Premessa: Ringrazio di cuore tutte le persone che stanno seguendo la storia, anche se si tratta di un racconto leggero e frivolo. GRAZIE!!
Brian
continuava a giocare,
accarezzando con la mano i lunghi capelli di Justin. Aveva la testa del
biondino sul proprio petto e, per un tempo indefinito, lo
sentì dormire con un
respiro regolare. “Bene,
così
avrebbe smesso per un po’ di rompergli i coglioni con quel
patetico gioco!”
Justin si mosse per un attimo e Brian sperò di non averlo
svegliato. Nell'ultima
ora lo aveva strapazzato per benino, tanto che tra una scopata lenta e
una
selvaggia si erano spinti verso la camera, sdraiandosi su letto.
Quando
Brian si accertò che il ragazzo stesse
ancora dormendo, riprese ad immergere di nuovo la sua mano tra quei
soffici
capelli. Biondi come il sole. Il suo Raggio di Sole. Come lo
chiamò Debbie
quando entrò nelle loro vite, portando tra di loro una luce
calda. Soprattutto
in quella di Brian, ormai convinto di poter vivere solo un esistenza
oscura.
A
questo pensava Brian mentre distrattamente
prese a tirare con più forza quei lunghi capelli, senza
accorgersene.
Justin
con la voce insonnolita: < Io so che
un giorno non lontano mi
farai diventare calvo >
Brian
si destò dai suoi pensieri e si
maledisse per averlo svegliato. Era così bello quando
dormiva sopra di lui...
C'erano dei momenti in cui si spaventava: quando si rendeva conto che
Justin lo
stava trasformando poco a poco in una lesbica. Qualcosa di
pateticamente e
fottutamente romantico.
Ma
per quanto Brian cercasse di respingere
questa debolezza, ogni volta era sempre più facile ricadere
nella trappola.
Però stavolta avrebbe messo da parte l’orgoglio,
ancora per qualche attimo
voleva continuare con quelle carezze.
<
Impossibile. Ne hai così tanti Sunshine... >
aggiungendo poi in modo più brusco <
Anzi guai a te se li tagli di nuovo!!! >
Justin
alzò un attimo lo sguardo
verso di lui < Come? Pensavo
che
ti piacessi di più quando Cody mi ha convinto a raparli a
zero? O almeno così
hai detto >
<
L'ho
detto solo perché in quel momento ti stavo parando il culo
da tua madre. Quel
giorno le è preso quasi un infarto quando ha visto il suo
angelo biondo trasformato
in uno skinhead >.
<
Non me l'hai mai detto >
<
Perché le cose sarebbero cambiate? >
<
No. Ormai li avevo rapati >
<
Appunto! >
<
Almeno la mattina non mi svegliavo così
spettinato... Come, di sicuro, lo sono in questo momento >
Lo disse mentre cercava con una mano di darsi una
sistemata.
Ma
Brian lo adorava con l'aria arruffata, così
subito dopo riprese a spettinarlo mettendogli entrambe le mani sulla
testa.
<
Smettila Brian! >
Cercando di
allontanarsi.
<
No!
>
<
L'altro giorno mi hai fatto arrivare al Diner tutto scompigliato tra le
risate
dei clienti e solo a fine serata, quegli stronzi di Ted e Michael, mi
hanno
fatto notare che ero spettinato all'inverosimile >
<
Ma a
me piacciono!! >
Justin
pensò di aver capito male. Tirò fuori per
un attimo la testa da sotto il cuscino, dove aveva cercato un riparo, e
restò a
fissare un Brian a disagio.
“Cazzo,
lo stronzetto glielo aveva fatto dire
ad alta voce. Ecco un'altra” trappola da lesbica".
In
quel momento squillò il telefono,
la salvezza a portata di mano per Brian. Rispose in un attimo
ringraziando
mentalmente lo scocciatore di turno. <
Debbie! Come sono felice di sentirti! > Un Justin
incredulo gli tirò il
cuscino.
<
Di che cazzo ti sei fatto stasera?? Se proprio vuoi prendere quella
merda almeno accertati che sia roba buona >
Quest’ultima sentendosi osservata dal suo nipotino Hunter,
cambiò subito
tono e soprattutto argomento. <
Dì un po’,
Raggio di Sole è lì con te? >.
<
Non so.. aspetta che lo cerco sotto le coperte >.
<
Fottiti Brian! >
<
Già fatto! > Detto
con aria soddisfatta
<
Passami il topino… cazzo Brian ma qualche volta una pausa
potresti
anche dargliela, il piccolo deve mangiare se non altro …..
>
<
Ma io posso saziare ogni sua tipo di fame … >
<
Pervertito del cazzo … passamelo!! >
Brian
passò il cordless al biondino,
e mentre questo lo prese in mano distratto, Brian gli diede un ultima
scompigliata ai capelli. Si alzò in tempo prima che gli
arrivasse una botta sul
fianco. Poi ancora ridendo e grattandosi vistosamente il sedere, si
avviò verso
il bagno. Lasciando topino alle mille raccomandazioni della cara dolce
Debbie.
Si
fece una doccia veloce e quando
ritornò in camera Justin stava ancora annuendo a
ciò che le diceva mamma
Novotny. Il biondo lo guardava con l’aria implorante,
cercando un po’ di aiuto.
Debbie quando ci si metteva era la mamma di tutti i gay di Pittsburgh,
ma
diventava mamma-chioccia soprattutto con la sua piccola
frocia-famigliola di
cui sia Brian, sia Justin facevano parte.
Quando
vide che il biondino
cominciava a sbadigliare capì che doveva intervenire. Non
poteva addormentarsi,
gli doveva ancora il suo pompino.
Gli
tolse malamente il telefono
dall’orecchio e in modo brusco, o meglio, a modo Kinney,
disse: < Ciao ciao Debbie, adesso
tocca a me
pensare a lui. Tu chiama Mikey, lui sì che sarà
felice di sentirti > E
le attaccò.
Justin
non sapeva se essergli grato o
dispiaciuto per come aveva trattato la cara Debbie. Quando ci si
metteva Brian
sapeva essere ancora più stronzo del solito, ma da una parte
non ce la faceva
più a sentire tutte le raccomandazioni soffocanti di Debbie.
L’ultima, prima
che Brian gli prendesse il telefono dalle mani era stata <
Topino, non dar retta a quel maniaco pervertito, ogni tanto
mettiti un po’ di quella cremina che ti ho regalato a Natale
su quel bel
culetto… non oso immaginare con tutte quelle torture come
possa avertelo
ridot….. > Poi per fortuna non
sentì altro, grazie a Brian.
Intanto
lo sguardo di Brian si fece
serio. E Brian diventava così solo in due momenti. Quando
era in trattative con
qualche cliente importante per la Kinnetic o quando voleva scopare di
brutto.
Ma Justin voleva giocare… anzi voleva portare Brian
all’esasperazione quella
sera. Sapeva, infatti, che un Brian incazzato poteva essere il massimo
a letto.
Non che a Justin piacesse sempre farlo così, anzi, adorava
quando “facevano
l’amore” anche se Brian si sarebbe staccato il
pisello da solo prima di
descriverlo così, ma ora voleva il sesso sfrenato che solo
un furente Rage
poteva dargli. Quindi si impose di mettere da parte la propria
eccitazione e
ricominciò a tormentarlo con quello stupido gioco.
<
La differenza >
<
Che? Di che cazzo stai parlando? >
<
La terza parola è la differenza >
Brian
sbuffò, ormai non ne poteva più
di quel gioco. Oltretutto in un paio di occasioni, si era lasciato
andare anche
troppo con certe ammissioni. Aveva concesso a Justin molto
più in quella sera
che in quasi 4 anni di rapporto… sempre se si
poteva chiamarlo “rapporto”,
visto che non stavano proprio assieme (al pensiero a Brian venne un
brivido),
ma condividevano solo alcuni momenti del loro tempo. Solo
perché dividevano il
loft, o mangiavano sempre assieme, o perché lo accompagnava
a scuola ogni
giorno prima da andare a lavoro o perché scopavano tanto
tanto, questo non
voleva dire che il loro era un “rapporto”.
Brian
si stava arrabbiando, davanti
ad un fremente Justin. Quest’ultimo consapevole che il suo
ragazzo lo avrebbe
sbranato quella sera. Forse prima avrebbe dovuto dire addìo
alla cara Debbie.
Vide
Brian furente camminare avanti e
indietro ai piedi del letto, completamente nudo e con un erezione in
atto.
Cazzo era uno spettacolo!! Justin non riusciva a smettere di guardarlo,
lo
stava divorando con gli occhi. Il moro incurante dei suoi sguardi
lussuriosi
imprecava contro la cocciutaggine del biondo. Ma quando si
fermò ad osservarlo,
notò dove era caduta l’attenzione del
biondino… anzi dove l’attenzione era
tutta concentrata. Sorrise sornione Brian e finalmente capì
a che gioco stava
veramente giocando il suo Raggio di Sole. Voleva solo incitarlo ed
eccitarlo
per poi essere scopato, come desiderava essere scopato di tanto in
tanto il
piccolo Justin.
Doveva
dargli una lezione.
Con
un gesto fintamente incurante, si
grattò verso la sua erezione, questa per via del tocco
insperato si alzò più
visibilmente. Vide subito gli occhi di Justin farsi lucidi e la sua
bocca a
cuore aprirsi per un piccolo gemito. Troppo facile. Brian come se fosse
annoiato, si buttò di schiena accanto al biondo, ben lontano
dalla sua parte
del letto, e cominciò a parlare, usando una voce
più profonda ma molto
provocante:
<
Ok Raggio di sole. E guai a te se dopo non ti dedichi come si deve al
mio pompino >
Solo
a quelle parole Justin ingoiò la
saliva, già affamato. Si sarebbe buttato subito su quella
grande erezione,
pronto a deliziarsi del sapore che amava tanto. Il sapore di Brian.
Stava per
farlo, alzandosi e avvicinandosi con il viso, Brian lo prese per il
collo, con
quelle sue grandi mani se lo riportò in alto, viso a viso.
<
Che ne dici se stavolta comincio io? >
facendogli capire di riferirsi a quel gioco assurdo.
Justin
si ributtò sulla sua parte del
materasso e a bassa voce diede dello stronzo a Brian.
Brian
sorridente cominciò a parlare..
purtroppo solo a parlare … pensò uno sconsolato
Justin.
<
Però una cosa, teniamo fuori quei quattro patetici, non mi
va di
parlare di loro … >
<
Ok parliamo di noi allora … >
Spaventato
all’idea Brian rispose con
fermezza < Col cazzo! No parliamo di
loro, del resto come dicevi sono o non sono i nostri più
cari amici? >
<
Sì Brian, però senza volerlo prima hai
già dato dei giudizi di
preferenza su di loro.. quindi .. siamo rimasti noi due >
<
Ehi Sunshine, dimentichi la parte lesbica della famiglia. Parlando dei
nostri amici, non sarebbe carino non parlare anche delle nostre due
leccaciuffe
preferite >
Disse un saggio Brian.
<
Ti inventeresti qualsiasi cosa, parleresti persino di come si fabbrica
il cotone nelle Indie pur di non parlare di noi… >
Aggiunse Justin con aria risentita.
Brian
si portò le labbra all’interno
della bocca, senza sapere che con quella smorfia stava confermando
ciò che
diceva il biondino.
<
Allora mettiamola così, troviamo ciò che ci
differenzia dalle lesbiche
e cosa non… >
<
Di sicuro abbiamo più ottimo gusto nel vestire e scopiamo
meglio! >
<
Perche, loro scopano? >
Brian
rise vedendo la faccia
perplessa di Justin. Poi gli sentì dire: <
Le ragazze hanno una bella casa accogliente >
<
Noi un loft stupefacente, con pregiato parquet italiano, mobili di
lusso e pieno di altre cose costose.. ah e tanti dildo sparsi in giro
>.
Justin
lo guardò male: < Forse
l’ultima cosa la hanno anche Mel
e Linds.. >
<
Beh mi spiace per loro, ma si devono accontentare solo di giocattoli
finti >.
Rideva mentre lo diceva
<
Hanno un rapporto bellissimo, parlano praticamente di tutto >
<
Anche noi. Ti ho già detto che il tizio che mi sono fatto
ieri sera
aveva dei grossi brufoli sul culo? >
<
Che schifo Brian!!! >
<
Dillo a me, ma penso di avergliene schiacciato qualcuno
mentre… >
Justin rimise la testa sotto al cuscino per non sentire il resto della
frase. Quando non sentì più la voce di Brian,
riemerse con una frase più seria.
Anche se era difficile fare un discorso serio con il moro.
<
Beh, Mel e Linds sono bravissime in cucina, preparano sempre deliziosi
piatti e sono sempre ospitali e perfette padrone di casa >.
<
Noi invece abbiamo lo stretto necessario per vivere, alcool, popper e
tanta droga… anche in frigo. E se non sbaglio
anch’io sono molto ospitale… >
<
Portarti a casa il manzo di turno dal Babylon per scopartelo e subito
dopo buttarlo fuori, non è proprio avere il “senso
dell’ ospitalità” >
<
Tocca a me. Loro stanno pateticamente insieme da una vita >,
lo disse facendo una smorfia disgustata, <
Se non sbaglio sono 10 anni che quelle due si sopportano >.
<
Vero! Noi SOLO 4 >.
Con aria
sconsolata.
Brian
lo fulminò con lo sguardo, <
Noi non stiamo insieme, e comunque sono
2 anni che ti sopport… >
<
Sono 4 anni fra un mese, due settimane e un giorno >.
Gli rispose con un sorriso splendido.
Brian
era indeciso se strozzarlo o
stringerselo addosso. Avrebbe voluto strappare quel suo sorriso con un
bacio.
Ma non poteva, cazzo, doveva darsi un contegno alla Kinney.
<
Loro hanno una famiglia, hanno un adorabile bambino… >
<
Che guarda caso è mio figlio!! Senza il mio aiuto non
avrebbero fatto
grandi cose >.
<
Sembra che quando si siano conosciute, Melanie abbia usato ogni tipo
di corteggiamento con Lindsey >.
<
La cara Melanie sarà sempre un ripiego per Linds, lei sa che
la sua
mogliettina in realtà ama solo me, ma non potendomi avere,
si è fatta
abbindolare dal primo “uomo” che ha incontrato
>.
<
Che fanatico che sei. Lo sai che Mel e Linds si amano, e nonostante
…
>
<
A volte sei proprio ingenuo Raggio di Sole! Comunque, un'altra
differenza è che loro non scopano quanto noi >
<
Vero. Ma penso che nessuno scopi quanto noi >
<
Questa è una di quelle grandi differenze tra noi e gli
altri… >
<
E l’amore..?? >
Justin
si morse la lingua per la sua
uscita. Vide Brian ingoiare la saliva, o forse era l’aria che
gli era venuta a
mancare. Cazzo, sembrava essere allergico a quella parola.
<
Sai come la penso… >
ne
entri e ne esci con il massimo del piacere e il
minimo di stronzate.. >
<
Smettila di finire le mie frasi e soprattutto smettila di imitarmi
>.
<
Quindi l’unica cosa in cui ci differenziamo noi è
il sesso?>
<
L’ottimo sesso Sunshine, ricordati!! E comunque
perché ci tieni tanto
ad essere come loro? >
Il tono di Brian divenne più
aspro < Noi non abbiamo bisogno di
case con steccati bianchi, fiori nelle aiuole e altre stronzate del
genere. Non
ce ne frega un cazzo di quello che pensano gli altri, e viviamo
esattamente
come vogliamo e facciamo solo quello che ci rende felici. Non ci
servono i
lucchetti alle porte, possiamo andare ed uscire da questa casa quando
vogliamo,
e quando uno desidera tornarci è perché sa che
c’è sempre l’altro ad
aspettarlo! Noi siamo Brian e Justin e siamo unici. Siamo
l’uno importante per
l’altro. Non ci serve nient’altro!>.
Quando
Brian smise di urlargli in
faccia, Justin non riusciva a rispondere, era scioccato dalle parole
del suo
ragazzo. Era riuscito veramente a farlo incazzare questa volta, ma
invece di
scoparlo come accadeva ogni volta, la furia di Brian lo aveva portato a
scoprirsi nei suoi sentimenti. Forse per la prima volta gli stava
dicendo ad
alta voce, quanto ci tenesse a lui e quanto fosse importante la loro
storia.
Così differente da quella dei loro amici, perché
più vera, più coinvolgente,
più estrema, ma unica. Justin aveva sempre pensato queste
cose su di loro, ma
che le pensasse anche Brian, per lui fu incredibile.
Jus
stava ancora a fissarlo con la
bocca aperta, sembrava che si fosse dimenticato di respirare e Brian
sentì
improvvisamente voglia di sparire da quella situazione. Ancora una
volta aveva
fatto la parte della lesbica romanticona, Chissà dove era
finito il vero Brian
Kinney, forse nascosto in un angolino del suo cervello, quel fottuto
biondino
lo aveva fregato un'altra volta… Cazzo, gli aveva detto
quanto era importante
per lui … non che la cosa non fosse vera, anzi …
ma lui aveva un immagine da mantenere,
quella del cinico bastardo Brian Kinney … ancora nascosto
chissà dove …
Il
suono del citofono suonò nel loft,
facendo trasalire il povero Justin ancora incantato. Brian risollevato
corse
con uno scatto alla Usain Bolt verso la porta. Di solito, lasciava il
malcapitato dietro la porta di ferro per intere lune, prima di
decidersi ad
aprire. Sempre scocciato da qualche interruzione che rovinava le loro
scopate.
Ma stavolta usò tutte le buone maniere che conosceva, fece
scorrere la porta di
ferro e fece un sorriso del cazzo al piccolo Hunter, che perplesso lo
guardò
storto, cercando di ignorare, per quanto possibile, la
nudità del padrone di
casa.
Tutta
quella gentilezza e ospitalità
non era da Brian.. poteva fidarsi? Questo Brian faceva quasi
più paura del
solito Brian.
La
voce di Hunter risuonava incerta < Ehm
.. Debbie mi ha costretto a venire.
Voleva accertarsi che Justin non fosse in fin di vita .. ( e
lo cercò con
lo sguardo per sincerarsi delle sue condizioni) e
poi per portarti il tuo piatto preferito Brian. Credo che siano
maccheroni al tonno >
Brian
con un sorriso strano < Che dolce la
cara Debbie, sono sempre
nei suoi pensieri. Dimmi Hunter perché non ti fermi con noi
per cena? >
Hunter
cominciò ad essere
terrorizzato. Mai Brian era stato così gentile e ospitale in
vita sua.
Tantomeno con chi non era neppure gay o disposto a farsi scopare. Poi
si girò a
guardare Justin, anche lui non aveva un aria tanto normale. Era
più pallido del
solito, con gli occhi lucidi e sembrava che avesse problemi a
respirare. Cazzo
doveva scappare da lì subito. Chissà cosa poteva
fargli Brian, visto come aveva
ridotto Sunshine.
Si
affrettò a rispondere < No
grazie tante, ma oggi non ho visto
per nulla i miei due papà, e onestamente quando non li vedo
per così tanto
tempo mi mancano da morire. Lascio tutto qui > posando
la pentola sul
bancone della cucina < beh ..>
indietreggiando verso la porta < ..ora
vado sennò si fa veramente tardi. Allora buon appetito e
buon.. sì insomma
quello che stavate facendo … > E prima di
dire qualcosa di imprudente
uscì dal loft, chiudendosi la porta da solo.
<
Sunshine vieni a mangiare, se si raffreddano i maccheroni non sono
più
buoni.. > Cominciando
a cercare le stoviglie
per la tavola.
<
Brian, tu odi i maccheroni al tonno di Debbie. Sono anni che te lo
sento dire >
<
Sì, ma so che se glielo dicessi, le spezzerei il cuore. Sono
anni che
pensa che siano il mio piatto preferito. E comunque anche se impicciona
ed
irrimediabilmente insopportabile, è sempre la cosa
più somigliante ad una
mamma, che io abbia mai avuto. Lo sai che praticamente mi ha cresciuto
lei. E
se oggi sono venuto su così bene è anche grazie a
Debbie. Su vieni a mangiare,
così quando manderà Michey a controllare se hai
finito la tua porzione di 300
grammi di pasta, sarà contenta e soddisfatta >.
<
Brian.. prima … sì, insomma tu … hai
detto .. >
Dopo
un sospiro Brian aggiunse < Tante cose
Justin, a dir la verità
parlare tanto mi ha fatto venire fame. Mangiamo? > E
questo lo disse
guardando negli occhi Justin, con le labbra strette e l’aria
imbarazzata.
Sembrava che gli stesse chiedendo di avere pietà e di
cambiare argomento. C’era
molta dolcezza in quello sguardo, sembrava veramente a disagio. Forse
stavolta
Justin aveva ottenuto qualcosa di molto più bello.
Così decise di lasciarlo
stare, almeno per qualche giorno, poi avrebbe fatto in modo di fargli
riprendere il discorso. E come se nulla fosse, lo raggiunse vicino alla
cucina
e cominciò a preparare le porzioni, davanti ad un Brian con
lo sguardo grato.
<
Sai dove sta la differenza tra me e te?
(Brian lo guardò con il sopracciglio alzato) Che
visto che ci tieni così tanto a rendere felice la cara
Debbie, tu
avrai la porzione più grande di pasta … >
E con una palettona gli mise
nel piatto quasi mezzo chilo di maccheroni al tonno.
A
Brian veniva da piangere: aveva
fatto nuovamente la figura della lesbica; non aveva ancora ricevuto il
pompino
promesso ed il giorno dopo avrebbe avuto qualche chilo in
più.
Fottuto
Sunshine!!