Eccoci qui al
secondo capitolo, come promesso vi dirò che è accaduto a Shaoran…
Ho ricevuto una
richiesta da FireAngel, di picchiare forte Shaoran… non posso darti nessuna certezza, però mi fa
piacere che continuerai a leggere la mia ff e che ti
interessa tanto^^
Per Francesca
Akira89, no le ferite di Kuro e Shaoran
sono diverse e ricevute in momenti diversi, ma lo leggerai in questo capitolo quindi non
dico altro. Cmq volevo ringraziarti del chiarimento sulle AU e OOC, a volte mi confondo
sui vari generi, cmq io tendo a mantenere intatto il carattere originario dei
personaggi, quindi posso dirti che se si comportano così stranamente c’è un
motivo. Ad ogni modo, scusa l’ignoranza, posso chiederti cos’è Alice 19th? Mi
ha incuriosito molto quello che hai scritto nel commento.
Per Adrienne Riordan, grazie per
essere diventata una mia lettrice accanita mi rende felice saperlo!^^ Non posso
spiegarti il perché dei loro comportamenti, o almeno non posso spiegarlo ora…
Per Wren, grazie per quello che hai scritto, sto riuscendo nel
mio intento. Lascerò questa atmosfera di mistero ancora per pochi cap, anzi credo che qualcosa sarà rivelato già in questo…
quindi se ti sono piaciuti i cap precedenti, continua
a seguirmi.
Cmq voglio dirvi
la verità, mi piace tantissimo quando mi scrivete nei commenti “Oh ma che sta
succedendo!!!” Vuol dire che sono riuscita nel mio intento, spero di non
deludervi nei prossimi capitoli… Mi raccomando se c’è qualcosa che non vi
piace, ditemelo subito senza farvi scrupoli, le critiche sono sempre ben
accette!!!
Buona
lettura!!!!
2. Strange sensations
Fu un risveglio molto brusco. Kurogane non si aspettava di certo una simile scena. Era
talmente frastornato che l’istinto di tirare un calcio all’addormentato fu
troppo forte.
-
Si può sapere che diavolo hai combinato, mago da quattro soldi?!- Lo gridò così
forte che per un attimo i vetri della finestra tremarono sotto la sua voce
imperiosa. Fay trasalì di colpo, scattando a sedere e
cercando di capire il perché fosse nella stanza del ninja a dormire sul
pavimento. Si grattò la testa senza riuscire a trovare una spiegazione a lui
logica.
-
Buongiorno. – disse stralunato. -Mi spieghi che ci faccio nella tua stanza?- Sbuffò
per qualche secondo leggermente infastidito dalla strana situazione. – Avevi
bisogno di me per caso?-
-
Non fare il cretino! Credi veramente che abbia bisogno di uno come te tra le
scatole anche durante la notte?-
-
Bè… allora perché sono qui?- Kurogane
rimase fisso a guardare il compagno, non riusciva a darsi pace all’idea che
quello che avesse vissuto fosse stato solo un sogno, il dolore e anche l’orrore
di aver visto un Fay come quello, ancora gli gelavano
il cuore.
-
Non ne ho idea, quello strano qui sei tu!- Evitò accuratamente di guardarlo e
si chiuse in bagno. Fay si alzò dal pavimento
guardandosi intorno, il comportamento di Kurogane era
troppo strano, ma neanche lui si sentiva bene, aveva in bocca uno strano sapore
ferroso e la gola secca. Dal bagno Kurogane gli
intimò di andarsene il prima possibile e lui obbedì senza rispondere. Si
ritrovò nel corridoio di quella strana locanda, il sole illuminava poco e
niente, era una giornata abbastanza nuvolosa e fredda. Decise di andare a
trovare Sakura per assicurarsi che stesse bene. Avviandosi qualche stanza più
in giù notò con la coda dell’occhio che la porta della camera di Shaoran era aperta, ma non gli diede troppo peso. Entrò
nella stanza della ragazza cercando di sembrare allegro.
-
Buongiorno Saku…- le parole gli morirono in gola
quando l’odore del sangue gli riempì le narici, il corpo di Shaoran
era a terra completamente sporco di quel liquido rosso e di Sakura neanche
l’ombra. Si gettò sul corpo del ragazzo chiamando a gran voce Kurogane, cercò di voltarlo lentamente verso di se per
capire dove fosse la ferita. Si sentiva troppo agitato e la cosa era strana,
troppo. Riusciva a mantenere il sangue freddo in ogni situazione, il più delle
volte le cose che accadevano lo toccavano leggermente e se doveva sembrare
preoccupato lo faceva tranquillamente, ma solo perché tale era la situazione.
Al contrario in quel momento, il suo cuore stava battendo all’impazzata, mentre
tastava il corpo del ragazzo…. Nulla. Non riuscì a trovare alcuna ferita su di
lui, neanche un piccolo taglio, controllò polsi e caviglie, addome e schiena,
ma nulla.
-
Shaoran-kun! Shaoran,
svegliati…- Il mago non si accorse dell’arrivo del compagno, Kurogane era sotto la doccia e non appena udita la voce di Fay era scattato fuori come una molla, riuscendo ad
indossare solo i pantaloni. In una situazione diversa non si sarebbe mai
precipitato da lui, ma dopo quella strana notte, non si sentiva neanche più
lui. Spuntò nella camera della ragazza con il fiatone trovandosi davanti agli
occhi una scena orribile. Il mago era completamente sporco di sangue, stringeva
tra le braccia il giovane Shaoran che non dava segni
di vita.
-
Che diavolo hai combinato maledetto!- non riuscì a trattenersi, si gettò sui
due spostando a forza Fay che ricadde in un angolo
senza reagire. – Dov’è la principessa?- gridò, ricevendo come risposta solo un
segno negativo con la testa. – Hei, ragazzo! Hoi!!!- Iniziò a controllare le ferite, ma presto si rese
conto anche lui che Shaoran era illeso, ma allora
tutto quel sangue da dove proveniva? E Sakura, dov’era finita?
Riuscendo
a riacquistare lucidità, Kurogane spostò il giovane Shaoran nella sua stanza, lo spogliò completamente,
gettando da parte gli abiti insanguinati e coprendolo con un accappatoio
bianco. Aveva solo perso i sensi e il ninja iniziò a rilassarsi lentamente.
Sull’uscio della stanza, Fay era poggiato allo
stipite della porta e osservava la scena in silenzio. Dopo poco si ritrovò gli
occhi scarlatti di Kurogane su di lui, che lo
studiavano a fondo.
-
Kurogane che diavolo sta succedendo?-
-
Non ne ho idea, ma una cosa è certa… da qui ce ne dobbiamo andare il prima
possibile….- Era serio, aveva la fronte aggrottata e imperlata di piccole
goccioline di sudore fastidiose.
-
Credi che ci sia qualcuno dietro a tutto questo? Lo stesso che continua a
controllare ogni nostra mossa?-
-
Non farmi domande sciocche a cui non serve che risponda, sei abbastanza
intelligente da capire da solo che tutti qui ci stiamo comportando in modo
strano.- Si avvicinò al mago spingendolo contro il muro e poggiandosi ad esso
con la mano destra proprio accanto al viso di lui. – Non mi chiedi perché ti
sei svegliato nella mia stanza? O perchè durante il
giorno non mi chiami mai con quegli strani nomiglioli?-
Gli bloccò il viso, prendendolo per il mento ed impedendogli di spostare lo
sguardo da una direzione che non fosse lui. – Da quando ti ho salvato la pelle
nel paese di Tokyo, non mi hai rivolto più la parola, non hai più cercato di
mandarmi in bestia chiamandomi in modo strano o facendo coppia con quella
polpettina bianca che…- Si bloccò di colpo e senza rendersene conto, il mago
gli scivolò sotto il braccio correndo nella stanza della principessa.
-
Mokona? Mokona dove sei?-
iniziò a rovistare nel piccolo giaciglio che avevano preparato, poi nel letto
della ragazza e ogni posto dove la piccola mascotte del gruppo potesse essersi
nascosta.
-
F… Fay…- la vocina gli giunse alle orecchie flebile e
stanca, continuò a cercarla e alla fine la scorse in un angolino, nascosta
sotto il mantello della principessa. Fay si avvicinò
lentamente per evitare di farla spaventare più di quanto non lo fosse già.
-
Mokona, sei ferita? Come ti senti?- allungò le
braccia verso la creaturina, prendendola in braccio
delicatamente. Sembrava molto stordita e confusa, tremava come una foglia al
vento e inutili sembravano i tentativi del mago di riscaldarla.
–
Mokona cosa è accaduto qui dentro?-
-
Fay… tu sei il vero Fay?-
-
Certo che sono io… sai dov’è Sakura-chan?-
-
Sakura… non è mai arrivata con noi in questo mondo… io ho provato a dirlo, ma
lei me lo ha impedito…-
-
Lei chi?- Fay le accarezzò il musetto cercando di
calmarla e di capire a cosa si stesse riferendo.
Ripartono. La
piccola Mokona dispiega le sue ali e trasporta in
gruppo verso un nuovo mondo. Sospira la dolce Sakura, felice di aver lasciato
quel luogo pieno di rammarico verso un ragazzo che lei ha imparato a conoscere,
in quel luogo Shaoran, e quello che lei crede tale,
ha lasciato dietro di se una linea di sangue impossibile da cancellare.
Arrivano sfiniti nel nuovo mondo, nella nuova realtà tutta da scoprire. Fa
freddo, troppo fredda, trema la piccola Sakura e in pochi secondi cade a terra
priva di sensi. Dietro di lei sviene anche la dolce Mokona.
I compagni sono spaventati, è capitato che Sakura perdesse i sensi, ma lo
svenimento di Mokona li mette in allarme. Senza
attendere oltre Kurogane prende in braccio la
ragazza, la copre con il mantello e si avvia verso quella che sembra una
piccola cittadina. Fay non parla, stringe sotto il
grande e caldo cappotto Mokona e cammina al fianco di
Shaoran. Non vuole parlare, lo fa quasi apposta. Non
si rivolge più a Kurogane chiamandolo con strani nomi
per prenderlo in giro, fa fatica a chiamare Shaoran
il ragazzo che cammina al suo fianco. Non si sente a disagio però, ha scelto
lui stesso di comportarsi in quel modo, non perdona a Kurogane
di avergli salvato la vita nel paese di Tokyo e non rivolgerà mai a lui in modo
scherzoso, il ninja deve capire che forse, sarebbe stato meglio se lui fosse
morto in quel paese misterioso, dove ha perso metà della sua magia.
La città è molto
silenziosa, non si vedono molte persone in giro e quelle che ci sono si
apprestano a chiudersi in casa o in qualche bar, forse per evitare il freddo.
Notano un’insegna di una locanda, Kurogane si accorge
presto che la ragazza ha la febbre alta e si avvia verso l’entrata. Bussa a
fatica e attende che qualcuno gli aprà. Arriva un omone
grande e grasso che apre irritato. Li guarda di sottecchi e biascica qualcosa
che loro non capiscono. Non parla una lingua diversa, fa solo fatica a parlare
con la bocca piena di tabacco, ripete ancora.
- Cosa volete? Chi
siete?-
- La ragazza è
malata, ha la febbre alta, potremmo avere una stanza?-
L’omone squadra la
ragazza e fa un segno con la testa negativo. – Non mi metto in locanda sconosciuti
e malati, avete soldi?-
- Possiamo
procurarceli senza problemi…- Intercorre Fay,
mostrando all’uomo la spilla in cui prima c’era una piuma di Sakura. Anche
senza rimaneva comunque un oggetto di valore.
- Non accetto
scrocconi, provate dalla vecchia in fondo alla strada.- Chiude la porta
sbattendola. A quel punto Fay comunica ai compagni
che sarebbe opportuno procurarsi un po’ di soldi prima di provare nella
locanda. Shaoran gli da ragione e si allontanano
cercando un negozio a cui rivendere i loro oggetti. Kurogane
invece decide di dirigersi alla locanda e provare a prendere una stanza. Il
posto è facile da trovare, non fa fatica, entra nella locanda e appoggia la
ragazza su una poltrona accanto ad un caminetto acceso. Il posto sembra molto
carino, caldo e confortevole. Si avvicina ad un bancone in legno e suona la
piccola campanella d’ottone alla sua destra. Il suono si propaga nella stanza e
dopo pochi minuti arriva una vecchietta dagli occhi chiari e lunghi capelli
grigi, veste in modo sobrio, quasi povero. Fa un sorriso all’uomo chiedendogli
cosa può fare per lui.
- Ho bisogno di
una stanza, siamo in quattro. La ragazza ha la febbre alta e ha bisogno di
riposare…-
- Non ho clienti
per ora, posso anche darvi quattro stanze singole.- Sembra gentile e Kurogane si sorprende che non le abbai subito chiesto dei
soldi. – Posso procurarvi anche qualche medicina per la ragazza.- La donna gira
intorno al bancone e si avvicina a Sakura, poggiandole una mano sulla fronte. E’
davvero molto calda e la vecchia fa una faccia preoccupata, poi si volta verso
l’uomo chiedendogli il nome.
- Kurogane e la ragazza si chiama Sakura.-
- Venite con me,
vi mostro la stanza della ragazza e poi vi darò le chiavi delle altre. Avete
detto che siete in quattro giusto?-
- Gli altri due
sono in paese, non abbiamo soldi per ora, ma possiamo procurarcene un po’ per
pagare le stanze.-
La sente ridere,
mentre sale le scale per il piano superiore seguita dal ninja. – Non vi fate di
questi problemi, se non avete soldi potete pagare le stanze in un altro modo.
Avremo tempo per discutere di ciò.-
In quel momento un
brivido freddo corre lungo la schiena del ninja, la frase detta dalla donna non
sembra così cordiale come prima… non sa darsi una spiegazione logica, ma quel
luogo non gli piace affatto…