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Autore: Louissbottom    04/07/2013    1 recensioni
Otto ragazzi, di cui due ragazze. Tutti amici dall’infanzia, vicini di casa. Inglesi, londinesi, più precisamente. Le loro età vanno dai diciotto ai ventun anni. Per aver disobbedito ai loro genitori si ritrovano ad affrontare i cinque anni del liceo in Italia come punizione. I loro genitori sapevano che non si sarebbero voluti distaccare dalla loro amata Londra per nessun motivo, così i genitori delle due ragazze decisero di mandarle a studiare in un liceo di Milano. I genitori dei ragazzi ebbero la stessa idea, cosa che nessuno sapeva. Così gli otto amici si ritrovano di nuovo insieme, per la loro felicità. I loro nomi sono Josh, Niall, Zayn, Christine, Liam, Harry, Cher e Louis.
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Capitolo 2.
Gli presi la mano e cominciai a massaggiarla. Sentii l’altra mano di Zayn che s’infilava tra i miei capelli, dietro la nuca, e la sua bocca che si avvicinò al mio collo, dandomi un bacio.
Zayn: Fai un buonissimo odore. Mmh. –
Commentò. Mi allontanai respingendolo.
Io: Ma sei cretino? Mi hai fatto prendere un infarto con la tua mano del cazzo. Cazzo, lo sapevo che te l’eri inventato, cazzo. –
Zayn: Hai finito di dire cazzo? Se vuoi… -
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Buona lettura!♥ :)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10





P.O.V. Harry.
 
Mi svegliai di soprassalto quando sentii il mio cellulare vibrare, un messaggio. Non lo lessi nemmeno. Mi alzai dal divano cercando di fare mente locale di come mi trovavo lì, poi ricordai. Vidi Chris dormire come un angelo e decisi di farla dormire su qualcosa di più comodo di un divano, come il suo letto per esempio. Risi del mio stesso pensiero, sono davvero un’idiota. Durante il tragitto dal salotto alla sua stanza non riuscivo a staccare gli occhi da lei, era come se fosse rinata, era più serena.. Arrivai davanti la sua stanza e dopo essere entrato, la poggiai sul suo letto, subito dopo averle lasciato un bacio in fronte. Mi sdraiai dietro lei, circondandole la vita, da tenerla così stretta per proteggerla. Non so da cosa.
 
P.O.V. Cher.
 
Tornai a casa verso le dodici e mezza ma non trovai nessuno in cucina, così l’istinto mi consigliò di andare nella stanza di Chris, dove la trovai dormire con Harry.

Io: Harry. –

Harry: Mh. –
Io: Non devi andare a casa? –
Harry: No, fammi restare. Domani è lunedì, non devo andare a lavoro di mattina. –

Mi mandò letteralmente a fanculo, e ridendo, uscii dalla stanza per andare a dormire.
Quando l’indomani mattina mi svegliai, trovai Harry e Chris ridere e scherzare mentre facevano colazione.
 
P.O.V. Chris.
 
Sentii il sole cominciare ad entrare nella mia stanza, accarezzando la mia pelle, così decisi di alzarmi. Appena andai in bagno a sciacquarmi il viso, un buon profumino inebriò le mie narici quando uscii. Ricordai di essermi addormentata con Harry la sera prima, così decisi di scendere in cucina sperando di trovarlo ancora in casa mia.
Ero scalza con una maglia larga che arrivava fin sotto il sedere, non mi andava di indossare pure i pantaloncini, anche perché faceva caldo. Appena vidi Harry alle prese con i fornelli, apparve un sorriso sul mio viso.

Io: Ehy. –
Harry: Ehy, buongiorno. –

Si avvicinò a me e dandomi un piccolo bacio su una guancia, continuò a parlare.

Harry: Che ci fai già sveglia? Sono le nove, potevi ancora dormire. Stavo per salire in camera da te per portarti la colazio… -
Io: Basta, Harry, ormai sono sveglia. Dai, che ho fame. –

Dissi dandogli una pacca sulla spalla e sedendomi a tavola. Lo guardavo mentre preparava la colazione e la metteva a tavola, mi era mancato. Facemmo colazione e poi restammo a parlare un po’.

Harry: Perciò, come…come stai? –
Io: Benissimo. Sto una meraviglia. Mi siete mancati tantissimo. –
Dissi giocherellando con il cucchiaino e la tazza.

Harry: Già, anche tu. –
Disse sbuffando un sorriso. Sentimmo dei passi provenire dalle scale, Cher si era appena svegliata.

Cher: Tranquilli, io bevo solo un po’ di caffè e poi vado a lavorare. –
Sorrise.

Io: Ah, Cher. Ma per il mio lavoro? Ti hanno detto qualcosa? –
Cher: Sì, mi hanno detto che ti hanno riservato il posto perché non potevano perdere una doppiatrice come te. –
Io: Bene. Più tardi chiamo. –
Cher mi sorrise e dopo aver bevuto il caffè, tornò nella sua stanza a prepararsi.

Harry: Ma tu saresti pronta a lavorare di nuovo? Cioè, insomma.. –
Io: Tranquillo, è l’unica cosa che voglio fare, riprendere la mia routine quotidiana. –
Gli sorrisi cercando di convincere anche lui. Mi alzai cominciando a sparecchiare, per poi lavare ciò che avevamo sporcato. Dopo un po’ iniziai a parlare.

Io: Harry, dimmi che vi siete divertiti questi mesi in cui non ci sono ‘stata’. –
Harry: Beh, sì. Però non era la stessa cosa senza te. Ti pensavo sempre. –
Sorrisi e quando finii andai ad abbracciarlo.

Io: Adesso vado a vestirmi. –
Harry: Va bene. Ti porto in un bel posto, okay? –
Io: Ma fa caldo. –
Harry: Appunto. Metti una maglia e un paio di pantaloncini. –

Disse con il suo sorriso malizioso. Gli sorrisi di ricambio ed andai a cambiarmi. Quando fui pronta, scesi le scale mentre mi attaccavo i capelli con un elastico. Appena mi vide, andò verso la porta e dopo averla aperta mi incitò ad uscire fuori ed andare verso la sua auto. Dopo dieci curiosi minuti di auto arrivammo in un posto a me molto familiare.. La sua casa?!

Io: Mi hai portata a casa tua? Che ‘bel’ posto. –
Dissi mimando le virgolette. Lui mi sorrise scuotendo la testa e mi fece entrare.

Harry: Non c’è nessuno dentro. Vieni in giardino. –
Lo seguii e quello che mi apparse davanti, era qualcosa di incredibile. Una bella piscina si presentò davanti i miei occhi. Spalancai la bocca.

Harry: Che aspetti? Spogliati e buttati! –
Disse sorridendo.

Io: Ma sei fuori? Non ho nemmeno un costume. –
Harry: Ecco perché te ne ho comprato uno. –
Io: Ma quando l’hai comprato? –
Harry: Ieri mattina, appena ho saputo che ti eri ripresa, sono corso con Louis al primo negozio che ho incontrato e te l’ho comprato. Ti piace? –
Disse uscendo una piccola busta da un ripiano lì vicino. Appena lo vidi rimasi stupita, aveva dei bei gusti il ragazzo.

Io: Vado. –
Dissi sorridendo e correndo verso il bagno. Subito dopo averlo messo corsi fuori in giardino e mi buttai in piscina, seguita da Harry. Passammo un po’ di tempo a scherzare, e poi stanchi, ci appoggiammo al bordo della piscina.

Harry: Piaciuta la sorpresa? –
Io: Me lo stai chiedendo? Lo sai vero che da oggi in poi io mi trasferirò qui? –
Harry: E mi sa che non ti conviene. –
Io: Perché? –
Dissi ridendo.

Harry: Anzi, non conviene a Zayn e Lou. Sentiranno sempre le nostre grida. Cioè quelle che ti farò fare io. –
Sorrise maliziosamente. Misi le mani sulla sua testa e lo feci andare sott’acqua.

Harry: Mi sa che ho esagerato. –
Disse mentre se la rideva appena uscì dall’acqua.

Harry: Quando torni a lavoro? –
Io: Non lo so. A proposito, adesso chiamo. –
 
*FLASHBACK, un anno prima*
 
Avevamo appena finito gli esami ed eravamo tutti stati diplomati con voti abbastanza alti. Arrivai a casa ed il mio cellulare cominciò a squillare ed apparve un numero a me sconosciuto.

Io: Pronto? –
X: Ehy, Christine. Sono la professoressa di inglese. Ho una buona notizia per te, pomeriggio vieni a scuola alle 17:00 se vuoi un impiego, poi ti spiego meglio. –
Io: Prof, non mi dica che mi ha trovato un lavoro? –
Prof: Una specie, hanno visto il tuo percorso scolastico ed hanno notato che, dato che sei inglese, te la cavi molto bene con l’apprendimento dei testi e vorrebbero averti come interprete in un’agenzia di viaggi. Ti va bene? –
Io: Se mi va bene? È, diciamo, il mio sogno. Alle 17 sarò a scuola. –

Dissi entusiasta.

Prof: A dopo, allora. –

Staccò la chiamata e cominciai ad urlare, correre e saltare per tutta la casa. Cher mi guardava male, e con un sorriso a trentasei denti, le dissi ciò che la professoressa mi aveva riferito. Il pomeriggio andai a scuola, conclusi il colloquio con un appuntamento direttamente all’agenzia per la settimana dopo, per iniziare a lavorare. Tutti i ragazzi avevano trovato lavoro lì in Italia e dopo aver parlato con i nostri genitori, decidemmo di restare in Italia, perché insomma, ci eravamo affezionati. I nostri anni più belli li passammo lì.
 
*FINE FLASHBACK*
 
Chiamai in agenzia e mi dissero che avrei avuto il giorno dopo libero, giusto per riprendermi un po’ e che poi avrei ripreso a lavorare. Staccai la chiamata e mi sdraiai su una sdraio con Harry a prendere il sole.

Io: Harry, lo so che potrebbe sembrare strano, ma vorrei chiederti di ricordarmi come è successo l’incidente. –

Lo notai irrigidirsi sul posto e poi si sedette con i gomiti sulle sue ginocchia e cominciò a parlare.

Harry: Sicura? – gli feci cenno di sì – Allora, era sera, ed avevi avuto una piccola discussione con Zayn, una cosa di niente. Siccome lui ti irrita sempre, quella sera te la sei presa un po’ ed avevi deciso di andare da un’amica che avevi conosciuto al lavoro. Allora siccome avevi dimenticato i documenti dentro, cercai di raggiungerti con la mia auto, vedendo una confusione pazzesca, per un incidente successo al momento. Non volevo crederci, appena scesi per vedere cosa fosse successo, e vidi un’auto abbastanza familiare, chiamai subito l’ambulanza, appena arrivò, i medici dissero che sarebbe stato quasi impossibile fare qualcosa, ed entrasti subito in coma. Zayn si sente un po’ in colpa anche se tu ci ridevi su, abbiamo cercato di convincerlo che non era colpa sua, ma di quell’uomo ubriaco che ti tagliò la strada, era senza luci e tu non l’hai visto, ma la colpa resta sempre la sua. Ora, ce l’hai con Zayn? –

Io: No, assolutamente. Anzi, non vedo l’ora di rivederlo. –
Abbassò la testa e sbuffò un sorriso.

Io: Che c’è? –
Harry: No, niente. Quella sera avevo deciso di fare una cosa ma il fato non ha voluto.. –






x: Qual è la tua passione?
Niall: Il cibo e la musica.

VITA MIA.






Secondo voi cos'avrà Harry da dire a Chris?
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ok, no.
Mi ritiro che è meglio.

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se volete chiedermi qualcosa, c'è Ask (Debora)

   
 
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