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Autore: MrDarkFlame    09/07/2013    3 recensioni
Original Fiction con tantissimi misteri, particolarità di vario genere, non su temi classici, quali: "angeli e demoni", "vampiri" e via discorrendo. Presente anche un'impronta mistica ma non strettamente religiosa. La trama non può essere riassunta in due parole, ma ecco a voi alcune delle domande che vi porrete imbattendovi in Yemixty:
Perché un ragazzo normale dovrebbe odiare a morte suo fratello senza che esso gli abbia mai fatto nulla? Chi è in realtà Vincent?
Come fa Todd a sapere che "tutto accade per una ragione" e che forse suo fratello è maligno?
E molto altro ancora.
IMPORTANTE: è probabile che nelle varie "pages" potrebbe sembrare che ci siano errori/dimenticanze/spazi vuoti... ma non è così, è tutto voluto, e capirete il perché con un po di pazienza, è una delle particolarità che voglio provare ad aggiungere a questa fiction.
Buona lettura!
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PAGE II
 
Jack, con l'automobile bloccata nel traffico, posò lo sguardo fuori dal finestrino, vide un tizio calvo sulla quarantina con un lungo mantello nero che lo copriva quasi interamente, mentre cercava di aprire un tombino e sorrideva, poi gli rivolse la parola. 
 
<< Jack! Non andare da Jennifer. >>
 
Jack rimase incredibilmente stupito del fatto che conoscesse i loro nomi, non l'aveva davvero mai visto prima. 
 
<< Chi sei?! CHI DIAVOLO SEI TU?! COME DIAVOLO FAI A CONOSCERE I NOSTRI NOMI?! >>
<< Non andare da Jennifer. >>
<< Rispondi alle mie domande! Come fai a sapere di lei?! Sei tu il responsabile?! >>
<< Non andare da Jennifer. >>
 
Jack si precipitò immediatamente fuori dall'automobile, senza far caso a nient'altro se non al bizzarro e misterioso uomo calvo. 
 
<< Dimmi immediatamente chi diavolo sei, brutto bastardo! >>
<< Non andare da Jennifer. Fidati di me. >>
 
Jack vide un pugnale a terra, lo raccolse e lo avvicinò alla gola dell'uomo, minacciandolo di morte. 
 
<< Se non mi spieghi subito cosa sta succedendo, tu sei morto! >>
 
L'uomo era piuttosto tranquillo, e rispose con la stessa tranquillità delle precedenti volte. 
 
<< Credimi, Jack... l'unica risposta che avrai, per il momento, è che devi lasciare stare Jennifer. Non andare da lei. >>
 
Jack si infuriò ancora di più, colpì ripetutamente l'uomo in volto a mani nude, riempiendogli la faccia di sangue, poi gli mise nuovamente il pugnale vicino alla gola. 
 
<< Non scherzo. Adesso dimmi immediatamente chi sei, altrimenti... non importerà più. >>
<< Se vuoi delle risposte, vai a cercare Todd. Ci vediamo. >>
 
Jack!
Jack!
Jack!
Che ti succede, Jack?!
Ehi!
Jack!
 
Jack aprì gli occhi, era dentro l'automobile, sua madre lo scuoteva, si era messo un coltellino svizzero vicino alla gola, e sembrava dormiente. 
 
<< Cosa ti è successo?! >>
 
Jack si voltò verso il finestrino, dove dovevano esserci l'uomo misterioso ed il tombino che cercava di aprire, ma non c'era nessuno dei due. Si girò nuovamente verso Cindy. 
 
<< Dev'essere stato solo un brutto sogno, mamma... solo... un brutto... sogno. Realistico... ma pur sempre un sogno. >>
 
Jack abbassò il coltellino svizzero, quindi lo conservò nuovamente in tasca. 
 
<< D-d'accordo... >>
 
Disse Cindy con uno sguardo molto stupito. 
 
Intanto, Todd era a casa sua, a tavola insieme al resto della sua famiglia. 
 
<< Potreste passarmi il pane? >> Chiese retoricamente Todd. 
 
Vincent prese un pezzo di pane poggiato sul tavolo, e lo avvicinò alla parte del tavolo di Todd, che subito si alterò. 
 
<< NON AZZARDARTI A TOCCARMI! >> Esclamò Todd. 
 
[/FLASHBACK\]
 
Todd e Vincent sono all'asilo, e mentre stanno tranquillamente giocando, un altro bambino spinge Vincent, quest'ultimo finisce addosso a Todd. 
 
<< AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! >>
 
Todd iniziò ad urlare a squarciagola, completamente terrorizzato, ed iniziò a scappare dal fratello, andando a nascondersi dietro le insegnanti. Le sue urla risuonarono anche nelle aule vicine, che attirarono diversi colleghi della signora Cleemore, la donna sulla quarantina, dai capelli piuttosto scuri e un viso quasi materno, anche abbastanza in carne che era l'insegnante d'asilo di Todd e Vincent. Le sue urla non si frenavano, il piccolo Todd continuava ad urlare a squarciagola e col terrore più totale nel suo viso, la sua voce si prendeva delle piccole pause ad intervalli piuttosto regolari per riprendere fiato. 
 
L'aula venne invasa da una buona parte degli insegnanti dell'istituto, che cercava di calmare il piccolo, senza riuscirci in nessun modo. Egli continuava a fissare Vincent con quello sguardo quasi perso nel vuoto, ma allo stesso tempo completamente "invaso" dal terrore. Un insegnante telefonò ai suoi genitori, che accorsero, trovandolo nella disperazione più totale, ma appena Vincent si allontanò dall'aula, accompagnato dal padre, Todd, circondato da diversi insegnanti e con sua madre vicina a lui, smise di urlare. Era come se non fosse successo nulla. 
 
<< Cosa è successo, tesoro? Cosa ti hanno fatto? >>
<< Niente, mamma. Non... non è successo niente. Sai... Vincent. >>
<< Cosa?! Ce l'hai ancora con tuo fratello per quanto ti ha preso quel... giocattolo? Quell'automobilina, insomma... >>
<< Oh, no... no. Lui mi ha toccato. Ha stretto un contatto con me, capisci? >>
<< E... poi? Tutto qui? >>
<< Sì, mamma. Tutto qui. >>
<< E qual'è il problema? >>
<< Il problema è che l'abbia fatto lui. LUI NON DEVE TOCCARMI. >>
<< Io non capisco, tesoro... perc... >>
<< Basta, mamma, per favore. Sto bene. >>
 
La madre dei due ragazzi era completamente stupita. Insomma, il suo figlio piccolo era entrato in un estremo stato di panico solo perché il suo fratello più grande l'aveva toccato? Pensò che magari avesse fatto qualcosa di più, ma che magari voleva proteggerlo... ma non aveva senso: se avesse voluto proteggerlo non avrebbe di certo reagito in questo modo. Da quel giorno quell'odio estremo di Todd verso il suo fratello maggiore, apparentemente immotivato, non faceva che aumentare... fino ad arrivare alle storiche parole che, puntualmente, Todd ripeteva al fratello maggiore, quasi ogni giorno. 
 
[\FLASHBACK/]
 
<< Mi hai toccato una volta... non ci sarà una seconda volta. HAI CAPITO?! QUAL'E' IL TUO PIANO?! >>
 
I genitori rimasero ancora una volta stupiti della surrealissima reazione di Todd, ma ormai ci si erano abituati. Vincent continuava a sembrare incredulo del motivo che spingesse il fratello minore a comportarsi così... era sempre così vago, ma anche abbastanza diretto: non si faceva tanti problemi a dire che starebbe meglio senza suo fratello Vincent. Quest'ultimo, invece, almeno ad occhio, cercava sempre di evitare di alimentare quest'odio che lo spingeva a parlare così. 
 
Jack e i suoi genitori, intanto, erano arrivati all'ospedale in cui era ricoverata Jennifer e la raggiunsero nella sua camera d'ospedale. La giovane ragazza era sveglia, ma aveva una grave ferita vicina al cuore e i segni di ben otto pugnalate intorno ad essa. 
 
<< Ciao Jack... papà... mamma. >>
<< Jennifer! Cosa ti è successo? Chi ti ha fatto questo? >>
<< Non preoccuparti, Jack. Sto bene. >>
<< Cosa significa che stai bene? Ma ti sei vista? >>
 
Un dottore entrò nella stanza, con un'agenda nera in mano. 
 
<< Rilassati, Jack. >>
<< Chi è lei? Come fa a sapere che io chiamo Jack? >>
<< Io sono il Dottor Keamus e mi occupo di Jennifer. Lei mi ha parlato di te fino a quando voi non siete arrivati, supponevo fossi tu suo fratello. Oh, e salve anche a voi, dovete essere i suoi genitori. >>
 
Disse il dottore dagli occhi verdi, facendo cenno di saluto a Cindy e Francis. 
 
<< Salve dottore... ci può dire cos'è successo a nostra figlia? >> Chiese Cindy. 
<< Hanno iniziato una cerimonia con me. >>
<< Cosa? Chi? Che tipo di cerimonia? >> Chiese immediatamente Jack. 
<< Era un tizio molto robusto, sembrava che non fosse la prima volta per lui... aveva un.. >>
<< Signori, scusatemi, ma la paziente deve riposare. Potrete conversare con lei dopo, adesso è meglio che voi la lasciate da sola. >>
<< No, sto bene! Non serve... >>
<< Tu non stai affatto bene, Jennifer. Devi riposare! >>
 
Keamus insistette imperterrito, fino a convincerli ad uscire dalla stanza, ma Jack ritornò dentro dopo qualche secondo. 
 
<< Io non lascio Jennifer. Si può anche scordare che io esca da qui, stava per dirmi ciò che le è successo, perché lei non vuole che continuiamo a parlare? >>
<< Perché deve riposare, Jack, te lo ripeto. >>
<< No! Voglio la vera ragione. ORA! Non mi faccio prendere per il culo... cosa vuoi farle? >>
<< D'accordo, lei sa. Lei ha visto ciò che le è successo, e sa perché le è successo. Sa chi l'ha fatto. >>
<< Cosa? Jennifer? >>
<< Beh, sì... >>
 
Il Dottor Keamus corse verso Jennifer, impugnò rapidamente una siringa e fece addormentare la ragazza. 
 
<< Cosa le ha fatto? Chi è lei? >>
<< Rilassati, Jack. Lei sta bene. >>
<< Se non mi da immediatamente una spiegazione inizio ad urlare e faccio presente a tutti ciò che lei sta facendo... >>
<< Ascoltami bene, Jack... lasciami fare il mio dovere. Non ostacolarmi. >>
<< Adesso basta, vado a chiamare i miei genitori, ed essi a loro volta chiameranno le autorità... >>
 
Disse Jack, precipitandosi verso la porta della stanza. 
 
<< Fermati. Voltati lentamente verso di me. >>
<< Cos'è, una minaccia? >>
 
Disse Jack, girandosi verso Keamus, vedendo che aveva impugnato con la mano sinistra una pistola con silenziatore e che era puntata verso di lui, mentre nell'altra mano aveva l'agenda nera prima citata. 
 
<< Cosa vuoi fare? Spararmi? Fallo... e poi sarai spacciato, se vedo un minimo movimento del tuo dito che tenta di premere il grilletto inizio ad urlare a squarciagola... non riuscirai ad uscire da qui vivo, non con un cadavere. >>
<< Sei troppo sicuro di te. Pensi davvero che non sparerei? Ho pur sempre la tua bella sorellina che posso utilizzare per uscire da qui, non credi? >>
<< Proviamo. Sparami. >>
<< Complimenti, Jack. Hai del coraggio... non posso spararti... ma posso sparare a Jennifer. >>
 
Disse il Dottor Keamus, puntando la sua pistola verso l'indifeso ginocchio della ragazza distesa su quel letto bianco. 
 
<< No... non osare farle del male. >>
<< Lasciami fare il mio dovere, e andrà tutto bene, te lo posso assicurare. >>
<< Il tuo... dovere? >>
<< Puoi anche assistere, Jack. >>
<< D'accordo. >>
<< Perfetto, vedo che ragioni. >>
 
Il dottore si sedette vicino al letto di Jennifer, non distogliendo lo sguardo da Jack, quindi iniziò a sfogliare l'agenda nera, tenendo ancora la pistola puntata verso Jennifer. Egli trovò abbastanza velocemente la pagina di suo interesse. 
 
<< Bene, si comincia! >>
 
Ma intanto mentre Keamus sfogliava l'agenda, Jack aveva avvistato un coltello a terra, così lo raccolse e rapidamente lo lanciò verso il dottore, che lo vide in tempo e riuscì a spostare la testa per non farsi colpire, quindi sparò al ginocchio dell'indifesa ragazza sdraiata su quel letto bianco dal lenzuolo bianco. 
 
<< Nooooo! >>
<< Abbassa la voce, Jack! Ti avevo avvertito, non devi fare scherzi. Adesso non fare nessun movimento, hai rischiato di uccidermi... tu davvero non capisci. Se fai un altro movimento, ti giuro che le sparo un colpo in testa. >>
<< E poi come esci di qui? >>
<< Ti sparo alle gambe e alle braccia e ti uso come ostaggio. Ma vuoi davvero rischiare così tanto? >>
<< Fai ciò che devi fare... MA NON FARLE DEL MALE, O PER TE E' FINITA. >>
 
Keamus iniziò a leggere una pagina dell'agenda nera che stringeva tra le mani. 
 
Amas ateniur bi enemi calestur
marachis camenit trameche ut
po neches sacamar eset chemin
chun lo perìn ocab storbin carmi
vite u piessiu reminichi de ritinio!
Anahil ca de repetmiun, RITINIO!
 
Jennifer si circondò di una luce rossa e tutte le sue ferite guarirono, tranne quella causata da Keamus sul suo ginocchio, qualche secondo dopo la luce sparì. 
 
<< Perfetto, adesso devo soltanto estrarre il proiettile e medicarle il ginocchio... grazie a te, ovviamente. >>
<< Cosa diavolo è successo?! L'hai... guarita? E perché la ferita che le hai provocato tu non è guarita? >>
<< Beh, sì, dai... mettila su questo piano. Diciamo che l'ho guarita... aspetta, quindi non sai nulla. Non sei contrario a ciò che vogliamo fare... non sai ancora nulla, non mi imbrogliavi. >>
<< Cosa dovrei sapere? >>
<< Tu non dovresti essere qui. I due li... ehm... devi andare da Todd. Non hai avuto la visione? Non hai parlato con lui? >>
<< Visione? Lui? Quel tizio pelato con quel mantello... e il tombino, perché voleva aprirlo? Aspetta, vuoi dire che non sono pazzo? E' una visione... ma non un'invenzione della mia mente? E tu come fai a sapere tutto questo? Chi diavolo sei? >>
<< Dovevi dargli retta. Perché sei venuto qui? Perché non sei andato da Todd? >>
<< Perché diavolo non rispondi alle mie domande? Perché non lo faceva nemmeno lui? >>
<< Perché sarà Todd a darti le risposte. Fidati di me. Vai da Todd, qui non hai nient'altro da fare. E' con lui che devi parlare se vuoi che tua sorella si svegli. >>
<< Cosa? Perché non dovrebbe svegliarsi? Le vuoi fare qualcosa? >>
<< No. Io le medicherò soltanto il ginocchio, e se non ti dispiace iniziò già da ora. Dopo aver fatto ciò non la toccherò più. >>
 
Disse Keamus, lanciando la sua pistola a Jack, che la prese al volo. 
 
<< Cosa diavolo vuol dire questo? >>
<< Potrebbe servirti, non si sa mai. >>
<< Pensi che basti questo gesto per guadagnarsi la mia fiducia? >>
<< Non ti ho detto nulla quando hai cominciato a darmi del tu, perché è giusto così. >>
<< Cosa diavolo c'entra? Non è quello che ti ho chiesto! >>
<< Ti ho già detto che se vuoi delle risposte, non è a me che devi chiedere. Non è questo il posto giusto. Adesso smetterò di parlare e inizierò a medicare il ginocchio di Jennifer... non vorrei che le cose si complichino. Sentiti libero di spararmi. >>
 
Disse il dottore, iniziando ad operare sulla sua paziente per estrarle il proiettile dal ginocchio. 
 
<< Non azzardarti a farle del male, o smetterai d'esistere. >>
 
Jack aspettava una risposta del Dottor Keamus, ma non arrivò, così si voltò verso la porta ed uscì chiudendo la porta, e tornando dai suoi genitori, tutto questo dopo aver messo in tasca la pistola che gli aveva dato Keamus. Jack decise di mentire ai suoi genitori, dicendo loro che Jennifer se la sarebbe sicuramente cavata e che non sembrava essere in brutte condizioni. 
 
<< Adesso devo andare. Probabilmente è meglio che mi distragga, altrimenti esploderò per ciò che è successo a Jennifer. Credo andrò da Todd. >>
 
Francis e Cindy erano un po stupiti da questa sua decisione, non era assolutamente da lui, ma non fecero domande e lo lasciarono andare. Jack si diresse così da Todd, casa sua non era molto distante dall'ospedale in cui era ricoverata Jennifer, e con suo grande stupore, vide che Todd era, nonostante la tarda ora, in giardino. 
 
<< Todd. Mi stavi aspettando. >>
<< Esattamente, Jack. Ti stavo aspettando. Andiamo nella mia stanza, Vincent stasera doveva uscire con Jennifer, non lo sapevi, vero? Ma Jennifer è all'ospedale, quindi è andato in discoteca. >>
<< E Vincent come fa a saperlo? >>
<< Tua sorella ha il suo numero, a quanto pare. Ma adesso andiamo. >>
 
Jack seguì Todd dentro casa sua, salutò velocemente i suoi genitori e poi i due ragazzi entrarono nella stanza di Todd. 
 
<< Sai che Vincent non deve avere contatti con tua sorella, vero? Non devi permettere che loro si tocchino. >>
<< Loro non si sono mai toccati, lo sai. Non si conoscono mica benissimo... ogni qualvolta in cui Vincent non è a casa io non permetto a Jennifer di uscire se non sono pure io con lei. Sai che è sempre stato così. >>
<< Lo so... e mi fido di te. So che tu riponi la stessa fiducia in me, ma sembra che molto probabilmente accadrà, Jack. Ma noi non possiamo permetterlo, lo sai. >>
<< Lo sai che il nostro comportamento è folle, vero? E non è nemmeno credibile, lo so. Probabilmente sospetterai che almeno una volta io non sia stato attento... >>
<< No, Jack. Non è accaduto, se fosse accaduto lo saprei... e le cose si metterebbero male. E in ogni caso di certo non saresti riuscito ad avere così tanta fiducia nelle mie parole se non... ehm... aspetta, tu sei qui perché... >>
<< Cosa? Tu non mi hai spiegato nulla... mai. E' ora di farlo. Devi dirmi perché tratti così Vincent, perché lui e Jennifer non devono toccarsi né tanto meno mettersi insieme, ma soprattutto cosa le è successo, il perché della mia visione, cosa le ha fatto il Dottor Keamus, in che condizioni è adesso... e perché. >>
<< Sì, Jack. Risponderò a tutte queste domande, è il momento. Oh, e consegnami la pistola. >>
 
Jack conseg
 
<< Perfetto, puoi iniziare a rispond
<< Allora, tan
 
 
motivo per cu
 
 
perché è lei. Capisc
 
 
ciò che è successo. Adesso sai chi è Vincent, e perché Jennifer deve affrontare questa cosa. Mi dispiace che sia così. >>
<< Adesso capisco... ma ti sei spinto troppo oltre... era davvero l'unico modo? Jennifer è speciale. >>
<< So che Jennifer è speciale, ed è anche per questo che n
insomma, ci stai, suppongo. >>
<< Questa storia è assurda... ma tutto torna... chi dobbiamo uccidere? >>
  
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