Alle
sette e mezza le registrazioni terminarono e il
gruppo uscì dal magazzino per cenare.
Finalmente
libera.
Jo si
lasciò scivolare lungo il muro e si sedette per
terra. Era a pezzi.
Aveva
passato il pomeriggio a spostare casse,
preparare panini, collegare cavi.
E
ora avrebbe dovuto pulire il magazzino, ma non ne
aveva voglia.
I
colleghi la trattavano come il piccolino del
gruppo, quindi era privilegiato e più coccolato rispetto
agli altri, ma aveva
comunque molto da fare. Troppo.
Essere
Joel è faticoso,
rifletté.
Avrebbe
preferito mille volte essere al bar con
Sally e sfogarsi, come normalmente (prima del loro arrivo) avrebbe
fatto ogni
sera. Avrebbero bevuto qualcosa insieme col locale chiuso e si
sarebbero
raccontare la giornata.
Avrebbe
voluto togliersi il cappello e sciogliere i
capelli, ma aveva paura che arrivasse Noel.
Andò
al frigorifero nell’angolo e prese un panino
per sé. Aveva una fame allucinante.
SI
augurò che il lavoro le facesse smaltire tutto
quello che mangiava.
Che
vita.
Forse un giorno tutto ciò le sarebbe sembrato lontano anni
luce, ma al momento
era davvero pesante. Quando la band fosse partita, avrebbe dormito due
giorni
almeno di fila, senza dubbio.
La
porta si aprì.
-Sei
tornato!- Esclamò contenta.
Noel
alzò le spalle e afferrò una chitarra
appoggiata alla parete, prima di sedersi qualche metro davanti a lei.
-E’
stata una giornataccia- disse semplicemente.
Benvenuto
nel club.
Non
le sembrava cortese fare domande, quindi tacque
e andò avanti a mangiare il panino.
-E
mio fratello è un coglione.
-Si
sa- rispose Jo senza pensarci.
Poi
realizzò cosa aveva detto e se ne pentì subito.
Due occhi spalancati ricambiarono il suo sguardo spaventato.
Avvampò, e
nell’imbarazzo abbassò la visiera sugli occhi.
-Scusami,
non volevo…Non intendevo! Non lo penso!
Il
ragazzo scoppiò a ridere fragorosamente.
La
ragazza si sentì mancare il fiato. Sono
un idiota. Sono un idiota. Sono un
idiota. Non sapeva cosa dire e più ci pensava e
cercava idee più si sentiva
il cervello vuoto.
-Scusa,
mi dispiace un sacco… Perdonami. Non avrei
mai voluto dirlo. Solo che lui stamattina al bar…
Okay,
cosa stava dicendo?
Jo,
calmati
si impose.
-Che
ha fatto?- Chiese Noel continuando a sorridere-
Ci ha provato con la barista?
-Io..
Non lo so, credo…
-E’
un classico. Ma di noi tutti, non devi farci
caso. – Parve interrotto da qualche pensiero. -Sei strano
Joel. O sei strano o
sei stupido.
Molto
bene.
Cosa aveva fatto di storto quel giorno?
Si
tirò la visiera sugli occhi, e incrociò le
braccia al petto. -Magari mi ha dato fastidio- disse semplicemente.
-E’
la tua ragazza?- Gli chiese l’altro, divertito.
Aveva
proprio l’aria strafottente.
-Non
devi guardarmi così, come se fossi un bambino-
rispose lei, sinceramente irritata.
-Ma
tu sei
un ragazzino. Non offenderti-
Poi
avvertendo il suo disagio cambiò argomento:-
Ehi, mi aiuti col testo di questa canzone?-
Suonò
qualche accordo. Suonava e accompagnava con le
spalle quella melodia, canticchiando a bassa voce senza parole.
-Mi
piace- disse Jo- Vuoi fare un testo serio?
-No,
non credo. Perché?
-Non
mi sembri uno da testi seri. Anzi, non mi
sembri uno serio.
La
ragazza sorrise e lui ricambiò di istinto. Ma il
suo sorriso era incrinato e lei avvertì che, per qualche
misterioso motivo, lo
aveva messo a disagio.
Continuava
a suonare da tutta mattina, e iniziava a
sentirsi infastidito. Insomma, capiva che l’ispirazione
andava seguita e sapeva
che Noel al lavoro significava qualcosa di buono ma la cosa lo
irritava. In
quei momenti non c’era per nessuno e Liam provava quella
sensazione (da lui
così odiata) di essere un estraneo con suo fratello.
-Haven’t
ya finished yet?
Chiese
sottolineando quell’ultima parola.
Probabilmente l’avrebbe fatto scazzare, ma almeno avrebbe
ottenuto la sua
attenzione.
-Liam,
via.- Infatti.
Il
ragazzo spense la sigaretta e andò a sedersi di
fianco al chitarrista, in quello spazio isolato dietro la sala studio
(alberi,
terreno secco e niente altro)-Ma perché ci vuole così tanto?
-Non
so, non trovo il testo. Non mettermi pressione.
-Nessuno
ti mette pressione! Ma di solito focalizzi
tutto subito, ecco.
-Non
è sempre facil, non ho la testa sgombra.
-Mah-
si rialzò e si passò una mano tra i
capelli-bevi un po’ di più, fumati qualcosa, non
pensarci.
Sempre
così, senza pensare, scappando da tutto. Certo
che anche per lui a volte era questa la soluzione, ma quella volta
sentiva che
stava aggirando il problema, lo rimandava scappando dai suoi pensieri
in testa.
Con
suo fratello non si poteva parlare e lui voleva
capire, conoscere cosa lo rendeva così inquieto.
Nei
giorni successivi Noel le parve spesso
sovrappensiero. Tornava tutte le sere, ma a volte lo vedeva chiudersi
in un
guscio e di colpo parlare con meno naturalezza. La musica andava
avanti, ma non
trovava le parole.
Magari
provava a inserirne qualcuna, ma poi
confessava a Jo (anzi, a Joel) che gli sembrava senza senso e
abbandonava.
-Per
qualcuno deve avere un senso questo testo,
anche se gli altri non lo capiscono. -disse una volta.
-Non
sono d’accordo- affermò lei.- Molte cose sono
senza senso.-
-Quando
è così, mi rifiuto di capirle. Ma se le
scrivo io voglio che dicano qualcosa. Devono dirmi qualcosa.
Non
rispose. Entrambi si chiusero in un silenzio di
pensieri tutti loro.
-Hai
sentito gridare ieri?-Chiese dopo qualche
istante
-No,
in realtà-rispose lei stupita-cosa è successo?
-Niente,
solite cose.
Quando
diceva così era perché aveva litigato col
fratello, ormai lo sapeva. Aveva assistito poche volte a quegli
scontri, ma non
restava mai a sentirli. Si sentiva a disagio, molto.
Le
ricordava qualcosa che voleva dimenticare, di
quando era bambina. Stava male quando due litigavano.
Noel
prese un respiro profondo:- Joel-chiese
esitante-se mai tu volessi parlare con qualcuno… con me puoi
farlo. Sei uno in
gamba. Lo so che ti da fastidio quando litighiamo. Perché
non lo dici mai? Perché
non me ne hai parlato?
-Perché
sei gentile con me?-sbottò lei. Se ci teneva
davvero, poteva evitare di picchiare Liam sotto ai suoi occhi.
Perché faceva la
parte del buono?
-Mi
ascolti quando suono, mi tieni compagnia, mi
ospiti qui. E non ho mai visto qualcuno così chiuso in se
stess…
-Piantala.
Qual’è la verità?
La
verità,
pensò Noel,
è che c’è qualcosa di te che mi sfugge.
-Non
capisco che intendi. Non posso essere gentile?
-Scusami
se sono scortese nel dirlo, ma non mi va
che qualcuno reciti con me. Questo non sei tu, ti vedo tutto il giorno
e in
questo momento non sei la persona che conosco. Sto bene in tua
compagnia, ma ti
considero amico, non qualcuno con cui fingere.
-Ehi,
ho solo detto che con me puoi parlare-
-Parlare
di che? Cosa vuoi sapere? Perché di colpo
inizi a farmi domande? Non ho niente che non va, perché
credi che io debba
parlare?
-Perché
sei saltato su?
-Siete
tutti uguali, cazzo!
Si
alzò, arrabbiata, e uscì dalla stanza. Se solo si
fosse girata, avrebbe visto Noel Gallagher sorridere, dopo giorni.
I
don't bell
You know I'm blind, so why'd you disagree?
Riiiii
eccomi qua!!!!
So
di essere un po’ in anticipo, ma ho realizzato che devo far
stare tutto in meno
di dieci capitoli entro Agosto, e non ho tutto questo tempo.
Innanzitutto
vorrei ringraziare di cuore chi ah recensito:
FraRose
che
ha fatto un’analisi
davvero molto acuta e per nulla superficiale e che ha avuto la cortesia
di
scrivermela tutta…Mi ha fatto pensare a un po’ di
cose, tra cui come appare la
fic e come potrei farla proseguire (anche se so già come
andrà a finire –eheh-
ho ricevuto spunti interessantissimi). Davvero grazie per la cura e il
cuore
con cui hai letto questi primi capitoli!
Windofchange
che segue con attenzione e
mi fa sapere subito
il suo parere…E’importante capire se Noel e Liam
ci stanno simpatici in tutta
questa vicenda, e mi fido moltissimo di un giudizio attento come il
tuo, a cui
non sfugge nulla!
Thebeatgoesonx
che mi fa i pollici in su
per questo inizio…
Ecco, io spero che questo capitolo non sia l’inziipo di una
delusione ma ti
ringrazio tanto per il tuo super sostegno!!
RemeberWhen
che è stata la
primaaaaaaa e che ha recensito immediatamente con grande entusiasmo,
mentre mi
chiedevo come avevo reso il secondo capitolo. Meno male che
c’eri :D
Non
sapete che bello sia stato ricevere le vostre recensioni e sapere che
ne
pensate… Non è da tutti fermarsi e perdere tempo
ed energie per mettere giù
quello che si pensa della storia e sono fortunata ad avere come lettori
voi che
lo avete fatto J
per non parlare dei giudizi bellissimi
e sorridenti che mi avete lasciato…. Davvero GRAZIE
Un
ringraziamento va ovviamente anche ai lettori silenziosi, che se anche
non
giudicano però ci sono e hanno dedicato un po’ del
loro tempo a Noel, Sally,
Liam e Jo!
A
proposito di questo capitolo:
non
che sia successo molto, è soprattutto di passaggio e in
preparazione al
prossimo (che pubblicherò Martedì prossimo, il 9):
Noel
è sempre più pensieroso e, no romanticone, non
è chesia innamorato ;) ma solo
un po’ confuso da qualcosa (tanananaaaa suspanceee) che si
scoprirà il prossimo
capitolo
Liam
capisce che qualcosa non va (ebbene sì!!Non è
così stupido) ma non ha tutta
questa voglia di stare a pensarci… anzi, non capisce
perché il big brother
debba stare a pensarci e non faccia invece finta di nulla
Jo è in
una situazione non facile, perché se
all’inizio si era trovata bene con
Noel ora si rende conto che qualcosa non è come dovrebbe
essere: si confida di
meno, cerca di farle domande…
Insomma….
La
causa di tutto è il grande Gallagher!!!!!!!!!!!!!
Alla
fine sorride, perché….be, non ve lo posso dire
ora, se no poi chi legge il
prossimo capitolo? E io vorrei che gli stessi fantastici lettori che mi
han
seguita fin qui leggessero anche il capitolo
4, in cui si
capiranno tante cose!
A
settimana prossima ragazzi,
spero
di trovarvi!