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Autore: Faraway95    30/06/2013    0 recensioni
"Ero ancora troppo lontano dal cambiare la mia vita."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Non-con
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Come promessomi, finita la settimana ero pronto per tornare da lei, sapevo però che lo spettacolo sarebbe iniziato dopo la mezzanotte quindi preparai il mio cambio e lo poggiai nel retro della macchina pronto per andare a trovare mia madre.
Fu lei dopo la morte di mio padre a farmi trasferire a Chicago; diceva che non aveva senso rimanere a Las Vegas, in una città e in una casa nelle quali ormai una grande fetta della sua vita si era conclusa. Amava follemente mio padre da ben 33 anni e malgrado tutto sono sicuro che continuerà a farlo per il resto dei suoi giorni differentemente da me che fin da piccolo odiavo mio padre. Non so neanche se una persona del genere poteva essere definita "padre" o addirittura "uomo."Bene.. abbiate pazienza ma vista la precedente premessa vorrei rubare un capitolo della mia storia per fami conoscere meglio e raccontarvi a cuore aperto cosa ha caratterizzato la mia infanzia:
Avevo circa 12 anni, si sa che un bambino inizia ad avere i suoi più limpidi ricordi anni prima, ma diciamo che nel mio caso cercai di accantonare ogni mia esperienza fino al 12esimo compleanno. Ricordo quella sera come se fosse veramente ieri, mia mamma era in cucina a preparare la sua torta preferita, il nostro cane come ogni sera si piazzava davanti la TV e non si scollava neanche per la passeggiata notturna (il che era un bene considerato lo strazio che si risparmiava nell'uscire) e io ero ormai da ore davanti il mio DS a giocare. Suonarono poi alla porta e, credendo che come ogni sera fosse mio padre, automaticamente spensi e poggiai il DS a terra per sentire ma con mia grande sorpresa non ci furono grida. Immediatamente corsi giù e e trovai mia madre a parlare con un poliziotto, il quale prima di congedarsi mi guardò con fare dispiaciuto e compassionevole. Mia madre subito mi portò in camera, mi vestì e saliti in macchina andammo in quello che adesso so chiamarsi "obitorio" per ovviamente riconoscere il cadavere di mio padre. Successivamente all'accaduto, mi fu spiegato che fu accoltellato durante una rissa o meglio una "consueta" rissa davanti ad un pub di Las Vegas; alla realizzazione di ciò provai sollievo per la sua morte e per mia madre che da anni pativa le botte di testa di mio padre e sempre silenziosamente lo vedeva rovinarsi. Mio padre aveva il vizio di bere, drogarsi, attaccare bottone nei pub e tornare a casa per picchiare mia mamma.. diciamo che quasi ogni sera sentivo dalla camera sopra le urla di mia madre che implorava di smetterla, di cambiare vita e di farlo soprattutto per me ma lui essendo ormai troppo fuori di sè per capirla la lasciava ogni sera con una segno nel corpo diverso.
Da quel momento mi giurai fedelmente che avrei odiato ogni singola persona che si avvicinava alle 4 caratteristiche di mio padre: Bevitori, drogati, indebitati e maneschi.
Questo durò fino a due anni prima del mio ultimo anno di università dove, dopo una forte delusione d'amore iniziai ad alzare il gomito e frequentare locali di Burlesque quasi assiduamente quindi dentro di me pensavo che in fondo il mio odio non era poi così calgerogeno e che alla fine era figlio di mio padre e che automaticamente ero zero come lui.

Arrivai comunque da mia madre, cenai con lei e parlammo delle solite congetture senza toccare il tasto di mio padre. Mi prepaprò il mio piatto preferito e più la guardavo più vedevo quanto bellissima era malgrado le rughe e il tempo che passava. Lavammo i piatti e insieme ci mettemo sul divano per parlare dei miei studi in modo più approfondito e della sua maledetta urcera che ormai da anni la costringeva a pasti ristretti e limitativi di energie anche solo per camminare.
Arrivata la mia ora salì in bagno e mi cambiai tornando poi in salone per salutarla e abbracciarla, con la nota che sarei tornato la sera seguente e la raccomandazione di prendere le solite pillole e chiamare il dottore in ogni caso di bisogno. Andai così verso la porta e prima di uscire lei mi fermò dicendomi: "Jack, tuo padre è stato quel che è stato, tu per anni non hai seguito la sua strada, non iniziare a deludermi proprio ora." Spiazzato non seppi cosa rispondere; e lei notando il mio essere spaesato continuò: " Riconosco gli occhi di un bevitore anche in vecchiaia, non puoi ingannare una donna con un passato." Colpito come da una freccia mi voltai e andai verso la macchina.
Durante il viaggio per arrivare al locale pensai alle parole di mia madre e come per certi versi l'avevo delusa riproponendole davanti, il volte di mio padre, un volto di una persona che ormai si era per certi versi abbandonata.. dovevo ringraziare che mi erano rimasti gli studi. Senza dubbio mia madre è stata l'angelo di mio padre e continua ad essere il mio, lei era una grande donna.
Alla fine arrivai davanti al locale, parcheggiai ed entrai dentro. Stranamente trovai posto in prima fila e con tranquillità approfittai della fortuna e sedendomi in attesa dello spettacolo ordinai un drink. Non appena finito lo spettacolo partì; le luci si abbassarono.. Lei entrò.

  
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