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Autore: Coder    01/07/2013    1 recensioni
Questa storia l'ho creata per il contest "A Strange Fantasy".Essa racconta la storia di Abe, un uomo disturbato e molto controverso e della sua avventura nel mondo oscuro che lo circonda.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo sopra le loro teste era scuro e minaccioso.
Dopo alcune ore di cammino erano riusciti finalmente ad arrivare a valle, e guardandosi indietro Abe provava timore nello scrutare quella montagna.Il solo pensiero che poco tempo prima stesse cadendo nel vuoto dalla cima di quel mostro, gli faceva venire i brividi.Ma c’era qualcosa di ancora peggiore che  occupava la sua vista in quel momento: la foresta.Dall’alto non sembrava così tetra, ma trovarvisi davanti provocò in Abe reazioni contrastanti.Da una parte gli sembrava un luogo molto familiare, dall’altra il suo animo si stava agitando ogni passo di più man mano che si avvicinavano.Era come se la paura lo stesse consumando.


-Solo tu sai a cosa andremo incontro la dentro, Abe- disse Koral con tono enigmatico.

Abe si era ormai abituato ai discorsi strampalati del suo compagno, non si faceva più domande su come potesse dire certe cose.
Per quanto Koral fosse strano, qualcosa in lui gli diceva che aveva ragione e che ogni sua parola aveva un fondamento sensato.Non rispose e rimase in silenzio, attanagliato dalla tensione che lo stava divorando.Arrivarono di fronte al muro d’alberi che segnava il confine fra la foresta e la montagna.Abe era paralizzato di fronte a quell’immagine che incarnava l’orrore.Koral lo fissava impaziente, e questo gli mise ancora più ansia.Alla fine prese coraggio, mosse il primo passo, ed entrò.
Tutto diventò scuro.
Tra quei rami filtrava solo una flebile luce.Il terreno era sconnesso.Iniziò a camminare più veloce che poteva.Dopo pochi minuti si rese conto che Koral non c’era più.Non era al suo fianco.Era solo.

 

Cercò di trattenersi e non lasciarsi andare, strinse i denti e con tutte le sue forze avanzò fra gli alberi.Alberi che dipingevano forme strane e pittoresche, che sembravano osservarlo in ogni suo patetico tentativo di raccogliere il poco coraggio che aveva in corpo.

Più andava avanti più la foresta si faceva scura, e pian piano iniziò anche a trovare delle rocce con delle iscrizioni sopra.Erano disegni rupestri, arcaici, che ritraevano scene di guerra, a volte scene di morte.Lo colpì il disegno di un bambino che stava affogando.Rimase pietrificato di fronte ad esso, perchè si rese conto che quel bambino era lui.Da piccolo aveva rischiato di morire affogato in un fiume, ma sua sorella gli salvò la vita.La stessa sorella, che aveva ucciso a sangue freddo tempo dopo in uno scatto d’ira, e per la quale non aveva pianto una sola lacrima ne provato un pizzico di rimorso.Improvvisamente la sensazione dell’acqua  nei polmoni lo assalì e gli si gelò il sangue.

Sentì un profondo ringhio a pochi metri da lui.Si girò di scatto e lo vide.Un canide imponente si poneva di fronte a lui.Era due o tre volte più grosso di un lupo normale, la sua pelle era nera e scorticata in più punti, ed otto occhi scuri come l’abisso erano presenti sul suo lungo muso, che nascondeva una dentatura  in grado di dilaniare qualsiasi cosa.Si avvicinò a lui ringhiando.Abe alzò l’arco e in maniera impacciata e confusa incoccò una freccia.Mentre mirava vide che la creatura non era sola.Altri tre, quattro, cinque mostri uscirono dalle fronde.Abe scoccò la freccia in fretta e furia mancando il bersaglio, si girò ed iniziò  a correre.I lupi scattarono dietro di lui, più veloci che mai.Lo zaino gli pesava e il terreno non aiutava la corsa.Più volte gli capitò di inciampare.Cercò di sgusciare in mezzo agli alberi per confondere i canidi, ma subito gli furono addosso.Uno di loro gli balzò sulla schiena e lo atterrò.Abe estrasse una freccia dalla faretra e cercò di usarla per pugnalare il mostro.Chiudendo gli occhi, pronto a morire, conficcò la freccia nel palato del canide che era pronto a strappargli il volto.Il lupo rotolo di fianco ma si rialzò subito, mentre Abe incoccò una seconda freccia con la quale colpì un secondo mostro che si stava avvicinando.Quando si rese conto che ormai era accerchiato era troppo tardi.Provò una breve fuga fra gli alberi e vide l’imboccatura di una grotta.Forse la sua era una pessima idea, ma il suo istinto gli diceva a gran voce di entrare li dentro.Ma appunto, era troppo tardi.Arrivato all’entrata un canide lo azzannò alla spalla.Il dolore fù lancinante, e divento ancora più grande quando buttandosi nella grotta cadde rotolando sulla discesa di rocce e sassi che vi era all’entrata.Il canide cadde con lui e mollò la morsa poco prima di affondare completamente i denti nella sua carne.L’impatto con il terreno fu duro, senza pensarci Abe prese in fretta e furia un’altra freccia e la conficcò, più volte, nel collo del canide.Il sangue spruzzò ovunque, bagnando il volto di Abe e le sue vesti in cuoio.Gli altri canidi stranamente non accennavano ad entrare.Che fosse finito in un’altra trappola mortale?La sua spalla sanguinava, Abe cercò nello zaino e usò un paio di stracci come fasciatura, cosciente del fatto che presto avrebbe dovuto trovare delle medicazioni per evitare che la ferita facesse infezione.La spalla era dolorante, ma la caduta non aveva permesso al lupo di affondare troppo i denti, provocando un danno non troppo grave.Sanguinante, avanzò nella grotta.

Era come un grosso labirinto di cunicoli.Più avanzava nel buio più si sentiva perso.Poi ad un certo punto iniziò a sentire delle risate.Seguì il suono di quelle voci.Ridevano, come dei folli.Dalle pareti della grotta iniziò a colare sangue.

“La uccideremo” ripetevano.Il cuore di Abe si gelò, la mente gli stava per esplodere.La vista si stava lentamente sfuocando.Intravide un corso d’acqua che sembrava portare da qualche parte, ed il suo istinto gli comandò di seguirlo.Avvicinandosi si rese conto che non era acqua, ma sangue.Seguendolo si addentrò sempre di più nell’oscurità, e le voci, le risate si facevano più forti.Gli sembrò di essere osservato e più volte si girò per vedere se c’era qualcuno.In alcuni momenti gli parve pure di sentire il tiepido alito di qualcosa sulla nuca.Il corridoio iniziava ad allargarsi.Il corso di sangue stava entrando in un percorso più grande.Continuava a sentire le voci risuonargli nella testa, a vedere occhi nell’oscurità.Poi si rese conto.Dei torsi d’uomo erano attaccati a quelle pareti.Ridevano, banchettavano follemente con le loro stesse carni.


“La uccideremo” ripetevano.

Abe accelerò il passo.Spaventato iniziò a correre.In realtà non era terrorizzato dagli uomini sulle pareti, era terrorizzato dal fatto che quel luogo lo facesse sentire stranamente a casa.Corse per diverso tempo seguendo il sangue, cadde più volte scivolando su di esso.Ad un certo punto un bagliore nell’oscurità gli rivelò l’uscita.Vi corse più veloce che poteva incontro sino ad arrivarci e buttarsi fuori con foga.Cadde per diversi metri ed atterrò per terra facendosi male e sbattendo la testa.Confuso, stremato si alzò e rimase inginocchiato di fronte al paesaggio che riempiva i suoi occhi.Una grossa landa desolata, ricoperta da cenere che apparentemente si faceva più scura andando avanti, e poi lei: la città.

 

Una mano si poggiò sulla sua spalla.Abe alzò lo sguardo e vide Koral di fianco a lui, che lo guardava sorridendo.Perse i sensi e si accasciò a terra.

 

Era in una cella.Cos’era questo, un sogno?Forse no.Sembrava troppo reale.Un uomo lo teneva per il colletto puntandogli un coltello alla gola.Era una guardia e continuava a urlargli qualcosa in faccia.Le sue braccia possenti passavano attraverso le sbarre e la fredda lama premeva contro la gola di Abe.Non capiva cosa gli stava dicendo, i suoni erano ovattati.Abe prese con la mano sinistra la testa della guardia e la sbatte contro le sbarre, mentre con la destra afferrava la lama del coltello.Si tagliò e si fece molto male.La guardia stordita indietreggiò lasciando cadere a terra Abe.Aveva quel coltello ora.Notò che sulle mura della cella c’erano gli stessi disegni che aveva visto nella foresta.Era un sogno? Era un sogno..?La sua mente cadde nell’oblio e tutto si oscurò.

  
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