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Autore: Gracedanger    03/07/2013    2 recensioni
"Fifona!" urlò a pieni polmoni dal fondo della strada. Mi voltai di scatto.
"Come scusa?"
"Hai sentito bene. Sei una fifona, Elizabeth."
Il solo fatto che non mi avesse chiamata 'Lizzie' come faceva inevitabilmente dal giorno in cui ci eravamo conosciuti, mi fece uno stranissimo effetto. Stavamo davvero litigando?"
...
E se Frankie fosse stato adottato? E se Nick fosse costretto sulla sedia a rotelle? E se Joe fosse così meraviglioso da non sospettare mai l'enorme peso che si porta dietro giorno dopo giorno? E se stare sola per Elizabeth, che si era trasferita in quella minuscola città con il suo stesso nome, non la rendesse più così felice come prima? E se avesse bisogno di qualcuno ma ci rinunciasse per più grandi motivi? E come hanno fatto due incidenti stradali a cambiare la vita di così tante persone?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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“Si chiama Joseph, ma preferisce essere chiamato Joe, Molly, è..è fantastico, ha due occhi che ti stregano, e le sue braccia..oh le sue braccia riescono a sollevarmi e portarmi in cielo.”
Il mio cane è fermo sulle mie ginocchia e mi fissa dolce con i suoi grandi occhioni.
Gli accarezzo la testa e non la finisco più di parlare.
“Quando non c’è sento una stranissima stretta allo stomaco, lo immagino accanto a me mentre sto per addormentarmi, e la cosa che vorrei di più al mondo è ritornare al momento in cui le sue labbra hanno sfiorato la mia guancia e riviverlo altre mille volt..”
Molly, alza la testa e le orecchie, qualcuno la sta chiamando.
Rimango in silenzio paralizzata. Scende dal mio letto, e lenta si avvia verso la porta, prima di uscire, mi rivolge un ultimo fulmineo sguardo e poi si avvia.
“Molly, dove vai? Non te ne andare ti prego.” la supplico e corro fuori dalla mia camera, il corridoio è vuoto e completamente buio. Cerco di toccare il muro, ma all’improvviso sento la terra crollarmi sotto i piedi.
 



Mi alzai di scatto con un respiro strozzato e mi sedetti sul letto.
Rimasi zitta.
Strizzai gli occhi per far uscire il lacrimone che mi stava torturando e mi rimisi con la testa sul cuscino a fissare il soffitto. Il dolore mi attanagliava lo stomaco.
Un dolore che non poteva più essere consolato nemmeno da Molly. Ora non avevo nessuno da guardare per sentirmi al sicuro quando mi svegliavo dopo un incubo, o forse si.
Avevo bisogno di lui. Avevo un disperato bisogno di vedere Joseph.
 

 
“I miei capelli hanno scelto proprio il giorno giusto per protestare!” urlai, mentre continuavo a cercare di sistemare la massa di peli disordinati che avevo in testa. Proprio oggi che avevo chiesto a Joe di accompagnarmi a scuola, non sapevo nemmeno con che coraggio l’avessi fatto, di solito avrei ponderato, mi sarei fatta mille film, avrei pensato alle conseguenze, ma il senso di solitudine che si era impadronito di me la sera prima, mi fece fare tutto d’impulso.
Mi pentii un nanosecondo dopo l’invio di quel messaggio, sapevo che l’attesa sarebbe stata orribile, e troppe paure avrebbero popolato la mia mente. Ma non ebbero il tempo, Joe mi rispose in un attimo, e i miei occhi divennero lucidi, non sapevo come riuscisse sempre a trovare le parole giuste, mentre io mi sentivo un disastro ambulante.
Era nel mio giardino e ogni volta che lo vedevo era più bello della volta prima.
Quando lo vidi capii che forse le cose fatte di impulso sono quelle più vere, quelle fatte col cuore.
Il mio cuore voleva incontrarlo ancora, sentii la felicità che mi riscaldava le interiora.
Mi sorrise.
“Hey Lizzie”
“Ciao Joe Fulmine!”
“Beh?”
“Beh cosa?”
“Ti ho chiamata Lizzie.”
“E allora?”
“Non hai protestato.”
“Perché mi piace… ehm, voglio dire, mi ci sono abituata.”
Mi guardò divertito.
Il momento di silenzio venne interrotto da Joe che cantò sottovoce un motivetto molto semplice, strano ma pensai di aver sentito il mio nome in quella canzone, mi scrollai quel dubbio di dosso, credendo non fosse importante.
“Hai composto un’altra canzone?”
Mi guardò con gli occhi spalancati per qualche secondo come se avessi scoperto qualcosa di imbarazzante per lui.
“No…no è un motivetto che mi ha messo in testa mio fratello.”
“Hai un fratello?”
“Si, ne ho due.”
“Ho sempre voluto avere un fratello.”
“Già…ma a volte ti fanno fare figure di me...” sussurra.
“Come?”
“Niente, niente.”
“E come va con la canzone del parco?”
“Beh, ho fatto pochi passi avanti, ho composto altri versi, però non riesco a metterli insieme, non trovo la melodia giusta, una che colleghi tutto, che dia a tutto un senso.”
Il suo sguardo si fermò incantato su di me pochi minuti.
Ricambiai lo sguardo sorridendo.

Arrivammo davanti alla mia nuova scuola, Joe stava per aiutarmi a salire le scale quando inavvertitamente con le stampelle, urtai un ragazzo robusto, che emise un grugnito per il dolore.
“Idiota!” urlò.
“Scusami, non volevo..” dissi confusa.
“Ma se mi hai visto benissimo!”
“Scusa, io..”
Il tipo stava per riprendere ad urlare, quando Joe mi si parò davanti.
“Non hai sentito? Ti ha chiesto scusa, e tu le urli contro, è stata fin troppo gentile.”
Si girò verso di me, mi accarezzò il volto con le dita e mi aiutò a salire le scale.
Rimasi ammutolita, mi aveva difeso, sapevo che l’avrebbe fatto,
 con lui ero sempre al sicuro. 
Eravamo davanti al portone della scuola.
“Sei sicura che va tutto bene?” mi disse lanciando uno sguardo al ragazzo di prima, che ora prima fissava noi due e poi parlava con i suoi amici, un brivido mi corse dietro la schiena, ma non volevo far preoccupare ancora di più Joe.
“Si, tranquillo.”
Mise la mano dietro la mia nuca e portò dolcemente le labbra sulla mia fronte, facendomi chiudere gli occhi per inspirare il più possibile il suo profumo.
Se ne andò lentamente, lo guardai girare l’angolo.
Entrai nella scuola con un sorriso stampato sulle labbra, mentre la campanella suonò, stavo cercando di ricordare dove fosse la mia classe, quando mi ritrovai sola in un corridoio vuoto. Ad un tratto un rumore di passi rimbombò dal fondo del corridoio. Il ragazzo robusto e altri cinque tipacci stavano venendo a passo deciso verso di me.
Il cuore si fermò e cominciai ad andare più veloce sulle stampelle, sentivo le loro risate, i loro passi dietro i miei, all’improvviso lasciai le stampelle a terra e cominciai a correre gemendo di dolore per la caviglia malandata.
Un paio di lacrime scesero sul mio volto, il cuore batteva all’impazzata, mi sentivo persa, spacciata, mi voltai per vedere dove fossero e li vidi a pochi passi da me che camminavano veloce e ridevano come se avessero già catturato una facile preda.
Girai l’angolo del corridoio e urtai qualcosa, e finì a terra piangendo e singhiozzando e con gli occhi chiusi rimasi là, cercando con le braccia di coprirmi il corpo, abbandonata all’idea di ciò che mi sarebbe successo di lì a poco.

Sentii dei passi accelerati, urla, pugni, gemiti di dolore. 
Ma nessuno di questi mi sfiorò minimamente.

Alzai lentamente la testa dal braccio e aprii gli occhi.
Joe era davanti a me, di spalle, che ansimava con le braccia aperte e stanche, che guardava i ragazzi che mi stavano per picchiare correre via a stento. Si accorse che lo stavo guardando e si girò verso di me con lo sguardo preoccupato mi asciugò le lacrime.
“Oh mio Dio, sei qui! Grazie Joe, grazie!” dissi strozzata da un pianto di sollievo.
Mi abbracciò, mi diede un bacio sulla testa e accarezzando i miei capelli mi sussurrò piano: “Shh, è tutto finito, ci sono io con te.”
“Joe…ma tu..come sapevi che loro..”
“Li ho seguiti. Quei tipi non me la contavano giusta. Come ho sentito il tuo nome mentre erano fuori, sono corso a cercarti prima che ti trovassero loro, ma l’hanno fatto e io…io ti ho difesa.” disse quest’ultima frase quasi con imbarazzo poiché io l’avessi visto picchiare qualcuno, ma l’aveva fatto per me, mi aveva salvata.
Lo guardai intenerita e con g
li occhi lucidi e sprofondai il viso nel suo petto.

“L’hai fatto per difendere me… tu sei un angelo.”


Spazio autrice
Hola chicaaas!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Vorrei ringraziare di cuore tutte quelle che hanno recensito la mia storia, soprattutto le cinque recensioni che ho trovato nell'ultimo capitolo, siete fantastiche, e anche quelle persone davvero intelligenti che hanno messo la mia storia tra i preferiti, i seguiti, ecc., eheh!
Comunque continuerò presto, so che vi troverò ancora qui, ci sarete?
Qualsiasi recensione è sempre gradita.
Un bacio da dalla vostra ladydanger (appena l'amministrazione di efp mi farà cambiare il nome utente, comunque sappiate che sarà questo.)
love you all, alla prossima.

  
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