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Autore: Mary07    02/07/2013    2 recensioni
“Brian ti va di fare un gioco?”
“Certo! Dove vuoi farlo stavolta.. sulla lounge, contro il palo, oppure addosso al frigorifero come l’ultima volta?” Chiese Brian con un sorriso pieno di aspettative.
“Non quel tipo di gioco … non adesso almeno …”
Brian alzò il sopracciglio destro con l’aria desolata … eppure a lui quel gioco piaceva tanto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Ringrazio di cuore tutte le persone che stanno seguendo la storia, anche se si tratta di un racconto leggero e frivolo. GRAZIE!!

Brian continuava a giocare, accarezzando con la mano i lunghi capelli di Justin. Aveva la testa del biondino sul proprio petto e, per un tempo indefinito, lo sentì dormire con un respiro regolare. “Bene, così avrebbe smesso per un po’ di rompergli i coglioni con quel patetico gioco!”
Justin si mosse per un attimo e Brian sperò di non averlo svegliato. Nell'ultima ora lo aveva strapazzato per benino, tanto che tra una scopata lenta e una selvaggia si erano spinti verso la camera, sdraiandosi su letto.

Quando Brian si accertò che il ragazzo stesse ancora dormendo, riprese ad immergere di nuovo la sua mano tra quei soffici capelli. Biondi come il sole. Il suo Raggio di Sole. Come lo chiamò Debbie quando entrò nelle loro vite, portando tra di loro una luce calda. Soprattutto in quella di Brian, ormai convinto di poter vivere solo un esistenza oscura.
A questo pensava Brian mentre distrattamente prese a tirare con più forza quei lunghi capelli, senza accorgersene.
Justin con la voce insonnolita: < Io so che un giorno non lontano mi farai diventare calvo >

 

Brian si destò dai suoi pensieri e si maledisse per averlo svegliato. Era così bello quando dormiva sopra di lui... C'erano dei momenti in cui si spaventava: quando si rendeva conto che Justin lo stava trasformando poco a poco in una lesbica. Qualcosa di pateticamente e fottutamente romantico.
Ma per quanto Brian cercasse di respingere questa debolezza, ogni volta era sempre più facile ricadere nella trappola. Però stavolta avrebbe messo da parte l’orgoglio, ancora per qualche attimo voleva continuare con quelle carezze.

< Impossibile. Ne hai così tanti Sunshine...  > aggiungendo poi in modo più brusco < Anzi guai a te se li tagli di nuovo!!! >
Justin alzò un attimo lo sguardo verso di lui < Come? Pensavo che ti piacessi di più quando Cody mi ha convinto a raparli a zero? O almeno così hai detto >
< L'ho detto solo perché in quel momento ti stavo parando il culo da tua madre. Quel giorno le è preso quasi un infarto quando ha visto il suo angelo biondo trasformato in uno skinhead  >. 
< Non me l'hai mai detto >
< Perché le cose sarebbero cambiate? >
< No. Ormai li avevo rapati >
< Appunto! >
< Almeno la mattina non mi svegliavo così spettinato... Come, di sicuro, lo sono in questo momento >
Lo disse mentre cercava con una mano di darsi una sistemata.
Ma Brian lo adorava con l'aria arruffata, così subito dopo riprese a spettinarlo mettendogli entrambe le mani sulla testa.
< Smettila Brian! > Cercando di allontanarsi.
< No! >
< L'altro giorno mi hai fatto arrivare al Diner tutto scompigliato tra le risate dei clienti e solo a fine serata, quegli stronzi di Ted e Michael, mi hanno fatto notare che ero spettinato all'inverosimile >
< Ma a me piacciono!! >
Justin pensò di aver capito male. Tirò fuori per un attimo la testa da sotto il cuscino, dove aveva cercato un riparo, e restò a fissare un Brian a disagio.
“Cazzo, lo stronzetto glielo aveva fatto dire ad alta voce. Ecco un'altra” trappola da lesbica".

 

In quel momento squillò il telefono, la salvezza a portata di mano per Brian. Rispose in un attimo ringraziando mentalmente lo scocciatore di turno. < Debbie! Come sono felice di sentirti! > Un Justin incredulo gli tirò il cuscino.

< Di che cazzo ti sei fatto stasera?? Se proprio vuoi prendere quella merda almeno accertati che sia roba buona > Quest’ultima sentendosi osservata dal suo nipotino Hunter, cambiò subito tono e soprattutto argomento. < Dì un po’, Raggio di Sole è lì con te? >.

< Non so.. aspetta che lo cerco sotto le coperte >.

< Fottiti Brian! >

< Già fatto! > Detto con aria soddisfatta

< Passami il topino… cazzo Brian ma qualche volta una pausa potresti anche dargliela, il piccolo deve mangiare se non altro ….. >

< Ma io posso saziare ogni sua tipo di fame … >

<  Pervertito del cazzo … passamelo!! >

Brian passò il cordless al biondino, e mentre questo lo prese in mano distratto, Brian gli diede un ultima scompigliata ai capelli. Si alzò in tempo prima che gli arrivasse una botta sul fianco. Poi ancora ridendo e grattandosi vistosamente il sedere, si avviò verso il bagno. Lasciando topino alle mille raccomandazioni della cara dolce Debbie.

 

Si fece una doccia veloce e quando ritornò in camera Justin stava ancora annuendo a ciò che le diceva mamma Novotny. Il biondo lo guardava con l’aria implorante, cercando un po’ di aiuto. Debbie quando ci si metteva era la mamma di tutti i gay di Pittsburgh, ma diventava mamma-chioccia soprattutto con la sua piccola frocia-famigliola di cui sia Brian, sia Justin facevano parte.

Quando vide che il biondino cominciava a sbadigliare capì che doveva intervenire. Non poteva addormentarsi, gli doveva ancora il suo pompino.

Gli tolse malamente il telefono dall’orecchio e in modo brusco, o meglio, a modo Kinney, disse: < Ciao ciao Debbie, adesso tocca a me pensare a lui. Tu chiama Mikey, lui sì che sarà felice di sentirti > E le attaccò.

 

Justin non sapeva se essergli grato o dispiaciuto per come aveva trattato la cara Debbie. Quando ci si metteva Brian sapeva essere ancora più stronzo del solito, ma da una parte non ce la faceva più a sentire tutte le raccomandazioni soffocanti di Debbie. L’ultima, prima che Brian gli prendesse il telefono dalle mani era stata < Topino, non dar retta a quel maniaco pervertito, ogni tanto mettiti un po’ di quella cremina che ti ho regalato a Natale su quel bel culetto… non oso immaginare con tutte quelle torture come possa avertelo ridot….. > Poi per fortuna non sentì altro, grazie a Brian.

 

Intanto lo sguardo di Brian si fece serio. E Brian diventava così solo in due momenti. Quando era in trattative con qualche cliente importante per la Kinnetic o quando voleva scopare di brutto. Ma Justin voleva giocare… anzi voleva portare Brian all’esasperazione quella sera. Sapeva, infatti, che un Brian incazzato poteva essere il massimo a letto. Non che a Justin piacesse sempre farlo così, anzi, adorava quando “facevano l’amore” anche se Brian si sarebbe staccato il pisello da solo prima di descriverlo così, ma ora voleva il sesso sfrenato che solo un furente Rage poteva dargli. Quindi si impose di mettere da parte la propria eccitazione e ricominciò a tormentarlo con quello stupido gioco.

 

< La differenza >

< Che? Di che cazzo stai parlando? >

< La terza parola è la differenza >

Brian sbuffò, ormai non ne poteva più di quel gioco. Oltretutto in un paio di occasioni, si era lasciato andare anche troppo con certe ammissioni. Aveva concesso a Justin molto più in quella sera che in quasi 4 anni di rapporto…  sempre se si poteva chiamarlo “rapporto”, visto che non stavano proprio assieme (al pensiero a Brian venne un brivido), ma condividevano solo alcuni momenti del loro tempo. Solo perché dividevano il loft, o mangiavano sempre assieme, o perché lo accompagnava a scuola ogni giorno prima da andare a lavoro o perché scopavano tanto tanto, questo non voleva dire che il loro era un “rapporto”.

Brian si stava arrabbiando, davanti ad un fremente Justin. Quest’ultimo consapevole che il suo ragazzo lo avrebbe sbranato quella sera. Forse prima avrebbe dovuto dire addìo alla cara Debbie.

Vide Brian furente camminare avanti e indietro ai piedi del letto, completamente nudo e con un erezione in atto. Cazzo era uno spettacolo!! Justin non riusciva a smettere di guardarlo, lo stava divorando con gli occhi. Il moro incurante dei suoi sguardi lussuriosi imprecava contro la cocciutaggine del biondo. Ma quando si fermò ad osservarlo, notò dove era caduta l’attenzione del biondino… anzi dove l’attenzione era tutta concentrata. Sorrise sornione Brian e finalmente capì a che gioco stava veramente giocando il suo Raggio di Sole. Voleva solo incitarlo ed eccitarlo per poi essere scopato, come desiderava essere scopato di tanto in tanto il piccolo Justin.

Doveva dargli una lezione.

 

Con un gesto fintamente incurante, si grattò verso la sua erezione, questa per via del tocco insperato si alzò più visibilmente. Vide subito gli occhi di Justin farsi lucidi e la sua bocca a cuore aprirsi per un piccolo gemito. Troppo facile. Brian come se fosse annoiato, si buttò di schiena accanto al biondo, ben lontano dalla sua parte del letto, e cominciò a parlare, usando una voce più profonda ma molto provocante:

< Ok Raggio di sole. E guai a te se dopo non ti dedichi come si deve al mio pompino >

Solo a quelle parole Justin ingoiò la saliva, già affamato. Si sarebbe buttato subito su quella grande erezione, pronto a deliziarsi del sapore che amava tanto. Il sapore di Brian. Stava per farlo, alzandosi e avvicinandosi con il viso, Brian lo prese per il collo, con quelle sue grandi mani se lo riportò in alto, viso a viso.

 

< Che ne dici se stavolta comincio io? > facendogli capire di riferirsi a quel gioco assurdo.

Justin si ributtò sulla sua parte del materasso e a bassa voce diede dello stronzo a Brian.

Brian sorridente cominciò a parlare.. purtroppo solo a parlare … pensò uno sconsolato Justin.

< Però una cosa, teniamo fuori quei quattro patetici, non mi va di parlare di loro … >

< Ok parliamo di noi allora … >

Spaventato all’idea Brian rispose con fermezza < Col cazzo! No parliamo di loro, del resto come dicevi sono o non sono i nostri più cari amici? >

< Sì Brian, però senza volerlo prima hai già dato dei giudizi di preferenza su di loro.. quindi .. siamo rimasti noi due >

< Ehi Sunshine, dimentichi la parte lesbica della famiglia. Parlando dei nostri amici, non sarebbe carino non parlare anche delle nostre due leccaciuffe preferite > Disse un saggio Brian.

< Ti inventeresti qualsiasi cosa, parleresti persino di come si fabbrica il cotone nelle Indie pur di non parlare di noi… > Aggiunse Justin con aria risentita.

Brian si portò le labbra all’interno della bocca, senza sapere che con quella smorfia stava confermando ciò che diceva il biondino.

< Allora mettiamola così, troviamo ciò che ci differenzia dalle lesbiche e cosa non… >

< Di sicuro abbiamo più ottimo gusto nel vestire e scopiamo meglio! >

< Perche, loro scopano? >

Brian rise vedendo la faccia perplessa di Justin. Poi gli sentì dire: < Le ragazze hanno una bella casa accogliente >

< Noi un loft stupefacente, con pregiato parquet italiano, mobili di lusso e pieno di altre cose costose.. ah e tanti dildo sparsi in giro >.

Justin lo guardò male: < Forse l’ultima cosa la hanno anche Mel e Linds.. >

< Beh mi spiace per loro, ma si devono accontentare solo di giocattoli finti >. Rideva mentre lo diceva

< Hanno un rapporto bellissimo, parlano praticamente di tutto >

< Anche noi. Ti ho già detto che il tizio che mi sono fatto ieri sera aveva dei grossi brufoli sul culo? >

< Che schifo Brian!!! >

< Dillo a me, ma penso di avergliene schiacciato qualcuno mentre… > Justin rimise la testa sotto al cuscino per non sentire il resto della frase. Quando non sentì più la voce di Brian, riemerse con una frase più seria. Anche se era difficile fare un discorso serio con il moro.

< Beh, Mel e Linds sono bravissime in cucina, preparano sempre deliziosi piatti e sono sempre ospitali e perfette padrone di casa >.

< Noi invece abbiamo lo stretto necessario per vivere, alcool, popper e tanta droga… anche in frigo. E se non sbaglio anch’io sono molto ospitale… >

< Portarti a casa il manzo di turno dal Babylon per scopartelo e subito dopo buttarlo fuori, non è proprio avere il “senso dell’ ospitalità” >

< Tocca a me. Loro stanno pateticamente insieme da una vita >, lo disse facendo una smorfia disgustata, < Se non sbaglio sono 10 anni che quelle due si sopportano >.

< Vero! Noi SOLO 4 >. Con aria sconsolata.

Brian lo fulminò con lo sguardo, < Noi non stiamo insieme, e comunque sono 2 anni che ti sopport… >

< Sono 4 anni fra un mese, due settimane e un giorno >. Gli rispose con un sorriso splendido.

Brian era indeciso se strozzarlo o stringerselo addosso. Avrebbe voluto strappare quel suo sorriso con un bacio. Ma non poteva, cazzo, doveva darsi un contegno alla Kinney.

< Loro hanno una famiglia, hanno un adorabile bambino… >

< Che guarda caso è mio figlio!! Senza il mio aiuto non avrebbero fatto grandi cose >.

< Sembra che quando si siano conosciute, Melanie abbia usato ogni tipo di corteggiamento con Lindsey >.

< La cara Melanie sarà sempre un ripiego per Linds, lei sa che la sua mogliettina in realtà ama solo me, ma non potendomi avere, si è fatta abbindolare dal primo “uomo” che ha incontrato >.

< Che fanatico che sei. Lo sai che Mel e Linds si amano, e nonostante … >

< A volte sei proprio ingenuo Raggio di Sole! Comunque, un'altra differenza è che loro non scopano quanto noi >

< Vero. Ma penso che nessuno scopi quanto noi >

< Questa è una di quelle grandi differenze tra noi e gli altri… >

< E l’amore..?? >

Justin si morse la lingua per la sua uscita. Vide Brian ingoiare la saliva, o forse era l’aria che gli era venuta a mancare. Cazzo, sembrava essere allergico a quella parola.

< Sai come la penso… >

 ne entri e ne esci con il massimo del piacere e il minimo di stronzate.. >

< Smettila di finire le mie frasi e soprattutto smettila di imitarmi >.

< Quindi l’unica cosa in cui ci differenziamo noi è il sesso?>

< L’ottimo sesso Sunshine, ricordati!! E comunque perché ci tieni tanto ad essere come loro? > Il tono di Brian divenne più aspro < Noi non abbiamo bisogno di case con steccati bianchi, fiori nelle aiuole e altre stronzate del genere. Non ce ne frega un cazzo di quello che pensano gli altri, e viviamo esattamente come vogliamo e facciamo solo quello che ci rende felici. Non ci servono i lucchetti alle porte, possiamo andare ed uscire da questa casa quando vogliamo, e quando uno desidera tornarci è perché sa che c’è sempre l’altro ad aspettarlo! Noi siamo Brian e Justin e siamo unici. Siamo l’uno importante per l’altro. Non ci serve nient’altro!>.

 

Quando Brian smise di urlargli in faccia, Justin non riusciva a rispondere, era scioccato dalle parole del suo ragazzo. Era riuscito veramente a farlo incazzare questa volta, ma invece di scoparlo come accadeva ogni volta, la furia di Brian lo aveva portato a scoprirsi nei suoi sentimenti. Forse per la prima volta gli stava dicendo ad alta voce, quanto ci tenesse a lui e quanto fosse importante la loro storia. Così differente da quella dei loro amici, perché più vera, più coinvolgente, più estrema, ma unica. Justin aveva sempre pensato queste cose su di loro, ma che le pensasse anche Brian, per lui fu incredibile.

 

Jus stava ancora a fissarlo con la bocca aperta, sembrava che si fosse dimenticato di respirare e Brian sentì improvvisamente voglia di sparire da quella situazione. Ancora una volta aveva fatto la parte della lesbica romanticona, Chissà dove era finito il vero Brian Kinney, forse nascosto in un angolino del suo cervello, quel fottuto biondino lo aveva fregato un'altra volta… Cazzo, gli aveva detto quanto era importante per lui … non che la cosa non fosse vera, anzi … ma lui aveva un immagine da mantenere, quella del cinico bastardo Brian Kinney … ancora nascosto chissà dove …

 

Il suono del citofono suonò nel loft, facendo trasalire il povero Justin ancora incantato. Brian risollevato corse con uno scatto alla Usain Bolt verso la porta. Di solito, lasciava il malcapitato dietro la porta di ferro per intere lune, prima di decidersi ad aprire. Sempre scocciato da qualche interruzione che rovinava le loro scopate. Ma stavolta usò tutte le buone maniere che conosceva, fece scorrere la porta di ferro e fece un sorriso del cazzo al piccolo Hunter, che perplesso lo guardò storto, cercando di ignorare, per quanto possibile, la nudità del padrone di casa.

Tutta quella gentilezza e ospitalità non era da Brian.. poteva fidarsi? Questo Brian faceva quasi più paura del solito Brian.

La voce di Hunter risuonava incerta < Ehm .. Debbie mi ha costretto a venire. Voleva accertarsi che Justin non fosse in fin di vita .. ( e lo cercò con lo sguardo per sincerarsi delle sue condizioni) e poi per portarti il tuo piatto preferito Brian. Credo che siano maccheroni al tonno >

Brian con un sorriso strano < Che dolce la cara Debbie, sono sempre nei suoi pensieri. Dimmi Hunter perché non ti fermi con noi per cena? >

Hunter cominciò ad essere terrorizzato. Mai Brian era stato così gentile e ospitale in vita sua. Tantomeno con chi non era neppure gay o disposto a farsi scopare. Poi si girò a guardare Justin, anche lui non aveva un aria tanto normale. Era più pallido del solito, con gli occhi lucidi e sembrava che avesse problemi a respirare. Cazzo doveva scappare da lì subito. Chissà cosa poteva fargli Brian, visto come aveva ridotto Sunshine.

Si affrettò a rispondere < No grazie tante, ma oggi non ho visto per nulla i miei due papà, e onestamente quando non li vedo per così tanto tempo mi mancano da morire. Lascio tutto qui > posando la pentola sul bancone della cucina < beh ..> indietreggiando verso la porta < ..ora vado sennò si fa veramente tardi. Allora buon appetito e buon.. sì insomma quello che stavate facendo … > E prima di dire qualcosa di imprudente uscì dal loft, chiudendosi la porta da solo.

 

< Sunshine vieni a mangiare, se si raffreddano i maccheroni non sono più buoni.. > Cominciando a cercare le stoviglie per la tavola.

< Brian, tu odi i maccheroni al tonno di Debbie. Sono anni che te lo sento dire >

< Sì, ma so che se glielo dicessi, le spezzerei il cuore. Sono anni che pensa che siano il mio piatto preferito. E comunque anche se impicciona ed irrimediabilmente insopportabile, è sempre la cosa più somigliante ad una mamma, che io abbia mai avuto. Lo sai che praticamente mi ha cresciuto lei. E se oggi sono venuto su così bene è anche grazie a Debbie. Su vieni a mangiare, così quando manderà Michey a controllare se hai finito la tua porzione di 300 grammi di pasta, sarà contenta e soddisfatta >.

< Brian.. prima … sì, insomma tu … hai detto .. >

Dopo un sospiro Brian aggiunse < Tante cose Justin, a dir la verità parlare tanto mi ha fatto venire fame. Mangiamo? > E questo lo disse guardando negli occhi Justin, con le labbra strette e l’aria imbarazzata. Sembrava che gli stesse chiedendo di avere pietà e di cambiare argomento. C’era molta dolcezza in quello sguardo, sembrava veramente a disagio. Forse stavolta Justin aveva ottenuto qualcosa di molto più bello. Così decise di lasciarlo stare, almeno per qualche giorno, poi avrebbe fatto in modo di fargli riprendere il discorso. E come se nulla fosse, lo raggiunse vicino alla cucina e cominciò a preparare le porzioni, davanti ad un Brian con lo sguardo grato.

< Sai dove sta la differenza tra me e te? (Brian lo guardò con il sopracciglio alzato) Che visto che ci tieni così tanto a rendere felice la cara Debbie, tu avrai la porzione più grande di pasta … > E con una palettona gli mise nel piatto quasi mezzo chilo di maccheroni al tonno.

A Brian veniva da piangere: aveva fatto nuovamente la figura della lesbica; non aveva ancora ricevuto il pompino promesso ed il giorno dopo avrebbe avuto qualche chilo in più.

Fottuto Sunshine!!

 

  
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