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Autore: barriex    09/07/2013    2 recensioni
dovevo ancora trovare una spiegazione valida al perchè i miei avessero voluto trasferirsi, forse infondo, mi sarebbe piaciuto vivere in Australia
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quasi 4 ore mi svegliai, avrei avuto ancora 8 ore di viaggio circa, la voce del pilota mi fece svegliare del tutto
“signori e signore, vorremmo informarvi che in questo momento in Australia sono le 22:30, la temperatura è di circa 20° ed è sereno” la voce si fermò, mi alzai per raggiungere il bagno, vi entrai, ci rimasi 10 minuti per capire come si spegnesse l'acqua del lavandino, dopo aver quasi allagato il bagno, uscii velocemente andando a sbattere contro un ragazzo.
“oh ehm scusa” dissi velocemente, mi incantai, aveva degli occhi che andavano dal verde all'azzurro, i capelli neri ed un ciuffo verde. Vedendo che non mi rispondeva, mi accorsi di aver parlato in Italiano, quanto stupida devo essere? “scusa” ripetei questa volta in inglese, rise e si aggiustò il ciuffo,
“tranquilla” rispose poi “Hei Mickeyyy muoviti qui c'è Luke che deve andare urgentemente in bagno” urlò un ragazzo, non riuscii a vederlo bene, vidi solo dov'è era seduto, prima di fare altre figure di merda andai al mio posto. Cercai di riaddormentarmi, ma non riuscii, continuai a pensare alla figura di merda che avevo mai fatto, mi venne un'improvvisa voglia di sapere chi fossero i tipi del messaggio. Mi immersi nuovamente nella musica e riuscii a riaddormentarmi.

Aprii gli occhi a causa di una voce, questa diceva di allacciare le cinture che da li a poco saremmo arrivati. L'atterraggio non fu malvagio, e non appena mi alzai mi meravigliai di aver fatto così poche figure di merda, presi la borsa e seguii i miei. Il sole era già alto nel cielo, e l'orologio segnava le 7:03 del mattino. Ci incamminammo per i lunghi corridoi dell'aeroporto per recuperare i bagagli, sfortunatamente persi di vista i ragazzi della figura di merda. Non appena avemmo recuperato i bagagli, papà si affrettò ad uscire per trovare un taxi che ci avrebbe portati alla nuova casa. Quando fummo fuori, mi misi a guardarmi attorno, per essere mattina era veramente affollato, il taxista si fermò, feci per passargli la valigia ma un ragazzo tutto incappucciato mi passò affianco, facendomi quasi cadere.
“scusa” gridò poco dopo fermandosi e sorridendomi, gli apparsero due fossette dolcissime ai lati della bocca e riprese a correre. Non ci feci caso e salì in macchina. Dopo 12 ore di aereo, e 2 di macchina ero finalmente arrivata nella mia nuova casa. Era una di quelle tipiche case australiane, bianca, con un giardino niente male e l'accesso al mare. Attorno sfortunatamente non vi erano altre case, le più vicine erano un gruppetto di case a schiera che distavano circa 500 metri. Appena scaricò le valigie, presi le mie e mi catapultai dentro, con le chiavi che mamma mi diede. Salii al piano superiore per cercare la mia stanza, non appena la trovai rimasi incantata, era di un colore sull'arancione, con una vetrata che dava sull'oceano, infine il letto si trovava sopra un soppalco, dove vi era anche una scrivania. Appoggiai la roba appena dentro, corsi sul letto e presi immediatamente sonno.

“AHI CAL!!” aprì gli occhi, maledetti bambini che urlano, 500 metri sono ancora troppo pochi(?) mi cambiai mettendo dei pantaloncini e una canottiera dei guns and roses. Guardai il telefono le 16:00, avevo dormito parecchio, lo presi ed infilai gli occhiali da vista. Scesi le scale talmente velocemente da far invidia ad Edward Callen, uscii di casa dalla porta sul retro, direzione: spiaggia. Lasciai le infradito dove vi era il cancelletto e uscii lasciandolo socchiuso, la sabbia scottava abbastanza, così decisi di camminare lungo la riva.
“Ash Ash attento!” mi girai per vedere da dove provenissero queste voci, ma non feci in tempo a vedere che un ragazzo mi cadde addosso. Gli occhiali come il telefono e le cuffiette partirono via.
“scusami scus- aspetta sei quella che stamattina mi ha fatto quasi uccidere all'aeroporto” disse il ragazzo sistemandosi i capelli. Portava i capelli leggermente lunghi, erano biondi e ricci, mentre i suoi occhi erano un misto tra il verde e il grigio.
“ tu mi sei venuto completamente addosso, e ora per la seconda volta” nel frattempo 2 ragazzi ci raggiunsero.
“comunque piacere Ashton” sorrise mostrando le fossette.
“piacere una talpa che non ci vede senza occhiali” rise mentre me li raccolse, prendendo anche il cellulare e le cuffiette. “scherzavo piacere Alex” si girò accorgendosi dei suoi amici.
“Loro sono Calum” salutai con la manina un ragazzo dai lineamenti orientali, la pelle olivastra e gli occhi neri. “e Michael” strabuzzai
gli occhi non appena lo vidi, e mi misi a ridere.
“tipa della porta” sorrise lui.
“grazie preferirei essere chiamata Alex”
“fatemi capire vi conoscete?” chiese Ash, mentre in lontananza vidi un 4° ragazzo. “gli ho sbattuto la porta in faccia in aereo” ridemmo assieme. Notai che il 4° ragazzo si fermò prese una palla e ci raggiunse correndo. Ecco la causa della mia caduta.
“Alex lui è Luke” osservai il ragazzo, forse perdendomi un'attimo nei suoi occhi, che facevano invidia al cielo d'estate. Aveva dei capelli simili a quelli di Michael, solo biondi, e un accenno di occhiaie appena. Alzai lo sguardo e per poco incontrai i suoi occhi, mi sentii avvampare. Porsi la mano e lui la afferrò stringendola.
“Alex” dissi.
“non sei di qui giusto?” chiese Calum, feci per rispondere “hai qualcosa di uhm Francese?” disse Ashton “Italiana” risposi, un piccolo urletto mi fece sobbalzare, guardai Michael che sorrideva.
“fa sempre così?” chiesi “no sta solo pensando alla pizza” mi rispose Luke “ti piace la pizza?” Michael annuì.
“stasera ti andrebbe di venire da me?” chiese Luke, rosso, dopo aver lanciato un'occhiata ai suoi amici. “si cioè nel senso ci saranno anche loro e un'amica” disse diventando ancora più rosso.
“vedrò di convincere i miei, sono qui da poco, forse poco più di 4 ore” “se vuoi li convinciamo noi” disse Ash “nononono non serve davvero” dissi velocemente, pensando che se avessi detto che dovevo uscire con dei ragazzi conosciuti poche ore prima mia mamma avrebbe anche potuto dire di si ma mio papà no. Rimasi con loro a parlare per un'altro po' di tempo, scoprii che come me Luke e Calum avevano 16 anni e ne avrebbero compiuti 17 con l'arrivo del 2013, Michael invece ne avrebbe compiuti 17 nel giro di pochi giorni, e Ashton ne avrebbe fatto 19 in Luglio. Michael, Calum e Luke frequentavano la stessa scuola, un college. Mi erano simpatici, nonostante pensassi che Luke fosse un po' il rubacuori del gruppo mi accorsi che non era affatto così, era timido, forse troppo, quasi quanto me. Ritornai a casa, dopo che mi feci spiegare la strada per arrivare a casa Hemmings.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Peopleeee spero vi piaccia, non è un granchè... omiodio ASHTON IRWIN ahaha sono persa
Alla prossima
Carlotta









 

  
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