli ci voleva per decidere?? Bah!
Con Austin le cose andavano sempre meglio, avevo smesso di definirlo un danno alla mia vita, anche perché in passato mi aveva salvata anche senza rendersene conto. Veniva a trovarmi quasi tutti i giorni, con un mazzo di carte e si giocava a briscola (?) è roba da vecchietti ma potevamo fare solo quello, il tizio non voleva che mi divertissi troppo.
Ero rannicchiata nel mio letto quando Austin piombò nella cella.
Austin: auguriiiiiiiii!!
Io: il mio compleanno è di estate genio.
Austin: non sai che giorno è oggi?
Mi guardava sconcertato, come se mi fossi scordata di chissà cosa.
Io: non ho nemmeno il calendario.
Austin: vieni con me e lo scoprirai.
Mi prese per mano e mi fece uscire, non dovetti nemmeno levarmi il pigiama perché non ce l'avevo, avevo un solo paio di vestiti.
Io: non credo che vogliano che io esca...
Austin: fidati.
Mente attraversavamo il corridoio non vedevo nessuno a lavorare.
Una volta usciti fui avvolta da un fresco venticello che non sentivo da settimane, e che credevo non avrei più sentito.
Io: brr che freddo!
Austin: vieni qui.
Mi diede io suo giacchetto e mi trascinò nella palude oscura, avevo i brividi, ma non di freddo. Era colpa di quel posto.
Io: perché non ti sei portato un giaccone anche per me?
Abbassò la testa e sorrise.
Austin: volevo fare come nei film...
Arrossii, ma cambiai subito argomento.
Io: mi dici dove stiamo andando?
Austin: a casa mia.
Voleva presentarmi alla sua famiglia? Bene bene...
Ancora non capivo che evento potesse esserci fino a quando non arrivai nel loro paesino: era natale.
Perché me lo ha dovuto ricordare? Odio il Natale, per motivi personali che non starò a dirvi, fatto sta che lo odio.
Io: non importava che mi facessi uscire, stavo bene lì dentro.
Austin: nessuno rimane da solo il venticinque dicembre.
Io si.
Il paesino era così tranquillo che non sembrava nemmeno che ci fosse in corso una guerra.
Io: come mai tutta questa pace? È finita la guerra?
Austin: seeeee era meglio! Ma per noi il Natale è sacro, per un giorno ci fermiamo.
Io: non hai paura che ti facciano qualcosa se ti vedono con una maga?
Austin sbuffò: perché mai dovrebbero?!
Io: non rischi di diventare un unicorno se interagisci con noi maghi?
Lasciò la mia mano e scoppiò a ridere, ma il mio era un discorso serio.
Austin: cosa?! Unicorni?!?! È la cosa più stupida che abbia mai sentito!!
Io: abbi rispetto! Sono le tradizioni di noi maghi!
Si chetò, avevamo fatto un patto in cui promettevamo di non parlare della nostra vera natura, come due persone che hanno opinioni opposte riguardo alla politica.
Austin: scusa, ma non immaginavo facessero una cosa così crudele.
In fondo aveva ragione, le nostre idee erano troppo rigide e vincolanti, i vampiri sono più spensierati.
Arrivammo a casa sua e mi accolse la sua mamma con tanta dolcezza.
Dopo mangiato mi appoggiai alla finestra e guardai fuori con tanta malinconia, mi sentivo così tutti gli anni. Austin mi si avvicinò.
Austin: che hai?
Io: non mi va di parlarne...
Austin: ha a che vedere con il desiderio che hai espresso un paio di settimane fa?
Io: te lo ricordi sempre? Comunque no, in realtà non pensavo al natale fino a quando non mi hai portata qui.
Austin: beh mi dispiace...
Cambiai velocemente discorso.
Io: che regalo hai ricevuto per natale?
Austin: l'amnistia.
Io: amnistia per cosa?
Austin: il regolamento impone che in un mese trasformi almeno dieci maghi, io non ne ho trasformato nemmeno uno.
Io: perché? Ti sentivi in colpa?
Austin: no figurati, mi faceva fatica!
Scoppiai a ridere, e io che pensavo che fosse una cosa seria.
Austin: perciò mi sarebbe dovuto aspettare come un corso di recupero ma per natale ho chiesto che mi sia tolto.
Io: però, anche i vampiri hanno delle regole ferree...
Il mio doveva essere un pensiero, ma Austin sentì tutto.
Io: oh scusa...
Austin: ci pensavo adesso, dove è Tania?
Io: con Olly, chissà come sta...


Tania era alla ricerca di quel dannato fiore da settimane, senza trovare niente.
Olly: è troppo chiedere come regalo di natale di trovare quel Benedetto fiore?!
Tania: non ce la faccio più, sono settimane che arranchiamo su questa montagna senza trovare niente.
Olly: sei sicura che esista per davvero?
Tania: prima si, ma ora non ne sono tanto certa...
Si sedette su un masso.
Tania: perché non lasciamo perdere?
Olly: assolutamente no, non voglio restare vampiro per sempre.
Tania: dai ma cosa vuoi che ci sia di così tremendo?
Olly: è che non voglio combatterti.
Tania: come scusa?
Olly si tappò la bocca, aveva detto troppo.
Si sedette sul masso accanto a Tania.
Olly: quando ho scoperto che Austin era un vampiro la cosa mi sembrava fica e mi feci trasformare da un suo amico, la mattina che ci siamo visti nel bosco avevo appena parlato con Austin: mi aveva detto della sera prima e che avrei dovuto farti del male. A quel punto non volevo più essere contro di te, so di aver sbagliato quella sera dopo il funerale di Denise, ma io ti amo e non potrei mai farti del male, o almeno fisico...
Tania gli si avvicinò e gli diede un bacio.
Tania: buon natale Olly.
Lui le sorrise.
Olly: buon natale Tania.
  
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