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Autore: Heaven_Tonight    03/07/2013    21 recensioni
“Ikkunaprinsessa”. La Principessa alla Finestra.
C’era lei, Lou, in quel ritratto. C’era lei in ogni suo respiro, in ogni cellula o pensiero.
La sua anima, il suo cuore, le sue speranze mai esposte, il suo amore e la sua fiducia in esso in ogni piccola e accurata pennellata di colore vivido.
C’era lei come il suo caro Sig. Korhonen la vedeva.
Al di là della maschera inutile che si era costruita negli anni.
I capelli rossi e lunghi che diventavano un tutt’uno con il cielo stellato.
L’espressione del suo viso, mentre guardava la neve cadere attraverso la finestra, sognante, sorridente.
Lei fiduciosa e serena. Col vestito blu di Nur e la collana con il ciondolo che un tempo era stata di Maili.
Lui aveva mantenuto la sua promessa: le aveva fatto un ritratto, attingendo a ricordi lontani.
L’aveva ritratta anche senza di lei presente in carne e ossa. Meglio di quanto potesse immaginare.
Cogliendo la sua vera essenza.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo diciotto

"Luna verde e marmellata di ciliegie"





"Mi sta aspettando in quello stesso cielo dalla luna verde.".


Le parole del Sig. K. le erano rimaste impresse per la loro pacata forza e rassegnazione, lasciandole addosso una profonda tristezza.
Avrebbe voluto chiedere qualcosa in più, consolare il suo amico in qualche modo.


Lei era morta? Come? Cos'era successo?
Tutte quelle domande e un'infinita pena albergavano nella sua testa mentre faceva le pulizie in casa.
Ridacchiò nel vedere Katty particolarmente agitata quando passava l'aspirapolvere dove lei era accoccolata e saltare continuamente sui mobili allontanandosi dall'aggeggio infernale.
In più stava iniziando un temporale con i fiocchi e la sua felina, non amava affatto i lampi e i tuoni: si rifugiava sempre tra le sue braccia, evento rarissimo vista la sua allergia agli umani che non fossero Ville.


Pensava di continuo a quell'opera stupenda sforzandosi di vederla solo come un regalo da parte di un amico, ma le riusciva difficile: per lei era qualcosa d’inestimabile valore ancor più perché non lo aveva mai visto prima e pensava proprio che fosse sconosciuta ai galleristi di tutto il mondo.
Il Sig. K. la teneva nascosta e il suo lato professionale anelava a prendere in mano quel quadro per poterlo studiare... mentre la parte romantica di lei voleva conoscere la storia dietro quel regalo, sapere chi era Maili e cosa le fosse successo.


Dopo aver lustrato ogni superficie era ancora piena di adrenalina addosso: non riusciva a stare ferma.
Il ronzio del suo cellulare la distrasse dai pensieri.
Un sms.


RISPONDI IMMEDIATAMENTE A QUELLE DANNATE MAIL, BRUTTA VACCA!”.


Scoppiò a ridere.
Simone!

Aveva ragione: erano settimane che non apriva il suo computer.
Tra lavoro, Katty e Ville lei non pensava ad altro.


Con una risatina accese il suo malandato computer: Simone doveva essere furibondo.
Aveva la bellezza di 59 mail, la maggior parte spam e una decina da parte di Simone.
Aprì l'ultima che risaliva alla sera prima, preparandosi mentalmente al delirio del suo migliore amico.


Adesso mi hai rotto le palle, eh?!
Ma insomma porca zozza che non sei altro, ho capito che ti trombi il finnico in tutte le posizioni del Kamasutra e su ogni superficie scopabile, ma ricordati anche di me, eh? Cazzo!


E ricordati che fra due mesi devi essere qui alla mia sfilata o giuro che vengo a prenderti per i capelli.
Porca! :P
Sono pieno di lavoro fino alla cima dei miei splendidi capelli biondi.
Non ho neanche il tempo per una ceretta! Dio!
Non parliamo poi di fare qualsiasi “attività fisica”: appena le mie terga marmoree e stupenderrime toccano il letto, l'unica cosa cui penso è russare e cadere nell'oblio fino al mattino successivo!
Sono stanco!
Tutto sta procedendo come stabilito, ma mi conosci: sono un perfezionista...
(lo so che stai storcendo quel nasino a patata e stai pensando “No, sei pesante!”. Baldracca, ti vedo!)


Ho delle novità anche io... ho conosciuto uno. u.u
Si chiama Beppe.
Dico io: non potevo conoscere un Alistair, un Edward, uno Charles?
No. Beppe.
Fanculo. Non si abbina al mio fascino.


A parte gli scherzi... non so ancora cosa fare.
È molto carino e serio.
Troppo per me.
Ma riesce stranamente a rilassarmi e darmi la tranquillità che non troverò mai...
Lo conosco da un paio di settimane e già mi ha chiesto di andare a vivere insieme.
L'ansia!!!
Mi ci vedi?
Io che vivo come una normale coppietta.
Io che fuggo nell'oscurità dopo incontri promiscui e non porto mai nessuno a casa mia, dividere lo spazio vitale con qualcun altro che non sia tu o Mara.
Devo pensarci... sono confuso.
Vieni presto. Ti voglio bene.
Tuo Will...”.


Lou sbatté gli occhi incredula: la mail che era iniziata con minacce ed insulti si era rapidamente trasformata nella “Posta del cuore di Will”, con tanto di sviolinata finale.
L'amore rende davvero tutti cretini?


Era contenta per lui: il suo amico non si innamorava seriamente di qualcuno dai tempi dell' Accademia.
Aveva avuto una prima relazione disastrosa che lo aveva profondamente ferito.
Dopodiché era iniziata la fase promiscua che a quanto pare si era interrotta solo con questo famigerato Beppe.
Se il suo amico non faceva il solito stronzo e si lasciava andare, magari lei avrebbe fatto in tempo a conoscere Beppe.


Rispose subito, cercando le parole adatte.


Will... sono così contenta per te!
Scusa se non ti ho risposto: sono talmente presa da tutto quello che sto vivendo che non ho pensato al fatto che tu mi avessi scritto...
(Ti rendo partecipe che ormai ogni superficie è stata usata e testata: grazie per il tuo interessamento! :P )


Oh, Will... io sono felice, davvero...
Ville mi rende felice e spero che valga lo stesso per lui.
E sono immensamente contenta che tu abbia conosciuto quest'uomo che ti fa da calmante... ne hai bisogno! :D
Non vedo l'ora di rivederti, di conoscere questo Beppe ( non è malaccio il nome, dai... xD);
e ovviamente sarò alla tua sfilata, sai che non me la perderei per nulla al mondo!!


Ti giro il consiglio che mi hai dato tu qualche mese fa: lasciati amare, viviti tutto quello che viene, senza pensare, senza negarti nulla... l'amore non si rifiuta, tesoro.


Me lo hai detto tu.
Quindi ora fa' lo stesso anche tu: lasciati andare e non avere paura dei legami...
Sarò presto da voi...
Ti amo tesoro!
Tua Grace...”.


Voleva che il suo Will potesse trovare l'amore che meritava una persona speciale come lui.


Dietro la superficialità ostentata di Simone c'era un mondo fatto di sentimenti ed emozioni profonde e pure: e lei lo sapeva meglio di chiunque altro.
Doveva solo permettere agli altri di avvicinarsi.
Un po' come lei.
Scorse le altre mail trovando quelle di Simone che decise di leggere in seguito, poi una di Mara che aprì con felicità.
Era così raro che la sua indaffarata amica trovasse il tempo di scrivere.


Ciao, mia piccola patatina adorata al freddo!
Come stai? Cosa mi racconti?
Ho sentito quello scriteriato di Simone, sempre di sfuggita e delirante; mi ha raccontato sommariamente il suo soggiorno lì da te, ma è stato sibillino sul fronte “amore”.
Vuota il sacco... che mi sono persa?
Lui ha tenuto la bocca cucita: strano a dirsi, eh?
Mi ha suggerito di chiedere a te, facendo quel suo sorriso da satiro bastardo di chi la sa lunga...
lo detesto quando lancia anagrammi senza poi parlare!!! >.<
Che mi nascondete?
C'è qualcosa che DEVI dirmi? :)
Su, avanti dillo a zia Maruccia tua...


Stamattina sono stata dalla mia dottoressa che mi ha fatto l'ecografia.
Tesoro, non sai che emozione vedere sullo schermo il cuore della mia piccolina che batteva!!
Sì, perché è una femmina!!!
Karl è impazzito di gioia alla notizia: in casa sua sono tre fratelli e non vedono l'ora di viziare schifosamente la bimba!
Stiamo litigando sul nome da dare alla piccola: dopo una lotta all'ultimo sangue, siamo giunti ad una tregua e siamo indecisi tra Evangeline e Karola.
Ovviamente vincerò io e la chiameremo Evangeline... :D
Le nausee mi stanno ammazzando e il caldo non mi aiuta: qui è scoppiata l'estate torrida in un colpo solo!
Ho i piedi che sembrano due fagotti e sono perennemente stanca... ma sono felice.


Non vedo l'ora di rivederti, mi manchi un sacco... ti voglio bene, patata.
Nel frattempo che tu raccolga le idee e trovi una balla da rifilarmi per la storia dell' “uomo misterioso” di cui non mi hai parlato, ti mando una cosina che ho qui tra le mani da stamattina...
tua, Mara.”


Lou sorrise contagiata dall'entusiasmo della sua amica che traspariva anche dalla mail.
Aprì l'allegato immagine che era nell'e-mail e il suo sorriso si allargò: Mara le aveva fatto una scansione dell' ecografia.
Un piccolo fagiolino al centro di una massa che non sembrava ancora avere forma precisa...


Perché batte il cuore?”


Soffocò la punta d’amarezza e invidia.
Pensò di stampare la foto inviatale da Mara; quando questa scivolò fuori dalla stampante la rigirò fra le mani a lungo, pensando al suo bambino e al fatto che non c'era neanche stato tempo di capire se fosse maschio o femmina.


Niente rimpianti Lou...”


Infilò la stampa nella cornice con tutte le foto più importanti, dove prese il posto di uno scatto di un tramonto di cui non ricordava assolutamente nulla: quello meritava di stare sicuramente tra le cose più care.
Sfiorò con un dito il profilo del naso minuscolo fatto di pixel della bimba di Mara.


Ti invidio amica mia, sorella, mia anima affine e sono così felice per te... ti auguro ogni felicità di questo mondo...”.


Tornò al computer scorrendo velocemente il resto delle mail.
Quelle di Simone avevano tutte più o meno il tono minaccioso delle altre e lei passò qualche minuto a leggere i deliri del suo amico, ridacchiando.


Trovò anche una mail di suo fratello minore, Livio: evento raro.
Lui non si degnava mai di rispondere alle sue.


Ciao sgorbietto!
Che combini di bello?
La mamma ci ha costretti a mettere ordine nelle nostre stanze e guarda un po' cosa ho trovato?
Poi non lamentarti se ti chiamavano “rospetto”!!


In allegato c'era una foto di almeno 25 anni prima che la ritraeva all'età di quattro o cinque anni, con una salopette a quadri di indefinibile colore dal momento che la foto era seppiata e anche vagamente sfocata.
Suo padre le aveva scattato quella foto rincorrendola per tutto il giardino.
Anche da piccola lei odiava stare ferma e mettersi in posa come un bambolina.
Preferiva correre e giocare con i suoi amichetti.
Sua madre insisteva nel vestirla di pizzi e fiocchi, facendole codine e trecce, col risultato che lei tornava sistematicamente sporca e con i vestiti strappati.
Così suo padre le aveva comprato una serie di salopette colorate e simpatiche che lei aveva accolto con gioia: in quel modo poteva correre e saltare, arrampicarsi sugli alberi e giocare a palla senza paura di rovinare niente!
Suo padre era riuscita a tenerla ferma il tempo necessario di uno scatto.
La piccola Lou in mezzo al cortile assolato aveva un pallone tra le mani e due treccine sbilenche e sfatte, che lasciavano sfuggire i rossi ricci ribelli da ogni parte.
Uno sbaffo di marmellata di ciliegie, la sua preferita da sempre, all'angolo della boccuccia che era piegata in una smorfietta verso l'obiettivo; suo padre adorava farla arrabbiare.
Lou rise nel vedersi così piccola e provò tenerezza verso quella bimba ancora ignara del futuro.
Quella bimba che aveva come unico problema quello di giocare il più possibile con i suoi amici...


Continuò a leggere la mail di suo fratello:
Eri proprio carina però... ti sei rovinata nel tempo! :P
Ne ho trovate anche altre ma ora devo andare, te le mando la prossima volta!
Ciao sgorbio, ti voglio bene!
Liv.”.


Sempre sintetico e di corsa sua fratello... le mancava la sua famiglia.
Era davvero troppo tempo che non li vedeva e non aspettava altro che poterli riabbracciare.
Stampò anche la foto della piccola Lou e la infilò nella cornice dello specchio.
Ecco: così non avrebbe mai dimenticato la bambina che era stata, quella bambina alla quale spesso dimenticava di dare ascolto...
Rispose alla mail di Livio chiedendo notizie degli altri componenti della sua strampalata famiglia.


Poi passò a quella di Mara: da dove iniziare?


Ciao, mio amore!
Sono così felice per te!
Immagino già Karl fare il papà... sarà gelosissimo della sua piccola principessa, ma sono certa che sarà un padre eccezionale come tu sarai una madre unica e speciale!
Non vedo l'ora di potervi vedere...
Sono d'accordo con te: Evangeline è decisamente meglio!
E sono sicura che riuscirai a piegare il gigante teutonico al tuo volere, come sempre!
Mi mancate...


Io sto bene... pretenderò la testa di quella checca isterica su un piatto d'argento!
Volevo raccontarti io tutto e speravo di farlo dal vivo, senza un pc tra di noi... ma passerebbe troppo tempo.
Non posso essere lì prima di due mesi...
Da dove inizio?
È difficile da raccontare...


Sono innamorata e sono felice.


Non lo cercavo, non me lo aspettavo, non lo volevo... ma è arrivato.
Quando pensavo che non sarei più stata in grado di amare qualcun altro, che non mi sarei mai fidata di un altro uomo, che non mi sarei più fatta avvicinare e toccare da nessuno... è arrivato lui.
Oh, è così bello, Mara... è bellissimo e dolcissimo...
È divertente, sexy... mi fa ridere, mi rende serena... mi fa sentire amata...
È speciale... a volte ho paura di non meritarlo, di non essere abbastanza per lui.
Ma mi basta vedere come mi guarda per sentirmi meglio, per sentirmi a posto col mondo intero...
L'ho avuto per tre anni a portata di mano e non mi ero mai accorta di lui, del prezioso tesoro che era così vicino...
A volte le cose belle non riusciamo a vederle, neanche quando sono sotto il nostro naso...


Ringrazio ogni giorno la micetta che si è persa nel mio vialetto.
È grazie a lei che ci siamo incontrati... tu che credi nel destino, cosa vedi in questo avvenimento?
Vorrei stare qui a parlarti per ore di lui e di come mi fa sentire... di quello che provo ogni volta che lo vedo, di come mi tremano le gambe ogni volta che lui mi sfiora, di come tocco il cielo ogni volta che incrocio i suoi bellissimi occhi verdi... vivo costantemente nell'ansia di vederlo apparire sulla mia porta.


Anche ora, in questo momento che sto scrivendo a te che sei una parte della mia vita, la mia amica più cara, al solo pensiero di lui mi emoziono... mi batte il cuore...
Lo amo... vorrei che tu lo vedessi, che ci vedessi insieme.
Vorrei che tu lo conoscessi e vedessi che persona è...


Mi fido solo del tuo giudizio.
Non hai sbagliato una sola volta... avrei dovuto darti ascolto quando mi consigliavi di lasciar perdere Andrea...


Mara... ho soggezione anche a dire il suo nome... per cui ti mando una sua foto.
E poi aspetto che tu mi risponda.


Ti voglio bene.
Sii felice per me, come io lo sono per te...
Ti voglio bene, vi voglio bene... a tutti e tre.
Lou”.


Allegò una foto recente di Ville che aveva rubato quasi ad occhi chiusi da internet per paura di leggere cose che non avrebbe gradito e inviò la mail.


Mara sarebbe impazzita.
Conosceva bene la sua amica dall'animo gotico: avrebbe iniziato ad elencare aggettivi alquanto piccanti su Ville che rientrava pienamente nei suoi canoni di bellezza.
Aveva sempre preferito al contrario di lei, ragazzi meno appariscenti, poco muscolosi e dall'aria intellettuale e romantica.


Ville le sarebbe piaciuto. Ne era certa.
Avrebbe voluto così tanto averla vicina in quel momento.


Mara le aveva sempre dato forza e allo stesso tempo la spronava a non tenersi dentro quello che provava: era un sostegno nei casi disperati.
Sapeva sempre trovare la parola giusta al momento giusto, nel suo modo dolce e pacato di essere.
Una presenza sicura e costante che l'aveva sostenuta per un terzo della sua vita.
Mara era con lei ogni volta che Andrea la faceva stare male, ripetendole di lasciarlo, di liberarsi di lui... disapprovava senza nasconderglielo e lo palesava anche a lui.
Quando lui l'aveva lasciata, Mara le aveva detto che era la cosa migliore che potesse capitarle.
Era stata felice.
Lou si era risentita della felicità della sua amica davanti alla sua tragedia, anche se sapeva che era soltanto per il suo bene che Mara si comportava così.
Nonostante fossero in due paesi diversi e lontane migliaia di chilometri, non l'aveva mai fatta sentire abbandonata a se stessa.
Aveva così bisogno di parlare con lei in quel momento.
La sua sincerità su ogni cosa, dalla più piccola a quella più importante erano un tratto distintivo del suo carattere.
A volte l'aveva spiazzata con il suo giudizio lapidario, ma mai una volta questi si era rivelato avventato.
Dopo la storia con Andrea aveva giurato a se stessa che da quel momento in poi, avrebbe ascoltato sempre il parere di Mara.


Lasciò acceso il pc, nella speranza che Mara le rispondesse subito, rassicurandola come ogni volta, mentre decideva cosa mettere quella sera; non che servisse a molto, pensò ridendo tra sé e sé... non aveva intenzione di rimanere vestita per molto dal momento in cui Ville avrebbe varcato la soglia di casa.


Rimase a guardare il suo armadio aperto con occhio critico, sbirciando il vestito blu che le aveva regalato Nur.
«No! - si disse – non è proprio il caso, Lucia! Che ti sei messa in testa? Di fare la modella? Valo non ha bisogno di questo... O sì?»

Katty la guardava curiosa dalla sua postazione al centro del letto.

«Che ne dici? - si rivolse alla sua amica felina che continuava a guardarla con aria vagamente contrita: la stava per caso compatendo? - Beh...»


Non era neanche sicura che Ville sarebbe andato da lei quella sera...
Nella sua mente stava prendendo forma la prospettiva di una serata romantica a lume di candela.


Non fare stupidaggini!”.
«Oh, al diavolo! - sbottò infastidita – Adesso basta con dubbi e atteggiamenti da bambina!»


Avrebbe organizzato una serata romantica per l'uomo che amava, si sarebbe fatta carina e vestita per lui!
E cosa c'era di meglio per il suo finnico, se non una pizza?
Questa volta l'avrebbe preparata solo per lui...


Dio, come mi sento stupida...”.


Si mise al lavoro: non sarebbe stata una cenetta chic ma sperava che lui avrebbe gradito.
Mentre la pasta lievitava cambiò le lenzuola del letto e dando uno strappo alle sue regole, rubò dalla camera di Nur le sue lenzuola avorio di seta.
Era certa che non avrebbe avuto nulla da ridere.
Anche perché era lei a lavarle, sempre.


Le servivano delle candele profumate.
Rovistò in casa, trovando ancora quelle che avevano usato per la cena con Simone e Julian, quella prima volta, ormai mesi prima.
Le disseminò per la stanza ma non aveva nessuna candela profumata... pazienza!
Ricordò che Simone a Roma, spruzzava sempre il suo profumo personale sulla lampadina accesa, così che il profumo evaporando, avrebbe riempito la stanza della stessa fragranza che portava addosso.
Lei fece lo stesso con il suo e optò per spruzzarne qualche goccia sulle lenzuola; non voleva stordire il suo finnico con olezzi troppo forti.
Sistemò come le aveva insegnato Simone un foulard sulla lampada, pregando dentro di sé che non prendesse fuoco... pareva facesse atmosfera.


Quando le sembrò che la sua stanza avesse un'aria più intima e sofisticata, tornò ad occuparsi della pizza.
Era diventata così veloce nel prepararla che ormai le veniva naturale e finì prima che se ne rendesse conto.
Pensò di strafare preparando anche una mousse che avrebbe accompagnato con la sua amata confettura di ciliege.


Ridacchiò ricordando la scena hot cui la sera della prima cena insieme, Valo l'aveva soggiogata.
Non che avesse bisogno d’aiuto per farlo... gli bastava respirare.
Il ricordo di Ville che leccava via la marmellata di ciliegie dalle sue dita le faceva ancora un effetto devastante... sentì la familiare contrazione.


Torna in te, maledizione!”.
Era la prima volta che cucinava per Ville, per loro due soli e non per una cena con amici.


Questo la faceva sentire vagamente a disagio.
Lo vedeva come un tacito impegno, una cosa assurda dal momento che era Ville in primis a darle modo di pensare che tra loro ci fosse un legame... ma cucinare per l'uomo che ami.
Lou cercò di non lasciarsi andare a giri pindarici e farsi prendere dall'ansia.
Era solo una cena. Punto.
Dovevano pur mangiare, no?


Bugiarda.”.


Katty curiosava annusando in giro.


«Scendi, Katty! Non sta bene gironzolare dove sto lavorando! - spinse delicatamente da parte la micetta, che miagolò offesa - Su fa la brava, piccola...”.
Ma la pelosetta era decisa a darle fastidio infilandosi tra i piedi, rischiando di farla cadere.
Quando tutto fu pronto decise di farsi una doccia veloce per togliere ogni traccia di odore dalla pelle: prese Katty e la portò con sé al bagno.
Avrebbe evitato che la dispettosa facesse danni in sua assenza!


Non voleva perdere tempo facendo un bagno, per cui si infilò sotto il getto della doccia lavando velocemente i capelli e sciacquando via dal corpo la schiuma profumata del bagnoschiuma, quasi sicuramente molto costoso, di Nur.
Qualche minuto bastò a rinvigorirla e poco dopo si avvolse nel morbido accappatoio verde e usufruì ancora delle creme corpo che Nur comprava e abbandonava quasi nuove, dimenticandosene.
Quella che stava usando ora aveva un delicato profumo misto di muschio e rosa, le piacque molto perché non era eccessivamente profumata e sperava non avrebbe infastidito Ville.

Mi piace l'odore della tua pelle... sai di miele e sole...”.

Rabbrividì al ricordo della voce di Ville, quella prima volta.

In camera era indecisa su cosa mettere.
Guardò ancora una volta il vestito blu coperto di cristalli.
Perché no? Avanti Lucia, sputtanati del tutto: tanto ormai non puoi più barare...”.


Tirò fuori con un gesto deciso il vestito e lo spianò con cura sul letto, mordendosi le labbra pensierosa.
Non era certa di avere un paio di scarpe adatte al vestito e anche volendo prenderne in prestito uno di Nur, non avrebbe risolto granché: la sua coinquilina aveva i piedi di due numeri più grandi dei suoi...
Pensò di rinunciare all'idea sciocca di vestirsi a festa.
Era solo ridicola quando cercava di essere sexy e carina...


Si figurò mentalmente la sua amica che scuoteva la testa, incrociando le braccia e guardarla con aria di rimprovero.
Perché mai si faceva così tanti problemi?
Cosa aveva da perdere mostrandosi carina agli occhi dell' uomo che amava?
Di cosa aveva paura? Di dimostrare quanto ci tenesse a lui?
Di quanto volesse che lui la trovasse bellissima e guardasse come se volesse mangiarla?


Un bip che proveniva dal pc acceso la riscosse dalle sue elucubrazioni vestiarie e non; sperava fosse la risposta di Mara e in effetti era proprio una mail della sua amica che lampeggiava con “CHE COSAAAAAAAAA!??” come oggetto a caratteri cubitali.
Sorrise e aprì la mail:


CHE SIGNIFICA QUELLA FOTO?!?! Dio santo, non mi stai prendendo per il culo, vero?!
VILLE VALO?! Oh signore, mi sento male!
Ho le caldane!
Luly, ti prego dimmi che non è uno scherzo… nelle mie condizioni non posso agitarmi in questo modo….
Dio, che figo assurdo!!!
Cioè ti frequenti con VILLE VALOOOOO?!
Cosa aspettavi a dirmelo?!
Devo calmarmi: sembro una fan esagitata e isterica…
Dove? Come? Quando??
Voglio sapere ogni cosa, ogni dettaglio e quando dico OGNI DETTAGLIO, intendo TUTTO!
Ok, ok… sono calma… (Col cacchio!! VILLE VALOOOOOOO!)
È tutto a posto…- respiro-… giuro che non riesco a crederci...
(Natale mi guarda preoccupato).
Luly! VILLE VALO!
(sì, continuerò ad urlarlo per tutta la mail, sappilo!).


Ok, torno in me.
Allora, cerco di recuperare un pò di buonsenso e lascio da parte la fangirl che si agita isterica in me.
Per quanto io possa essere esaltata dal fatto che ti frequenti con uno degli uomini più fighi e sexy del mondo, è pur sempre un uomo e sai come la penso.
Quindi inizio con il tirarti le orecchie.


Non dimenticare la tua precedente relazione e non ripetere lo stesso errore di vivere per lui, aspettando ansiosa come Penelope, nonostante sia VILLE VALOOOO!!!.
Non annullarti per lui, per quanto figo e bello e sexy e speciale possa essere.
Non sentirti mai, e dico MAI inadatta, non sufficiente, poco attraente o qualsiasi altra cosa ti passi per la testa!
Non dimenticare chi sei, i tuoi sogni, i tuoi desideri e te stessa!
Ci sei già passata.
Non è il caso che tu ripercorra ancora una volta lo stesso percorso, vero?
Amalo, fatti amare ma rimani in contatto con Lucia.
Sempre e comunque.
Devi lasciarti andare ma non nel modo in cui sei abituata a farlo tu: o rimani sulle tue e non permetti a nessuno di avvicinarsi, oppure perdi completamente la testa e il controllo.
Ma... a parte queste raccomandazioni, non sai quanto sia contenta di saperti innamorata!
Non sai quanto voglio che tu sia felice e soddisfatta di te stessa.
Vorrei davvero poter essere lì con te adesso (e non sbaverei sul tuo ragazzo, giuro... beh, forse un pò... solo un pochino! XD).
VILLE VALOOO! :D


Sul serio, tesoro... smettila di essere la solita Lou, impaurita e timorosa; ti conosco e so cosa stai pensando.
Quindi smettila subito!
Goditi questo momento senza mai dimenticarti tutto il resto del mondo... e soprattutto Lou.


Ora vado a preparare la cena a mio marito e a digerire la notizia.
Ammetto di rosicare come una matta.
Tu. La mia piccola Luly. Con VILLE VALO!
Perdindirindina!


Ti adoro.... e non dimenticare: OGNI DETTAGLIO!
Tua Mara.”


Ps: VILLE VALOOOOOOOOOOO!”.



Lou scoppiò a ridere.


Mara...
Sapeva che avrebbe dato di matto alla notizia di Ville... rilesse ancora una volta la mail e immaginò la sua amica che cercava di rimanere lucida e dispensare consigli come sua abitudine.
Mara aveva ragione, come sempre del resto.
Tutti le dicevano la stessa cosa.
Eppure lei non aveva ancora imparato a contare su se stessa, a credere in lei e nelle parole di chi le diceva di amarla... anche se Ville non le aveva mai detto di amarla... insomma... non ancora.


E se non me lo dicesse mai?”.
"E se glielo dicessi tu?" - le rispose la vocina, incrociando le braccia in tono di sfida.


Lanciò un cuscino virtuale alla sua vocina fastidiosa.
Sbuffò.
Si stava comportando come una bambinetta e ciò era molto snervante.


Ville la rendeva nervosa e titubante peggio di ogni altro uomo al mondo.
Ville la rendeva felice come nessuno.
Ville le faceva battere il cuore.
Ville le faceva paura...
E di quella paura, di quell'ansia di vita, lei si ubriacava.



******





"Angolo dell'autrice:

Eccoci di nuovo qui! Questo capitolo probabilmente a qualcuno risulterà noioso, si lamenterà perchè non c'è Valo, nessuna faniculla che si rotola con il sexy finnico su ogni superficie, nessun ex rompiscatole che scardina porte, ecc ecc...
Ebbene sì!
Essere capitolo di passaggio: siamo giunti al bivio di questa storia.

Dal momento che non mi piacciono le storie tarallucci e vino con "vissero sempre felici e contenti..." come finale, centro e inizio della storia, va movimentata.
E preferisco anche dare spazio ad altre sfumature, altri personaggi e situazioni, non solo alla storia d'amore in sè (che detto tra noi, a volte tutto stò pucci pucci fa venire il diabete... u,u).
Ergo, per qualche capitolo di discostiamo un pò dal Valo, la sua presenza costante e le sue acrobazie amorose e spaziamo negli argomenti e negli approfondimenti con altri pg.
So che mi oadiate... :3
Ma non temete: Valo e tutto il suo charme torneranno come sempre. Del resto è sempre il co-protagonista!
Un grazie a tutte quelle fanciulline preziose che leggono la storia pur non recensendo: so che ci siete, vi vedo! xD

Ovviamente il grazie più grande va alla mia Beta-moglie Deilantha preziosa spalla per ogni mia pignoleria e fissazione! Grazie moglie, ti lovvolo.

E grazie, mille volte grazie a tutte quelle dolci donzelle che hanno commentato il capitolo precedente: katvil, arwen85, apinacuriosaEchelon, Lady Angel 2002, _TheDarkLadyV, Izmargad,x_LucyW, Emp_MJ, LaReginaAkasha, cla_mika.
E poi grazie anche a Daelorin per essersi pippata tutta la storia in due sere!XD Grazie cara!

Menzione speciale per una fan inaspettata, che mi maledice ogni giorno per averla trascinata nel vortice di questa storia: un'amica preziosa e costante, una persona cui tengo molto e che c'è da 4 anni a questa parte, grazie ad una saga ho avuto modo di conoscere persone speciali e uniche e lei è sicuramente una di queste.

Per cui grazie, grazie mia Befs Reny! Il tuo sostegno e apprezzamento in questo caso, sono ancora più preziosi! <3


*H_T*



   
 
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