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Autore: Crazymoonlight    06/07/2013    1 recensioni
Spin-off che si ambienta all'interno della decima puntata, ossia dopo il combattimento di Kirito contro Heathcliff e la sua entrata nella gilda dei Cavalieri del Patto di Sangue.
Dal Prologo:
" -Oggi ho qualcosa di diverso da assegnarti- annunciò con aria solenne.
Kirito si fermò per osservarlo rassegnato e sospirò profondamente.
-A caccia! La dispensa sta per diventare vuota e abbiamo bisogno di molte provviste per poter sfamare tutti! Sai, i nostri cuochi sono molto insoddisfatti degli ingredienti che riforniamo loro, quindi sarebbe meglio se trovassi qualcosa di prelibato, uh uh?- "
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuna Yuuki, Kazuto Kirigaya, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NdA: Questa volta metto le note all'inizio perchè vorrei precisare delle cose: prima di tutto, chiedo scusa per tutti gli errori che avete trovato negli scorsi capitoli; alcuni, tipo "Godfrey" invece di Godfree" sono dovuti a un errore di traduzione delle puntate di SAO che ho visto e alla mia poca attenzione ai dettagli.
Ed è proprio questa che mi ha fatto sbagliare in questa storia, perchè non vedo gli episodi da molto e sicuramente mi è sfuggito qualcosa; conoscendo solo l'anime non posso capire appieno Aincrad e il modo in cui è regolata; e cosa più importante, avrei dovuto fare delle ricerche approfondite prima di poter scrivere. Quindi ho tirato fuori delle cavolate, cose che non esistono proprio, tra cui mostri, zone...
Però mi sto aggiornando qui http://swordartonline.wikia.com/wiki/Sword_Art_Online e anche se è in inglese la consiglio a tutti, c'è spiegato davvero tutto! Non cancello i vecchi capitoli perchè le cose che inizio devo portarle a termine, ma in questi ultimi cercherò di riportare i fatti così come veramente stanno. Prima o poi comprerò i manga e andrà meglio sicuro, ah ah!
Grazie ancora a tutti coloro che leggono, anche in silenzio, spero ancora di attirare la vostra attenzione e di trovare qualche recensione. :)

-CrazyMoonLight.








A caccia di… imprevisti.
3. Vita normale. O… così sembra.
 




 




 

Kirito adorava stare a casa di Asuna, sorseggiando un tè o mangiando una delle sue gustose pietanze. Gli piaceva molto trascorrere il tempo in compagnia della ragazza, con la quale comunque il più delle volte non sapeva come comportarsi: era bello poter scherzare con lei, ma doveva sempre star attento a come parlava; una qualsiasi parola poteva essere usata contro di lui, e Asuna sapeva essere davvero molto minacciosa quando gli puntava addosso quel dannato coltello che usava per tagliare gli ingredienti da cucina.

Sapeva che molto probabilmente non le si sarebbe dovuto affezionare così tanto, ma la sua presenza diventava sempre più necessaria, la sua risata più soddisfacente da guadagnare.
Spesso si ritrovava a chiedersi cosa sarebbe accaduto se si fossero incontrati nella vita reale, se magari avessero frequentato la stessa scuola, se fossero usciti insieme qualche volta con gli amici a divertirsi.

Ogni volta si era detto di non farlo, poiché gli causava una forte malinconia e in quella realtà virtuale doveva essere forte e concentrarsi unicamente sulla soluzione del gioco, se voleva sopravvivere. Eppure l’immaginazione andava costantemente contro la sua volontà e la sera, quando andava a dormire, aveva sempre le immagini di se stesso e Asuna che andavano insieme al parco o si sfidavano su qualche gioco online o, ancora, che battibeccavano perché Kirito non era riuscito a fare qualche esercizio di matematica…

E il giorno dopo quindi cercava ogni tipo di scusa per poter stare con lei, ripetendosi che era solo perché Heathcliff aveva raccomandato loro di non stare da soli, di stare in guardia…

 

°          °          °
 

<< Kirito-kun, c’è qualcosa che non va? >>

Asuna si era chinata su di lui dall’altra parte del tavolo scrutandolo perplessa.

<< Mh? >> Kirito lasciò perdere i propri pensieri solo per ritrovarsela un po’ troppo vicino, facendolo sobbalzare e rischiando per l’ennesima volta che la tazzina di tè che aveva in mano si frantumasse per terra, anche se riuscì a mantenerla in equilibrio.

Asuna inarcò un sopracciglio.

<< Sicuro di stare bene? Ultimamente sembri sempre troppo distratto… >>

<< Uh? No, no! Tutto bene! Stavi per dirmi cosa avresti fatto oggi… >> si affrettò a rispondere lui, cercando di evitare di farla arrabbiare. Asuna tornò a sedersi normalmente e si limitò a chiudere gli occhi e sbuffare, per sua fortuna.

<< Esatto. Devo andare da Lis, ricordi? Non ci vediamo da tanto tempo, ormai >>

<< Lis… Il fabbro? Oh! Bene! Devo far dare un’occhiata a Elucidator… >>

<< Non mi fido a farti venire, Kirito-kun. Potresti rompere qualcosa come l’ultima volta >>

<< Eh? No, ma che dici! Quando ci sono andato la prima volta avevo solo provato una delle sue spade e non pensavo di certo che si spezzasse…! Però Lis si è mostrata migliore di quanto mi aspettassi forgiando Dark Repulser >> ribattè, facendo cenno alla spada bianca che era appoggiata insieme a quella nera al muro, formando una x.

<<< Mmmm, ok. Puoi accompagnarmi. Ma ti prego di sbrigarti, io e Lisbeth dobbiamo andare in giro per compere.
<< Niente di che, solo qualche abito per passare inosservata, la divisa della gilda attira troppi sguardi indiscreti. Tutti mi conoscono come “Flash” ormai >> aggiunse, alzando gli occhi al cielo.

<< Ti consiglio di fare lo stesso, anche tu sei facilmente riconoscibile, sia come componente dei Cavalieri del Patto di Sangue, sia come Spadaccino Nero >> concluse.

Kirito sospirò.

<< Ehm.. >>

<< Bene, è deciso >>

 

 
°          °          °

 

Nel pomeriggio, Kirito ed Asuna si avviarono verso il cancello di teletrasporto di Salemburg, osservando estasiati gli alberi che costeggiavano le strade, la montagna di granito che faceva da sfondo e l’immancabile lago dall’acqua dorata che circondava l’isola: era sempre uno spettacolo a cui era difficile abituarsi, e Kirito era sicuro di averne davvero visti pochi di quel genere nella vita reale.

Arrivarono alla grande piazza circolare che fungeva da ingresso al piano e, dopo aver dato un’ultima occhiata al paesaggio, cacciarono i cristalli e si teletrasportarono.

Giunsero a destinazione nella cittadina di Lindas, al 48° piano.
Erano comparsi nella piazza principale nella quale sorgeva la chiesa con il suo campanile, su cui Kirito una volta si era arrampicato per trovare Lisbeth, dopo che aveva abbandonato il suo negozio; i due ragazzi avanzarono verso la periferia, dove si trovavano varie casette dallo stile rustico e col tetto di paglia.

L’atmosfera era tranquilla, passeggiando fra le strade si poteva sentire il rumore dei ruscelli e delle ruote idrauliche che facevano da supporto ai vari negozi. Si incamminarono fra i vari canali fino a raggiungere il Lisbeth’s Smith Shop, dove la loro compagna stava lavorando.
Entrarono, facendo tintinnare la campanella sulla porta di ingresso. Subito, dalla porta sul retro, si affacciò una ragazza dai capelli rosa con una divisa che non sembrava adatta al suo mestiere: una veste rossa con delle maniche a sbuffo e un grembiule bianco che la facevano somigliare più a una cameriera.

Questa, senza vedere chi fosse entrato, chiuse gli occhi e mostrò il sorriso più gentile che poteva fare, esclamando:

<< Benvenuti al Lisbeth’s Smith Shop! In cosa posso esservi utile? >>

Asuna rise della sua espressione quasi angelica e corse ad abbracciare la sua migliore amica.

<< Asuna-chan! Sei arrivata finalmente! Ti stavo aspettando… >> disse, poggiando le mani sulle sue spalle. Poi scorse Kirito dietro l’amica.

<< Oh, Kirito-kun! Ci sei anche tu! >> ma questa volta il tono di voce era meno entusiasta e più imbarazzato, come si poteva vedere anche dalle sue guance stranamente rosee.

<< Ciao, Lisbeth-san >>

Lisbeth sorrise nuovamente, per poi rivolgersi di nuovo ad Asuna.

<< Non sapevo sarebbe venuto anche lui! Non è un po’ sconveniente farlo venire mentre facciamo shopping? Vedo che siete molto “vicini” ultimamente… >> bisbigliò mettendosi una mano davanti al volto, in modo che Kirito non la sentisse.

Asuna ridacchiò nervosamente e rispose ad alta voce: << Ma che dici, Lis-chan, non sarà di alcun disturbo! >>

Si volse verso l’altro.

<< Kirito-kun mi ha accompagnata sfruttando l’occasione per farsi controllare la sua spada, giusto? >>

Kirito sobbalzò, se ne era quasi dimenticato.

<< Uh? Oh, si certo >>

Estrasse Elucidator e la porse a Lisbeth, che la prese e la appoggiò sul bancone. Toccò l’arma, unì indice e pollice sinistri e li agitò verso il basso; una finestra di menù si aprì e la ragazza prese a scorrere le varia informazioni con aria dubbiosa.

<< Perché volevi farmela vedere? Non c’è niente di danneggiato, non ha bisogno di manutenzione >>

Kirito ebbe l’impressione che la scusa che aveva pronunciato velocemente per passare del tempo con Asuna stesse per essere smascherata, così si affrettò ad aprir bocca.

<< Controlla meglio, deve esserci qualche ammaccatura, graffio o cose del genere. Forse è anche un po’ smussata… >>

<< No, no. E’ tutto a posto, puoi fidarti di me >> ribattè l’altra, ma non fece strani commenti.

<< Sono il tuo fabbro personale, giusto? >> gli fece l’occhiolino.

<< E con Dark Repulser come va? Qualche problema? >> continuò.

<< No, tutto bene. E’ agile e veloce, facile da maneggiare e molto potente. Grazie >>

Lisbeth sorrise soddisfatta.

<< Bene, allora. Asuna-san, possiamo andare >> e si avviarono verso la porta.

<< Ehm… >> le interruppe Kirito.

<< Ecco… io… non penso di essere molto bravo a fare acquisti. Ehm… >>

Asuna incrociò le braccia al petto, innervosita.

<< Perché non me lo hai detto prima? >>

Kirito si tenne per sé il fatto che non gli avesse permesso di obiettare in proposito, ma Lisbeth si intromise salvandolo dalla spiacevole situazione
.
<< Meglio, Asuna-san! Potremo perdere tutto il tempo che vogliamo e Kirito rimarrà qui a sorvegliare il negozio! Gli compreremo noi quello di cui ha bisogno >> gli lanciò un’occhiatina maliziosa.

Asuna sbuffò, ma acconsentì. Lisbeth la prese sottobraccio e la condusse fuori, senza aspettare che Kirito, rassegnato, mostrasse la sua approvazione o meno.

 

°          °          °
 

<< Dovremo arrivare fino al distretto settentrionale di Lindas per andare da Ashley’s, ma vedrai, ne varrà la pena. Sai, ha un negozio tre volte più grande del mio ed è pieno di tutte le stoffe che si possono trovare in Sword Art Online… >> stava ciarlando Lisbeth.

<< Il mese del Frassino sta per iniziare e tutti si stanno preparando a far festa. Verrà organizzata una giostra per chiunque voglia duellare nella piazza principale, dovresti vederla, ogni anno è fantastico… >>

Asuna annuiva interessata o meno a ogni cosa che le diceva, mentre l’amica le faceva quasi da guida della cittadina. Sperava che continuasse così e non facesse domande troppo dirette; Lisbeth era molto socievole e ci poteva rimanere male se Asuna non le confidava qualche segreto.
Ma non dovette attendere molto che Lisbeth partì all’attacco.

<< Allora… >> cominciò, scrutandola dal basso. << Kirito ti segue ovunque come un cagnolino, a quanto ho notato. C’è qualcosa che vorresti dirmi? >>

Asuna distolse lo sguardo, fingendosi curiosa di una vetrina in cui erano esposti molti dolcetti dall’aria decisamente invitante.

<< No… Tutto normale. Stiamo insieme principalmente per necessità. Problemi nella gilda, sai… >> rispose evasiva, sperando che potesse soddisfare la sete di novità della ragazza.

<< Eppure ho notato che in sua presenza sei più suscettibile del solito. Sai, come se ti mettesse in difficoltà o in imbarazzo. E lui sembra quasi averne paura, ahah… >>

<< Non è vero! >> scattò allarmata Asuna. Lisbeth  fece una smorfia buffa per prenderla in giro.

<< Oh, va bene. Sì, ammetto che la sua compagnia non mi dispiace affatto e che sono un po’ distaccata per evitare che le cose degenerino. Sai quanti player mi hanno fatto la proposta di matrimonio senza neanche conoscermi e con Kirito… non so, ma non voglio che le cose si rovinino >>

Lisbeth mostrò un sorriso comprensivo, ma in fondo si sentiva sprofondare. Era convinta di poter rivelare tutti i suoi sentimenti a Kirito, ma aveva capito di non poterlo fare vedendolo per la prima volta insieme ad Asuna. I loro finti toni accusatori e difensivi la facevano vedere oltre, comprendendo che insieme sarebbero stati invincibili. Era per questo che aveva deciso di non interferire fra loro due e di mostrarsi contenta per loro.

<< Kirito mi ha subito mostrato di aver un cuore d’oro. Quando mi ha difesa da quel drago, affrontandolo da solo… certo, siamo partiti per una commissione, diciamo, ma quando sono tornata mi aveva donato molta allegria e voglia di fare il mio lavoro mettendoci tutta la mia passioone. E’ per questo, credo, che Dark Repulser è uscita così bene >>

Asuna la fissò sbalordita, non sapendo cosa commentare, ma ricordando tutti i momenti in cui avevano scherzato e combattuto insieme, dalla battaglia del boss del primo piano, quando le aveva semplicemente e scherzosamente intimato di non morire, agli ultimi giorni trascorsi a casa sua.

<< Prima o poi Kirito dovrà spiegarmi perché è così chiuso con gli altri… l’ho visto spesso parlare con molte persone e aiutarle anche senza conoscerle, ma raramente mi è capitato di trovarlo a ridere con qualcuno… è come se un’ombra scura lo seguisse costantemente… >> sussurrò.

Lisbeth alzò le spalle ed aprì la porta della sartoria che nel frattempo avevano raggiunto.

<< Beh, almeno sappiamo che colore gli sta bene. Sai, quel bianco e rosso della vostra divisa non gli dona per niente… >> e varcò la soglia.



 



 

  
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