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Autore: unapplausoacolgate    30/06/2013    3 recensioni
''«Esprimi un desiderio,Emma»''
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte avevo quella voglia di prendere il mio cellulare e sbatterlo contro il muro. Suonava in continuazione e soprattutto quando dormivo.
Avrei ucciso quella persone non appena avessi saputo chi era.
 
«Pronto?» dissi bruscamente
«Emma, sono John. Stavi ancora dormendo?»
John? e cosa voleva John a quell'ora?
un momento, che ore erano?
presi l'orologio che avevo sul comodino.
Oh Dio sono le tre del pomeriggio, potevo aver dormito tutto quel tempo?
«Nono John, è successo qualcosa?» meglio essere indifferenti.
«Si, domani devi venire a lavorare»
come a lavorare? sono le mie vacanze,cavolo. No io non ci vado. E poi guarda caso il giorno del mio compleanno.Diamine.
« Ma John?! Sono le mie vacanze e poi domani è anche il mio compleanno. Non puoi chiamare Tom o Nicholas?»
«Emma,no. Voglio te domani mattina a lavoro. Sono il tuo capo quindi devi obbedire.»
Cavolo, lo odiavo quando faceva così. Fanculo anche a lui. Cosa potevo fare?
non avevo possibilità..
«E va bene! A domani» e staccai.
 
 
Chiamai Taylor e le spiegai la situazione. Non faceva altro che ridere. Era diventata scema anche lei?
«Dai Emma,non fa niente. Domani ti vengo a prendere io. Ti porto a cena fuori, come volevi tu. Adesso vado, ho da fare.»
Avevano tutti da fare quel pomeriggio, persino Nicholas non rispondeva così non potei che prenotare una pizza e vedere un bel film.
 
 
Bhè,di male in peggio come vigilia del tuo diciassettesimo compleanno.
 
 
 
TAYLOR'S POV
Il giorno prima del compleanno di Emma non facevo altro che girare in strada con un cellulare in mano e cartelline varie per organizzare varie cose e soprattutto cercai di andare spesso da Tom per organizzarmi meglio. Sapevo che lì Emma non sarebbe mai venuta.
 
 
Avevo riparlato con il padre che non aveva fatto altro che rinfacciarmi che ha dovuto sopportare altre urla della moglie ma ne valse la pensa quando a fine telefonata mi ringraziò quasi piangendo dicendomi che sarebbe venuto.
Quel giorno mi chiamò con mia sorpresa anche Liam e riuscimmo ad organizzarci (con varie polemiche di Tom) su dove vederci il giorno dopo. Non fu una bella giornata nemmeno quando sentì Emma arrabbiarsi perchè zio John l'aveva chiamata per andare a lavorare.
In effetti era stata colpa mia:
 
 
«Ti prego zio John, è importante»
gli dissi quasi implorando.
«Ma Taylor non posso. Sono le sue vacanze. Non posso chiamarla e dirgli di venire a lavorare. Potrebbe mandarmi a quel paese.»
«ma che ti costa? Tanto tu sei il capo. Lei non può dirti niente, può solo obbedire. Lo sto facendo per lei. Ti prego.»
Erano ore che cercavo di convincerlo. non sapevo più come fare, fu quando gli dissi che era troppo importante che riuscì a convincerlo.
«E va bene! Ma solo stavolta»
 
 
 
****************************************
mattina successiva.
 
 
qualcosa mi svegliò di soprassalto ma non sapevo cosa.
Guardai la sveglia e non sapevo perchè mi ero svegliata così presto. Qualcosa mi turbava ma non ricordavo cosa così mi rimisi sotto le coperte.
 
 
«cazzo. cazzo. cazzo. Emma, Liam, i genitori e tutti gli altri. Ecco perchè avevo l'ansia. Maledetta me,sono le dieci, farò tardi,lo so.»
 
 
mentre mi vestivo urlavo a qualcuno che non c'era . Presi il telefono e trovai qualche chiamata e un messaggio di Liam che diceva che nel pomeriggio sarebbe stato lì.
era un pò strano essere in contatto con una persona di fama internazionale, come in quel momento, ma cercai di pensarci poco.
 
 
Andai nel negozio dove avevo prenotato il regalo per Emma e prima di farlo consegnare le scrissi un biglietto. Pensavo a stasera e la invidiavo.
 
 
Per tutto la mattina e il pomeriggio non feci altro che correre tra un negozio e l'altro. Il padre di Emma mi aveva chiamato dicendomi di essere arrivato, mi sentivo ancora più agitata. Aspettavo solo di vedere Liam.
 
 
il telefono squillò: era Emma.
 
«Pronto?»
cercai di essere più tranquilla che potevo, non facendo notare la mia ansia.
«Tay, sono io»
Emma stava singhiozzando.
«Emma che succede?»
«Il tuo regalo Taylor» la sentì sorridere «sto ancora piangendo.»
«Spero tu stia piangendo perchè ti è piaciuto»
la sentì sbuffare,non le piaceva che facessi battute quando piangeva ma a me piaceva perchè dopo rideva.
«Dai,Taylor! Certo che mi è piaciuto. Il vestito, le scarpe sono belle. Ma avrei preferito anche solo il biglietto.»
«Sono brava,lo so! Sentimi bene. Devi lavarti da zio e vestirti lì che vengo a prenderti subito.»
«ma.. Tay?»
«Adesso vado, a stasera. Ah, buon compleanno amica mia» e staccai.Speravo solo di recuperare un pò di tempo.
 
 
Non finì in tempo di chiudere la telefonata che qualcuno mise una mano sulla spalle.
Mi girai e vide un uomo molto più alto di me, molto robusto che mi guardò dalla testa ai piedi.
Lo guardai cercando di capire chi fosse ma non mi sembrava di averlo visto da qualche parte. Io quell'uomo non lo conoscevo.
 
 
«Miss Knox?»
come, quell'uomo,conosceva il mio cognome? mi feci indietro spaventata.
«Non abbia paura signorina. Sono la guardia di Liam Payne e degli altri ragazzi. Devo accompagnarla da Liam, la prego mi segua.»
 
 
i miei muscoli si rilassarono a quelle parole. 'solo una guardai del corpo,menomale' dissi tra me e me.
Feci un cenno con il capo e lo seguì in una macchina.
«prego signorina»
e mi fece segno di salire.
 
 
Appena entrai sentì il cuore battere, pensai di trovarmi gli One Direction in carne ed ossa ma quando ero dentro non c'era nessuno.
Dov'erano tutti?
«Mi scusi. Ma Liam?»
«Il signor Payne è in una casa al sicuro. Lontano da qualunque persona o giornalista che sa della sua presenza in Inghilterra.»
«Bella vita del cazzo» pensai ad alta voce tanto che la guardia del corpo mi guardò dallo specchietto retrovisore perplesso.
 
Bene. Non avevo dato una bella impressione. Era meglio mettersi seduti comodi e aspettare.
 
*****************************************
Dopo circa mezz'ora eravamo arrivati.
Guardai l'orologio. Erano solo le due del pomeriggio, potevo ancora farcela.
 
Mi guardai intorno. Non era niente male come posto. Se non avessi saputo chi c'era in quella villetta avrei pensato ad una famiglia benestante.
Rimase lì a guardarla  ancora per un pò. Mi piaceva, era una di quelle grandi ville che avevo sempre desiderato.
 
«Signorina,vogliamo entrare?»
entrare? Ecco no, non sapevo se volevo entrare. Non so che reazione avrei potuto avere se avrei visto quei cinque ragazzi.
Un momento, io dovevo solo parlare con Liam, loro non c'entravano niente quindi mi sentì più calma quando attraversai la soglia di quella casa.
 
 
Quell'uomo di cui non sapevo il nome mi accompagnò in una stanza molto accogliente e mi fece accomodare.
«Signorina vado a chiamare i ragazzi. Vuole qualcosa da bere intanto?»
 
i ragazzi? no no, io devo parlare con Liam. Non posso vederli tutti e cinque.
Bere qualcosa? non si poteva avere,invece, un secchio di acqua congelata in faccia? almeno mi sarei ripresa.
 
«U-un bic-chiere d'ac-qua, grazie»
adesso mi ero messa anche a balbettare?
Non era una buona situazione. Sarei potuta svenire da un momento all'altro e quello lì se ne accorse portandomi una piccola bottiglia d'acqua.
 
«I ragazzi stanno arrivando. Sta bene signorina?»
disse un pò divertito.
Mi prendeva in giro? sapeva che non stavo bene, mi si leggeva in faccia e io lo sentivo. Mi guardavo intorno. Volevo scappare ma non feci in tempo quando sentì qualcuno ridere dall'altra parte.
 
 
*****************************************
 
«Ehy Joe grazie, la ragaz..»
non finì di parlare quando mi vide appoggiata allo schienale del divano cercando di essere calma.
 
Guardavo quel ragazzo dai capelli lunghi e una camicia a quadretti avvicinarsi sempre di più a me insieme agli altri quattro.
 
Mi appoggiai più forte allo schienale cercando di essere concentrata e fare bella figura e quando vidi quell'uomo di nome Joe allontanarsi dalla stanza volevo urlargli di rimanere. Era l'unico che conoscevo. Così l'unica cosa che feci fu abbassare lo sguardo e non mostrare il mio imbarazzo.
 
 
 
«Taylor, ciao! Finalmente ci conosciamo»
disse Liam sorridendo e porgendomi la mano.
Ricambiai la stretta tremando e a lui non scappò quel gesto.
«Tutto bene?» disse ridacchiando «eri molto più sicura di te a telefono.»
 
 
In effetti aveva ragione. Ma per telefono era diverso. E poi io volevo vedere solo Liam non gli One Direction. Come potevo reagire ad una vista del genere. C'erano ragazzine di tutto il mondo che avrebbero pagato per uno spettacolo così.
Così mi feci coraggio e con disinvoltura feci finta di niente sorridendo, ripetendo di stare calma.
 
 
 
«Tutto bene,Liam. Il piacere è tutto mio. Come stai? Ragazzi buonasera»
salutai, non so come, gli altri quattro dietro e furono sconvolti da quel comportamento.
Avevano uno sguardo tipo:'E' la prima ragazza che non sviene'
Mi venne da ridere perchè in effetti non sapevano il casino che avevo in testa.
 
 
«Liam, ci sediamo?»
fu ancora sorpreso ma sorrise e ci sedemmo.
«Allora Taylor, Emma come sta?»
«Sempre la stessa. Emma non cambia. Ricorda.»
sorrise e poi cambiò discorso.
 
 
Parlammo un pò di me, della mia vita. Adesso mi sentivo più a mio agio. In fin dei conti erano divertenti. Non potei che scherzare anche io. Poi divenni seria. Era ora di parlare per quella sera.
 
 
«Credo che sia ora di parlare di stasera, Liam.» gli dissi diventando seria.
Lui non potè non evitare quello sguardo.
 
 
LIAM'S POV
 
qualche ora prima.
 
Mi trovavo in aereo e non facevo altro che agitarmi. Cercavo di chiudere occhio ma avevo caldo e Zayn seduto vicino a me russava a più non posso.
 
«Zayn ti togli di qui evitando di non russare?»
Alzò la testa di scatto, mi guardava come un bambino assonnato e tanto dolce.
 «Che succede?» disse guardandosi intorno «Siamo arrivati?»
«Succede che devi dormire come una persona normale e non come un maiale e comunque no non siamo ancora arrivati»
 
 
Zayn mi guardava perplesso.
«Dai Liam, vieni a sederti qui che Harry sopporterà Zayn e tu starai più tranquillo.»
non me lo feci ripetere più volte, così mi alzai e mi andai a sedere vicino a Louis, come lui aveva detto.
 
 
«Amico che succede?» mi disse dandomi una pacca sulla spalla.«Non sei contento di ritornare a casa?»
 
Avevo appoggiata la testa vicino al finestrino e guardavo l'areo volare sull'oceano. Era così rilassante.
 
Guardai Louis che al tempo stesso mi guardava. Era meglio rispondere.
«Certo che sono contento di tornare a casa. Non vedo l'ora di abbracciare tutti. Sono mesi che non vedo nessuno e mi sento abbastanza stanco, solo..»
«Solo?» disse Louis pochi secondi dopo.
 
 
Non mi andava di spiegare tutto. Ero stanco e avevo bisogno di dormire.
«Senti Lou» dissi infastidito da quelle domande. «sono stanco e ho bisogno di dormire.»
 
 
Non se lo fece dire due volte, così alzò le mani in segno di arresa.
«Lo so che è per questa Emma. Ti si legge negli occhi. E ti si legge anche l'ansia che ti porti dietro, la paura di una sua reazione, la paura di perderla e i sensi di colpa per non averla chiamata in questi mesi sapendo che ormai le cominciava a star bene senza di te. Vero?»
 
 
Mi girai verso di lui. Come aveva fatto a capirmi senza che avessi aperto bocca?
Non potei che fare un cenno di capo e ritornare a guardare l'oceano sotto di me.
Lo sentì sorridere. «E' speciale eh? Vorrei proprio sapere cosa avrà di speciale questa qui
 
Lo sentì parlare ancora, sentivo le sue parole sempre più lontane. Chiusi gli occhi e mi addormentai.
 
«Liam! Liam svegliati»
mi alzai di scatto.
«Dai Liam, dobbiamo atterrare»
 
atterrare? Di già? Mi sembrava di aver solo chiuso gli occhi e già erano passate due ore?Assurdo..
 
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Adesso mi trovavo lì, in Inghilterra, a qualche centimetro di distanza da Taylor la migliore amica di Emma e mi aveva appena chiesto per stasera e della festa. Il sorriso che avevo poco prima scomparve.
 
 
«Cosa devo fare?»
mi spiegò che dovevo farmi trovare a casa di Emma, che sarei stato una sorpresa appena avrebbe visto la torta.
 
'La torta' pensai. Un flashback mi porto indietro.
 
«Taylor posso occuparmene io della torta? E' una sorpresa che deve tornare indietro»
lei sorrise. A quanto pare sapeva.
«Certo Liam! La torta però deve arrivare un'ora prima.»
 
Feci cenno di 'si' con la testa prima di vederla alzarsi e porgermi la mano sorridendo.
«Ciao Liam! E' stato un piacere conoscerti. Ci vediamo stasera.»
«Ciao Taylor! Il piacere è stato mio!»
ricambiai la stretta anche io sorridendo.
 
 
«Ciao ragazzi! Piacere di aver conosciuto anche voi.»
Niall,Harry,Zayn e Louis si alzarono per salutarla contenti, dicendole che sarebbero venuti anche loro per conoscere la 'famosa' Emma.
 
«Certo che si! Ne sarei felice! A stasera ragazzi.»
 
La vidi allontanarsi e poi scomparire dalla stanza. Io non potei che buttarmi sul divano un pò più rilassato.






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Eccomi di nuovo!
Come va,ragazzi?
Che ne pensate di questo capitolo? Dai non temete che tra poco finirà :) ho scrito anche il 31 e diciamo che è il finale ma ce ne sarà un 32esimo per chiarire alcune cose su Emma e Liam!
Alla prossima!
bye guys! LOVE U ALL!


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