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Autore: Stray_Ashes    08/07/2013    1 recensioni
"-Non puoi tenerci imprigionate qui per sempre, Corvina. Lo sai...-
-Ti sbagli. Siete sempre rimaste qui; non vedo perché le cose dovrebbero cambiare proprio adesso. -
-Perché non siamo più da sole...-
Corvina inarcò un sopracciglio. -Non ti seguo-
L'altra sorrise. -Qualcuno ti sta cambiando. E questo qualcuno, ci aiuterà ad uscire...-"
***
Corvina. Pochi o nessuno sanno veramente chi è; non vuole essere capita, solo essere lasciata a se stessa.
Ma il tempo cambia le persone; il tempo stravolge, crea e distrugge. Cancella le cose, ma al contempo, permette di scoprirne altre...
E quelle mille parti di te verranno a galla, e il tempo della loro prigionia, giungerà al termine.
.:Mezzaluna:.
Genere: Azione, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2:
"Rinchiuse"



Corvina osservò Amore senza una parola di più. Rimase semplicemente a fissarla, a studiarla, e cercare di capire. Sapevano entrambe che era inaudito, e Amore e tutte le altre emozioni, non dovevano tirare troppo la corda. Tuttavia, non sapeva più come spiegarglielo.
-Tu non sai cosa significa vivere qui... non sai cosa significa non essere nessuno- continuò Amore, con voce grave e triste, senza limitare le lacrime che piano le solcavano il viso dalla pelle chiara.
 L’espressione di Corvina si indurì: -E invece lo so! Tu sei una parte di me, entrambe lo sappiamo. Come entrambe sappiamo che quel che mi chiedi, è impossibile. Io sono così, lo sono sempre stata, non cambierò solo per l’ennesimo vostro capriccio!!- espose la maga, lanciandosi in avanti, col viso stravolto ma serio. Odiava quell’argomento, la spingeva ogni volta sull’orlo di una crisi di nervi. Ma nessuno meglio di lei sapeva quanto fosse importante reprimere la rabbia. E quindi anche Rabbia spesso si rivoltava contro di lei... ma mai con la stessa determinazione di Amore.
Amore scosse via le lacrime col dorso della mano, e con crescente frustrazione.  
-Perché sei così fissata nell’essere strana? Nell’essere diversa? Non puoi semplicemente essere normale?! –urlò l’emozione, stringendo i pugni fino a ferirsi la pelle con le unghie.
Corvina la fissò senza battere ciglio, mordendosi il labbro. Ora lei sentiva le lacrime spingere negli occhi, ma badò nel tenerle ferme.
-Oh... tu sai quanto io abbia provato. Ma non potrò mai essere normale. Perché? Perché non sono normale... Ho già superato il destino che credevo di avere, ma questo non significa che io sia al sicuro da lui.-sibilò, e in un istante vide la Terra quando suo padre l’aveva avuta in possesso. Lei l’aveva condotto lì, lei era il portale. L’avevano ostacolato, ma Trigon avrebbe comunque potuto usarla, in qualche altro modo. Lei non era né poteva essere normale.
Amore scosse piano la testa, un mezzo sorriso triste disegnato in volto. Una bava di vento scuoteva il mantello entrambe, con pigrizia.  –E invece puoi. Puoi farlo ora. Hai degli amici, e cose per cui provare emozioni-
L’altra la guardò truce; non poteva farlo così di punto in bianco... forse non voleva cambiare. Era così chiusa per scelta, per carattere, per istinto; lo era e basta.
-Non puoi decidere per me, o ordinarmi cosa fare... Io sono quello che sono, che a loro e che a voi piaccia, o no.- rispose, secca, voltandosi ancora una volta verso il cielo scuro e vuoto. Una sorta di uccello simile ad un corvo volò poco lontano, su un albero.
Rimase così, a fissare il nulla, ritrovandosi ad affollare la propria mente di domande stando nella mente stessa. Era abbastanza contorto, come concetto.
Sentì Amore venirle vicino, e la guardò di traverso senza voltare la testa mentre questa le si posizionava accanto, ad osservare come lei il cielo.
Nessuno ruppe il silenzio per un po’, ma alla fine l’emozione riprese la parola: parlando ora con voce gentile, anche distante, e pensierosa. Parlò senza smettere di guardare dinanzi a sé.
-Non puoi tenerci imprigionate qui per sempre, Corvina. Lo sai...-
-Ti sbagli. Siete sempre rimaste qui; non vedo perché le cose dovrebbero cambiare proprio adesso. -
-Perché non siamo più da sole...-
Corvina inarcò un sopracciglio. -Non ti seguo-
L'altra sorrise. -Qualcuno ti sta cambiando. E questo qualcuno, ci aiuterà ad uscire...-
La maga si voltò lentamente a guardare l’altra sé stessa. Per un istante non disse nulla, restò a fissare l’emozione, che a sua volta osservava immobile il cielo, uno strano mezzo sorriso sicuro sul volto.
-Che cosa intendi dire...?- mormorò infine. Aveva una vaga paura, che questo fosse vero.
Anche Amore si voltò verso di lei: -Ma non lo capisci? Hai degli amici magnifici.. abbiamo degli amici magnifici! Loro ti stanno cambiando, le avventure che hai con loro ti cambiano. – poi fissò bene negli occhi Corvina... –E anche tu sai di chi sto parlando. Sto parlando di  lui, lui da cui mi hai tenuto lontana tanto tempo, e dato che io gli ero lontana, gli hai dato solo la parte peggiore di te.-
Corvina la fissò a bocca spalancata, balbettando come un’impedita. –M-ma...-
Amore sembrò quasi ridere. –Non dirmi che non c’eri arrivata da sola! – disse, ma d’un tratto il su viso s’incupì. –E tu me ne hai tenuto lontana, tutto il tempo.. da sempre, da quando lo conosci. Non sai quanto questo mi faccia male...-mormorò, guardandola negli occhi con aria truce. –Ma lui ti sta cambiando, come ti ho già detto. A lui non interessa quanto tu sia fredda o crudele con lui, no... Lui ti vuole bene. Te ne vogliono tutti; e tutti ti cambiano: non potrai più tenerci rinchiuse, non più... usciremo, e da sempre sai che un giorno l’avremmo fatto. Bèh, questo giorno, è vicino.- concluse, e si voltò, un sorriso radioso e speranzoso che le illuminava il volto, verso Corvina.
La maga si riscosse tutt’a un tratto, sollevando con accusa un dita verso l’emozione dal mantello lilla. –Senti, io non so cosa... ma...- iniziò a protestare, ma era troppo tardi... il sorriso di Amore era sempre più grande, e il colpo che l’aveva portata lì non fu meno violento che del ritorno.
In un istante, scombussolata, si ritrovò a gattoni sul pavimento freddo della sua stanza, col fiatone.
Fogli volavano in ogni dove nella camera, e si rese conto di aver fatto un bel volo; osservò lo specchio che usava nella meditazione: da lì doveva essere entrata, e da lì uscita. Era sul tavolo, fermo, vagamente inquietante, l’oggetto.
Si alzò piano, massaggiandosi la testa, e la porta che si aprì di colpo la spaventò, facendola indietreggiare.
-CORVINA! Va..tutto bene?!-
La maga guardò chi era entrato.
Era Beast Boy, e il sangue le si gelò nelle vene, mentre uno strano formicolio le attraversava lo stomaco. Le parole di Amore le rimbombarono nella testa, e sentiva ancora l’emozione scalpitare dentro sé.
Noto che dietro al ragazzo dalla pelle verde, stavano il resto dei Titans, sconvolti quanto il primo.
-Sì sì... tutto, tutto bene.. -.mormorò, sbattendo gli occhi e mettendosi dritta con la schiena.
Il suo “atterraggio” nella stanza doveva aver fatto un bel casino, richiamando l’attenzione (preoccupazione) dei compagni.
Bb rilassò le spalle, osservando però ancora la maga, poco convinto.
-Sei sicura, Corvina? Abbiamo...-
-...abbiamo sentito un rumore provenire dalla tua stanza, pensavamo ci fosse un problema!- terminò Stella, la frase di Robin.
-No no, tranquilli. Va tutto bene... Mi... mi sono addormentata durante la meditazione...- rispose di fretta, in tono evasivo.
Tutti sgranarono gli occhi, persino quello bionico di Cyborg si allargò in modo spropositato. L’osservarono sconvolti e allibiti: Corvina? Meditazione? ADDORMENTARSI?! Roba da non credere...
Solo dopo un po’ la maga si rese conto di quale stupidaggine avesse detto. Non trovò comunque nulla da dire per aggiustare la cosa. Fece una smorfia e un gesto con la mano, comunicandogli senza parlare che desiderava uscissero. Non c’erano problemi... o perlomeno, non problemi di cui loro dovessero preoccuparsi.
  
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