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Autore: Atlantislux    19/01/2008    2 recensioni
Gli universi di Earl ed Earth collidono, mentre qualcosa di oscuro li minaccia entrambi.
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Earth' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Note: per cominciare ringrazio le mie fedelissime lettrici, Hinata-chan e "mamma" Solitaire. Sono contenta che l'inizio vi sia piaciuto, e spero che anche il seguito si riveli interessante. Decisamente il contrasto tra Earth e Earl non poteva essere più stridente ma, d'altronde, ho creato apposta questo strano mondo alternativo, perché non avesse nulla in comune con Otome, se non i personaggi. Vediamo un po' come se la cavano alle prese con le rispettive idiosincrasie.^_^

Collisione



Natsuki alzò una mano per scostarsi i capelli dalla nuca, esalando un profondo sospiro. Faceva caldo sotto il sole del primo pomeriggio, e il lancinante desiderio di essere ovunque meno che su quel piazzale la stava distruggendo.
“Sei troppo tesa.”
Neanche sforzandosi riuscì a piegare le labbra. “Non posso fare altro, Shizuru. Anche tu lo saresti, se fossi stata là.”
“Ascolto le tue grida notturne. E tanto mi basta, Natsuki.”
La Direttrice abbassò la testa. “Non mi piace questa storia, ed ancora meno che il messaggio ci sia arrivato da Artai. È il paese natale di Nagi, e non può essere una coincidenza.”
“In effetti potrebbe esserci un collegamento con i disordini che scoppiano quasi quotidianamente laggiù. Dai rapporti che ci manda la guarnigione stanziata ad Artai sembra che la popolazione ne gradisca la presenza sempre di meno.”
Natsuki si voltò verso la compagna.
“Sbaglio o percepisco una certa aria di disapprovazione nelle tue parole?”
Shizuru sorrise sorniona. “Come se tu non pensassi lo stesso.”
Natsuki distolse lo sguardo, affondando le mani nelle tasche della giacca. “L’avevo detto alle teste dure del Consiglio che imporre a quella gente delle truppe di occupazione, dopo averne decapitato i vertici politici, sarebbe stata una mossa da non protrarre sul lungo periodo. Il governatore vive costantemente sotto scorta armata, e gli attacchi terroristici contro i nostri soldati si sprecano. Ma d’altronde non è neppure colpa nostra se quelli di Artai decisero di dichiarare guerra al mondo intero e se il loro signore ebbe la brillante idea di far fuori ogni possibile pretendente al trono di quel paese maledetto.”
“Forse dovremmo aspettare che i loro figli crescano.”
La Direttrice sorrise alla compostezza di Shizuru. “È quello che tutti speriamo. Anche se l’unica candidata ha otto anni, e solo tra cinque potrà essere legalmente nominata Arciduchessa.”
“Credo di averla vista in un servizio televisivo. Arashi De Artai, giusto? L’hai conosciuta?”
“Sì, e non mi piace per nulla. È una cugina di terzo grado di Nagi e, come avrai visto, assomiglia talmente a lui da poter essere scambiata per sua sorella gemella. In più è innaturalmente manipolativa per la sua età. Non tanto quanto lo era Nagi, ma c’è evidentemente qualcosa nei tratti genetici di quella famiglia che li predispone a trattare gli esseri umani come burattini. È veramente singolare ed inquietate.”
Shizuru annuì. “Sono d’accordo, c’è qualcosa di strano nei De Artai, a partire dal loro aspetto. Da questo punto di vista è un peccato che l’antica tecnologia sia andata perduta. Non potremo mai curare le malattie dei nostri figli alla radice come facevano loro.”
“Ne faccio a meno, grazie. Non dimenticarti che è stata la loro scienza ad aver creato l’Harmonium.”
“Ma anche le Otome. Anche se è sistema pieno di falle, come tu ben sai” ribatté Shizuru.
Le labbra di Natsuki si tesero, mentre volgeva lo sguardo verso i relitti degli antichi aeroplani che giacevano abbandonati in un’ordinata fila di fronte agli hangar. “Fin troppo bene. Giochiamo con cose di cui non abbiamo una piena conoscenza e questo mi spaventa” mormorò.
Sentì la mano di Shizuru sulla spalla. La donna, sua migliore amica ed amante, gliela strinse in un gesto che era sia amorevole che di sostegno. La Direttrice si girò e la guardò negli occhi.
“Solo a te lo posso confessare, Shizuru, ma mentre ero là, per un attimo li ho invidiati. Vivere in un mondo dove il progresso e la ricerca scientifica sono liberi potrebbe essere un paradiso.”
“Mi sembra di sentire parlare Yokho” le fece Shizuru. “Peccato che la scienza possa diventare un’arma devastante nelle mani sbagliate, e condurre a scelte dalle conseguenze imprevedibili.”
Natsuki si strinse le braccia attorno al corpo, mentre un brivido la scuoteva. “Già. Un po' come aprire porte non sapendo quello che puoi trovare dall'altra parte.”
'Come quei maledetti passaggi dimensionali. Avremmo dovuto distruggerli tutti, ma conoscerne la localizzazione è stato impossibile, dato che tutti i documenti che li riguardavano sono scomparsi. Abbiamo solo potuto occuparci di quei pochi che conoscevamo. Maledizione!'
In quel momento avvertì un distinto spostamento d'aria, mentre il terreno vibrava sbilanciandola.
Incrociò lo sguardo di Shizuru, la cui mano era prontamente corsa alla GEM.
“Credo siano loro.”
Davanti a lei, a non più di una cinquantina di passi, l'aria tremolò, come la superficie di un lago increspata da mille onde, poi fu come se evaporasse, rivelando quello che il campo di stasi nascondeva.
Natsuki trattenne il respiro alla vista del veivolo di Earth. Apparentemente senza peso, atterrò nel silenzio più totale, piegando verso l'alto le ali. Poi rimase immobile, totalmente fuori posto persino in un luogo deputato a quel tipo di mezzi; nero e spigoloso, spiccava per la sua aria minacciosa, quando gli altri panciuti veivoli condividevano un'aria di domestica attinenza con quello che li circondava.
“Quello non è certo qualcosa che gli abitanti di Artai possano aver cospirato in pochi mesi” sussurrò Shizuru.
Natsuki non poté fare a meno di annuire, gli occhi fissi sull'alto timone di coda, dove spiccava il tridente scarlatto simbolo della Repubblica Occidentale. Si impose di calmarsi, se non le avevano ancora sparato addosso probabilmente non l’avrebbero più fatto.
'Non ricordo di aver visto aeromobili come questo quando sono stata là. La loro tecnologia deve essere ulteriormente progredita.'
Un’apertura apparve sul lato dell’aereo, da dove una ripida scaletta venne calata a terra.
Alla vista della prima persona che apparve fuori dal mezzo la Direttrice automaticamente strinse i pugni; di tutte le persone incontrate su Earth mai avrebbe pensato che proprio Nina Wang sarebbe stata scelta per un estemporaneo viaggio in un'altra dimensione. Anche se la ragione le fu chiara quando il secondo membro della delegazione emerse dall’aereo.
Non te ne separi proprio mai, non è vero, Nagi? E vedo che esibisce due graziose mitragliette. Cos’è, un tuo regalo per l’anniversario?’
“L’Arciduca” sentì Shizuru sibilare.
“Il Colonnello Nagi De Artai” la corresse Natsuki, imprecando fra sé e sé.
L’umore della Direttrice sprofondò ulteriormente quando anche Mashiro De Windbloom apparve, ma la vera sorpresa Natsuki la ebbe alla vista della donna che seguiva il Generale.
Vestita di verde cupo dove gli altri invece portavano divise e leggeri soprabiti neri, con le mostrine dorate che luccicavano sotto il sole, a guardarla dall’alto della scaletta c’era Arika Yumemiya, o quantomeno la sua versione più adulta. Come la giovane Otome anche la donna portava i capelli legati in trecce, le sue però erano fissate in un severo chignon in cima alla testa. Gli occhi avevano un identico colore azzurro intenso, ma mentre quelli dell’Arika di Earl luccicavano di allegria e intraprendenza, Natsuki poteva vedere, anche a distanza, che questo paio aveva un'espressione quantomeno scaltra.
D’altronde, cosa mi aspettavo? Che in quel posto Arika fosse rimasta la stessa? Però il fatto è curioso, abbiamo qui i vertici della Repubblica Occidentale al quasi gran completo, e un’emissaria della Coalizione Est. Di certo, si tratta di qualcosa di grosso.’
Rilassò il viso e l’atteggiò all'espressione più neutrale che aveva, nonostante tutto incuriosita circa il motivo della visita.


Li guardò venire avanti, notando come solo Nagi stesse apertamente sorridendo, anche se era evidentemente qualcosa che si era preparato. Giunta ad un paio di passi davanti a lei Mashiro si bloccò, gli altri un passo indietro, mentre di fronte a Shizuru si posizionava Nina.
Natsuki non poté fare a meno di guardarla. Nina le sembrava rilassata ma, rispetto a quando l'aveva salutata, nella sala dei pilastri, la giovane dai capelli neri esibiva un’aria guardinga. Oltretutto, il fatto che sembrasse l’unica armata o, quanto meno, che fosse l’unica che lo mostrasse apertamente la diceva lunga sul motivo della sua presenza nel gruppo.
“Sei stata gentile a venire ad incontrarci, Natsuki di Earl.”
La voce di Mashiro, cortese ma fredda, la scosse dai suoi pensieri. Natsuki le fece un rigido cenno con la testa.
“Era mio dovere in quanto Direttrice del Garderobe.”
“Suppongo quindi che dovremo passare il tuo esame prima di poter incontrare i vertici del tuo mondo.”
Natsuki trattenne un gesto di stizza. “Non giriamoci troppo attorno, Generale. Non sono esattamente felice di rivedervi. Sinceramente speravo che i miei rapporti con voi fossero terminati nel momento in cui ho lasciato Earth. Vorrei sapere cosa ci fate qui e come siete arrivati, prima di continuare a parlare a tempo perso.”
Un sorriso distaccato increspò le labbra di Mashiro.
“Questa è una cosa che ho sempre apprezzato di te, Direttrice. Sai andare subito al sodo.”
“Lo devo prendere come un sì?”
Il Generale scosse la testa. “Affatto. Le cose di cui voglio discutere interessano sicuramente te, ma anche la Regina di Windbloom, che desidererei incontrare al più presto possibile.”
“Non affrettiamo le cose.”
“Vi prego, Direttrice” le interruppe Arika.
Natsuki guardò perplessa la donna.
Arika fece un passo avanti, allungando una mano che Natsuki strinse con qualche esitazione.
“Permettetemi di presentarmi. Sono il Maggiore Arika Yumemiya, inviata qui in rappresentanza della Regina Mai Tokiha. Ero molto ansiosa di conoscere la donna che ha messo fine alla guerra.”
A Natsuki non sfuggì lo sguardo infastidito che Mashiro lanciò ad Arika, né il tono formale con cui quest'ultima, diversamente dal Generale, si era rivolta a lei. Chiaramente nella Coalizione Est le usanze erano un po' diverse rispetto a quelle dell'altra superpotenza.
“Quindi la tregua è stata rispettata?”
“Certo, e con il tempo siamo arrivati ad una pace durevole. Ma sarei lieta di potervi raccontare tutto nel dettagli con calma. A voi, e alla Regina di Windbloom.”
Natsuki incrociò le braccia al petto, prendendo tempo.
'Che situazione. Non posso certo farli arrivare davanti a Mashiro senza avere la minima idea di quello che vogliono da noi. Dubito che vogliano solo fare due chiacchiere sui bei tempi andati.'
“So quello che stai pensando, Natsuki di Earl.”
Un improvviso soffio di vento caldo scompigliò i capelli di Mashiro. La donna se li sistemò dietro le orecchie, perdendo per un momento l'aria di sufficienza che aveva avuto sino a quel momento.
“Tu non sai perché siamo qui e non ti fidi di noi. E io non ti biasimo, dopo quello che hai passato su Earth. Ma sappi che quello che vi dobbiamo dire è della massima importanza. Abbiamo fatto molta strada, e non vorremmo tornare indietro per niente. Tra l'altro...”
La donna dai capelli lilla guardò verso il sole, schermandosi gli occhi con la mano. “Fa veramente caldo qui.”
Natsuki si costrinse a rilassarsi.
'In effetti, non è che possiamo stare sotto questo sole per sempre.'
Annuì lentamente, mentre freneticamente pensava ad una soluzione. Le sovvenne la più semplice possibile.
“Va bene” proferì a denti stretti. “Avete modo di comunicare tra di voi?”
Mashiro annuì, estraendo una sottile ricetrasmittente dalla tasca.
“Tu verrai con me. Gli altri che ci seguano pure su quell'affare, ci vediamo al Garderobe. Tramite Mashiro vi darò istruzioni su dove atterrare.”
Arika a quel punto intervenne. “Vengo anch'io con voi.”
“No” la interruppe Mashiro in tono netto. “Ho bisogno di dire due parole in privato con la Direttrice. Spero che capirai.”
Qualcosa di non detto passò tra loro, poi Arika volse lo sguardo verso Natsuki. “Che non le capiti nulla o vi riterrò personalmente responsabile, Direttrice.”
A quelle parole per la prima volta Shizuru si fece avanti. “Non vi dovete preoccupare, su Earl non è nostra abitudine minacciare i nostri ospiti.”
Natsuki vide Arika stringere gli occhi, visibilmente irritata, ma la donna non aggiunse nulla. Nagi invece stava apertamente sorridendo.
Già abbastanza nervosa per tutto quello che stava succedendo, Natuski preferì non indagare sul significato di quel ghigno che poteva indicare qualunque cosa.
Si girò invece sui tacchi, annuendo a Mashiro. “Andiamocene allora, abbiamo perso abbastanza tempo. E poi sono ansiosa di sentire quello che hai da dirci, Mashiro di Earth.”


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Afferrò il telefono non appena furono entrate in macchina. Con poche parole in codice comunicò a Sara Gallagher, la prima Colonna del Garderobe, di preparasi per l'arrivo degli ospiti tanto temuti.
Poi si rivolse a Mashiro che, non diversamente da una statua di preziosa ceramica, se ne stava rigidamente seduta davanti a loro, silenziosa e apparentemente a suo agio.
“Di' ai tuoi di seguire la mia macchina. Ci fermeremo in uno spiazzo dietro il Garderobe che le ragazze usano come campo di allenamento, ma che oggi è deserto. Il pilota può atterrare là.”
“Al riparo dagli occhi di tutti, scommetto” ribatté il Generale.
“Ovviamente. Ed oltre a quello ho sospeso le lezioni e ho dato alle ragazze una giornata libera. Non dovrebbe esserci in giro praticamente nessuno.”
“Quindi avevi già pianificato tutto. Sono sorpresa che tu abbia deciso di riceverci al Garderobe, visto che è il posto dove... tenete ciò che avete di più prezioso.”
“Per questo è anche il più sicuro. E poi confido che non ve ne andrete in giro per il palazzo a rubarci l'argenteria, o sbaglio?”
Mashiro si coprì la bocca con la mano, come se volesse nascondere un sorriso più pronunciato.
“Te l'assicuro, Direttrice, che nessuno di noi possiede le conoscenze tecniche per sottrarvi detta argenteria. E poi, ai suoi tempi, Nagi gironzolò parecchio da quelle parti, e ci ha assicurato che a prima vista non c'è nulla che valga la pena di rubare, tanto per continuare la metafora.”
Natsuki spalancò gli occhi, e sentì Shizuru soffocare un'esclamazione.
“Tu sai di Nagi?”
“Sì. Ce l'ha rivelato prima di venire qui. ”
“E la cosa non ha avuto nessuna conseguenza?”
“I suoi trascorsi su Earl sono una faccenda privata. Per il resto Nagi De Artai è un rispettabile cittadino di Earth, e per noi non cambia nulla se è nato su un altro mondo o in una delle città di confine, come ha sempre sostenuto. E in ogni caso non c'è modo di provare da dove veramente provenga. Quindi, è come se non ce l'avesse detto.”
Irritata, Natsuki corrugò la fronte. “Non ha senso, perché l'avrebbe fatto allora?”
“Forse perché stava diventando difficile giustificare ancora le sue straordinarie conoscenze su questo particolare mondo, e poi...” il sorriso di Mashiro si fece scaltro. “Non penserai mica che uno come lui potesse lasciare nelle tue mani l'opportunità di screditarlo ai nostri occhi, non è vero?”
Natsuki si irrigidì, colpita da un'improvvisa consapevolezza. “Tu lo ammiri, non è vero?”
In tutta risposta Mashiro si prese in mano una ciocca di capelli e nei suoi occhi, per la prima volta, Natsuki vide passare un'ombra di tristezza. “Non potrebbe essere diversamente, quando io e lui siamo così simili. Guardami, Natsuki. Pensi sia stato facile crescere in un mondo competitivo come quello di Earth con questo aspetto così innaturale? Da neonata a malapena passai il test, e quando entrai all'accademia ero la più esile del mio corso, esattamente come lui. Ho dovuto sopperire con il cervello dove non arrivava la mia forza fisica, e studiare il doppio degli altri per compensare le basse valutazioni che avevo nelle prove di resistenza. Non è un caso che proprio noi due siamo arrivati ai vertici delle forze armate. Perché abbiamo dovuto diventare molto più astuti di tutti i nostri compagni. E, da quello che mi ha raccontato Nagi, la sua infanzia sul vostro pianeta è stata difficile quanto la mia.”
La Direttrice si permise una risatina di scherno. “Da quello che ne so io l'Arciduca fu talmente viziato dai suoi genitori, ed abituato ad ottenere tutto quello che desiderava fin dalla più tenera età, che a quindici anni decise di avere il mondo intero come giocattolo. Ma forse Nagi adatta le sue bugie a chi si trova davanti. Certo che né tu né lui sembrate molto gracili, ora.”
I suoi occhi, allenati ad esaminare le potenziali reclute del Garderobe, si posarono critici sulle mani del Generale, dalle vene leggermente in rilievo, indizio di un'intensa attività fisica. La donna non era sicuramente un fascio di muscoli, ma sembrava pronta a scattare da un momento all'altro, e Natsuki non aveva dubbi che quelle mani avessero tutta la forza necessaria, e l'abilità, per strangolare un uomo.
'Non devo mai dimenticarmi che lei, tanto quanto me, è una guerriera prima che un politico. Tutti loro lo sono. Meglio approntare una squadra che li segua sempre e dovunque.'
“Lo prendo come un complimento, Natsuki di Earl” le stava dicendo Mashiro. “Comunque ti assicuro che vitamine e ormoni fanno miracoli per i bambini con problemi di crescita. Sempre che abbiano la possibilità di accedere a queste cure.”
“Non ne ho mai dubitato” Natsuki ammise riluttante, riconoscendo la frecciata rivolta al suo mondo, ma preferendo non innescare un'inutile schermaglia verbale quando aveva ben altro da chiarire con la donna.
'Bene, Nagi le avrà raccontato che affamiamo i nostri bambini e impediamo l'uso della tecnologia. Chissà che bella opinione che ha di noi.'
Natsuki scoccò un'occhiata fuori dal finestrino. Non poteva vedere l'aereo di Earth ma sapeva che era da qualche parte là fuori, e il pensiero era vagamente preoccupante. Anche se lei non aveva visto nessuna arma fissata all'elegante scafo, non aveva dubbi che all'occorrenza sarebbero apparse.
'Come se la scienza semplicemente alleviasse i problemi del genere umano e non creasse anche diavolerie come quello. E come avranno fatto a portarlo fin qui? Da quello che ci raccontò Nao il portale di Artai sembrava essere grande abbastanza per far passare una cosa del genere, ma la squadra che mandammo sul posto riferì che le tutta la struttura era stata distrutta da Yuna. E questa non è l'unica stranezza che mi dovranno chiarire.'
Natsuki fissò il volto levigato di Mashiro. La donna non sembrava invecchiata di un giorno da quando lei aveva lasciato Earth.
Inalberando un sorriso un po' più convinto, la Direttrice decise di chiedere qualcosa di inoffensivo.
“Avevo già notato come voi di Earth portiate gli anni in maniera eccellente, ma sono comunque impressionata. Da quello che mi era stato detto dal Generale Viola voi in questo momento dovreste arrivare da dieci anni nel futuro rispetto al piano temporale che visitai io.”
“In realtà sono solo due. Grazie alle risorse congiunte delle due coalizioni siamo riusciti a perfezionare la tecnologia dei macchinari che controllano le porte, e ora possiamo esattamente predeterminare il luogo e il tempo dell'arrivo. Suppongo che anche per questo il nostro mondo ti dovrebbe ringraziare, Direttrice.”
Uno sguardo di sbieco verso la lussureggiante foresta che scorreva fuori dal finestrino sfuggì al perenne controllo di Mashiro e, a quel gesto, Natsuki non poté fare a meno di stringere convulsamente le mani in grembo. Perché gli occhi verdi del Generale avevano assunto per una frazione di secondo un'aria decisamente bramosa.
'Se non fosse stato per il mio intervento si sarebbero distrutti a vicenda, invece eccoli qui, padroni di andare ovunque vogliono, avanti ed indietro, nello spazio e nel tempo.'
“Non ci credo che non ci sia un qualsivoglia limite” disse, in cerca di rassicurazione.
Che Mashiro non sembrò volerle dare. Il Generale alzò leggermente le spalle. “Solo quello dato dall'inopportunità di giocare con eventi che potrebbero influenzare il nostro stesso universo.”
“Quindi le porte non si possono usare per viaggiare nel passato o nel futuro del proprio mondo?”
“No. All'interno dello stesso piano temporale apparentemente possono solo dislocare persone e oggetti nello spazio.”
'Non male come sistema di sicurezza. Ma sono certa che ci sia qualcos'altro che non mi stai dicendo.'
Sorrise a denti stretti, notando con la coda dell'occhio che Shizuru stava palesemente fissando Mashiro.
'Ti sembra strano, vero? E posso solo immaginare quando la vedremo insieme alla sua controparte. Spero che non succeda un disastro, considerato il caratterino della nostra giovane Regina.'
Il pensiero dell'incontro la portò a considerare un problema sul quale, fino a quel momento, non aveva ancora riflettuto.
'Arika sarà abbastanza sorpresa di trovarsi davanti il suo doppio che, da quel poco che ho visto, sembra un osso duro, a differenza di lei. Ma come finirà con Nina? Ancora non ci credo che possa essere uscita sana di mente dagli eventi di quattro anni fa, ma come reagirà davanti a quella donna? La Nina di Earth ha coronato il suo sogno d'amore con Sergay, e...'
Natsuki deglutì dolorosamente. 'È l'amante di Nagi. Lei è tutto quello che Nina non ha potuto essere o che, grazie alla Fondatrice, non è diventata. Forse avrei dovuto dirglielo, ma non ce n'è stato il tempo. E poi, come avrei potuto prevedere la sua presenza?'
Le piante si diradarono e Natsuki intravide, dietro ad una curva, la familiare struttura del Garderobe.
'In ogni caso ora è troppo tardi. Questa giornata si sta rivelando sempre più difficile' pensò con una punta di disperazione. Cercò lo sguardo di Shizuru, e l'amica non mancò di farle un cenno di sostegno. Lo apprezzò anche se, mentre solitamente con lei al suo fianco tutto le era sempre sembrato possibile, questa volta l'inesplicabile sensazione di paura che le attanagliava lo stomaco non si dileguò.
'Ci siamo perse in chiacchiere, ma il perché sono qui non me l'ha ancora rivelato. E deve essere qualcosa di veramente grave se ha portato su Earl addirittura la massima carica della Repubblica Occidentale.'
Natsuki dovette resistere alla tentazione di urlare di frustrazione. Perché se c'era una cosa che odiava più del non essere in controllo di quello che accadeva attorno a lei, erano i segreti e le mezze verità.

  
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